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LO STUDIO GRASSI BENAGLIA MORETTI INVESTE NELLA CULTURA E NELLA MEMORIA

La memoria e il ricordo sono il motore del presente e la linfa vitale del futuro. Per questo non abbiamo avuto dubbi nell’aiutare a realizzare il libro che ricorda l’anniversario la nascita di Viserbella”. Giovanni Benaglia, socio dello studio, motiva così la scelta dello Studio di sponsorizzare la pubblicazione del libro che commemora i 110 anni dalla fondazione di Viserbella, frazione a nord del Comune di Rimini.

La pubblicazione è stata promossa dal Museo della Marineria e delle Conchiglie E’ Scaion, con il patrocini dell’IBC Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e del Comune di Rimini, e con la collaborazione dell’associazione L’Ippocampo Viserba, che ha messo a disposizione il proprio archivio fotografico e la propria esperienza maturata nel corso degli anni quale laboratorio urbano della memoria.

Il libro è una raccolta fotografica, proveniente da archivi privati, che racconta l’epopea della piccola frazione a nord di Rimini che, da paese povero formato da ortolani e pescatori diventa, con gli anni, parte di quell’immenso sviluppo economico che ha permesso alla costa romagnola di essere ricordata come capitale italiana del turismo. “Viserbella è la storia di Rimini e delle sue persone. I suoi abitanti, oltre un secolo fa, si sono rimboccati le maniche e si sono messi in gioco per migliorare le proprie condizioni di vita”, ricorda Giovanni Benaglia che di Viserbella è originario. “Senz’altro l’elemento emozionale ha giocato un ruolo importante nella scelta di aiutare la realizzazione di questo libro.  Io a Viserbella ci sono nato e cresciuto e a lei mi legano i ricordi della mia infanzia, delle estati e dei turisti, dell’odore del mare dopo una burrasca. Ritrovare le proprie origini è importante, perché ci consente, in questo mondo che sta cambiando velocemente, di avere sempre un punto fermo e di ritrovare, soprattutto nei momenti di difficoltà, un sicuro approdo per ricominciare il viaggio”.

Infine Benaglia ricorda che “il nostro Studio vuole continuare a investire in cultura. Perché è un modo per far conoscere la parte migliore della nostra terra e della nostra gente. Con la cultura noi raccontiamo ciò che siamo”.

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LO STUDIO GRASSI BENAGLIA MORETTI INVESTE NELLA CULTURA E NELLA MEMORIA

La memoria e il ricordo sono il motore del presente e la linfa vitale del futuro. Per questo non abbiamo avuto dubbi nell’aiutare a realizzare il libro che ricorda l’anniversario la nascita di Viserbella”. Giovanni Benaglia, socio dello studio, motiva così la scelta dello Studio di sponsorizzare la pubblicazione del libro che commemora i 110 anni dalla fondazione di Viserbella, frazione a nord del Comune di Rimini.

La pubblicazione è stata promossa dal Museo della Marineria e delle Conchiglie E’ Scaion, con il patrocini dell’IBC Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e del Comune di Rimini, e con la collaborazione dell’associazione L’Ippocampo Viserba, che ha messo a disposizione il proprio archivio fotografico e la propria esperienza maturata nel corso degli anni quale laboratorio urbano della memoria.

Il libro è una raccolta fotografica, proveniente da archivi privati, che racconta l’epopea della piccola frazione a nord di Rimini che, da paese povero formato da ortolani e pescatori diventa, con gli anni, parte di quell’immenso sviluppo economico che ha permesso alla costa romagnola di essere ricordata come capitale italiana del turismo. “Viserbella è la storia di Rimini e delle sue persone. I suoi abitanti, oltre un secolo fa, si sono rimboccati le maniche e si sono messi in gioco per migliorare le proprie condizioni di vita”, ricorda Giovanni Benaglia che di Viserbella è originario. “Senz’altro l’elemento emozionale ha giocato un ruolo importante nella scelta di aiutare la realizzazione di questo libro.  Io a Viserbella ci sono nato e cresciuto e a lei mi legano i ricordi della mia infanzia, delle estati e dei turisti, dell’odore del mare dopo una burrasca. Ritrovare le proprie origini è importante, perché ci consente, in questo mondo che sta cambiando velocemente, di avere sempre un punto fermo e di ritrovare, soprattutto nei momenti di difficoltà, un sicuro approdo per ricominciare il viaggio”.

Infine Benaglia ricorda che “il nostro Studio vuole continuare a investire in cultura. Perché è un modo per far conoscere la parte migliore della nostra terra e della nostra gente. Con la cultura noi raccontiamo ciò che siamo”.

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Comifar (Gruppo Phoenix) rinnova la fiducia a Target Sinergie per la gestione in outsourcing del suo centro distributivo di Carinaro (CE)

Comifar rinnova per i prossimi due anni la partnership con Target Sinergie per il magazzino di distribuzione di Carinaro, (Ce), Campania. Nel 2013 era iniziata la fase di start up nella gestione in outsourcing della logistica farmaceutica nel complesso di 14 mila mq con 33 persone impiegate, centor id distribuzione che serve la rete regionale di farmacie con uno stock di oltre 40 mila articoli. Un esperimento di contract logistics che Comifar, società della multinazione leader in Europa Gruppo Phoenix, ha avviato scegliendo l'azienda riminese attiva dal 1988. Un percorso di successo che dopo tre anni ha visto crescere il personale impiegato oltre le 80 unità e che viene confermato dal rinnovo per altri due anni della partnership e dall'ampliamento dei servizi erogati, che comprendono tutte le attività connesse allo stoccaggio e alla vendita dei farmaci, nonché la logistica inversa per i prodotti non più vendibili.

Tra i nuovi servizi avviati troviamo la centralizzazione dei “Transfer Order” per la gestione dell'ordine diretto delle farmacie tramite il canale distributivo indiretto, garantendo l'assortimento di farmaci generici a più alta rotazione, la precisione, oltre alla puntualità della consegna in farmacia. Inoltre, Target Sinergie gestirà il servizio di procuro per i prodotti non in assortimento sui depositi locali, ovvero quei prodotti a bassa rotazione e che per questo vengono gestiti solo nel centro di distribuzione di Caserta, per essere poi distribuiti alle farmacie di tutto il centro sud tramite trasferimenti interni. Parliamo di oltre 20 mila articoli, che portano l'impegno di gestione Target Sinergie da 40 mila a oltre 60 mila referenze.

Oltre duemila sono le casse che ogni giorno viaggiano sui rulli automatici che percorrono tutta l’area vendite del magazzino in provincia di Caserta, per allestire, in meno di 20 minuti, ogni richiesta delle farmacie: dal prodotto farmaceutico ad uso umano e veterinario, agli stupefacenti, dai dispositivi medici in vitro, ai cosmetici, prodotti omeopatici e alimenti particolari, a temperatura controllata e da frigo. Gestione delle scadenze, ritiro dei revocati, monitoraggio costante dei tempi di messa a disposizione della merce, sono solo alcuni dei punti che contraddistinguono il servizio essenziale per il cittadino che Target Sinergie, per conto di Comifar, giornalmente esegue, rispondendo comunque alle esigenze di miglioramento continuo delle performance e dei livelli di servizio, ed offrendo al cliente la piena variabilizzazione dei costi oltre che la flessibilità della struttura operativa.

target_sinergie_logistica_farmaceutica_01.jpg target_sinergie_logistica_farmaceutica_stabilimento_comifar_carinaro.jpg target_sinergie_logistica_farmaceutica_03.jpg Notizie Logistica
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Premiati i migliori dipendenti e le migliori performance di squadra del 2016: 11 targhe consegnate alla Festa di Target Sinergie

Hanno ottenuto i migliori risultati nel 2016, in squadra o da soli e sabato 27 maggio, durante l'annuale cena primaverile che coincide con la presentazione del bilancio delle cooperative del gruppo Target Sinergie, hanno ricevuto i loro riconoscimenti dal presidente Davide Zamagni. Dieci i premi consegnati, davanti alla platea di dipendenti provenienti da 8 regioni italiane: Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Veneto, Toscana, Abruzzo, Sardegna e Campania. Tre al miglior dipendente di ciascun settore (Logistica, Facility Management, Igiene & pulizie), al miglior capocantiere e al miglior responsabile operativo. Più un premio alla carriera al collega Gianluca Rigamonti, che è entrato nel gruppo da operaio, scalando l'organigramma dapprima come caposquadra, poi capocantiere e infine come responsabile operativo.

Coadiuvato da Elena Zannoni, la più giovane dipendente Target Sinergie (in squadra all'ufficio paghe), Davide Zamagni ha officiato quello che per Target è la serata degli oscar, con le nomination e la proclamazione del vincitore. La prima assegnazione è stata per la migliore performance produttiva, andata alla squadra impiegata nella piattaforma logistica di Partesa Imola, battendo le altre tre nominate, le squadre impegnate nelle commesse in outsourcing presso Guzzini, Pastificio Cellino in Sardegna e nella piattaforma logistica Partesa di San Mauro Pascoli. I dipendenti della commessa Partesa Imola si sono aggiudicati il premio per “I volumi più alti – ha detto Davide Zamagni - e perché hanno gestito una acquisizione importante, sono riusciti a mettere a punto una nuova organizzazione portando un beneficio complessivo anche sulla produttività".

Alla squadra che gestisce la piattaforma logistica Partesa San Mauro è andato il premio per il tasso di assenteismo più basso, battendo i colleghi impegnati nelle piattaforme Mec3, Marr Supercash e nello stabilimento Carlsberg di Induno Olona. Il premio per la migliore flessibilità e sinergie è andato ai colleghi che gestiscono la logistica in Marr Romagna, perché “la squadra si è distinta per le sinergie operate sulle piattaforme logistiche di Marr Bologna, Marr Battistini, Marr Sfera, Marr Santarcangelo, coadiuvando inoltre la commessa del Forno Romagnolo”. Sul filo di lana hanno battuto i cantieri logistici Partesa Cortemaggiore, Marr Sardegna e la commessa delle pulizie presso l'azienda Celli spa.

Un premio invece è stato “assegnato” dai clienti stessi, rispondendo al questionario di customer satisfaction che abbiamo sottoposto alla fine del 2016. Il cantiere che ha attenuto la più lusinghiera valutazione dal cliente è stato Mec3, seguito dai cantieri Marr Sardegna per la logistica, Vulcangas per le pulizie e dal Comune di Bellaria nel Facility Management.

Premiato anche il cantiere che ha ottenuto il maggior tasso di espansione dei servizi in outsourcing, conquistato dai dipendenti che gestiscono la piattaforma Comifar, a Carinaro (Caserta), i quali hanno battuto i colleghi delle commesse Hera (facility management amministrativo), Fette di sole (in Sardegna) e della GDO presso Esselunga, Firenze.

