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Secondo incontro del progetto D(i)ritti a tavola, che vede coinvolta, tra gli altri, la Cento Fiori

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 02/12/2022 - 19:51
Domenica 4 dicembre il confronto gastronomico tra Romagna e Corno d’Africa, alle 18.30 incontro sui paesi d’origine dei cuochi, dalle 20.30 degustazione

Santarcangelo – Dopo il primo appuntamento dedicato al dialogo Italia-Ucraina, domenica 4 dicembre alle ore 16 tornano le iniziative di confronto interculturale del progetto “D(i)ritti a tavola” con il laboratorio di Azdòura Remix, la conferenza ed un momento conviviale, dedicati questa volta al Corno d’Africa, una delle regioni più fragili e più soggette a conflitti al mondo.

Azdòura Remix è infatti il titolo del ciclo di laboratori dove la cultura gastronomica romagnola, incarnata da una cuoca locale dell’associazione Valmarecchia comunità solidale – la azdòura, appunto – incontrerà gli ospiti del progetto Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione curato da Cento Fiori e Il Millepiedi. Gli incontri tra sapori e tecniche diverse – tutti al centro parrocchiale “Giovanni Paolo II” in via Morigi – produrranno una ricetta “melting pot” che verrà poi presentata e proposta per una degustazione in programma alle ore 20,30.

Tra preparazione e degustazione, alle 18,30 è prevista la tavola rotonda sui Paesi d’origine dei cuochi condotta da Emilio Drudi. Brevi documentari, testimonianze e spunti di riflessione condiranno così l’esito dei laboratori, soddisfacendo curiosità gastronomiche, sociali, culturali e geografiche.

Nel frattempo, è ancora aperta l’iniziativa per l’istituzione del Premio educatori di fatto: i cittadini potranno segnalare il componente della comunità dei migranti che ritengano abbia dato un contributo alla crescita della comunità santarcangiolese e votare online sulla pagina Facebook “Premio educatore di fatto Santarcangelo” oppure utilizzando il modulo disponibile al link bit.ly/3EVMSGP. I tre più votati saranno invitati a partecipare a una seduta della Giunta comunale per far conoscere la loro storia e proporre azioni per un maggiore dialogo tra le culture presenti in città.

Alla scuola media Franchini, invece, sono in corso laboratori finalizzati al coinvolgimento degli alunni, che porteranno alla realizzazione di opere raffiguranti l’incontro e il dialogo tra culture. Spazio libero alla creatività, che potrà essere espressa in ogni sua forma, dal disegno alla stampa su tessuti: i laboratori si concluderanno con una mostra in occasione dell’evento finale del progetto previsto per il 29 dicembre.

D(i)ritti a tavola: percorsi culturali e laboratori gastronomici per un dialogo tra culture è un progetto promosso dal Comune di Santarcangelo, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con le cooperative sociali Cento Fiori e Il Millepiedi, l’associazione Supernova, l’associazione Valmarecchia comunità solidale, il Centro parrocchiale “Giovanni Paolo II”, la scuola media Franchini e la FoCus. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili anche sulla pagina Facebook dedicata, “Diritti a tavola”.

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Il ritorno di Azdòura Remix, tre conferenze, il Premio per gli educatori di fatto e la festa finale: al via D(i)ritti a tavola

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 23/11/2022 - 19:10
Domenica 27 novembre il primo evento del progetto finanziato dalla Regione dedicato al dialogo tra culture

Le tradizioni gastronomiche popolari che si confrontano in tre laboratori, un Premio per gli educatori di fatto, le figure che più di altre hanno cercato di fare da ponte tra le diverse culture che abitano Santarcangelo. E poi tre conferenze sui Paesi di origine dei santarcangiolesi d’adozione e l’immancabile festa finale a completare il percorso dei tanti appuntamenti tra fine novembre e dicembre.

È pronto per partire il progetto D(i)ritti a tavola: percorsi culturali e laboratori gastronomici per un dialogo tra culture, promosso dal Comune di Santarcangelo, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con le cooperative sociali Cento Fiori e Il Millepiedi, le associazioni Supernova e Valmarecchia comunità solidale, il Centro parrocchiale “Giovanni Paolo II” e la scuola media Franchini.

La prima iniziativa riguarda l’istituzione del Premio educatori di fatto: i cittadini potranno segnalare il componente della comunità dei migranti che ritengano abbia dato un contributo alla crescita della comunità santarcangiolese e votare online sulla pagina Facebook “Premio educatore di fatto Santarcangelo” oppure utilizzando il modulo disponibile al link bit.ly/3EVMSGP. I tre più votati saranno invitati a partecipare a una seduta della Giunta comunale potranno far conoscere la loro storia e proporre azioni per un maggiore dialogo tra le culture residenti in città.

Alla scuola media Franchini sono in corso laboratori finalizzati al coinvolgimento degli alunni, che porteranno alla realizzazione di opere raffiguranti l’incontro e il dialogo tra culture. Spazio libero alla creatività, che potrà essere espressa in ogni sua forma, dal disegno alla stampa su tessuti: i laboratori si concluderanno poi con una mostra in occasione dell’evento finale del progetto.

Azdòura Remix è invece il titolo del ciclo di laboratori dove la cultura gastronomica romagnola, incarnata da una cuoca locale dell’associazione Valmarecchia comunità solidale – la azdòura, appunto – incontrerà due ospiti del progetto Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione curato da Cento Fiori e Il Millepiedi. Gli incontri tra sapori e tecniche diverse – tutti al centro parrocchiale “Giovanni Paolo II” in via Morigi – produrranno una ricetta “melting pot” che verrà poi presentata e proposta per una degustazione.

Tra preparazione e degustazione ci sarà anche il tempo per una conferenza sui Paesi d’origine dei cuochi. Brevi documentari, testimonianze e relazioni condiranno così l’esito dei laboratori, soddisfacendo curiosità gastronomiche, sociali, culturali e geografiche. Prima data in calendario domenica 27 novembre, dedicata all’incontro tra Ucraina e Romagna. L’inizio dei laboratori è previsto per le ore 16, la conferenza con Olga Verzhak (insegnante di lingue al liceo Ilaria Alpi di Cesena) alle 18,30, presentazione e degustazione dei piatti alle 20,30. Stessi orari per i due appuntamenti seguenti: domenica 4 dicembre l’incontro tra Nord Africa e Romagna, domenica 11 dicembre l’appuntamento tra la cucina romagnola e quella dell’Africa sub-sahariana.

Il 29 dicembre, sempre al Centro parrocchiale, l’appuntamento finale: la Golden Rule Fest. Il laboratorio gastronomico, in questo caso, verterà sulla rotta balcanica quale porta d’accesso all’Europa. Alla conferenza sui Paesi d’origine si alterneranno, come nelle date precedenti, la presentazione delle ricette di Azdòura Remix, la mostra degli elaborati realizzati dagli studenti e un concerto in corso di definizione.

È possibile seguire il progetto anche attraverso la pagina Facebook dedicata, “Diritti a tavola”.

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Al via le domande per il contributo a fondo perduto a favore delle imprese danneggiate dalla Guerra in Ucraina.

