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Rinforzi estivi alle forze dell'ordine, "se non si rivede la dotazione organica sono solo un palliativo".

"Le forze dell'ordine sono inadeguate per le esigenze del territorio riminese, è una situazione allarmante già alla vigilia della stagione, così grave che i rinforzi estivi risultano essere niente di più di un palliativo, ancorché insostituibile. Un palliativo che negli anni si è ridotto per numero e presenza". Gambini sollecita il Governo sui ritardi nell'affrontare il tema dell'ordine pubblico a Rimini, sottolineando l'ormai pressante necessità di rivedere le piante organiche delle forze di polizia. A stagione ormai avviata, dal ministero dell'Interno ancora non è giunta alcuna informativa circa il numero e la permanenza dei rinforzi estivi, né la conferma dei posti di polizia di Riccione e Bellaria. "Un ritardo inaccettabile, era ormai prassi coinvolgere nella pianificazione i vertici istituzionali della provincia, attraverso tempestivi incontri nei primi mesi dell'anno. Gli Enti locali stanno organizzando adesso la loro attività di contrasto, che vedrà certamente le reti commerciali abusive tra gli obbiettivi. Senza coordinamento si ottengono meno risultati, lo si è visto: è tempo che il Governo dichiari le forze a disposizione del territorio e per quanto tempo".

"L'ultima denuncia del sindacato di polizia Siulp, sottoscritta da migliaia di cittadini riminesi, registra una carenza di almeno 50 unità rispetto alle attuali esigenze invernali, sottolineando il pesante aggravio che subisce il personale disponibile. Vuoti d'organico che si riversano sui servizi di controllo del territorio, tagliando forze alle volanti e agli uffici investigativi ed amministrativi - dice Sergio Gambini - Dal dramma però si scade nella farsa quando si parla della nuova questura, una situazione messa alla berlina per due volte dal gabibbo, ma che neppure il ridicolo su scala nazionale pare la possa sbloccare". Gambini chiede di avviare un'indagine amministrativa, "se ci sono delle responsabilità vanno individuate", dice il parlamentare, ricordando al ministro degli Interni che la Questura non è il solo presidio del territorio sul quale è necessario intervenire, anche i comuni di Riccione e Bellaria attendono risposte sui posti di polizia estivi, magari definitive - come è avvenuto in altre città italiane - "vista l'importanza che rivestono per i residenti e i turisti".

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