Premi ai migliori dipendenti dell'anno 2016

Ad aprire le premiazioni per miglior dipendente 2016 è stata Entela Ruci, alla quale è andata la targa per il settore Igiene e pulizie. Entela si è distinta, ha detto il presidente Davide Zamagni consegnandole il premio perché “entrata in Target Sinergie da un'altra azienda, attraverso un cambio d'appalto e si è fin da subito fidata nonostante le avessimo ridotto le ore per questioni operative. Dalle 9 ore settimanali è arrivata a seguire, oggi, 7 commesse. Tra i suoi pregi spiccano flessibilità, prontezza nelle risposte, spirito di sacrificio e ottima capacità di risposta al cliente”. Gli altri tre colleghi nominati per il premio sono stati Bouchra Tajaouni, Antonella Muscente e Lancine Bakayoko.

Il premio dipendente dell'anno per il settore Facility Management è andato a Davide Rinaldi, perché “ha dimostrato una grande capacità di relazionarsi con le persone, tenendo sotto controllo i flussi di lavoro in modo sistematico. Svolge il suo compito con determinazione concentrandosi sul risultato finale, sacrificando in molti casi il suo tempo libero all'azienda”. In nomination sono arrivati invece Valentina Rossi, Daniela Di Rocco e Matteo Bronzetti.

A Dorel Bechet invece è andato il premio dipendente dell'anno per il settore Logistica. Davide Zamagni ha letto le motivazioni: “Nel momento di difficoltà e bisogno di sua iniziativa ha deciso di accollarsi delle responsabilità di reparto e di cantiere dimostrando un forte attaccamento all'azienda e ai colleghi. Il suo dinamismo gli ha permesso di distinguersi in tutti i cantieri dove ha prestato servizio”. Gli altri colleghi “logistici” nominati sono stati Diakaté, Carlo Mirri e Gianni Cadoni.

La targa per il miglior Capocantiere dell'anno è andata a Fabio Leardini, che gestisce la commessa presso Hera, poiché “nel 2016 è riuscito ad amalgamare con eccellenti risultati un gruppo di 60 persone, garantendo un servizio di qualità e stringendo un buon rapporto con il cliente. La gestione di un team così ampio ed eterogeneo non è semplice, soprattutto per una persona così giovane”. Sono arrivati in “finale” con Leardini Filippo Cavalli, Momar Dieng e Ilirjan Cekrezi.

Infine il premio per il responsabile operativo dell'anno è stato aggiudicato a Susy Pirozzi, che segue i cantieri del settore dell'Igiene e pulizie. Davide Zamagni, nel consegnarle la targa ha ricordato che Susy “c'è sempre, per qualunque impegno è sempre presente”. E infatti è stata tra le organizzatrici della festa che ha raggiunto, anche quest'anno, oltre 200 presenze da tutti i cantieri Targe Sinergie in Italia.

premi_dipendenti_2017_05_performance_produttiva.jpg premi_dipendenti_2017_06_minore_indice_assenteismo.jpg premi_dipendenti_2017_07_migliore_flessibilita_sinergie.jpg premi_dipendenti_2017_08_migliore_customer_satisfaction.jpg premi_dipendenti_2017_09_migliore_espansione_outsourcing.jpg premi_dipendenti_2017_10_entela_ruci.jpg premi_dipendenti_2017_11_davide_rinaldi.jpg premi_dipendenti_2017_12_dorel_bechet_riceve_mohamed_taoufik.jpg premi_dipendenti_2017_13_fabio_leardini.jpg premi_dipendenti_2017_14_susy_pirozzi.jpg premi_dipendenti_2017_15_gianluca_rigamonti.jpg Eventi Notizie Facility Management Igiene e pulizie Logistica
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Interpretazione

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Lun, 22/05/2017 - 23:13

Giovedì 8 giugno, alle ore 18,00,
presso la Mediateca Gateway in via S. Petronio Vecchio 33, a Bologna,

verrà presentato il libro, a cura di Leonardo Montecchi,

“Interpretazione”

Sarranno presenti:
Leonardo Montecchi, psichiatra e psicoterapeuta, Direttore della ‘Scuola Bleger’
Renato Curcio, sociologo e coordinatore di cantieri di socioanalisi narrativa, Direttore editoriale di ‘Sensibili alle Foglie’
Massimo Bonfantini, filosofo, professore di Semiotica al Politecnico di Milano fino al 2005, coordina il ‘Club Psòmega’, centro di studi sull’inventiva

Coordina l’incontro Federico Chicchi, sociologo, Professore Associato del Dipartimento di Sociologia e di Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, membro del Coordinamento Nazionale dell’Associazione Lacaniana Italiana di psicoanalisi (Alipsi)

Sono raccolti in questo volume le relazioni del seminario intensivo organizzato dalla Scuola Bleger nel maggio 2015 per riflettere sul concetto di interpretazione.
Si tratta di un dialogo fra diversi approcci: dalla socioanalisi narrativa, all’analisi istituzionale, alla semiotica, alla concezione operativa di gruppo.

Relazioni di: Laura Buongiorno, Leonardo Montecchi, Massimo Bonfantini, Inés del Carmen Lander, Patrick Boumard, Thomas Von Salis, Renato Curcio, Nicola Valentino, Federico Suárez, Loredana Boscolo, Massimo De Berardinis, Raul Cifuentes Caceres, Violeta Suarez Blasquez.

La Scuola Bleger sviluppa la concezione operativa di gruppo in una dimensione aperta e antidogmatica, pensiamo che un pensiero scientifico si debba costantemente misurare con la esperienza ed apprendere continuamente.  Per questo motivo abbiamo organizzato l’incontro internazionale dividendolo in una parte informativa, che prevedeva la presentazione di relazioni informative, ed una parte di elaborazione dell’informazione, nella quale, mediante la partecipazione ai gruppi operativi, i partecipanti al seminario potevano discutere le relazioni ed aggiungere “qualsiasi altra cosa” avessero voluto.

I tre gruppi organizzati prevedevano ciascuno un coordinatore ed un osservatore. Queste équipes hanno prodotto una breve relazione dei lavori svolti, con l’esplicitazione degli emergenti ed un breve commento sul processo dei gruppi.

Così il testo può servire come un approfondimento del concetto di interpretazione ed una apertura al soggetto collettivo.

 

 

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Casi concreti di Outsourcing logistico, l'esperienza Target Sinergie al convegno Adaci – Unindustria a Roma

“Definire e realizzare con successo un contratto di Outsourcing logistico”: su questo tema fondamentale per un proficuo rapporto tra fornitore di servizi logistici e azienda committente. Sarà Davide Zamagni, presidente di Target Sinergie, ad intervenire il prossimo 11 maggio ad un convegno organizzato da Adaci e Unindustria Lazio a Roma. L'evento è gratuito ed è a libero ingresso. Negli ultimi anni la tipologia ed i volumi di spesa per Servizi realizzati all'esterno delle Aziende sono aumentati in modo sensibile, perché ogni Impresa cerca di ridurre i propri costi fissi .

La terziarizzazione dei servizi di Logistica integrata può rappresentare una delle modalità per realizzare significativi risparmi in un periodo particolarmente critico. Tuttavia l'Outsourcing non è un semplice acquisto di Servizi, ma un processo di integrazione di risorse,attività e competenze di terzi nell'ambito della propria Impresa, con continua messa a punto delle modalità di attuazione.

ADACI, da sempre impegnata nell’ ottimizzazione degli Acquisti di Beni e Servizi e nella valorizzazione delle risorse aziendali, organizza questo incontro per verificare lo stato dell'arte del settore in collaborazione con l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e il supporto di Target Sinergie, importante operatore di mercato del settore Logistico .

L'outsourcing nella gestione della Supply Chain. I contratti per i Servizi Logistici

Roma 11 maggio 2017

Unindustria – Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, via Andrea Noale , 206 – 00155 Roma

 PROGRAMMA:

ore 14.00 Registrazione dei partecipanti e Welcome Coffee

ore 14.30 Saluto ed Introduzione all’Evento Ing. Franco Savastano – Presidente ADACI Sez. Centro - Sud

ore 14.45 Dinamiche evolutive della logistica Dott. Roberto Mastrofini – Vice Presidente Sezione Trasporti Unindustria

ore 15.15 L’IT e l’interoperabilità dei servizi al supporto della Supply Chain della Logistica - il progetto di Unindustria Logeco Dott. Paolo Caffagni – Account Manager TesiSquare – Tesi spa

ore 16.00 L'outsourcing Logistico nella strategia Aziendale : il pensiero ADACI Dott. Antonio Lauretti Business Development & Supply Chain Director presso Corden Pharma,

ore 16.30 Definire e realizzare con successo un contratto di Outsourcing logistico: Business Case MEC 3: Come ti preparo la nocciola ed il pistacchio e te lo spedisco in tutto il mondo. Dall’analisi del processo alla realizzazione per step. Dott. Davide Zamagni Presidente Target Sinergie

ore 17.45 : Q&A

ore 18.30 : Conclusione e cocktail di saluto

La partecipazione è gratuita previa registrazione online o contattando la Segreteria Adaci Centro Sud tel: 0817716971

davide_zamagni_ph_riccardo_gallini.jpg Eventi Notizie Logistica
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Target Sinergie conferma il sostegno al Fondo per il lavoro della Diocesi, sponsorizzando per il quarto anno consecutivo la lotteria cittadina

Rimini - Sono state 621 le domande pervenute al Fondo per il Lavoro dalle Caritas Parrocchiali e dallo sportello del Patronato ACLI e 104 sono le persone che hanno trovato una collocazione nel mondo del lavoro. Sono dei bei risultati per l'iniziativa promossa dalla Diocesi di Rimini, alla quale Target Sinergie ha deciso di affiancarsi fin dall'inizio sponsorizzando – siamo arrivati alla quarta edizione - l'annuale Lotteria che grazie all'associazione Zeinta de boirg e 140 commercianti riminesi aderenti viene promossa nel territorio riminese.

Il primo premio consiste in mille e cinquecento euro in buoni d’acquisto da 5 euro, spendibili all’interno del circuito dei commercianti aderenti, secondo premio 1000 euro, terzo 500 euro oltre a 55 premi da 100 euro, sempre in coupon da 5 euro: 45.000 i biglietti stampati per l’edizione 2017.