Piccolo sollievo, sottoforma di incentivo, per le imprese che hanno subito danni a seguito della Guerra in Ucraina. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2022 il Decreto Legge del 9 settembre 2022 con il quale vengono illustrate le modalità operative per richiedere il contributo a fondo perduto, da parte delle imprese che operano con la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia, già previsto dal decreto n. 50 del 17 maggio 2022 entrato in vigore il giorno 18 maggio 2022. Soggetti beneficiari del sostegno a fondo perduto. Posso presentare domanda per ottenere l'incentivo le piccole e medie imprese, ad esclusione di quelle che svolgono attività agricole, che possiedono tutti i seguenti requisiti contemporaneamente:
  • Hanno realizzato, negli ultimi due anni, almeno il 20% di fatturato per cessione di beni o servizi, verso l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia;
  • Hanno avuto un aumento di almeno il 30 per cento del costo di acquisto medio di materie prime o semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre antecedente il 18 maggio 2022 rispetto al costo di acquisto dello stesso periodo dell’anno 2019. In caso di imprese costituite dopo il 01 gennaio 2020, in confronto deve essere fatto rispetto allo stesso periodo del 2021;
  • Hanno avuto un calo del fatturato nel trimestre antecedente il 18 maggio 2022 di almeno il 30 percento rispetto allo stesso periodo del 2019;
  • Essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali.
Modalità di presentazione della domanda di incentivo. L'incentivo può essere chiesto utilizzando il modello fac-simile reperibile sul sito di Invitalia. Il modello dovrà essere trasmesso telematicamente sempre sul sito del Ministero. Possono presentare la domanda i legali rappresentanti dei potenziali beneficiari utilizzando lo Spid oppure la firma digitale o la Carta di identità elettronica. Possono essere delegati anche soggetti terzi, purchè la delega avvenga, per la prima volta, tramite l’accesso da parte del legale rappresentante o del titolare del potenziale beneficiario. Termine di presentazione delle domande. Il decreto prevede che le istanze possano essere presentate a decorrere dalle ore 12:00 del decimo giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento di apertura ed entro, comunque, il trentesimo giorno successivo alla medesima data. In sostanza, dalle ore 12 del giorno 10 novembre 2022 alle ore 23.59 del giorno 30 novembre 2022. Misura del contributo a fondo perduto. Il sostegno a fondo perduto è pari a una percentuale calcolata sulla differenza tra la media dei ricavi conseguiti nel trimestre precedente alla data del 18 maggio 2022 e l’ammontare medio dei ricavi conseguiti nello stesso trimestre del 2019. La percentuale, variabile, è cosi suddivisa:
  • 60 per cento per i soggetti con ricavi totali nell’anno 2019 non superiori a 5 milioni;
  • 40 per cento per i soggetti che nel 2019 hanno avuto ricavi superiori a 5 milioni e fino a 50 milioni di euro;
Per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021. L’agevolazione non può, comunque, essere superiore ad euro 400.000,00.  

 

 

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Al via le domande per il contributo a fondo perduto a favore delle imprese danneggiate dalla Guerra in Ucraina.

Piccolo sollievo, sottoforma di incentivo, per le imprese che hanno subito danni a seguito della Guerra in Ucraina. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2022 il Decreto Legge del 9 settembre 2022 con il quale vengono illustrate le modalità operative per richiedere il contributo a fondo perduto, da parte delle imprese che operano con la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia, già previsto dal decreto n. 50 del 17 maggio 2022 entrato in vigore il giorno 18 maggio 2022. Soggetti beneficiari del sostegno a fondo perduto. Posso presentare domanda per ottenere l'incentivo le piccole e medie imprese, ad esclusione di quelle che svolgono attività agricole, che possiedono tutti i seguenti requisiti contemporaneamente:
  • Hanno realizzato, negli ultimi due anni, almeno il 20% di fatturato per cessione di beni o servizi, verso l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia;
  • Hanno avuto un aumento di almeno il 30 per cento del costo di acquisto medio di materie prime o semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre antecedente il 18 maggio 2022 rispetto al costo di acquisto dello stesso periodo dell’anno 2019. In caso di imprese costituite dopo il 01 gennaio 2020, in confronto deve essere fatto rispetto allo stesso periodo del 2021;
  • Hanno avuto un calo del fatturato nel trimestre antecedente il 18 maggio 2022 di almeno il 30 percento rispetto allo stesso periodo del 2019;
  • Essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali.
Modalità di presentazione della domanda di incentivo. L'incentivo può essere chiesto utilizzando il modello fac-simile reperibile sul sito di Invitalia. Il modello dovrà essere trasmesso telematicamente sempre sul sito del Ministero. Possono presentare la domanda i legali rappresentanti dei potenziali beneficiari utilizzando lo Spid oppure la firma digitale o la Carta di identità elettronica. Possono essere delegati anche soggetti terzi, purchè la delega avvenga, per la prima volta, tramite l’accesso da parte del legale rappresentante o del titolare del potenziale beneficiario. Termine di presentazione delle domande. Il decreto prevede che le istanze possano essere presentate a decorrere dalle ore 12:00 del decimo giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento di apertura ed entro, comunque, il trentesimo giorno successivo alla medesima data. In sostanza, dalle ore 12 del giorno 10 novembre 2022 alle ore 23.59 del giorno 30 novembre 2022. Misura del contributo a fondo perduto. Il sostegno a fondo perduto è pari a una percentuale calcolata sulla differenza tra la media dei ricavi conseguiti nel trimestre precedente alla data del 18 maggio 2022 e l’ammontare medio dei ricavi conseguiti nello stesso trimestre del 2019. La percentuale, variabile, è cosi suddivisa:
  • 60 per cento per i soggetti con ricavi totali nell’anno 2019 non superiori a 5 milioni;
  • 40 per cento per i soggetti che nel 2019 hanno avuto ricavi superiori a 5 milioni e fino a 50 milioni di euro;
Per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021. L’agevolazione non può, comunque, essere superiore ad euro 400.000,00.  

 

 

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Imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura: al via i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati

Novità in vista per giovani o donne che cercano finanziamenti a fondo perduto in agricoltura o mutui a tassi agevolati. Con decreto legge del Ministero delle Politiche Agricole approvato il 22 luglio 2022 e approdato in Gazzetta Ufficiale il giorno 27 ottobre 2022 sono previste misure volte ad aiutare i giovani agricoltori che vogliono ampliare la propria attività, sia tramite l’acquisto o il subentro in attività già esistenti oppure tramite un progetto di sviluppo vero e proprio.  Soggetti Beneficiari Possono presentare la domanda di agevolazione due tipologie di imprese:
  • Imprese che subentrano nella gestione: in questo caso l’incentivo è rivolto a coloro che acquistano (o subentrano ad altro titolo, anche successorio) imprese agricole già esistenti, purchè attive almeno da due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di agevolazione. L’impresa che acquista o subentra devono possedere i seguenti requisiti:
    • non essere costituite da più di sei mesi dalla data di richiesta;
    • essere amministrate o condotte da un giovane di età compresa tra 18 e 41 anni oppure da una donna, a prescindere dall’età;
    • in caso di società, la compagine sociale deve essere composta, in maggioranza, da coltivatori diretti o IAP con età massima di 41 anni o da donne, senza limite di età in questo caso;
    • esercitare esclusivamente l’attività agricola;
    • avere sede in Italia.
  • Imprese che vogliono ampliare la propria attività: in questo caso l’incentivo è rivolto a imprese che già esistono ma che vogliono ampliare la propria attività. Queste imprese devono essere attive da almeno due anni rispetto alla data di richiesta dell’agevolazione e, come nel caso sopra, devono essere amministrate o devono avere la maggioranza dei soci, in caso di società, che posseggono il requisito di avere età inferiore ai 41 anni o essere formate, in prevalenza da donne.
Misura dell’agevolazione  L’agevolazione consiste in:
  • Mutuo a tasso zero e durata decennale per un importo pari al 60% della spesa dichiarata ammissibile. Per le iniziative nell’ambito della produzione agricola il  mutuo può avere durata massima di 15 anni con un preammortamento di due anni.
  • Contributo a fondo perduto pari al 35% della spesa dichiarata ammissibile.
Obiettivi dell’agevolazione Gli interventi che rientrano nell’agevolazione devono perseguire i seguenti obiettivi:
  • riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
  • miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura. 
Spese ammissibili Le spese che rientrano nell’agevolazione riguardano:
  • studio di fattibilità, comprensivo dell'analisi di mercato; 
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario; 
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; 
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia; 
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; 
  • servizi di progettazione; 
  • beni pluriennali. 
E’ prevista l’ammissibilità delle spese riguardanti gli acquisti di terreni purchè il costo di questi non sia superiore al 10% della spesa totale.  Ente gestore. L’ente gestore dell’istruttoria delle domande è l’ISMEA, che procederà secondo le modalità applicative che saranno comunicate dallo stesso Istituto successivamente alla pubblicazione del presente bando.  Notizie ImpreseOggi
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Imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura: al via i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati

