Il CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti) esprime profonda preoccupazione per l’approvazione del cosiddetto decreto Sicurezza. Azzerando il dibattito parlamentare, governo e maggioranza elevano a legge dello stato una posizione fortemente autoritaria non compatibile con la democrazia liberale e si accaniscono contro soggetti additati ingiustamente come una grave minaccia per la collettività, puniti oltretutto con pene abnormi e ingiustificabili: i ragazzi che protestano per l’incapacità della politica di affrontare un’emergenza climatica che segnerà la storia dell’umanità, le donne rom incinte o con figli piccolissimi, gli occupanti di case inutilizzate da anni, spinti dalla necessità di trovare un alloggio in un mercato immobiliare dai costi fuori controllo anche per chi ha un lavoro regolare a tempo pieno e che fanno felici solo i percettori di rendite – in questo caso non per l’incapacità della politica, ma con la sua collusione –, i carcerati e le persone migranti rinchiuse nei Cpr che vivono in condizioni disumane in strutture sovraffollate e amministrate con grande fatica. A tutti costoro il governo promette una robusta dose di repressione, senza curarsi dei problemi e delle esigenze enormi di cui queste persone sono portatrici. Una furia ideologica e un populismo penale che sono, essi sì, una minaccia per la nostra democrazia, come hanno evidenziato numerosi organismi internazionali e molti costituzionalisti. Un approccio che demonizza l’espressione del dissenso, che è invece un elemento strutturale e vitale della vita democratica.
Il CNCA ha provato a contrastare questa deriva autoritaria e illiberale con un’iniziativa di resistenza civile promossa insieme a A Buon Diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Forum Droghe, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti, Forum Disuguaglianze e Diversità, Sbilanciamoci!. Un digiuno a staffetta che ha coinvolto oltre 500 persone. Abbiamo organizzato due conferenze stampa, alla Camera dei deputati e al Senato, in corrispondenza del passaggio del provvedimento presso le due Camere, per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere ai parlamentari di non convertire in legge delle norme che riducono le libertà fondamentali e perseguitano vecchi e nuovi capri espiatori.
“Lo scorso sabato”, dichiara Caterina Pozzi, presidente del CNCA, “abbiamo manifestato a Roma anche noi, insieme a molte altre e altri, contro il decreto e per dire no alla repressione del dissenso. Moltissimi i giovani che hanno sfilato per rivendicare il loro diritto di protesta, il loro diritto a pretendere un futuro migliore. Il decreto è diventato legge, ma non ci fermeremo nel nostro dissenso, pacifico e ostinato, contro un provvedimento che promette sicurezza sapendo bene che solo attraverso la garanzia dei diritti, la cura reciproca, la tutela dell’ambiente e la diminuzione drastica delle diseguaglianze si costruiscono i presupposti per una buona convivenza. Mi viene in mente Don Milani, che invitava a disobbedire a leggi ingiuste, a battersi perché siano cambiate. Quando è l’ora, non c’è scuola più grande che pagare di persona per un’obiezione di coscienza, violare la legge che si ritiene ingiusta e accettare la pena che essa prevede. Non possiamo stare zitte e zitti dinanzi alla repressione di chi vuole partecipare alla vita democratica, non possiamo – soprattutto – restare inerti.”
L'articolo CNCA e Cento Fiori: “decreto Sicurezza, grave passo indietro per la nostra democrazia” proviene da Cento Fiori, Rimini.
A questo punto, per stabilire se la cooperativa sociale debba versare o meno l’imposta Ires, occorre procedere a verificare la presenza della prevalenza delle retribuzioni corrisposte ai soci rispetto a tutti gli altri costi della cooperativa sociale:
A questo punto, per stabilire se la cooperativa sociale debba versare o meno l’imposta Ires, occorre procedere a verificare la presenza della prevalenza delle retribuzioni corrisposte ai soci rispetto a tutti gli altri costi della cooperativa sociale:
Gli incontri del 1° giugno inaugurano le iniziative 2025 della Giornata del Rifugiato: alle 18 l’accoglienza dei ciclisti di RESQ in piazza Cavour, alle 21 in cineteca i racconti degli sforzi della ONG in Mediterraneo e sulla rotta balcanica.
Da Ancona a Trieste per raccontare le rotte dei migranti, ma anche 537 km per sostenere gli sforzi di RESQ e della sua nave per salvare vite nel Mediterraneo. E in questo lungo viaggio a pedali c’è la tappa riminese, domenica 1 giugno, dove alle ore 18 i volontari della ONG verranno accolti in piazza Cavour da Francesca Mattei, assessore alla Cooperazione internazionale e Politiche per la pace Comune di Rimini, e da Cristian Tamagnini, presidente della cooperativa Cento Fiori.
Poche ore dopo, alla Cineteca Comunale di via Gambalunga 27, la serata “Sulle rotte dei migranti”, un incontro di sensibilizzazione e narrazione introdotto e condotto da Francesca Mattei, che vedrà sul palco Alberto Guarisio, membro del Direttivo RESQ che racconta l’esperienza della ONG nel Mediterraneo e sulla rotta balcanica, Alessandro Sergi, medico anestesista, narra la sua esperienza durante il primo soccorso in mare della nave RESQ – PEOPLE, e Monica Ciavatta, responsabile Area Migrazione Cooperativa Cento Fiori illustra gli interventi effettuati a favore dei migranti.