Il 20 aprile alle 21 si è svolto il taglio ufficiale del nastro della Lotteria nella sala Energia del SGR di Rimini, mentre il 21 aprile è cominciata la distribuzione dei biglietti. L’estrazione avverrà l’11 giugno in Largo Bordoni (zona Ina Casa) durante la manifestazione ‘Zeinta in Festa’. I commercianti di Via Dario Campana e Largo Bordoni si sono dati molto da fare nelle precedenti edizioni della Lotteria, tanto da qualificarsi sempre ai primi posti e anche quest’anno hanno coinvolto anche le attività limitrofe in questa iniziativa a fin di bene.

Il ricavato della Lotteria andrà alla Caritas che gestisce il “Fondo per il lavoro”, il quale si impegna a dar sostegno all’impresa nei primi mesi di assunzione. La lotteria del Commercio Riminese è stata ideata e organizzata dai commercianti per sostenere ‘Il Fondo per il Lavoro’, un patto di solidarietà per la dignità di ogni persona, nato su iniziativa della Diocesi di Rimini con l’obiettivo di facilitare l’ inserimento lavorativo di persone disoccupate ed in condizioni economiche disagiate.

presentazione_lotteria_fondo_lavoro_rimini_17.jpg Notizie CSR
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Gli avvocati Capanni e Wild tra i nuovi iscritti di Rimini con i voti più alti

Siamo lieti di comunicare che gli avvocati Filippo Capanni e Patrick Wild, entrambi santarcangiolesi nonché co-gestori della sede clementina dello Studio Grassi Benaglia Moretti, sono stati selezionati - assieme ad altri tre neo-avvocati dell'Ordine di Rimini - per partecipare ad un corso promosso da Cassa Forense

Ai cinque nuovi iscritti all'Ordine degli Avvocati con il punteggio più elevato nel corso delle ultime sessioni dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense (ndr esame d'avvocato) è stata infatti data l'opportunità di partecipare ad una serie di incontri formativi promossi da Cassa Forense, in co-branding con Il Sole 24 ore, che si terrà a Roma nei mesi di aprile, maggio e giugno. Gli approfondimenti riguarderanno in particolare le tematiche della privacy, del diritto ambientale e della normativa anti-riciclaggio.

I due avvocati, che hanno recentemente inaugurato assieme agli altri fondatori e soci (tra cui proprio l'Avvocato Davide Grassi e l'Avvocato Gaia Galeazzi) la sede di Santarcangelo di Romagna, sono peraltro cresciuti professionalmente proprio all'interno dello Studio Legale e Tributario Grassi Benaglia Moretti.

FONTE 

 

Notizie Newsletter Grassi Benaglia Moretti, avvocati & commercialisti
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Prevenzione e Hip Hop: dal Centro Via al futuro

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Mer, 29/03/2017 - 12:23

Il 28 aprile 2017, dalle ore 16.00 alle ore 19.00

si svolgerà il seminario organizzato dalla Scuola Bleger dal titolo:

Prevenzione e Hip Hop dal Centro Via al futuro

Relazioni di Leonardo Montecchi e Stefano ‘Word’ Serio

Coordina Gabriella Maggioli

Si discuterà dell’esperienza di prevenzione iniziata nel 1992 con la costruzione del Centro Via, centro co-gestito assieme al gruppo nascente dell’Hip Hop di Rimini.
Con Word, rapper di Rimini che ha frequentato il centro, si parlerà del passato e del futuro di questa alleanza.

L’incontro si terrà all’RM25, in Corso D’Augusto 241 a Rimini.

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Operativo il progetto di gestione Target Sinergie del magazzino Finiper, che rifornisce la rete di punti vendita Iper.

E' diventato pienamente operativo il progetto Target Sinergie di gestione del magazzino Finiper di Soresina (Cremona), la struttura logistica che alimenta l'importante rete di vendita degli ipermercati dell'insegna Iper. La società riminese Target Sinergie, dopo aver vinto il tender con i maggiori operatori logistici italiani, ha avviato con successo la fase di start up del nuovo contratto in outsourcing, ed è pienamente operativa, impiegando oltre 180 dipendenti.

Il modello di gestione dell'hub logistico Finiper di Soresina prevede la gestione completa in outsourcing di ogni aspetto dell'importante polo logistico che rifornisce quotidianamente la rete commerciale dell'insegna Iper. Una rete di 27 ipermercati dislocati in sette regioni del nord Italia, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia Romagna, e lungo il litorale adriatico, nelle Marche e in Abruzzo.

Certamente l'impegno principale consiste nella ricezione delle merci in entrata e nell’evasione degli ordinativi in uscita, ordini di prelievo da effettuarsi con attrezzatura tecnica, hardware e software dell'outsourcer, software che si interfaccia al sistema di gestione dati del cliente. Accanto alla gestione delle merci, Target Sinergie si occupa anche della guardiania, della manutenzione ordinaria e dell'igiene negli ambienti di lavoro e del personale dell'intero complesso di 60 mila mq.

Il progetto operativo di Target Sinergie si sviluppa dall'ingresso delle merci con i relativi controlli, qualitativo e quantitativo e di verifica del codice EAN, all'immissione dei dati nel sistema informativo comprese le eventuali date di scadenza per la gestione FEFO (First Expired First Out) e lo smistamento a seconda della destinazione: stoccaggio (con sistema WMS – Warehouse Management System) o cross docking.

Il lavoro prosegue con l'evasione degli ordini, assistito dal sistema di Voice Picking, per poi concludersi con l'allestimento della spedizione e il carico degli automezzi. Target Sinergie, oltre alla movimentazione delle merci, si occupa della gestione amministrativa e della preparazione dei documenti di viaggio.

L'intera struttura logistica si avvale di personale Target Sinergie, gran parte del quale era già operante in loco, e che è stato nuovamente formato professionalmente sia sotto il profilo della sicurezza sia sotto il profilo tecnico operativo, in vista della completa riorganizzazione del lavoro, delle nuove tecnologie di supporto implementate e dei diversi flussi operativi che il nuovo progetto comporta. Il percorso di aggiornamento professionale, inoltre, prevede moduli di formazione continua gestiti insieme dal management Target Sinergie della struttura e dagli uffici dedicati della sede centrale dell'azienda riminese, in un'ottica di costante miglioramento dell'efficienza ma anche della qualità del lavoro.

target_sinergie_logistica_finiper_iper_soresina_google_earth_01.jpg Notizie Logistica
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Sabato 18 marzo inauguriamo la sede di Santarcangelo di Romagna

 

Anticipando l'arrivo della primavera, siamo lieti di annunciare ed invitarvi all'inaugurazione della nuova sede dello Studio Legale e Tributario, a Santarcangelo di Romagna, sabato 18 marzo.

Nata dall'iniziativa degli Avvocati Filippo Capanni e Patrick Wild, entrambi santarcangiolesi e "cresciuti" professionalmente all'interno dello Studio Grassi, Benaglia & Moretti, questa nuova esperienza coinvolge e interessa direttamente anche il socio fondatore, l'Avv. Davide Grassi, e il socio Avvocato Gaia Galeazzi

Grazie alle competenze acquisite dai professionisti dello Studio, al pari della sede principale di Rimini, anche la sede santarcangiolese tratterà e si occuperà dunque della tutela personale in ogni area del diritto (penale, civile, lavoro, infortunistica, immigrazione).

Quando uno Studio professionale è prima di tutto una grande famiglia, una nuova "nascita" va salutata con un brindisi! Vi aspettiamo quindi sabato 18 marzo, in via Dante di Nanni n. 18/F, alle ore 18.00, per festeggiare assieme a noi!

 

 

N.B. La sede può essere già contattata ai seguenti recapiti:

Tel +39.0541.623954 - Fax +39 0541.1791846.

 

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Pronto Soccorso e Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche di Senigallia a confronto: analisi dati anni 2013-2014-2015

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Mar, 07/03/2017 - 12:19

 

-Dott.ssa Antonella Battistini – Dirigente psicologo – Psicoterapeuta- Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche – DDP AV 2 ASUR Marche

-Dott.ssa Manuela Falcinelli – Dirigente Sociologo –Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche – DDP AV 2 ASUR Marche

-Dr. Gianfranco Maracchini- Direttore U.O.C. Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza- AV2 ASUR Marche

 

Gli dei non hanno certo svelato ogni cosa ai mortali fin da principio, ma, ricercando, gli uomini trovano a poco a poco il meglio.
(Senofane)

 

Introduzione

Il presente studio nasce dall’esigenza di reperire informazioni ed approfondire  la conoscenza del territorio, in cui opera il Servizio Territoriale delle Dipendenze Patologiche di  Senigallia. Il  processo di modificazione che sta toccando il problema delle dipendenze, ha spinto gli operatori del Sevizio ad ampliare l’orizzonte  di  osservazione, iniziando da uno dei Servizi deputato alla gestione dell’emergenza: il Pronto Soccorso. La ricerca, pur nella sua semplicità, è stata motivo di interessanti e numerose riflessioni che richiedono, per la loro rilevanza,  una prosecuzione ed ulteriori studi. Per tali motivi, la ricerca non intende fornire conclusioni, ma considerazioni per iniziare un percorso di approfondimento di dati che dovranno essere raccolti ed integrati per tentare di rispondere ad alcuni dei quesiti che la presente analisi ha evidenziato: per alcune fasce di popolazione a rischio  cosa  rappresenta il Pronto Soccorso? E la loro domanda esplicitata è solo una richiesta sanitaria o sottende altri tipi di bisogni?

Alcune ricerche, disponibili in letteratura, evidenziano che il Pronto Soccorso sia il luogo, per eccellenza, dove portare la sofferenza  del corpo malato; quando si pone al primo posto il corpo, si è impossibilitati a  riconoscere una complessità che tenga conto  dell’anima.

Il Pronto Soccorso, struttura anonima, dal nome rassicurante, rischia di essere utilizzata,  secondo una logica consumistica del “tutto e subito”, come luogo di facili soluzioni ed illusioni  salvifiche.

Questa ricerca vuole essere il tentativo per iniziare a riflettere secondo una logica di complessità che vada oltre alla sola dimensione corporea e sanitaria, che  tenga conto dei molteplici bisogni: relazionali, psicologici, sociali, economici, culturali, etc., spesso difficilmente esprimibili.

A questo proposito, in linea con alcuni riferimenti bibliografici recenti, s’intende  attuare un’ulteriore indagine rivolta al problema dei adolescenti-giovani e dei loro agiti distruttivi: incidenti, traumi, autolesionismo, che spesso sottendono una difficoltà nel processo di mentalizzazione  e dell’acquisizione del sé.

 

Metodologia:

Al fine di effettuare un approfondimento dei dati relativi agli accessi al Pronto Soccorso sono stati richiesti al software NBS del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Senigallia i dati relativi agli accessi avvenuti nel triennio 2013-2015 per  alcune parole chiavi[1] attinenti la problematica dell’uso/abuso e/o dei comportamenti di addiction.