Novità in vista per giovani o donne che cercano finanziamenti a fondo perduto in agricoltura o mutui a tassi agevolati. Con decreto legge del Ministero delle Politiche Agricole approvato il 22 luglio 2022 e approdato in Gazzetta Ufficiale il giorno 27 ottobre 2022 sono previste misure volte ad aiutare i giovani agricoltori che vogliono ampliare la propria attività, sia tramite l’acquisto o il subentro in attività già esistenti oppure tramite un progetto di sviluppo vero e proprio.  Soggetti Beneficiari Possono presentare la domanda di agevolazione due tipologie di imprese:
  • Imprese che subentrano nella gestione: in questo caso l’incentivo è rivolto a coloro che acquistano (o subentrano ad altro titolo, anche successorio) imprese agricole già esistenti, purchè attive almeno da due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di agevolazione. L’impresa che acquista o subentra devono possedere i seguenti requisiti:
    • non essere costituite da più di sei mesi dalla data di richiesta;
    • essere amministrate o condotte da un giovane di età compresa tra 18 e 41 anni oppure da una donna, a prescindere dall’età;
    • in caso di società, la compagine sociale deve essere composta, in maggioranza, da coltivatori diretti o IAP con età massima di 41 anni o da donne, senza limite di età in questo caso;
    • esercitare esclusivamente l’attività agricola;
    • avere sede in Italia.
  • Imprese che vogliono ampliare la propria attività: in questo caso l’incentivo è rivolto a imprese che già esistono ma che vogliono ampliare la propria attività. Queste imprese devono essere attive da almeno due anni rispetto alla data di richiesta dell’agevolazione e, come nel caso sopra, devono essere amministrate o devono avere la maggioranza dei soci, in caso di società, che posseggono il requisito di avere età inferiore ai 41 anni o essere formate, in prevalenza da donne.
Misura dell’agevolazione  L’agevolazione consiste in:
  • Mutuo a tasso zero e durata decennale per un importo pari al 60% della spesa dichiarata ammissibile. Per le iniziative nell’ambito della produzione agricola il  mutuo può avere durata massima di 15 anni con un preammortamento di due anni.
  • Contributo a fondo perduto pari al 35% della spesa dichiarata ammissibile.
Obiettivi dell’agevolazione Gli interventi che rientrano nell’agevolazione devono perseguire i seguenti obiettivi:
  • riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
  • miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura. 
Spese ammissibili Le spese che rientrano nell’agevolazione riguardano:
  • studio di fattibilità, comprensivo dell'analisi di mercato; 
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario; 
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; 
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia; 
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; 
  • servizi di progettazione; 
  • beni pluriennali. 
E’ prevista l’ammissibilità delle spese riguardanti gli acquisti di terreni purchè il costo di questi non sia superiore al 10% della spesa totale.  Ente gestore. L’ente gestore dell’istruttoria delle domande è l’ISMEA, che procederà secondo le modalità applicative che saranno comunicate dallo stesso Istituto successivamente alla pubblicazione del presente bando.  Notizie ImpreseOggi
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Luca Paci campione di catture no kill al pesce più grosso 2022 al lago Arcobaleno di Riccione

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 28/10/2022 - 15:30
Dei 44 pescatori usciti vincitori delle gare dei fine settimana in 7 si aggiudicano i premi assoluti: oltre a Paci, sul podio Cristian Soldati secondo, Massimo Gasperoni, Mario Savini, Massimo Spagnoli, Saverio Leone e Mirko Zavatta.

Riccione – Si sono affrontati nella sfida di pescare il pesce più grosso (per poi rilasciarlo, ovviamente) al lago Arcobaleno di Riccione tutti i fine settima da marzo a ottobre e anche la sera da maggio a settembre. E domenica 23 ottobre Luca Paci, tra tutti i vincitori della stagione, ha fatto la pescata vincente nella finale annuale con un pesce di quasi 8 chili: campione assoluto 2022. Che festeggerà affettando un prosciutto San Daniele di 12 chili e mezzo.

Secondo Cristian Soldati, premiato con un prosciutto di Parma da 11 chilogrammi. Un prosciutto anche per il terzo classificato, Massimo Gasperoni, e al quarto, Mario Savini. Si contenterà di una grigliata di salsiccia da 4 chili il quinto classificato Massimo Spagnoli, mentre sesti a pari merito Saverio Leone e Mirko Zavatta si sono aggiudicati speck e salame. Insomma, oltre ad aver primeggiato sui 44 finalisti con le catture, probabilmente i sette vincitori lo faranno anche con il colesterolo.

Da sabato 29 ottobre alle 14, tutti i weekend gara a peso per tutti. E’ sempre permesso pescare anche senza partecipare alle gare. Iscriversi prima whatsapp al n 333.4492221 www.lagoarcobaleno.com.

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Bandi PNRR: Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione e l’innovazione di imprese, associazioni, cooperative che operano nel settore della cultura.

