Il servizio di Legacoop Romagna sul Centro di Accoglienza Straordinario (Cas) dei migranti a Rimini, creato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, raccontato dal collega e socio Giuseppe Frustaci.
Nella breve intervista Giuseppe non solo spiega come è nato e cosa si propone l’esperienza nata in centro a Rimini, ma anche la sua personale visione di cosa voglia dire essere cooperatore e come vive l’Accoglienza: “Progettare dispositivi che aiutano in maniera più efficace possibile ad arrivare a dei bisogni, alle persone, con cui lavoriamo”.
Il Cas di Rimini è nato, spiega Giuseppe Frustaci, “nel quartiere più multiculturale di Rimini, una sfida poiché quartiere denso di situazioni importanti. Il quartiere ci ha accolto, e da una iniziale diffidenza si è giunta a una festa”.
Il video è stato presentato in occasione dell’Assemblea Annuale 2025 di Legacoop Romagna e gentilmente è stato fornitoci per la pubblicazione sul sito e sulla nostra rete social. Grazie! Le produzioni di Legacoop Romagna possono essere guardate nel canale https://www.youtube.com/@UCZ-iGQ_Ycdu_exR13xvc0Eg.
L'articolo “Arrivare ai bisogni e alle persone con cui lavoriamo”: la cooperazione e il Cas migranti di Rimini secondo il collega e socio Giuseppe Frustaci proviene da Cento Fiori, Rimini.
Santarcangelo – La Polizia locale dell’Unione di Comuni Valmarecchia ha donato trenta giubbotti contraffatti sequestrati in occasione della Fiera di San Martino alla cooperativa sociale Cento Fiori, che li destinerà a persone ospiti della rete di accoglienza. La consegna è stata effettuata nei giorni scorsi dal Comandante della Polizia locale, Daniele Del Fabbro, al presidente della cooperativa Cristian Tamagnini e alla collaboratrice Cristina Fabbri.
In occasione dell’ultima edizione della Fiera di San Martino, gli agenti della Polizia locale avevano infatti sequestrato la merce contraffatta: il Comando ha poi fatto richiesta e ottenuto il nulla osta dalla Procura della Repubblica di Rimini per poter donare in beneficenza i prodotti, che diversamente sarebbero stati destinati alla discarica. Dopo aver rimosso i marchi e i contrassegni falsi sui capi di vestiario, la Polizia locale ha quindi accolto la richiesta della cooperativa sociale di poter ottenere la merce in dono.
Il Comandante della Polizia locale Del Fabbro ha rimarcato la disponibilità e sensibilità dimostrate dall’autorità giudiziaria per evitare che venissero avviati a smaltimento beni che – pur provenendo da attività illecite – potevano essere destinati a nuova vita, evidenziando d’altra parte l’importanza dell’attività svolta dalla cooperativa Cento Fiori sul territorio.
La cooperativa, infatti, collabora con la pubblica amministrazione per dare risposta e sostegno a numerose problematiche sociali – dall’integrazione alle dipendenze patologiche – attraverso percorsi di inserimenti sociali, progetti di prevenzione e contrasto del disagio giovanile, della marginalità e della discriminazione. La Cento Fiori ha inoltre messo a punto ormai da diversi anni attività di inserimento lavorativo, nelle quali gli operatori affiancano persone in terapia e disabilità, oltre a gestire progetti di accoglienza di richiedenti asilo attraverso i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) in convenzione con la Prefettura di Rimini e il Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) in convenzione con i Comuni della Valmarecchia.
In occasione della consegna della merce – che sarà destinata proprio agli utenti di queste strutture – il presidente della cooperativa Cento Fiori ha ringraziato la Polizia locale, ricordando anche la preziosa collaborazione dei Servizi Sociali dell’Unione di Comuni.
Comunicato stampa diramato da Polizia Locale Valmarecchia
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Rimini – «Sono nove miliardi che grondano malattie, disperazione, dolore e talvolta persino sangue. Come ha recentemente proposto Federconsumatori in un convegno, è ora di aggiornare le statistiche sul gioco d’azzardo regionale e aggiungere una colonna al bilancio sempre più positivo degli introiti dello Stato sul gioco fisico. Ovvero, mettere accanto la colonna delle uscite e delle pesanti ricadute che il gioco d’azzardo patologico sta sempre più caricando sui sistemi sanitario e assistenziale, sulle famiglie, sulle persone deboli e fragili, sulla società e infine sullo Stato». Cristian Tamagnini, presidente e referente per la Rete Gap della Cooperativa Sociale Cento Fiori, interviene sul gioco d’azzardo fisico nella provincia di Rimini.