Le estrazioni hanno riportato alcuni accessi non attinenti alla richiesta, come ad esempio alcune “calcolosi delle colecisti” che contengono la parola chiave “alcol”.

Per tale motivo  è stata effettuata una ulteriore verifica dei dati attraverso l’analisi del testo delle seguenti variabili riportate nel data-base:

-“Descrizione del problema”;

-“Segni sintomi”;

-“Anamnesi  esobiettivo”;

-“Diagnosi  dimissione”;

-“Patologia dimissione1”;

Sono stati quindi selezionati gli accessi avvenuti e riconducibili alle macro aree problematiche: Alcol, Sostanze stupefacenti , Alcol e Sostanze stupefacenti, Overdose, Psicofarmaci

 

Risultati

Numero degli accessi, area problematica ,frequenza, esiti e costi

Dall’analisi dei dati dei tre anni osservati, si evidenzia che il numero di soggetti che accedono ogni anno al pronto soccorso per problemi di uso/abuso/dipendenza da alcol e da sostanze stupefacenti è stato attorno ai 190 casi nel 2013 e 2015 e di 226 nel 2014 (tab.n.1).

 

 Tab.n.1:N° accessi per area problematica ed anno

 

N° Accessi 2013 2014 2015 Totale Alcol 141 167 150 458 Sostanze stupefacenti 30 46 24 100 Alcol e Sostanze stupefacenti 6 5 7 17 Overdose 8 6 6 20 Psicofarmaci 5 2 3 10 Totale 190 226 189 605

 

Secondo la  classificazione al Triage, il problema principale (tab.n.2), per il 44,96% degli accessi, è costituito da “Altri Sintomi e Disturbi” , da “Intossicazione” per il 24,79%, da “Disturbi del comportamento” per il 10,41% e da “Trauma” e “Trauma Cranico” per il 3,64% e 2,31% dei casi.

 

 Tab.n.2:N° accessi per Problema principale e area problematica (anni 2013-2014-2015)

 

Problema principale\area problematica Alcol Sostanze stup. Alcol e Sost.stup. Psicofarmaci Overdose Tot. Tot.% Accertamenti Medico Legali 1 2 1 4 0,66% Altri Sintomi e Disturbi 206 48 8 3 7 272 44,96% Altri Sintomi Sistema Nervoso 8 3 1 12 1,98% Altro Tipo di Dolore 1 1 0,17% Astenia 2 2 0,33% Cardiopalmo 1 3 1 5 0,83% Coma 1 1 2 0,33% Dispnea 3 2 5 0,83% Disturbi del Comportamento 45 14 2 2 63 10,41% Disturbi dello stato di Coscienza 6 2 1 9 1,49% Dolore Addominale 14 1 1 16 2,64% Dolore Toracico 2 2 0,33% Emorragia non Traumatica 2 2 0,33% Epigastralgia 6 1 7 1,16% Febbre 2 2 0,33% Ferite 1 1 0,17% Intossicazione 118 15 3 1 13 150 24,79% Lipotimia 3 1 4 0,66% Problema Sociale 1 1 0,17% Sincope 6 1 7 1,16% Trauma 16 5 1 22 3,64% Trauma Cranico 11 1 1 1 14 2,31% Vertigini 1 1 0,17% Non Rilevato 1 1 0,17% Totale 458 100 17 10 20 605 100,00%

 

Le giornate che ha impegnato  il Pronto Soccorso di Senigallia per il trattamento di tali accessi sono state 137 nel 2013, 161 nel 2014 e 121 nel 2015. Seppure, il numero medio di accessi,  nello stesso giorno, per la problematica oggetto di analisi, si è aggirato, nel triennio,  attorno al 1,4-1,5, tuttavia emergono valori  di estrema variabilità: vi sono stati giorni in cui vi sono stati anche n. 14 (nel 2013) e n.9 ( nel 2015) accessi nello stesso giorno (tab.n.3).

 

Tab.n.3:Frequenza degli accessi (anni 2013-2014-2015)

Frequenza degli accessi/Anno 2013 2014 2015 N° di giorni con almeno un accesso 137 161 121 N° medio di accessi nello stesso giorno 1,40 1,41 1,56 Dev.st . N° accessi nello stesso  giorno 1,25 0,68 1,12 Range (max-min) n° accessi nello stesso giorno 14-1 4-1 9-1

 

La problematica prevalente ha riguardato l’ “alcol” che è stata la causa  principale di 458 accessi, seguono le “sostanze stupefacenti” con 100 accessi, le “overdosi” con 20 interventi, “alcol associato a sostanze stupefacenti “ con 17 e 10 per “psicofarmaci”.

Il totale degli accessi, pari a  605 nel triennio analizzato, ha interessato 488 soggetti e  65 di questi hanno fatto più accessi nel corso dei tre anni (tab.n.4).

 

 Tab.n.4: N° pazienti con n.2 o più accessi (anni 2013-2014-2015)

N° accessi N° pazienti con più accessi N° pazienti con più accessi noti al STDP di Senigallia 2 40* 16 3 15** 12 4 3*** 3 5 1 0 6 3 2 7 2 1 10 1 1 Totale 65 35

Note

*Dei 40 soggetti, 27 di questi hanno fatto n.2 accessi nel corso dello stesso anno.

** dei 15 soggetti, 6 di questi hanno fatto n.3 accessi nel corso dello stesso anno.

*** dei 3soggetti, 1 di questi ha fatto n.4 accessi nel corso dello stesso anno.

Gli interventi al Pronto Soccorso hanno avuto come esito nell’82,98% dei casi una dimissione a domicilio, nel 10,08% dei casi un ricovero in un reparto di degenza, nel 4,63% il paziente ha abbandonato il Pronto Soccorso e nel 0,33% delle situazioni si è avuta una dimissione a strutture ambulatoriali o trasferimento ad altro istituto, non meglio specificato (tab.n.5).

 

Tab.n.5: N° degli accessi per tipologia delle dimissioni (anni 2013-2014-2015)

Esito alla Dimissione Totale fr% Dimissione a Domicilio 502 82,98% Dimissione a Strutture Ambulatoriali 2 0,33% Il Paziente abbandona il  PS in corso di accertamenti e/o prima della chiusura della pratica 28 4,63% Ricovero in Reparto di degenza 61 10,08% Rifiuta il Ricovero 10 1,65% Trasferimento ad altro istituto 2 0,33% Totale complessivo 605 100,00%

 

Dal punto di vista economico, si precisa che è possibile effettuare solo una stima, in quanto i valori sono influenzati dai dati anomali precedentemente detti.

Tuttavia, considerando il costo medio stimato per codice di gravità (tab.n.6), l’impatto complessivo, in termini economici,  relativo ai 605 interventi al Pronto Soccorso  per codice di gravità nel triennio osservato (tab.n.7) si è aggirato attorno ai 43.000 euro, circa 13.400 euro nel 2013 e 2015 e 16.000 euro nel 2014 (tab.n.8).

 

Tab.n.6: Costo per codice di Gravità

Codice Gravità Costo Verde € 56 Rosso € 119 Giallo € 80 Bianco € 24

 

Tab.n.7:N° accessi per Anno e Codice Gravità

Anno Accesso Codice_Gravità_Ingresso 2013 2014 2015 Totale Bianco 3 2 1 6 Giallo 87 132 98 317 Rosso 13 14 8 35 Verde 87 78 82 247 Totale complessivo 190 226 189 605

 

Tab.n.8:Costo per codice di Gravità per Anno degli accessi

  Anno Accesso Codice_Gravità_Ingresso 2013 2014 2015 Totale Bianco € 72 € 48 € 24 € 143 Giallo € 6.957 € 10.555 € 7.836 € 25.347 Rosso € 1.549 € 1.669 € 953 € 4.171 Verde € 4.841 € 4.340 € 4.562 € 13.743 Totale complessivo € 13.418 € 16.611 € 13.376 € 43.405

 

Lettura socio-anagrafica

L’analisi relativa alla tipologia dei soggetti che si sono rivolti al Pronto Soccorso,  evidenzia che, seppure vi sia una prevalenza di accessi  (407 casi pari al 67,27%) che hanno riguardato soggetti di genere maschile, il 32,73% (198 casi) delle situazioni sono state determinate da pazienti di genere femminile. Le classi di età piu’ coinvolte sono quelle tra i 13-21 anni (22,98%), e, a seguire, le classi 22-24 e 31-39 anni  che riguardano attorno al 17% degli accessi; gli ultraquarantenni (40-48 anni) si attestano attorno al 14%, oltre il 12% i soggetti attorno ai 50 anni (49-57), poco più del 9%  gli ultra settantenni  (tab.n.9).

 

 Tab.n.9: N° accessi per genere, classi di età  ed anni

totale 2013 2014 2015 Classe età\Genere F M Tot. fa f% Tot. fa f% Tot. fa f% Tot. fa f% 13-15 12 13 25 139 22,98% 13 51 26,84% 4 41 18,14% 8 47 24,87% 16-18 25 34 59 19 17 23 19-21 17 38 55 19 20 16 22-24 6 26 32 103 17,02% 10 32 16,84% 9 29 12,83% 13 42 22,22% 25-27 9 19 28 10 9 9 28-30 16 27 43 12 11 20 31-33 5 24 29 105 17,36% 8 33 17,37% 11 38 16,81% 10 34 17,99% 34-36 8 22 30 9 13 8 37-39 17 29 46 16 14 16 40-42 14 16 30 86 14,21% 6 15 7,89% 14 48 21,24% 10 23 12,17% 43-45 7 20 27 6 13 8 46-48 5 24 29 3 21 5 49-51 8 14 22 77 12,73% 8 28 14,74% 10 31 13,72% 4 18 9,52% 52-54 10 24 34 13 13 8 55-57 5 16 21 7 8 6 58-60 2 3 5 32 5,29% 1 12 6,32% 2 14 6,19% 2 6 3,17% 61-63 3 8 11 3 6 2 64-66 2 14 16 8 6 2 67-69 4 2 6 26 4,30% 1 3 1,58% 4 13 5,75% 1 10 5,29% 70-72 4 7 11 1 3 7 73-75 3 6 9 1 6 2 76-78 2 2 4 22 3,64% 2 7 3,68% 1 8 3,54% 1 7 3,70% 79-81 1 6 7 2 2 3 82-84 4 7 11 3 5 3 85-87 3 4 7 15 2,48% 5 9 4,74% 1 4 1,77% 1 2 1,06% 88-90 3 2 5 3 1 1 >=91 3 0 3 1 2 0 Totale 198 407 605 605 100% 190 190 100% 226 226 100% 189 189 100% totale % 32,73% 67,27% 100%    

 

Dal punto di vista del trend storico, si evidenzia un incremento degli accessi di pazienti di genere femminile che sono passate da un 28,98% nel 2013 ad un 35,45% nel 2015 (tab.n.9.1)

 

Tab.n.9.1: N° accessi per genere e anno

Anno\Genere F M Totale F M Totale 2013 55 135 190 28,95% 71,05% 100,00% 2014 76 150 226 33,63% 66,37% 100,00% 2015 67 122 189 35,45% 64,55% 100,00% Totale 198 407 605 32,73% 67,27% 100,00%

 

Approfondendo l’analisi e prendendo in esame l’area problematica rispetto al genere ed all’età,  i dati  evidenziano che non c’è una relazione tra la tipologia di problematica ed  il genere, mentre è statisticamente significativa la relazione tra l’età e la problematica che ha determinato gli accessi al pronto soccorso (Chi-quadro test=79,851, p=0,003).