Novità in vista per le associazioni, le cooperative, le imprese e per gli Enti del Terzo Settore in genere, che operano nel settore della cultura e che hanno intenzione di mettere in cantiere, nei prossimi mesi, progetti o iniziative per incrementare le proprie attività. E’ stato pubblicato, infatti, da parte del Ministero dei Beni Culturali, l’avviso relativo alla concessione di contributi a fondo perduto a favore di imprese, associazioni, cooperative, enti del terzo settore in generale, che operano nei settori culturali e creativi e che vogliono realizzare innovazione e la transizione verso il digitale. I finanziamenti a fondo perduto rientrano nelle previsioni dei Bandi PNRR e fanno capo alla Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”. Le domande, da presentarsi on-line sul portale gestito da Invitalia, partiranno alle ore 12:00 del giorno 3 novembre 2022 per terminare alle ore 18:00 del giorno 01 febbraio 2023. Ricca la dotazione: 115 milioni di euro per l’innovazione e la digitalizzazione delle proprie attività. Beneficiari del bando a fondo perduto.   Possono richiedere il finanziamento a fondo perduto:
  • le imprese, sia società di capitali che di persone comprese le cooperative, che abbiano caratteristiche dimensionali di micro o piccola impresa;
  • le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, nonché tutti gli Enti che rientrano nel Codice del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS e che risultano costituiti alla data del 31.12.2020.
I requisiti che i sopra citati soggetti devono possedere al momento della presentazione della domanda sono:
  • essere iscritti, se previsto dalle normative, nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio;
  • non essere in liquidazione, fallite o in concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o volontaria e in amministrazione controllata o straordinaria;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  • essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali;
  • avere titolo a ricevere aiuti de minimis, e non essere incorsi in cause che ne hanno provocato il loro recupero, o la loro decadenza o essere incorsi in cause che ne hanno dichiarato la loro illegalità
Progetti ammissibili e durata I progetti, per essere dichiarati ammissibili, non devono avere un importo superiore ad euro 100.000,00, al netto dell’iva, nel caso in cui questa non rappresenti un costo per il soggetto realizzatore. Nel caso, invece, sia un costo perché non si può operare la detrazione (come nel caso di associazioni prive di partita iva o in regimi forfettari), l’importo sarà considerato iva compresa. La durata del progetto non deve essere superiore a 18 mesi, a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione. Gli interventi, per essere ammissibili, dovranno riguardare:
  • la creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online;
  • la circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico e verso l’estero. Rientrano in questa casistica la veicolazione dei propri contenuti in streaming o la realizzazione di contenuti a favore di soggetti deboli;
  • la realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta
  • digitalizzazione del proprio patrimonio con l’obiettivo di conservarlo o diffonderlo;
  • l’incremento all’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.
Gli interventi e i progetti devono rientrare nei seguenti ambiti:
  • Musica;
  • Audiovisivo e radio (inclusi: film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
  • Moda;
  • Architettura e Design;
  • Arti visive (inclusa fotografia);
  • Spettacolo dal vivo e Festival;
  • Patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi: archivi, biblioteche e musei);
  • Artigianato artistico;
  • Editoria, libri e letteratura.
Spese ammissibili al contributo a fondo perduto. Le spese, per essere ammissibili al contributo a fondo perduto, dovranno riguardare:
  • impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili;
  • beni immateriali quali licenze o concessione per programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate;
  • opere murarie fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile per l’adeguamento degli spazi in uso al soggetto realizzatore al nuovo progetto presentato.
Rientrano nel finanziamento, purchè nel limite massimo del 20% delle spese ammissibili e comunque funzionali al progetto stesso, le spese riguardanti il capitale circolante netto, come le materie prime per la realizzazione del progetto, le utenze dei locali, le spese del personale. Importo del contributo a fondo perduto. Il contributo a fondo perduto è pari all’80% delle spese dichiarate ammissibili, fino a un massimo di euro 75.000,00. Il contributo è erogato tramite una procedura valutativa, e non a sportello, per cui rimane indifferente il momento della presentazione della domanda salvo che questa, ovviamente, sia presentata nel periodo indicato in precedenza Notizie ImpreseOggi
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Bandi PNRR: Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione e l’innovazione di imprese, associazioni, cooperative che operano nel settore della cultura.

Novità in vista per le associazioni, le cooperative, le imprese e per gli Enti del Terzo Settore in genere, che operano nel settore della cultura e che hanno intenzione di mettere in cantiere, nei prossimi mesi, progetti o iniziative per incrementare le proprie attività. E’ stato pubblicato, infatti, da parte del Ministero dei Beni Culturali, l’avviso relativo alla concessione di contributi a fondo perduto a favore di imprese, associazioni, cooperative, enti del terzo settore in generale, che operano nei settori culturali e creativi e che vogliono realizzare innovazione e la transizione verso il digitale. I finanziamenti a fondo perduto rientrano nelle previsioni dei Bandi PNRR e fanno capo alla Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”. Le domande, da presentarsi on-line sul portale gestito da Invitalia, partiranno alle ore 12:00 del giorno 3 novembre 2022 per terminare alle ore 18:00 del giorno 01 febbraio 2023. Ricca la dotazione: 115 milioni di euro per l’innovazione e la digitalizzazione delle proprie attività. Beneficiari del bando a fondo perduto.   Possono richiedere il finanziamento a fondo perduto:
  • le imprese, sia società di capitali che di persone comprese le cooperative, che abbiano caratteristiche dimensionali di micro o piccola impresa;
  • le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, nonché tutti gli Enti che rientrano nel Codice del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS e che risultano costituiti alla data del 31.12.2020.
I requisiti che i sopra citati soggetti devono possedere al momento della presentazione della domanda sono:
  • essere iscritti, se previsto dalle normative, nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio;
  • non essere in liquidazione, fallite o in concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o volontaria e in amministrazione controllata o straordinaria;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  • essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali;
  • avere titolo a ricevere aiuti de minimis, e non essere incorsi in cause che ne hanno provocato il loro recupero, o la loro decadenza o essere incorsi in cause che ne hanno dichiarato la loro illegalità
Progetti ammissibili e durata I progetti, per essere dichiarati ammissibili, non devono avere un importo superiore ad euro 100.000,00, al netto dell’iva, nel caso in cui questa non rappresenti un costo per il soggetto realizzatore. Nel caso, invece, sia un costo perché non si può operare la detrazione (come nel caso di associazioni prive di partita iva o in regimi forfettari), l’importo sarà considerato iva compresa. La durata del progetto non deve essere superiore a 18 mesi, a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione. Gli interventi, per essere ammissibili, dovranno riguardare:
  • la creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online;
  • la circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico e verso l’estero. Rientrano in questa casistica la veicolazione dei propri contenuti in streaming o la realizzazione di contenuti a favore di soggetti deboli;
  • la realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta
  • digitalizzazione del proprio patrimonio con l’obiettivo di conservarlo o diffonderlo;
  • l’incremento all’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.
Gli interventi e i progetti devono rientrare nei seguenti ambiti:
  • Musica;
  • Audiovisivo e radio (inclusi: film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
  • Moda;
  • Architettura e Design;
  • Arti visive (inclusa fotografia);
  • Spettacolo dal vivo e Festival;
  • Patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi: archivi, biblioteche e musei);
  • Artigianato artistico;
  • Editoria, libri e letteratura.
Spese ammissibili al contributo a fondo perduto. Le spese, per essere ammissibili al contributo a fondo perduto, dovranno riguardare:
  • impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili;
  • beni immateriali quali licenze o concessione per programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate;
  • opere murarie fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile per l’adeguamento degli spazi in uso al soggetto realizzatore al nuovo progetto presentato.
Rientrano nel finanziamento, purchè nel limite massimo del 20% delle spese ammissibili e comunque funzionali al progetto stesso, le spese riguardanti il capitale circolante netto, come le materie prime per la realizzazione del progetto, le utenze dei locali, le spese del personale. Importo del contributo a fondo perduto. Il contributo a fondo perduto è pari all’80% delle spese dichiarate ammissibili, fino a un massimo di euro 75.000,00. Il contributo è erogato tramite una procedura valutativa, e non a sportello, per cui rimane indifferente il momento della presentazione della domanda salvo che questa, ovviamente, sia presentata nel periodo indicato in precedenza Notizie ImpreseOggi
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Richiedente asilo alla Cento Fiori trova portafoglio con oltre 700 euro sulla ciclabile, lo porta al bar Cecchini: ritrovato il proprietario.