E’ di poche ore fa la presentazione del report ‘Pane e azzardo 2’ realizzato da Cgil e Federconsumatori Emilia-Romagna, insieme all’istituto di studi sul consumo Isscon e alla Regione Emilia- Romagna. Ma è di diversi anni il lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e sostegno ai malati di ludopatia che sul territorio Ausl Romagna e Rete Gap – cooperative sociali e associazioni di volontariato quali Comunità Papa Giovanni XXIII (capofila), Millepiedi, Cento Fiori, Alcantara, Parkinson in Rete e Il Gesto – portano avanti con incontri e sportelli di ascolto. «Un lavoro in sinergia di pubblico e privato sociale perché il gioco d’azzardo legale non sia solo un affare per le entrate dello Stato – 727 milioni solo in provincia – ma si riveli per quel che è, un’arma a doppio taglio che da una parte incassa denaro e dall’altra colpisce le fasce più deboli della popolazione facendo leva sulla speranza o sulla loro malattia», dice Cristian Tamagnini.
«Nei momenti di crisi il gioco si impenna, quest’anno siamo oltre il 10% in più. Male. Ma non continuiamo a guardarlo come un “vizio” individuale, cominciamo a guardarlo come un malanno sociale e cominciamo a mettere, accanto alle entrate, una colonna delle uscite: quanto pesa sulle famiglie, sui malati di Parkinson che spesso restano vittime della ludopatia? Quanto vale la fatica di assistere i loro cari, il loro dolore, la disperazione delle famiglie di ludopatici? Quanto valgono le spese che sostiene il sistema sanitario locale per strappare i malati di gioco al rito quotidiano della grattata? E, infine, quanto vale la vita di una persona che nella disperazione si gioca la sua stessa esistenza?»
L'articolo Cristian Tamagnini, Rete Gap e Cento Fiori: “Gioco d’azzardo, + entrate ma quanto costano alla società in dolore, disperazione e costi per sistema socio – sanitario?” proviene da Cento Fiori, Rimini.
Santarcangelo – Si sa che la città clementina è da decenni una fucina di cultura, un po’ per i suoi figli – Guerra, Baldini, Teodorani, giusto per dirne tre – o per il Festival del Teatro. Ma che anche una piccola iniziativa che mira a coniugare la cucina romagnola con le nuove culture che si sono affacciate in paese – D(i)ritti a tavola – assurga alle cronache dei quotidiani nazionali, beh, è un bel risultato. E’ grazie a Francesca Santolini, giornalista de La Stampa e curatrice della rubrica Futura sull’inserto domenicale Specchio, che il progetto varato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, in collaborazione con la cooperativa Il Millepiedi e Valmarecchia Comunità Solidale, è salito agli onori delle cronache nazionali. “Un’idea di accoglienza bella, concreta, scevra da ogni forma retorica”, scrive la giornalista. Che ha potuto toccare con mano, anzi assaggiare con gusto, la proposta di D(i)ritti a tavola, giunta quest’anno alla terza edizione.
Proprio Francesca Santolini ha aperto quest’anno la fortunata rassegna venerdì 29 novembre, presentando i suoi due libri Profughi del clima e Ecofascisti, dialogando con Marta Lovato, responsabile sostenibilità di Santarcangelo Festival. Una volta terminato l’incontro – oltre una settantina di persone sono intervenute nella ex scuolina del Bornaccino, ora Centro Giovani Labo380 – l’autrice ha assaggiato l’apericena con degustazione gratuita di piatti nati dall’incontro tra varie culture preparati dalle persone del progetto Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) dell’Unione comuni Valmarecchia. Perché D(i)ritti a tavola è un progetto di inclusione sociale che passa dalle cucine del mondo e dalla tavola come simbolo di pace, dialogo e solidarietà tra le persone. Promuove il diritto al cibo quale diritto umano fondamentale e come strumento di accoglienza interculturale e sviluppo sostenibile.
Quest’anno il focus è sul rapporto tra crisi climatica, accesso al cibo e migrazioni forzate. Prima o dopo ogni incontro gli organizzatori offriranno una cena o aperitivo preparato dalle persone ospiti del progetto Sai, come restituzione di un laboratorio di auto-narrazione e cucina insieme a un’educatrice e a un cuoco. Un’accoppiata, al primo appuntamento, azzeccatissima, visto che la Santolini, giornalista, è esperta di temi ambientali, collaborando con i quotidiani «La Stampa» e «la Repubblica» e ha pubblicato Passione verde (2010), Profughi del clima (2019), Ecofascisti (2024).
D(i)ritti a tavola prosegue quest’anno domenica 29 dicembre alle ore 20 con le ricette del dialogo itinerante e alle 22 con il concerto di Tonino 3000 e Felafel Fazz Familia al Centro Parrocchiale Giovanni Paolo II, in via Merigi. Nel 2025 invece il 15 gennaio al Supercinema Santarcangelo, con alle 20 l’aperitivo e alle 21 con il film Africa nel mondo sommerso, , di Angelos Rallis. Mercoledì 19 febbraio oltre all’apericena delle 20, con alle 21 “Il secolo è mobile”, monologo multimediale di Gabriele Del Grande, sempre al Supercinema di Santarcangelo.