Entrando nel dettaglio, relativamente all’età, si evidenzia infatti la presenza di una consistente quota di soggetti in età adolescenziale  e giovanile (tra i 13 e 21 anni), sia maschi che femmine,  per problemi di “alcol” e, a seguire, di “sostanze” e per “poliassunzione” .

Non residuale è anche  la quota dei soggetti ultrasettantenni, specie per  “sostanze stupefacenti e psicofarmaci”, nonché per l’”alcol” (tab.n.10).

Per quanto riguarda l’ area problematica (tab.n.10) dell’ ”alcol”, dei 458 accessi, 150 sono pazienti di sesso femminile e 308 pazienti maschi, sostanzialmente i problemi etilici hanno determinato circa  il 75% degli accessi in entrambi le tipologia dei soggetti.

Per “stupefacenti e psicofarmaci”, i 110 accessi hanno riguardato 35 femmine (17,68%) e 75 maschi (18,43%).

Per “alcol associato a sostanze” i 17 accessi sono stati fatti rispettivamente da 7 (3,54%) femmine e 10 (2,46%) maschi.

Le “overdosi”, complessivamente 20 accessi, in  6 (3,03%) casi sono state femmine e 14 (3,44%) maschi (3,44%). Nello specifico, n.1 caso per alcool, n.1 per cocaina, n.15 per oppiacei ed in n.3 casi per sostanze stupefacenti non meglio specificate.

La restante quota di accessi riguarda n.10 casi per psicofarmaci, 5 maschi e 5 femmine, rispettivamente con un’età media di 52,2 e 33,6 anni e, a seguire, n.24 casi eroina-oppiacei, n.9 casi cocaina, n.6 cannabis, n.3 allucinogeni,, n.1 amfetamine e 27 sostanze stupefacenti non meglio specificate.

 

 Tab.n.10:N° accessi per area problematica, sesso e classe di età (anni 2013-2014-2015)

Problematica/Classi Età all’accesso Alcol Sostanze stup. e Psicofarmaci Poliassunzione  (Alcol e Sost.) Overdose Totale M F M F M F M F M F 13-15 12 10 1 1 0 1 0 0 13 12 16-18 30 22 2 1 2 2 0 0 34 25 19-21 27 13 8 3 3 0 0 1 38 17 22-24 22 4 2 0 1 1 1 1 26 6 25-27 14 2 3 5 1 2 1 0 19 9 28-30 14 14 9 2 0 0 4 0 27 16 31-33 17 5 4 0 0 0 3 0 24 5 34-36 16 6 4 1 0 0 2 1 22 8 37-39 15 14 12 2 1 0 1 1 29 17 40-42 8 10 6 3 0 1 2 0 16 14 43-45 17 4 2 1 1 0 0 2 20 7 46-48 21 5 3 0 0 0 0 0 24 5 49-51 11 7 3 1 0 0 0 0 14 8 52-54 23 10 1 0 0 0 0 0 24 10 55-57 14 4 2 1 0 0 0 0 16 5 58-60 2 2 1 0 0 0 0 0 3 2 61-63 7 3 0 0 1 0 0 0 8 3 64-66 12 1 2 1 0 0 0 0 14 2 67-69 2 4 0 0 0 0 0 0 2 4 70-72 6 3 1 1 0 0 0 0 7 4 73-75 4 0 2 3 0 0 0 0 6 3 76-78 1 2 1 0 0 0 0 0 2 2 79-81 6 0 1 0 0 0 0 6 1 82-84 4 2 3 2 0 0 0 0 7 4 85-87 1 1 3 2 0 0 0 0 4 3 88-90 2 2 0 1 0 0 0 0 2 3 >=91 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 Totale 308 150 75 35 10 7 14 6 407 198 % 75,68% 75,76% 18,43% 17,68% 2,46% 3,54% 3,44% 3,03% 100,00% 100,00%

 

Preme specificare che dei 110 casi per “stupefacenti e psicofarmaci”, n.30 sono accessi per assunzione/uso improprio di benzodiazepine,14 femmine e 16 maschi, la cui età media è di 68 anni, rispettivamente 71 per le prime e 66 per i maschi (tab.11).

 

Tab.n.11:Accessi per assunzione/uso improprio di benzodiazepine (anni 2013-2014-2015)

Genere M F Totale N° accessi 16 14 30 Età media 66 71 68 Range 33-85 anni 35-97 anni 33-97

 

Il 62,98% degli accessi ha interessato  soggetti residenti in uno dei 9 Comuni di competenza del STDP di Senigallia, un 16,03% soggetti residenti negli altri Comuni dell’Area Vasta 2 ed un 11,90% di fuori Regione (tab.n.12).

 

Tab.n.12: N° accessi per Residenza (anni 2013-2014-2015)

Residenza N° accessi Fr% 9 Comuni di competenza del STDP Senigallia 381 62,98% AV2 AN 97 16,03% AV1 PU 39 6,45% AV3 MC 7 1,16% AV4 FM 1 0,17% AV5 AP 3 0,50% Fuori Regione 72 11,90% Non rilevato 5 0,83% Totale 605 100,00%

 

Modalità di arrivo e Calendarizzazione degli accessi

La prevalenza degli accessi, indipendentemente dall’anno di osservazione (tab.n.13)  e dell’area problematica (tab.n.14) è stata con l’Ambulanza (73,06%), di cui nel 41,82% dei casi  con l’Ambulanza del 118 e nel 31,24% con “altra Ambulanza”, seguono con il 25,79%  gli accessi avvenuti “autonomamente”

Tab.n.13: Modalità di arrivo al pronto soccorso per anno

Modalità di arrivo\ Anno di accesso 2013 2014 2015 Totale Totale% Ambulanza 118 83 90 80 253 41,82% Altra Ambulanza 66 65 58 189 31,24% Autonomo (arrivato con mezzi propri) 40 70 46 156 25,79% Elicottero 118 1 1 0,17% Altro (ambulanze di Esercito,Vigili del Fuoco,ecc.) 1 1 2 4 0,66% Non Rilevato 2 2 0,33% Totale 190 226 189 605 100,00%

 

Tab.n.14: Modalità di arrivo al pronto soccorso per area problematica

Modalità di Arrivo \ Area problematica Alcol       Sost. stupefacenti Alcol e Sost. Stup. Overdose Psicofarmaci Totale Totale% Ambulanza 118 174 53 5 14 7 253 41,82% Altra Ambulanza 166 17 5 1 189 31,24% Autonomo (arrivato con mezzi propri) 112 29 7 5 3 156 25,79% Elicottero 118 1 1 0,17% Altro (ambulanze di Esercito,Vigili del Fuoco,ecc.) 3 1 4 0,66% Non Rilevato 2 2 0,33% Totale 458 100 17 20 10 605 100,00%

 Il 48,93% degli accessi sono avvenuti nei giorni feriali (296 casi) di cui n.172  nella fascia oraria diurna, seguono con il 34,21% (n. 207) i casi di accessi nei giorni festivi, e, a seguire, gli accessi nei giorni  prefestivi con il 15,37%  (n. 56 casi), questi ultimi (festivi e prefestivi),  viceversa, si concentrano prevalentemente nelle fasce orarie notturne (tab.n.15)

 

Tab.n.15: N° accessi per fascia oraria e tipologia dei giorni (anni 2013-2014-2015)

Anno/ Fascia Oraria 2013 2014 2015 totale Tipo giorno giorno notte Totale giorno notte Totale giorno notte Totale giorno notte Totale feriale 51 36 87 73 54 127 48 34 82 172 124 296 festivo * 11 64 75 30 34 64 18 50 68 59 148 207 post festivo 1 1 1 1 2 3 3 6 5 4 9 prefestivo 10 17 27 12 21 33 15 18 33 37 56 93 totale 73 117 190 116 110 226 84 105 189 273 332 605                       Note:Prefestivo non comprende i lunedì;Post festivo comprende anche i sabati.Anno 2013: dei 64, n.2 Capodanno;

Anno 2014: dei 30, n.1 Capodanno e n.1 Ferragosto; dei 34, n.3 Inizio Anno e n.1 Ferragosto; Anno 2015: dei 50, n.1 inizio anno

Mentre le problematiche legate all’uso di sostanze o psicofarmaci e le overdosi costituiscono le principali cause degli accessi nelle fasce orarie diurne, l’alcol  e le situazioni di poliassunzione spiegano invece gli accessi nelle fasce notturne (Chi quadro test=52,125, p=0,000).

Per tutte le aree problematiche analizzate, sia per sostanze che per alcol, etc,, si rileva una significatività statistica tra l’età e la fascia oraria di accesso (Chi-quadro test=101,045, p=0,000):  gli accessi in orario notturno riguarda, in maniera preponderante la popolazione delle fasce di età adolescenziale e giovanile (tab.n.16)

Tab.n.16: N° accessi per tipologia della problematica,fascia oraria e classi di età (anni 2013-2014-2015)

Problematica/Fascia Oraria Alcol Sostanze e Psicofarmaci Poliassunz.(alcol e sost.) Overdose Totale Classi età giorno notte giorno notte giorno notte giorno notte giorno notte 13-21 10 104 8 8 1 7 1 20 119 22-30 18 52 17 4 2 3 3 4 40 63 31-39 28 45 14 9 1 5 3 47 58 40-48 35 30 12 3 2 4 51 35 49-57 45 24 7 1 52 25 58-66 17 10 4 1 22 10 67-75 12 7 6 1 18 8 76-84 6 9 4 3 10 12 >=85 4 2 9 0 13 2 Totale 175 283 81 29 4 13 13 7 273 332

 

Anche la tipologia dei giorni spiega, dal punto di vista statistico, la diversa distribuzione dei casi in base all’età ((Chi quadro test=85,476, p=0,000): gli accessi nei giorni festivi e prefestivi riguardano in modo particolare i soggetti di giovane e giovanissima età, in particolare quelli con un problema di alcol (tab.n.17).

