Incendi a San Marino, la sicurezza negli interventi dei vigili del fuoco riminesi è l’oggetto dell’interrogazione che il parlamentare Sergio Gambini ha rivolto oggi ai ministri degli Affari Esteri e dell’Interno. Interrogazione nata dalla sciagura avvenuta a Galazzano, in territorio sammarinese, l’8 agosto del 2000. Un grave incendio esteso in diversi capannoni di una zona industriale provocò 9 feriti, di cui 7 vigili del fuoco del Comando Provinciale riminese, giunti in aiuto dei colleghi sammarinesi. La gravità delle ustioni costrinse le vittime al ricovero con prognosi riservata nei centri Grandi ustionati di Parma e Cesena.
“I rapporti tra lo Stato Italiano e la Repubblica di San Marino sono regolati dalla Convenzione di amicizia e di buon vicinato – scrive il parlamentare – stipulata nel 1939, che però nulla dice sui temi della vigilanza e dell’intervento contro gli incendi e della protezione civile, né risulta che intese successive abbiano disciplinato la materia. Alla luce delle trasformazioni avvenute sul territorio, lo sviluppo industriale e abitativo che si è verificato soprattutto negli ultimi anni a San Marino, la Convenzione appare del tutto inadeguata alla realtà attuale”.
Gambini ricorda che per quanto concerne la prevenzione e la sicurezza sul territorio, la Repubblica di San Marino non adotta le direttive comunitarie, ma una normativa interna sconosciuta ai Vigili del Fuoco italiani. “Un altro aspetto non secondario – continua il deputato - è la situazione di grande confusione sulla responsabilità di direzione delle operazioni tra il personale italiano, chiamato ad intervenire dalle autorità della Repubblica di San Marino, e gli operatori del luogo”.
Da questi presupposti l’interrogazione rivolta ai ministri degli Esteri e dell’Interno: “se questa situazione sia a conoscenza dei ministeri interessati e non si ritenga necessario promuovere le opportune iniziative bilaterali per rendere gli interventi dei Vigili del Fuoco Italiani nel territorio della Repubblica di San Marino sicuri ed efficaci”.