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 21/10/2022 - 14:39

Rimini – Oltre 700 euro in contanti in un portafoglio rinvenuto sulla pista ciclabile di Spadarolo. Il giovane richiedente asilo si guarda intorno, non c’è nessuno che potrebbe averlo perso. Lì vicino c’è il bar Cecchini, entra e chiede al proprietario del bar di aiutarlo. Unica traccia, un numero telefonico in un biglietto da visita. Al quale risponde il proprietario del portafoglio, che era poche centinaia di metri distante, mentre stava proprio cercando il portafoglio.

E’ una storia di senso civico e di generosità quella che riguarda un giovane richiedente asilo che risiede in una struttura della Cooperativa Sociale Cento Fiori, Maurizio Cecchini, dell’omonimo bar a Spadarolo di Rimini, e un anonimo signore. Senso civico del giovane e di Maurizio, generosità del proprietario del portafoglio che ha voluto ricompensare il richiedente asilo per la sua onestà.

Ora il ragazzo è stato assunto al ruolo di una specie di eroe dai clienti del noto bar di Spadarolo: «Te sei quello che ha trovato il portafoglio e l’ha restituito?» E giù pacche sulle spalle, caffè pagati. Insomma, nel piccolo centro di periferia la gente trova il modo per far sentire il proprio apprezzamento con piccoli gesti. E far sentire il giovane straniero uno di casa.

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No alla partecipazione a Gare Pubbliche in caso di debiti tributari anche non definitivi.

Sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.239 del 12-10-2022 è stato pubblicato il decreto che dà attuazione all’art. 80 c.4 quinto periodo del D.LGS. 50/2016 (Codice degli Appalti) con il quale una stazione appaltante può escludere dalla partecipazione a una gara pubblica una impresa che ha commesso gravi violazioni, anche se non definitivamente accertate, di obblighi relativi al pagamento di imposte, tasse o contributi. Ambito di applicazione. All’articolo 2 il Decreto in commento definisce cosa si intende per “violazione di obblighi tributari o previdenziali". In particolare, si ha una violazione che potenzialmente può causare l’esclusione ad una gara pubblica, qualora l’impresa non abbia pagato imposte, tasse o contributi derivanti da:
  1. Avvisi di accertamento emessi a seguito di controllo o liquidazione da parte degli uffici preposti;
  2. Cartelle di pagamento comprese quelle derivanti da comunicazioni di irregolarità (c.d. “avvisi bonari”);
Soglia di gravità. Il provvedimento legislativo del MEF individua una soglia minima per valutare se la violazione ha il carattere della “gravità”. Qualora questa soglia venga superata, la stazione appaltante può invocare l’esclusione del partecipante, in quanto verificata la prescritta “gravità”. La soglia, prevista dall’art. 3, è pari al 10% dell’importo dell’appalto. In sostanza, se l’impresa partecipante ha ricevuto un avviso di accertamento, anche se non definitivo, il cui importo presuntivamente evaso, al netto di sanzioni e interessi, è superiore del 10% del valore dell’appalto a cui vuole partecipare, può essere esclusa dalla gara. In caso di gare suddivise in lotti, il valore dell’appalto è pari all’importo del lotto al quale l’impresa vuole partecipare. Ad ogni modo, onde evitare esclusioni per importi oggettivamente insignificanti, l’art. 3 prevede che l’importo della presunta omissione non deve essere inferiore ad euro 35.000. In pratica, l’esclusione può operare solo in presenza di appalti con importi almeno di euro 350.000,00. Violazione non definitivamente accertata. L’art. 4 del Decreto Legge stabilisce che la stazione appaltante può escludere una impresa dalla gara, qualora questa abbia ricevuto un avviso di accertamento o una cartella di pagamento che sono stati oggetto di impugnazione davanti al Giudice competente.  L’impresa, invece, non può essere esclusa qualora il ricorso è stato accolto ma la sentenza non è ancora passata in giudicato. In poche parole, se il partecipante ha impugnato un avviso di accertamento in primo grado, ma sono ancora pendenti i termini per il ricorso da parte dell’Ufficio, non può essere escluso dalla gara in quanto non si è in presenza di una “violazione non definitivamente accertata”.  Lo stesso discorso vale anche qualora l’atto sia stato impugnato ma è stato emesso solo un provvedimento di sospensione dello stesso, rimandando la decisione successivamente. Conclusioni. La chiosa finale, che riporta il pensiero dell’estensore di questo articolo, tocca ancora una volta il tema della colpevolezza fino a prova contraria, con evidenti effetti sul sistema imprenditoriale di questo Paese. Appare chiaro, infatti, che una impresa può essere esclusa dalla gara non in base a una accertata e definitiva violazione (per la quale si può convenire la correttezza della conseguente esclusione), ma sulla base di una violazione che non necessariamente è detto che alla fine dell'iter giuridico si dimostri tale.  Solo un giudizio a favore può ripristinare una presunta legalità, con l’evidente problema, però, che questo può avvenire a distanza di molti anni, causando un costo inammissibile e spropositato per le imprese sane.     Notizie ImpreseOggi
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No alla partecipazione a Gare Pubbliche in caso di debiti tributari anche non definitivi.

Sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.239 del 12-10-2022 è stato pubblicato il decreto che dà attuazione all’art. 80 c.4 quinto periodo del D.LGS. 50/2016 (Codice degli Appalti) con il quale una stazione appaltante può escludere dalla partecipazione a una gara pubblica una impresa che ha commesso gravi violazioni, anche se non definitivamente accertate, di obblighi relativi al pagamento di imposte, tasse o contributi. Ambito di applicazione. All’articolo 2 il Decreto in commento definisce cosa si intende per “violazione di obblighi tributari o previdenziali". In particolare, si ha una violazione che potenzialmente può causare l’esclusione ad una gara pubblica, qualora l’impresa non abbia pagato imposte, tasse o contributi derivanti da:
  1. Avvisi di accertamento emessi a seguito di controllo o liquidazione da parte degli uffici preposti;
  2. Cartelle di pagamento comprese quelle derivanti da comunicazioni di irregolarità (c.d. “avvisi bonari”);
Soglia di gravità. Il provvedimento legislativo del MEF individua una soglia minima per valutare se la violazione ha il carattere della “gravità”. Qualora questa soglia venga superata, la stazione appaltante può invocare l’esclusione del partecipante, in quanto verificata la prescritta “gravità”. La soglia, prevista dall’art. 3, è pari al 10% dell’importo dell’appalto. In sostanza, se l’impresa partecipante ha ricevuto un avviso di accertamento, anche se non definitivo, il cui importo presuntivamente evaso, al netto di sanzioni e interessi, è superiore del 10% del valore dell’appalto a cui vuole partecipare, può essere esclusa dalla gara. In caso di gare suddivise in lotti, il valore dell’appalto è pari all’importo del lotto al quale l’impresa vuole partecipare. Ad ogni modo, onde evitare esclusioni per importi oggettivamente insignificanti, l’art. 3 prevede che l’importo della presunta omissione non deve essere inferiore ad euro 35.000. In pratica, l’esclusione può operare solo in presenza di appalti con importi almeno di euro 350.000,00. Violazione non definitivamente accertata. L’art. 4 del Decreto Legge stabilisce che la stazione appaltante può escludere una impresa dalla gara, qualora questa abbia ricevuto un avviso di accertamento o una cartella di pagamento che sono stati oggetto di impugnazione davanti al Giudice competente.  L’impresa, invece, non può essere esclusa qualora il ricorso è stato accolto ma la sentenza non è ancora passata in giudicato. In poche parole, se il partecipante ha impugnato un avviso di accertamento in primo grado, ma sono ancora pendenti i termini per il ricorso da parte dell’Ufficio, non può essere escluso dalla gara in quanto non si è in presenza di una “violazione non definitivamente accertata”.  Lo stesso discorso vale anche qualora l’atto sia stato impugnato ma è stato emesso solo un provvedimento di sospensione dello stesso, rimandando la decisione successivamente. Conclusioni. La chiosa finale, che riporta il pensiero dell’estensore di questo articolo, tocca ancora una volta il tema della colpevolezza fino a prova contraria, con evidenti effetti sul sistema imprenditoriale di questo Paese. Appare chiaro, infatti, che una impresa può essere esclusa dalla gara non in base a una accertata e definitiva violazione (per la quale si può convenire la correttezza della conseguente esclusione), ma sulla base di una violazione che non necessariamente è detto che alla fine dell'iter giuridico si dimostri tale.  Solo un giudizio a favore può ripristinare una presunta legalità, con l’evidente problema, però, che questo può avvenire a distanza di molti anni, causando un costo inammissibile e spropositato per le imprese sane.     Notizie ImpreseOggi
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A Giuliano, ai genitori di Valentina e ai familiari delle vittime del Centro 21