L'articolo D(i)ritti a tavola, da Santarcangelo a La Stampa di Torino: Francesca Santolini su Specchio racconta gli eventi gastronomici e culturali di inclusione sociale proviene da Cento Fiori, Rimini.
Il medico in prima fila nel soccorso dei migranti racconta con video e immagini le sue esperienze, introdotto da Vera Bessone, caposervizio Cultura del Corriere Romagna nell’incontro organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori il 15 novembre alle ore 20,30. Le storie di mare di Lampedusa, le tragedie e le speranze che hanno costellato quello specchio enorme di Mediterraneo che lambisce l’estrema propaggine dell’Italia, raccontate dal medico di Lampedusa che insieme a concittadini e volontari hanno assistito e assistono quotidianamente a lutti, sofferenze e insieme speranze dei migranti. Una narrazione di Storie migranti fatta di dialoghi ma anche immagini e video per sensibilizzare sul tema dei migranti e della loro accoglienza. L’incontro è stato organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori in collaborazione con il Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia a ingresso libero.
L'articolo Il mare di Lampedusa: Pietro Bartolo a Rimini, ospite della Cento Fiori. Il video integrale proviene da Cento Fiori, Rimini.
Rimini – Sono un volo con la fantasia gli auguri di Natale della Cooperativa Sociale Cento Fiori che fa “a chi da e chi riceve”, ovvero alle associazioni e alle cooperative sociali che operano e alla città di Rimini. Un volo disegnato dall’illustratore Samuele Grassi con testi di Enrico Rotelli, la “coppia creativa” – come si diceva una volta per le pubblicità – che da anni costruiscono la comunicazione dell’azienda sociale riminese.
Samuele Grassi ha reinterpretato per Cento fiori i tratti costitutivi delle sue opere, ormai sedimentati nell’immaginario collettivo riminese che ama l’illustrazione e i fumetti, dopo la partecipazione alla Biennale del Disegno 2024 e l’attuale mostra al grattacielo. Ovvero, linee chiare che affondano nel ricordo di Moebius per trovare una propria originale collocazione in un dolce futuro che saprà trarre dal possibile disastro ecologico del global warming un nuovo equilibrio. La grande tavola, prodotta per i manifesti 6 per 3 metri e 100 x 140 cm, giornali, social e sito, invece prende l’ispirazione dalle navicelle di Hayao Miyazaki – Il castello errante di Howl, Il mio amico Totoro, Porco Rosso, per citare alcuni titoli – calandole però di nuovo nel delicato immaginario grassiano e nei tratti caratteristici delle nostre tradizioni marinaresche. Una flotta in volo tra le nuvole sopra la città, leggerezza sopra leggerezza che tradisce l’amore per le lezioni regalate dalla letteratura di Italo Calvino.
Pur avendo diversi amori “spirituali” nel terreno comune, i testi di Enrico Rotelli collocano più prosaicamente i voli delle navicelle nel lavoro quotidiano di quanti operano per associazioni e cooperative attive nel sociale. Migliaia di persone che “ogni giorno usano fantasia e impegno per far volare solidarietà e accoglienza a Rimini, attraverso azioni e progetti”. Il fulcro del messaggio è la navicella del progetto Ulisse, le crociere terapeutiche che oltre 20 anni fa hanno iniziato il loro viaggio con il capitano Werther Mussoni e che continuano ad essere una peculiarità dei programmi terapeutici delle due strutture della Cooperativa Sociale Cento Fiori a Vallecchio di Montescudo: la Comunità Terapeutica e il Centro Osservazione e Diagnosi.
Pur firmando gli auguri negli anni scorsi, la coppia ha virato verso l’illustrazione sulla spinta del direttore Giovanni Benaglia, dopo che Samuele Grassi ha realizzato l’illustrazione del manifesto per il concerto del 25 aprile scorso. “Conoscevamo già il grafico Samuele Grassi, abbiamo lasciato carta bianca all’illustratore Grassi e quel che è nato è un omaggio a quanti, come noi, militano nei lavori sociali. – dice Cristian Tamagnini, presidente della cooperativa Sociale Cento Fiori – Militano perché educatori, psicologi, psicanalisti, tecnici, operai, non lavorano per cooperative sociali e associazioni per i lauti guadagni che il settore sociale offre, ma perché fare solidarietà e accoglienza fa stare bene chi la riceve e chi la fa. Ogni volta che si parla di tagli alla spesa pubblica è il Welfare nel mirino delle amministrazioni pubbliche, con le ricadute sulle persone svantaggiate e le loro famiglie. Oggi una educatrice esce da un percorso universitario, eppure il suo stipendio non rappresenta la sua preparazione né le ricadute positive che ha sulla popolazione. Forse è il caso che la gente e chi amministra riconsideri il lavoro sociale e il volontariato. Non solo quando si presume siamo tutti più buoni”.
L'articolo Gli auguri Cento Fiori sono un volo di solidarietà e accoglienza sulla città firmato Samuele Grassi ed Enrico Rotelli proviene da Cento Fiori, Rimini.