 

Tab.n.17: N° accessi per tipologia della problematica,tipologia dei giorni e classi di età (anni 2013-2014-2015)

Problematica Alcol Sostanze e Psicofarmaci Poliassunzione (alcol e sost.) Overdose Totale Tip.giorno/Classi età feriale festivo post festivo prefestivo feriale festivo post festivo prefestivo feriale festivo post festivo prefestivo feriale festivo post festivo prefestivo feriale festivo post festivo prefestivo 13-21 23 70 21 9 4 3 8 1 33 82 0 24 22-30 29 29 2 10 9 8 4 4 1 5 1 1 47 39 2 15 31-39 34 21 2 16 14 6 3 1 5 2 1 54 29 2 20 40-48 32 18 2 13 11 3 1 1 1 44 21 2 15 49-57 44 17 1 7 5 3 1 1 2 50 21 1 9 58-66 22 3 2 1 2 1 1 24 5 1 2 67-75 14 2 3 7 21 2 0 3 76-84 10 4 1 4 3 14 4 1 3 >=85 3 3 6 1 2 9 4 0 2 Totale 211 167 8 72 66 27 1 16 7 9 0 1 12 4 0 4 296 207 9 93

Nei mesi estivi, in particolare nelle fasce orarie notturne, si concentra il maggior numero di accessi (tab.n.18).

 

Tab.n.18: N° accessi per mese e fascia oraria (anni 2013-2014-2015)

Mese/Fascia Oraria giorno notte Totale gennaio 18 21 39 febbraio 15 17 32 marzo 10 22 32 aprile 22 29 51 maggio 29 27 56 giugno 24 25 49 luglio 19 53 72 agosto 34 61 95 settembre 47 25 72 ottobre 22 17 39 novembre 18 15 33 dicembre 15 20 35 Totale 273 332 605

Utenti del STDP al Pronto Soccorso

Incrociando i dati con la banca dati del STDP di Senigallia  emerge che dei 605 accessi  avvenuti nel triennio per problemi legati ad un uso di sostanze stupefacenti e/o alcol,182 di questi hanno riguardato soggetti noti al Servizio Territoriale delle Dipendenze Patologiche di Senigallia.

Più in particolare, dei  488 soggetti, 98 sono  i soggetti  cosciuti in quanto, per motivi diversi, sono afferiti, nel corso degli anni, al Servizio Ambulatoriale Territoriale specialistico di Senigallia. La prevalenza degli accessi si concentra nei giorni  feriali ed, in particolare, nelle fasce orarie diurne (tab.n.19). Dei 98 soggetti, 35 hanno fatto più accessi nel corso del triennio (tab.n.4)

 

Tab.n.19:N° Accessi dei soggetti noti al STDP di Senigallia (anni 2013-2014-2015)

Tipo giorno/ Fascia  Oraria feriale festivo post festivo prefestivo Totale giorno 80 24 2 13 119 notte 35 15 1 12 63 Totale 115 39 3 25 182

 

Conclusioni

Questa ricerca parte dal presupposto di voler conoscere il target che si rivolge al Pronto Soccorso di Senigallia sotto l’effetto di sostanze psicoattive; tale studio prende in considerazione il periodo storico che va dal 2013 al 2015. Dall’analisi dei dati disponibili, si evidenzia che l’adolescenza (13-21 anni) e la senescenza (oltre i 65 anni) sono due fasce di età particolarmente a rischio per l’uso/abuso di sostanze psicotrope.

Il problema legato, invece all’uso di alcol, tocca trasversalmente gli adolescenti, gli anziani e  tutte le altre fasce di età e si estende dal genere maschile a quello femminile senza nessuna differenza, rendendo necessaria l’attivazione di strategie di sensibilizzazione e prevenzione più mirate. Si puo’ ipotizzare che ci sono periodi del ciclo di vita di ogni persona che sono attraversati da profonde disarmonie e squilibri mente-corpo che generano molta sofferenza. L’utilizzo di alcol e sostanze stupefacenti offre una momentanea via di fuga a situazioni di angoscia altrimenti di difficile gestione.

Il Pronto Soccorso non puo’ essere la risposta esaustiva ad una situazione  così complessa ed articolata, ma il punto di partenza per attivare azioni integrate volte ad affrontare efficacemente le problematiche.

E’ necessario uscire dallo stereotipo comune che tali agiti siano problemi guaribili con interventi a breve termine e solo sanitari evitando il  rischio che il P.S. rappresenti una risposta parziale e iatrogena, producendo il fallimento della speranza di aiuto.

La complessità evidenziata, offre uno spunto per riflettere su alcuni aspetti su cui sarebbe opportuno investire sia dal punto di vista culturale che operativo:

-approfondire la conoscenza della realtà territoriale coinvolgendo altre istituzioni,  anche non sanitarie del territorio, che direttamente e/o indirettamente vengono  in contatto con l’uso problematico di sostanze stupefacenti e/o alcoliche, spesso associato con comportamenti disfunzionali e pericolosi, per intercettare quelle sacche marginali di “utenze fragili” estranee ai servizi. Inoltre, anche per dare una maggiore rappresentatività e  significatività a quanto emerso  dal presente studio, si suggerisce l’importanza di allargare l’indagine negli altri Servizi  Territoriali per le Dipendenze Patologiche della Regione;

-proporre dispositivi di ascolto complementari a quelli sanitari e di  cura, in un’ottica di ricerca-azione.

-definire dispositivi, quali un protocollo d’intesa tra questo Servizio ed il Pronto Soccorso per l’orientamento-accompagnamento delle genitorialità con figli minori o in età molto giovane convolti nelle problematiche  oggetto di studio;

– rilevare che  il  problema  legato all’uso dell’alcol, sia un fenomeno che non tocca  più e non solo il genere maschile ma anche quello  femminile, così come il significativo abbassamento dell’età, evidenziano l’importanza di  attivare strategie di sensibilizzazione e prevenzione, che coinvolgano alcuni dei principali e più significativi stakeholder delle rete dei servizi;

-intercettare un   significativo numero di accessi di soggetti in età anziana per alcol, ma anche per psicofarmaci (benzodiazepine) contribuisce a stimare l’entità di un fenomeno emergenziale che impone un’attenzione nel potenziamento degli  interventi socio-sanitari;

-individuare la presenza di accessi nei giorni feriali, in particolare, nelle ore diurne di pazienti già noti al Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche, che per altro, sono coloro che hanno fatto registrare il maggior numero di accessi reiterati, mostra la necessità di poter disporre, sul territorio, di uno strumento trattamentale e contenitivo che possa garantire interventi che vadano oltre a quelli erogati ambulatorialmente, gruppi appartamenti, Centri Semiresidenziali e polifunzionali.

-riconoscere che una  consistente quota di accessi avviene nei periodi estivi, nonché nei giorni festivi e notturni, fa emergere, da un punto di vista socio-sanitario, il  bisogno di strategie di azioni volte alla presenza di professionisti sul territorio, quali ad esempio  operatori di strada, o servizi di unità mobile. Tale considerazione anche in virtù  dalla frequenza  degli eventi-spettacoli nel periodo estivo  a Senigallia.

 

Si ringrazia la dott.ssa Liana Spazzafumo –Servizio Sanità della Regione Marche per il supporto all’elaborazione statistica dei dati.

 

Bibliografia:

-Bauleo A., De Brasi M.S. (1994). Clinica gruppale. Clinica istituzionale, Il Poligrafo;

-Carbone P., Casini E., Cimino S., Cerniglia L., Ferrari A. (2005). Adolescenti al Pronto Soccorso: la necessità di uno sportello per la Prevenzione, Istituto Superiore di Sanità- Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria-  Osservatorio Nazionale Ambiente e Traumi (ONAT);

-Oteri A. (2006). Visite di pronto soccorso correlate all’uso di farmaci in una popolazione di anziani, http://www.farmacovigilanza.org.;

– Pietropolli Charmet G. (2009). Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza, Raffaello Cortina;

-Rubin G., Galeazzo B., Moretti C. (2012). Adolescenti al Pronto Soccorso: l’esperienza padovana, Dipartimento di Pediatria, Azienda Ospedaliera-Università di Padova;

-Vanni F. (2009). Giovanni al Pronto Soccorso. Il corpo nelle emergenze psicologiche,  Franco Angeli.

 

[1] Parole chiave: Alcol, etile, etilismo, sostanze stupefacenti, droghe, overdose, mdma, eroina, oppiacei, cocaina, cannabis,, cannabinoidi, ketamina,  ayahuasca amfetamine, ecstasy, allucinogeni, benzodiazepine, psicofarmaci, morfina, inalanti, crack, dipendenza, tossicodipendenza, alcoldipendenza, abuso/uso etilico, alcolemia, agitazione psicomotoria, intossicazione da sostanze, traumi ripetuti, disturbi del comportamento, Disturbi dello stato di coscienza

 

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Roberto, sesto anniversario

La casa di Kikko (il mio blog) - Gio, 23/02/2017 - 23:45

… la verità è che ancora oggi restiamo muti o troviamo brandelli di parole, subito vuote, mentre la vita va semplicemente avanti. E non ci basta questo silenzio gonfio di dolore, che sale e se ne va, come se la nostra vita insieme fosse perduta. Come può essere perduta? Abbiamo parole per ogni cosa vana e invece a tanta bellezza riserbiamo il silenzio?

Argomenti: PersonaleLuoghi: RiminiPersone: Roberto Rotelli

Logistica per l'Ecommerce, nasce DotLog, il consorzio di imprese firmato (anche) Target Sinergie con servizi dedicati alla vendita on line B2B e B2C

Da operatori logistici a commessi del tuo negozio on line: Target Sinergie insieme a Gruppo Sinergia Srl, NT Service Soc. Coop., Tre Elle Srl ha creato DotLog, una nuova realtà consortile che affianca con i servizi logistici e di delivery le aziende nella sfida globale dell'ecommerce per lo sviluppo del loro business verso i consumatori e il B2B.

DotLog dedica grande attenzione all’innovazione tecnologica e all’economicità di sistema a supporto di work-flow snelli coadiuvati dai più moderni software di gestione. Una velocità che assicura un’ottimizzazione e supervisione delle lavorazioni e delle giacenze precisa e puntuale, resa disponibile in real-time grazie a collegamenti web dedicati. Il tutto in perfetta coerenza con la corporate identity del cliente: ogni attività correlata - picking, packaging ed etichettatura - è personalizzata e misurabile in termini di qualità ed economia.