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 11/10/2022 - 17:45

L’immane tragedia dell’A4, che si è abbattuta su ragazzi e volontari dell’associazione Cuore21, ci ha colpito nel profondo dell’animo e ci lascia costernati; ancor più perché il drammatico evento ci tocca direttamente, in quanto ha coinvolto, tra le altre, anche la famiglia di un nostro socio storico. Siamo vicine ai familiari di tutte le vittime, che oggi sono affranti da un dolore immenso. A loro giungano le nostre più sentite condoglianze e un forte abbraccio. Il ricordo dei loro Cari prematuramente scomparsi ci guiderà nel percorrere, con ancora più forza e consapevolezza, la strada della solidarietà e del bene comune.

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Esclusa la responsabilità di chi acquista crediti derivanti da Bonus fiscali se c’è visto di conformità e asseverazione.

L’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 33/e del 06 ottobre 2022, pone finalmente un punto chiaro e preciso circa le responsabilità di chi acquista, in buona fede, i crediti derivanti da lavori 110 o bonus edilizi vari. Non che ce ne fosse bisogno, stante il tenore delle norme vigenti, ma è apprezzabile l’intervento soprattutto in quanto fa una certa chiarezza su cosa lei intende quando parla di dolo o colpa grave. Un passo indietro, però. Prima dell’introduzione del Decreto Aiuti e di quello Aiuti – bis, l’art. 121 del D.L. 34/2020, nelle varie riformulazioni succedute nel tempo, prevedeva una generica responsabilità dell’acquirente del credito fiscale, non distinguendo per lo stesso se l’acquisto fosse stato posto in essere con dolo o con colpa. Nel silenzio, quindi, bastava anche semplicemente una colpa lieve per essere chiamati a rispondere di eventuali truffe svolte dal soggetto cedente. I due Decreti Aiuti hanno posto un limite a questa responsabilità, limitandola al dolo e alla sola colpa grave. La circolare n. 33/e si incarica di definire e circoscrivere meglio cosa si intende, quindi, quando si parla di comportamento doloso o viziato da colpa grave. Per farlo, opera un richiamo al D.Lgs. 472/97 e alla circolare 180 del 10 luglio 1998, le quali precisano che:
  • Per dolo si intende quell’azione che è attuata “con l’intento di pregiudicare la determinazione dell’imponibile o dell’imposta ovvero diretta ad ostacolare l’attività amministrativa di accertamento”. In sostanza, l’azione deve essere preordinata all’evasione e vi deve essere la consapevolezza, nell’autore, del suo comportamento fraudolento. Nel caso della cessione dei crediti fiscali, il dolo lo si rileva quando chi compra partecipa al disegno truffaldino oppure quando si capisce che i crediti oggetto di cessione sono inesistenti in maniera macroscopica e, nonostante tale evidenza, l’acquirente procede comunque al suo acquisto.
  • Per colpa grave si intende “quando l’imperizia o la negligenza del comportamento sono indiscutibili e non è possibile dubitare ragionevolmente del significato e della portata della norma violata e, di conseguenza, risulta evidente la macroscopica inosservanza di elementari obblighi tributari”. Per determinare il grado della colpa occorre fare riferimento alle nozioni tecniche della persona che ha operato l’acquisto. In sostanza una colpa potrà essere grave se rapportata a un commercialista ma non può essere, al contrario, lieve o addirittura inesistente per un imbianchino. Nel caso della cessione dei crediti fiscali, si avrà senz’altro colpa grave quando si acquista un credito senza avere la benchè minima documentazione oppure questa è contradditoria, come ad esempio nel caso in cui sia indicato un immobile diverso da quello che ha generato il credito fiscale oggetto di cessione.
L’articolo 14 del Decreto Aiuti opera una presunzione di legge ed esclude che vi sia dolo o colpa grave:
  • In caso di crediti derivanti da Superbonus 110, quando vi è il visto di conformità, le attestazioni e le asseverazioni previste dalle norme vigenti. Quindi, trattandosi di interventi che rientrano nel bonus 110, non vi potrai mai essere responsabilità per dolo o colpa grave da parte di chi acquista, essendo documentazione necessaria alla circolazione del credito stesso;
  • Per i bonus edilizi diversi dal 110 (ristrutturazioni, ecobonus, eccetera), qualora vi sia, anche in questo caso,  la presenza di attestazioni o asseverazioni. In sostanza, tutti quei crediti sorti o ceduti a partire dal 12 novembre 2021;
  • Per i crediti diversi dal 110 ante 12 novembre 2021, la limitazione della responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave opera solo ed esclusivamente se si reperisce oggi l’attestazione della congruità dei prezzi e il visto di conformità, ancorchè all’epoca non obbligatoria. Questa esimente non opera nel caso in cui chi compra è una banca o una assicurazione, le quali non potranno invocare il richiamo alla sola colpa grave o dolo.
 

 

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Esclusa la responsabilità di chi acquista crediti derivanti da Bonus fiscali se c’è visto di conformità e asseverazione.