RESQ è una ONG che fa parte della “flotta civile” e, assieme ad altre associazioni, opera sia nel mediterraneo centrale per operazioni di salvataggio di migranti in condizione di pericolo, sia a Trieste, con attività di accoglienza.
Nel momento in cui molti di noi si preparano, durante le vacanze estive, a lunghi spostamenti per divertimento, per cultura, per sport non vogliamo dimenticare che per molti la mobilità è imposta dalla necessità di fuggire dai pericoli o di ricercare un futuro dignitoso.
Vogliamo pertanto collegare con le nostre biciclette luoghi significativi di queste storie di “viaggiatori involontari”: Ancona “porto sicuro” assegnato talvolta dal Governo alle navi di salvataggio imponendo inutilmente la lunga risalita dell’adriatico; e Trieste, storico punto di collegamento tra culture diverse e oggi punto di approdo o passaggio per i migranti che percorrono la rotta balcanica.
Lo facciamo in bicicletta, facendoci carico, se pure in piccolissima parte, della stessa fatica che grava su quanti si spostano alla ricerca di protezione, ma anche con la stessa allegria che leggiamo sui volti di quanti ce l’hanno fatto e vedono aprirsi la possibilità di un futuro migliore.
Durante il percorso sono previste iniziative assieme ad associazioni locali per parlare di migrazioni e di soccorso.
L’iniziativa serve anche a raccogliere fondi a sostegno di RESQ. Per questo lanciamo l’appello:
Sostieni i nostri kilometri !!! Andando sul sito www.resq.it – dona ora, puoi entrare nella nostra “squadra” e sostenere con 1 euro al km, per la distanza che vorrai, la nostra attività di soccorso
per info 3929299786
L'articolo Fa tappa a Rimini il viaggio ciclistico benefico “Pedala con RESQ: da Ancona a Trieste per narrare le rotte dei migranti”. L’iniziativa in collaborazione con Cento Fiori e Comune di Rimini. proviene da Cento Fiori, Rimini.
E’ vero, siamo nati da una manifestazione di piazza, ma siamo anche figli di una storia familiare, di una giovane coppia, Werther Mussoni e Anna Angelini, con due figli piccoli che scelsero di rispondere ad una chiamata: far crescere la Cento Fiori. Werther aveva quel che si chiama un posto fisso ed era anche un promettente sindacalista, ma insieme decisero che il futuro era nel far funzionare la Cento Fiori. Si, siamo figli di una manifestazione di piazza, di un’idea di intervento sociale corale, scientifico e non violento, ma anche figli di questa famiglia di San Giuliano Mare, allargatasi ad essere di oltre 80 dipendenti e 150 accolti, tra pazienti di strutture sociosanitarie e migranti. E come una famiglia ci stringiamo tutti a Werther, Enrico e Checco per la perdita della cara Anna. E la saluteremo insieme sabato alle ore 9 nella chiesa del cimitero di Rimini.
L'articolo Scomparsa Anna Angelini, il cordoglio della Cooperativa Sociale Cento Fiori, che si stringe al marito Werther Mussoni e ai figli Enrico e Francesco proviene da Cento Fiori, Rimini.
Rimini – Si potrebbe incontrare un grande amore della vita, oppure fare felice un nuovo amico peloso nell’arco di una passeggiata. Quale sarà il futuro non si sa, ma per Balla al Liberazione ci sarà l’occasione di fare una bella azione, anzi due, con un cane del canile: fargli fare una bella passeggiata e aiutare la campagna Libera tutti!, sensibilizzando chi si incontra a spasso.
E’ la prossima iniziativa degli operatori cinofili della Cooperativa Sociale Cento Fiori, che allestiranno il loro stand in occasione di Balla la Liberazione, la tre giorni di musica dal vivo e Djset che la cooperativa organizza a La Serra Cento Fiori. Domenica 27, oltre ad allestire lo stand informativo per chi vuole saperne di più su adozioni, salute degli animali, normative, i colleghi che gestiscono il Canile Comunale di Rimini Stefano Cerni e il Canile Cento Fiori di Vallecchio, lanceranno la raccolta fondi Libera tutti!, con le T-shirt realizzate apposta per la Festa della Liberazione dal costo di soli 15 euro. Attenzione però, meglio prenotarle con un messaggio whatsapp al 329 2255722.
Il programma prosegue con una passeggiata insieme ai cani del canile, che partirà alle 11.00 dal nostro stand e proseguirà all’interno del parco per tornare nel luogo di partenza. La cento fiori offrirà una consumazione omaggio a chi si unirà alla passeggiata con il proprio cane (una consumazione a cane presso lo stand della Cooperativa Sociale Cento Fiori all’interno del festival). Vi aspettiamo con questo ricco programma, non vediamo l’ ora!
L'articolo Libera tutti! Fai far festa anche ai cani del canile: portali a spasso e vieni premiato proviene da Cento Fiori, Rimini.