DotLog, al fine di meglio qualificare i propri servizi, dispone anche di locali con accesso classificato tramite sistema di lettura biometrico, particolarmente indicato per prodotti di valore e locali a temperatura controllata per prodotti Food & Beverage. Le posizioni strategiche delle sedi operative e l’efficienza dei servizi offerti, permette la lavorazione degli ordini entro 24 ore per il B2C ed in tempi estremamente ridotti per il B2B.

DotLog, se il cliente lo richiede, si occupa anche della selezione e gestione del Corriere Espresso, individuando e coordinando direttamente il miglior partner possibile a seconda del tipo di prodotto trattato e delle esigenze del cliente, garantendo il miglior servizio in termini di costo e di qualità. Grazie ad accordi già in essere, DotLog è in grado di organizzare anche eventuali hub in paesi esteri al fine di ottimizzare costi e servizi dedicati al cliente finale.

Grazie alle esperienze acquisite in questi anni ed alla capacità di trasferire le best practice ai propri clienti, DotLog si dimostra il partner affidabile nello sviluppo di business online.

target_sinergie_logistica_agroalimentare_servizio_etichettatura.jpg Notizie Logistica
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Nasce “LAPTOP”, il GEIE finalizzato a proporre all’Unione Europea progetti innovativi nell’ambito turistico e agricolo.

E’ nato la settimana scorsa "LAPTOP", il Gruppo di Interesse Economico Europeo che vede la partecipazione, tra i membri fondatori, tra gli altri di ISCOM FORMAZIONE Cesena e Ri-Genera Impresa srl.

Scopo del neo costituito GEIE è quello di promuovere, sviluppare e realizzare la gestione di progetti in campo turistico e agri-turistico, implementare azioni di marketing (quali la partecipazione congiunta a fiere ed eventi) verso i bacini europei e quelli emergenti a livello internazionale, lo sviluppo di standard e marchi di qualità il tutto con un occhio di riguardo all’integrazione del turismo con settori affini quali quello eno-gastronomico, del wellness e dell’arte.

Promotore dell’iniziativa è la Confcommercio del Comprensorio Cesenate assieme al suo ente di formazione ISCOM FORMAZIONE. Le due realtà si sono avvalse, per la realizzazione, della consulenza dello studio Grassi Benaglia Moretti nella persona del socio Giovanni Benaglia, per quanto riguarda la parte giuridica e normativa, e della società FIN PROJECT SRL, società riminese specializzata nella progettazione, gestione e rendicontazione di progetti finanziati a livello regionale, nazionale e comunitario.

Il GEIE”, spiega il dott. Benaglia “è uno strumento giuridico creato nell’ordinamento europeo con il regolamento n. 2137 del 1985 e successivamente recepito nella normativa italiana con il decreto legislativo n. 240/1991. Ha lo scopo di unire, tramite un contratto, le conoscenze e le risorse dei soggetti economici di almeno due Paesi appartenenti all’Unione Europea. L’idea di fondo è quella di creare una massa critica di piccole e e medie imprese, associazioni o altri enti affinchè possano partecipare a progetti più grandi rispetto a quelli che le loro dimensioni permetterebbero”.

“L’approccio messo in campo da Confcommercio di Cesena e Iscom Formazione è decisamente innovativo”, prosegue il dott. Benaglia “Con questo strumento i membri fondatori di Laptop non si limitano ad aspettare l’arrivo di finanziamenti europei a pioggia sul proprio territorio per aiutare micro progetti, slegati fra loro, di singoli operatori.  Al contrario, ribaltano il paradigma e, attraverso lo strumento del GEIE, sono gli stessi operatori che mettono insieme le proprie qualità, fanno sistema con altre realtà europee omogenee, e chiedono all’UE di finanziare dei progetti che senza ombra di dubbio avranno ricadute non solo sui soggetti promotori ma su tutto il territorio”. 

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La Rinascita al centro degli auguri per il nuovo anno

Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito […].In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”.

Con queste parole, tratte dal Vangelo di Matteo il dott. Benaglia, socio dello studio GRASSI BENAGLIA MORETTI, ha iniziato il tradizionale augurio rivolto ai suoi clienti per le festività natalizia.

Il messaggio, quest’anno, è improntato sul tema della rinascita e della ricostruzione della città di Rimini, martoriata e straziata dalle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale. L’occasione è il 70° anniversario della nascita della Repubblica.

Il tradizionale augurio è accompagnato con un dono, anch’esso rivolto ai clienti: una pubblicazione dal titolo “PIU’ GRANDE, PIU’ BELLA PIU’ PROSPERA – Rimini: la rinascita civile e umana (01 dicembre 1945 –- 01 novembre 1946) che riproduce, al suo interno, la copia della comunicazione originale del Sindaco che annuncia la fine della guerra, la relazione tenuta dal Sindaco durante l’insediamento della Consulta Comunale e, infine, la copia del discorso tenuto, sempre dal Sindaco, al ricostituito Consiglio Comunale. La pubblicazione è introdotta da un testo del Prof. Bagnaresi Davide, che racconta la difficile ricostruzione di una Città martoriata dalla guerra.

Scrive Benaglia, nella sua lettera: “Un esercizio di memoria storica che non vuole solo ricordare ma che vuole anche essere monito per non ripetere gli errori. Non dobbiamo mai scordarci, infatti, che la tragedia che abbiamo vissuto 70 anni fa è accaduta perché a un certo punto, invece di costruire ponti, abbiamo iniziato a costruire dei muri tra le persone. La stessa cosa che stiamo facendo oggi con le migliaia di donne e uomini che vengono a bussare, quotidianamente, alle nostre porte perché la vita nei loro Paesi non è più sostenibile. I nostri nonni e i nostri genitori hanno avuto la fortuna di poter rivivere la loro rinascita sulla propria terra. Le persone che sbarcano o muoiono sulle rive del nostro mare hanno l’occasione di rinascere solo lontano dalla propria casa. Alla tragedia della miseria si aggiunge quella dell’abbandono dei propri affetti. Nonostante questo, ogni giorno attraversano il mare cercando una vita migliore”.

Il dott. Benaglia si augura che il 2017 sia l’anno in cui “ciascuno di noi incominci, nel proprio piccolo, a buttare giù i muri, a dare un’occasione di rinascita anche alle nostre sorelle e fratelli più lontani e di impegnarci a combattere qualsiasi discriminazione di razza, di religione, di idee politiche, perché alla fine tutti noi apparteniamo a un unico genere che è quello umano”.

 

Chi volesse ricevere copia della pubblicazione può inoltrare la propria richiesta all’indirizzo mail g.benaglia@gbmassociati.it.

 

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Accusato di tentato omicidio, condannato per lesioni

Un giovane sammaurese, a processo per aver accoltellato due ragazzi, è stato condannato a 5 anni per lesioni. La Procura aveva chiesto 10 anni e mezzo per tentato omicidio.

Il ragazzo - difeso dagli avvocati Davide Grassi e Gaia Galeazzi - era stato inizialmente arrestato a fine dicembre 2015 e finito a processo davanti al Tribunale di Ravenna con l'accusa di tentato omicidio. Secondo il Pubblico Ministero, la notte di Santo Stefano del 2015 avrebbe ferito due ragazzi nei pressi di locali da ballo della zona. Il 24 gennaio, al termine dell'istruttoria, il Collegio del Tribunale Penale di Ravenna ha tuttavia parzialmente accolto le richieste degli avvocati difensori, derubricando il reato a lesioni aggravate e condannando l'imputato alla pena di 5 anni e 6 mesi.

Il 27enne, dopo un periodo di custodia cautelare in carcere, è stato scarcerato e si trova ora agli arresti domiciliari.

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L’emergente nella scienza o la scienza dell’emergente

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Mer, 18/01/2017 - 10:39

Ed el mi disse: «Volgiti! Che fai?
Vedi là Farinata che s’è dritto:
da la cintola in sù tutto ‘l vedrai».

Io avea già il mio viso nel suo fitto;
ed el s’ergea col petto e con la fronte
com’ avesse l’inferno a gran dispitto.
(La divina commedia, Inferno, Canto X, 31-36)

Venti anni fa Armando Bauleo scriveva nella prefazione del testo “Cambiare : il modello operativo del Sert di Rimini”:
“Fu creata una Scuola di Prevenzione per formare operatori nel difficile ambito della prevenzione e della psicoigene. Emergente dell’esperienza, la scuola simbolizza la necessità di organizzare un corpo concettuale e le possibilità di una trasmissione, affinché le pratiche non rimangano semplici aneddoti”

Cercherò di affrontare l’argomento dell’emergente dal punto di vista della scuola, cioè come una elaborazione dell’esperienza che non sia il semplice racconto aneddotico ma nemmeno una evidenza basata su studi controllati o una metanalisi. È un altro metodo.
Al centro di questa comunicazione sta il concetto di emergente che non nasce prima del fenomeno o meglio del fatto.
Ci sono fatti, accadimenti, eventi che non sono emergenti e altri che lo sono, dunque possiamo considerare emergente un tipo particolare di fatto o di accadimento.
In questo modo di procedere seguo le prime due proposizioni del Tractatus di Wittgenstein, filosofo che Armando Bauleo studiava anche per la sua amicizia intellettuale con Aldo Gargani che è stato più’ volte invitato a tenere seminari all’Istituto Internazionale di Psicologia Sociale di Venezia.
Dice Wittgenstein:
1. il mondo è ciò che accade
1.1 il mondo è la totalità dei fatti e non delle cose