L’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 33/e del 06 ottobre 2022, pone finalmente un punto chiaro e preciso circa le responsabilità di chi acquista, in buona fede, i crediti derivanti da lavori 110 o bonus edilizi vari. Non che ce ne fosse bisogno, stante il tenore delle norme vigenti, ma è apprezzabile l’intervento soprattutto in quanto fa una certa chiarezza su cosa lei intende quando parla di dolo o colpa grave. Un passo indietro, però. Prima dell’introduzione del Decreto Aiuti e di quello Aiuti – bis, l’art. 121 del D.L. 34/2020, nelle varie riformulazioni succedute nel tempo, prevedeva una generica responsabilità dell’acquirente del credito fiscale, non distinguendo per lo stesso se l’acquisto fosse stato posto in essere con dolo o con colpa. Nel silenzio, quindi, bastava anche semplicemente una colpa lieve per essere chiamati a rispondere di eventuali truffe svolte dal soggetto cedente. I due Decreti Aiuti hanno posto un limite a questa responsabilità, limitandola al dolo e alla sola colpa grave. La circolare n. 33/e si incarica di definire e circoscrivere meglio cosa si intende, quindi, quando si parla di comportamento doloso o viziato da colpa grave. Per farlo, opera un richiamo al D.Lgs. 472/97 e alla circolare 180 del 10 luglio 1998, le quali precisano che:
  • Per dolo si intende quell’azione che è attuata “con l’intento di pregiudicare la determinazione dell’imponibile o dell’imposta ovvero diretta ad ostacolare l’attività amministrativa di accertamento”. In sostanza, l’azione deve essere preordinata all’evasione e vi deve essere la consapevolezza, nell’autore, del suo comportamento fraudolento. Nel caso della cessione dei crediti fiscali, il dolo lo si rileva quando chi compra partecipa al disegno truffaldino oppure quando si capisce che i crediti oggetto di cessione sono inesistenti in maniera macroscopica e, nonostante tale evidenza, l’acquirente procede comunque al suo acquisto.
  • Per colpa grave si intende “quando l’imperizia o la negligenza del comportamento sono indiscutibili e non è possibile dubitare ragionevolmente del significato e della portata della norma violata e, di conseguenza, risulta evidente la macroscopica inosservanza di elementari obblighi tributari”. Per determinare il grado della colpa occorre fare riferimento alle nozioni tecniche della persona che ha operato l’acquisto. In sostanza una colpa potrà essere grave se rapportata a un commercialista ma non può essere, al contrario, lieve o addirittura inesistente per un imbianchino. Nel caso della cessione dei crediti fiscali, si avrà senz’altro colpa grave quando si acquista un credito senza avere la benchè minima documentazione oppure questa è contradditoria, come ad esempio nel caso in cui sia indicato un immobile diverso da quello che ha generato il credito fiscale oggetto di cessione.
L’articolo 14 del Decreto Aiuti opera una presunzione di legge ed esclude che vi sia dolo o colpa grave:
  • In caso di crediti derivanti da Superbonus 110, quando vi è il visto di conformità, le attestazioni e le asseverazioni previste dalle norme vigenti. Quindi, trattandosi di interventi che rientrano nel bonus 110, non vi potrai mai essere responsabilità per dolo o colpa grave da parte di chi acquista, essendo documentazione necessaria alla circolazione del credito stesso;
  • Per i bonus edilizi diversi dal 110 (ristrutturazioni, ecobonus, eccetera), qualora vi sia, anche in questo caso,  la presenza di attestazioni o asseverazioni. In sostanza, tutti quei crediti sorti o ceduti a partire dal 12 novembre 2021;
  • Per i crediti diversi dal 110 ante 12 novembre 2021, la limitazione della responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave opera solo ed esclusivamente se si reperisce oggi l’attestazione della congruità dei prezzi e il visto di conformità, ancorchè all’epoca non obbligatoria. Questa esimente non opera nel caso in cui chi compra è una banca o una assicurazione, le quali non potranno invocare il richiamo alla sola colpa grave o dolo.
 

 

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Mummy cat: Coop Alleanza 3.0 inserisce nel programma di aiuti “+ Vicini” il poppatoio elettrico per i gattini orfani della Cooperativa Sociale Cento Fiori

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 05/10/2022 - 15:05
I clienti e soci Coop potranno votare con gettone fisico (e i soci anche con uno digitale sul sito Coop) ogni 15 euro di spesa una mamma gatta virtuale per i piccoli ospiti dei canili gestiti dalla cooperativa. Gli orfanelli potranno succhiare il latte e stare al caldo. Ideato dalla veterinaria Paola Calcagnini, sarà realizzato dall’ing. Giovanni Giulietti.

Rimini – Sono dolcissimi, piccoli, morbidi, belli da coccolare. Ma sono anche da svezzare: sono i gattini orfani o di mamma che non riesce ad allattarli che giungono ogni anno al canile di Vallecchio Cento Fiori e al canile comunale Stefano Cerni di Rimini, gestito dalla cooperativa sociale riminese. Ed è per loro che la Cooperativa Sociale Cento Fiori ha lanciato un nuovo progetto che rientra nel programma di finanziamento +Vicini di Coop Alleanza 3.0 nella categoria Stili di vita: Mummy Cat. Cioè un poppatoio che permetta di sfamare cinque gattini alla volta facendoli stare al caldo e, per quanto possibile, in un ambiente che ricordi quello che crea mamma gatta.

I clienti e i soci Coop potranno votare il progetto Mummy Cat con il loro gettone “fisico” ricevuto ogni 15 euro di spesa (2 gettoni per 30 euro, 3 per 45 ecc ecc), da mettere nell’urna all’ingresso della Coop Colonnella e della Coop Marecchiese di Rimini. Ogni socio, inoltre, riceverà sul proprio profilo sul sito https://www.coopalleanza3-0.it/ – attenzione, occorre registrarsi: è facile e porta via pochi solo secondi – un gettone digitale ogni 15 euro di spesa, oltre a quelli fisici ricevuti. Il gettone digitale potrà essere utilizzato per votare qualunque progetto in lizza in qualunque punto vendita, anche, ça va sans dire, il nostro Mummy Cat. Per cui, la nostra esortazione ai clienti e ai soci Coop è di votare e far votare il nostro progetto, grazie.

I gattini di pochi giorni devono essere allattati ogni due ore, i più grandicelli hanno dei tempi di poppata più diluiti ma è comunque un bell’impegno per veterinari, operatori e volontari delle due strutture. Bello in tutti i sensi: allattare i cuccioli con biberon è una bellissima esperienza. Ma i cuccioli sono davvero tanti, ogni anno. In più, il gattino ha bisogno del calore del latte e del corpo materno. «Per questo abbiamo pensato a un poppatoio che possa servire sia a nutrire i cuccioli di gatto sia a riscaldarli, riproducendo, per quanto possibile, l’ambiente che crea mamma gatta» dice la responsabile del settore animali della Cento Fiori, la veterinaria Paola Calcagnini.

Ed ecco le linee guida del progetto che verranno sviluppate dall’ingegner Giovanni Giulietti: un poppatoio elettrico con cinque tettarelle. In pratica una mamma gatta virtuale. A queste tettarelle i cuccioli potranno attaccarsi giorno e notte per prendere il latte speciale per gattini neonati, in modo autonomo e senza l’ausilio di veterinari od operatori. Un sistema riscalderà il latte alla temperatura che avrebbe in natura e mentre i cuccioli ronfano o succhiano, un tappeto riscaldato li farà sentire come tra le zampe di mamma gatta. Caldi e al sicuro ad ogni ora del giorno e della notte.

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Adolescenti e Migranti, concluso il quarto progetto: Racconti in cammino. Parole, identità, nuove appartenenze.

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 04/10/2022 - 12:50

Il video conclusivo del progetto Adolescenti e migranti: racconti in cammino. Parole, Identità, Nuove appartenenze promosso da SIPsA, COIRAG e SPI, a cui, come Cooperativa Sociale Cento Fiori abbiamo partecipato in collaborazione con Associazione Arcobaleno ODV, ISUR – progetto Interazioni, liceo G. Cesare – M. Valgimigli di Rimini, liceo Volta – Fellini di Riccione e Cooperativa CAD.

Il progetto, che è alla sua quarta edizione, rappresenta un’importante occasione di incontro e conoscenza tra adolescenti e persone migranti ma soprattutto un percorso che ha l’obiettivo di fare emergere storie che consentano di superare le narrazioni stereotipate e dominanti attraverso l’uso dell’arte, in particolare il teatro e la scrittura autobiografica.

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Bonus 200 euro autonomi: dal 26 settembre il via alle domande per professionisti, lavoratori autonomi, agricoltori e soci lavoratori.

Solo sabato 24 settembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge che prevede le modalità per richiedere il bonus di euro 200,00 previsto per i professionisti iscritti alla gestione INPS o alle rispettive casse private. L’avvio delle richieste è previsto per il giorno 26 settembre 2022 con termine al giorno 30 novembre 2022. Condizioni per ricevere il bonus. Come si diceva hanno diritto a richiedere il bonus:
  1. i professionisti iscritti alla gestione separata INPS o alle varie casse di previdenza private;
  2. i lavoratori autonomi iscritti alla gestione commercianti, artigiani o agricoltori. Si tratta di tutte quelle persone che trimestralmente versano i contributi fissi;
  3. i soci delle società di persona o di capitali iscritti alla gestione commercianti o artigiani in qualità di soci lavoratori.
Le condizioni per richiedere il bonus sono: Le condizioni per accedere al bonus sono:
  • Avere avuto un reddito complessivo, per l’anno 2021, inferiore a euro 35.000,00;
  • Essere iscritti e avere la partita iva attiva alla data del 17 maggio 2022;
  • Avere effettuato, alla data del 17 maggio 2022, almeno un versamento previdenziale alla rispettiva cassa di previdenza. Per i coadiuvanti e i collaboratori di iscritti alla gestione commercianti, artigiani, agricoltori il requisito deve essere rispettato dal titolare;
  • Per chi non aveva obblighi di versamento ordinari alla data del 17 maggio 2022 come, ad esempio, i soggetti che hanno iniziato l’attività nei giorni precedenti a tale data, il requisito del versamento non verrà, ovviamente, considerato;
Modalità per richiedere il bonus. Per richiedere il bonus occorre collegarsi al sito della rispettiva cassa di previdenza o dell’Inps e utilizzare l’apposita area riservata. Il bonus viene erogato sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e tenuto conto delle risorse a disposizione. Pertanto più sarà tempestiva la domanda e più alta sarà la possibilità di riceverlo. Notizie ImpreseOggi
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Bonus 200 euro autonomi: dal 26 settembre il via alle domande per professionisti, lavoratori autonomi, agricoltori e soci lavoratori.

Solo sabato 24 settembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge che prevede le modalità per richiedere il bonus di euro 200,00 previsto per i professionisti iscritti alla gestione INPS o alle rispettive casse private. L’avvio delle richieste è previsto per il giorno 26 settembre 2022 con termine al giorno 30 novembre 2022. Condizioni per ricevere il bonus. Come si diceva hanno diritto a richiedere il bonus:
  1. i professionisti iscritti alla gestione separata INPS o alle varie casse di previdenza private;
  2. i lavoratori autonomi iscritti alla gestione commercianti, artigiani o agricoltori. Si tratta di tutte quelle persone che trimestralmente versano i contributi fissi;
  3. i soci delle società di persona o di capitali iscritti alla gestione commercianti o artigiani in qualità di soci lavoratori.
Le condizioni per richiedere il bonus sono: Le condizioni per accedere al bonus sono:
  • Avere avuto un reddito complessivo, per l’anno 2021, inferiore a euro 35.000,00;
  • Essere iscritti e avere la partita iva attiva alla data del 17 maggio 2022;
  • Avere effettuato, alla data del 17 maggio 2022, almeno un versamento previdenziale alla rispettiva cassa di previdenza. Per i coadiuvanti e i collaboratori di iscritti alla gestione commercianti, artigiani, agricoltori il requisito deve essere rispettato dal titolare;
  • Per chi non aveva obblighi di versamento ordinari alla data del 17 maggio 2022 come, ad esempio, i soggetti che hanno iniziato l’attività nei giorni precedenti a tale data, il requisito del versamento non verrà, ovviamente, considerato;
Modalità per richiedere il bonus. Per richiedere il bonus occorre collegarsi al sito della rispettiva cassa di previdenza o dell’Inps e utilizzare l’apposita area riservata. Il bonus viene erogato sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e tenuto conto delle risorse a disposizione. Pertanto più sarà tempestiva la domanda e più alta sarà la possibilità di riceverlo. Notizie ImpreseOggi
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Credito imposta aumento bollette energia elettrica e gas anche per i mesi di ottobre e novembre 2022

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 settembre 2022 il Decreto Legge n. 144 con il quale, tra le altre cose, viene riproposto l’aiuto, sotto forma di credito di imposta, per le imprese che nei mesi di ottobre e novembre subiranno un incremento importante delle tariffe di luce e gas. Nel dettaglio, come riportato nell’articolo 1 del Decreto Legge, per calcolare l’aiuto si dovrà procedere nel seguente modo. CREDITO IMPOSTA ENERGIA ELETTRICA Spetta per tutte le imprese che hanno potenza installata superiore ai 4,5 kw. Il contributo è pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della sola “componente energetica” (quindi nel calcolo non entrano costi diversi, quali le accise, oneri vari di sistema eccetera) nei mesi di ottobre e novembre 2022. La condizione è che la stessa impresa abbia avuto un incremento del costo del kwh maggiore del trenta percento rispetto a quello pagato nel terzo trimestre 2019. In assenza di specifica ulteriore, si ritiene che le imprese che nel 2019 non esistevano, possano calcolare il contributo del 30% senza far ricorso alla verifica dell’aumento rispetto al terzo trimestre 2019. CREDITO IMPOSTA GAS Spetta a tutte le imprese, salvo quelle a forte consumo di gas (acciaierie, fonderie, eccetera). Il contributo è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas nei mesi di ottobre e novembre 2022, per usi diversi da quelli termoelettrici, cioè che non è stato impiegato per azionare una turbina o per generare, più in generale, energia elettrica. Anche in questo caso la condizione necessaria è che il presso del gas sia aumentato per più del trenta percento rispetto a quello pagato nel terzo trimestre del 2019. Analogalmente a quanto detto sopra circa il credito di imposta per l’energia elettrica, per le imprese che nel 2019 non esistevano, la verifica dell’aumento non deve essere fatta. ULTERIORE CONDIZIONE DI UTILIZZO. Per le imprese che si riforniscono, per l’energia o per il gas, dal medesimo fornitore in essere al terzo trimestre 2019, devono chiedere a quest’ultimo di inviare una comunicazione attestante l’incremento del prezzo dell’energia. Inoltre entro il 16 febbraio 2023 si dovrà comunicare all'Agenzia delle Entrate l'ammontare del credito di imposta di cui si ha diritto. Il modello per la comunicazione uscirà nelle prossime settimane.  UTILIZZO DEL CREDITO DI IMPOSTA Il credito di imposta deve essere utilizzato entro il 31 marzo 2023. Può essere utilizzato in compensazione oppure ceduto anche a terzi, comprese le banche, purchè nel caso di prima cessione sia apposto il visto di conformità. Notizie ImpreseOggi
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