Dunque la “totalità” dei fatti, degli accadimenti, costituisce il mondo e per tornare a noi l’emergente è prima di tutto un fatto, un accadimento, un evento.
Dico accadimento perché l’emergente accade, o è accaduto nel mondo, appartiene dunque alla dimensione dell’esperienza, non è un “flatus vocis”, una emissione di fiato un segno privo di referente. Ha una sua realtà che è indipendente dal nome come
dice Giustiniano “nomina sunt consequentia rerum” cioè prima viene il fatto, poi il concetto.
Se l’emergente è un fatto non è una cosa ma, sempre per citare Wittgenstein “il sussistere di uno stato di cose”, perché per la cosa è essenziale la relazione in uno stato di cose.
Dunque perché sussiste un certo stato di cose e non un altro? Cioè: che cosa fa si che ad un certo punto, in un mondo accada un evento e non un altro?
Questa domanda ci pone nella dimensione della causalità cioè della concatenazione di eventi, ora, tralasciando tre delle quattro cause della concezione aristotelica, ci concentreremo sulla quarta e cioè la causa efficiente.
Per causa efficiente si intende ciò che ha prodotto l’evento.
In questo caso dobbiamo isolare due eventi, il primo che chiameremo causa ed il secondo che chiameremo effetto, i due eventi sarebbero vincolati da un “nesso causale” tale per cui il primo sarebbe antecedente e il secondo conseguente.
Questa relazione vincolare è una implicazione necessaria.
Massimo Bonfantini nel suo apologo sulle tre inferenze di Peirce mette in scena un uomo del neolitico che chiama Petrus Petrosus che è fermo a pensare mentre fuori dalla sua caverna piove. “Piove” – osserva – “e il terreno si bagna”.
Questi due eventi sono connessi in una legge che li collega necessariamente un ‘se – allora':
“se piove allora il terreno si bagna”.
Ossia la pioggia produce il terreno bagnato.
Un evento ( la pioggia) causa un altro evento (il terreno bagnato).
Ma questi eventi sembrano implicarsi reciprocamente per questo quando Petrus vede che inizia a piovere capisce che il terreno si bagnerà cioè è in grado di formulare una previsione per via della legge della causalità.
Tuttavia, come ci racconta argutamente Bonfantini una mattina il Petrosus vede il terreno bagnato e consapevole della legge causale scommette le pelli che ha conservato  che durante la notte c’è stata la pioggia ma purtroppo per lui, perde tutto perché l’evento antecedente non è stata la pioggia ma un branco di elefanti che dopo avere bevuto nel fiume hanno scaricato l’acqua sul terreno bagnandolo.
Ossia, ci dice Peirce, non sempre un evento conseguente è legato ad un solo altro evento antecedente, quello più frequentemente osservato e ne diventa necessariamente l’unica causa efficiente, ma l’evento può essere prodotto da una serie di cause di cui è possibile ipotizzarne una.
Ma questa ipotesi non è sufficiente, per stabilire il vero nesso causale è necessaria una ricerca perché l’ipotesi sia confermata o smentita.
Dunque un evento si manifesta nel mondo in un certo tempo ed in un certo punto dello spazio, può trattarsi di un vaso che cade o il sorgere del sole.
Nello spazio-tempo ogni punto si può indicare con quattro coordinate, tre definiscono la posizione nello spazio e la quarta indica un preciso momento temporale.
Dunque un evento è un fatto accaduto in un preciso luogo in un preciso tempo.
Dunque se un evento compare: il vaso che cade, ci deve essere un altro evento antecedente che lo causa, nel senso di produrlo: un urto .
Il vaso si muove perché è stata applicata una forza che l’ha mosso e fatto cadere. Questo è il famoso principio di inerzia della meccanica galileiana
Un corpo mantiene il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché una forza non agisce su di esso.

Tuttavia questo principio, che è alla base del determinismo e del meccanicismo, il nesso necessario causa-effetto che per Isaac Newton è una legge naturale è negato da David Hume che contesta radicalmente che fra due eventi A e B di cui l’uno precede e l’altro segue si possa instaurare un nesso causale necessario. Per lui la frequenza della associazione non ne definisce la necessità, come abbiamo visto nelle inferenze di Peirce , che il terreno si bagni quando piove non significa necessariamente che tutte le volte che troviamo il terreno bagnato precedentemente sia piovuto, perché possono essere passati gli elefanti ecc., ecc.

Per Hume i nessi fra gli eventi si costituiscono sulla base di abitudini.
Non esiste un principio di uniformità in natura che si faccia carico di considerare immutabili certi nessi associativi molto frequenti.

Così Hume decostruisce Il nesso di causa effetto come fatto reale  e ne mostra l’aspetto abitudinario, immaginario. Così  anticipa Peirce quando sostiene che l’abitudine associativa è uno dei modi in cui si fissa la credenza.
Come ha svegliato Kant dal sonno dogmatico così il pensiero scettico di Hume ci può servire per uscire dal materialismo meccanicista che considera gli eventi separatamente e li inserisce in una concatenazione determinista di causa effetto che sembra un elemento della realtà ed invece non riesce a comprendere la complessità dell’evento.
La causalità lineare, meccanica, non prende in considerazione il contesto perché isola gli eventi e li concatena come antecedente e conseguente secondo una idea cronologica del tempo che prevede una successione di istanti lungo una linea.
La complicazione ha inizio quando si prendono in considerazione eventi che non appartengono al piano fisico o meglio l’ambito dell’evento si amplia alle reazioni chimiche.
Stuart Mill nel 1843 scrive nel suo “System of  logic” che un insieme di cause fisiche si sommano nell’ effetto che si ottiene.
Per questo lui parla di  effetto omopatico.
Ma se prendiamo in considerazione i reagenti chimici come la causa di un effetto, cioè il prodotto della reazione chimica, ci accorgiamo che il risultato non è dato dalla somma delle parti che compongono la reazione. C’è un plus che non si ritrova nei reagenti di partenza. Mill parla, a questo proposito, di effetto eteropatico che modifica qualitativamente le leggi che governano il corpo in questione.
Ma le leggi della dialettica dell’ idealismo tedesco avevano già affrontato questa questione con il concetto di totalità.
La totalità è di più’ o qualche volta anche di meno della somma delle parti.
L’introduzione del concetto di totalità ci permette di uscire dalla idea della causalità lineare e di entrare nella dimensione della retroazione degli effetti sulle cause che li hanno prodotti.
Dobbiamo distinguere due grandi correnti che attraversano il pensiero attorno al tema dell’evento: il materialismo e l’idealismo.
Per il materialismo l’evento è esterno al soggetto, appartiene alla dimensione della realtà, ed è sottoposto alle leggi della causalità, ma non per Hume.

Per l’idealismo invece l’evento è puramente mentale è un peculiare modo di manifestazione dello spirito nel suo processo di sviluppo. La causalità è circolare nel senso che gli effetti possono retroagire sulle cause.
Queste due linee di pensiero trovano il proprio limite nell’analisi dell’emergente.
Cosa intendiamo per emergente?
Se passiamo dai fatti chimici, di cui abbiamo parlato, alla biologia la complessità si impadronisce di noi.
Charles Darwin ha dimostrato che la natura non è statica ma che subisce nel corso del tempo dei processi di cambiamento da lui chiamati evoluzione.
Durante questa evoluzione naturale sono comparsi i vegetali, poi gli animali, che a loro volta hanno subito processi evolutivi e così via.
Sembrerebbe la scoperta della evoluzione dalla materia, però in questo materialismo è impossibile applicare la causalità lineare. Ad esempio la comparsa dell’uomo non si spiega con un nesso causa effetto, così come la comparsa della mente, della coscienza e della coscienza della coscienza o autocoscienza. Di questi processi evolutivi intesi come “salti di qualità” si può parlare solo se si esce dalla logica formale aristotelica basata sul principi di identità di non contraddizione e di terzo escluso.
All’interno della logica formale non è possibile comprendere come “emerga” l’essere umano da una natura che non lo contiene in nessuna delle sue parti. Per questo ci sono ipotesi di interventi esterni, dal Creatore, fino al monolito alieno di 2001 odissea nello spazio.

Emergente è dunque un evento la cui causalità non è lineare e che compare in un preciso momento in una certa situazione i cui elementi, presi separatamente e sommati non rendono conto di questo emergente che ridefinisce la situazione totale con un l’aggiunta di un plus che non c’era.

Dunque l’ emergente non può essere capito partendo dagli elementi che compongono la situazione da cui emerge, ma è partendo dall’emergente che si capiscono gli elementi della situazione.
Scrive Marx nella “Introduzione alla critica dell’economia politica” del 1857:

“L’anatomia dell’uomo ci dà una chiave per l’anatomia della scimmia. Gli accenni ad una forma superiore che vi sono nelle specie animali inferiori possono essere compresi solo se quella forma superiore è già conosciuta”

Marx ed Engels introducono la dialettica nel materialismo e soprattutto chiariscono la legge della trasformazione della quantità in qualità attribuendo un valore positivo alla contraddizione.
Scrive Engels nell’“AntiDuring”:

“(…) quasi dappertutto nella chimica e già nei diversi ossidi dell’azoto, nei diversi acidi ossigenati del fosforo e dello zolfo si può vedere come ‘la quantità si converta in qualità’ e come questa pretesa idea confusa e nebulosa di Hegel si possa, per così dire, toccar con mano nelle cose e nei fenomeni, senza che tuttavia nessuno resti confuso e annebbiato tranne During”

Questo testo del 1878 riprende il principio di causalità eteropatica, come diceva Mill ma lo inserisce all’interno di una visione dialettica
che rende conto di come possa emergere qualcosa di nuovo e di imprevisto da una serie di elementi in una certa situazione.
Il materialismo dialettico cominciò il suo sviluppo indipendentemente da altre visioni del mondo perché i suoi fondatori l’hanno elaborato come risultato della lotta di classe all’interno della teoria, come diceva Althusser, per questo il pensiero accademico l’ha costantemente osteggiato.

Il dibattito su come emerge il nuovo si sposta, alla fine del secolo dalla biologia alla sociologia e da questa alla politica.
Ad esempio: la società attuale capitalistica è la forma definitiva che ha assunto la vita dell’uomo, per cui la storia è finita o e prevedibile un’altra forma  che dovrebbe realizzarsi?
E questa nuova società emergerà dalla vecchia naturalmente o sarà necessaria una “forzatura soggettiva” per farla nascere?
A questo proposito Gramsci scriveva:

“È necessario impostare esattamente il problema della prevedibilità degli accadimenti storici per essere in grado di criticare esaurientemente la concezione del causalismo meccanico, per svuotarla di ogni prestigio scientifico e ridurla a puro mito che fu forse utile nel passato, in un periodo arretrato di sviluppo di certi gruppi sociali subalterni”
(“Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce”)

Dunque il tema di cosa sia un emergente, ritorna nella fisica,  con la scoperta del campo elettromagnetico , le equazioni di Maxwell e la forza di Lorenz. In questo caso i fenomeni emergono da un campo di forze.
Georg Cantor introduce nella matematica ,il concetto di insieme che altri come S. Lesniwski preciseranno che non è semplicemente la somma delle parti che lo compongono.

In questo quadro, negli anni 20 in Inghilterra nasce il primo emergentismo con il libro di Charles Lloyd Morgan l’evoluzione emergente.
In questo testo Morgan mostra come durante l’evoluzione compaiano
fenomeni nuovi ed imprevedibili in base alla conoscenza degli stati evolutivi precedenti questi fenomeni come la vita e la mente non hanno nulla di soprannaturale ma non possono essere dedotti dai componenti degli insiemi a cui sono associati.
Morgan si riferisce all’effetto eteropatico di Mills e non fa alcun riferimento alla dialettica ed alla legge della ” quantità che si trasforma in qualità”.
Anche Henri Bergson si era occupato di evoluzione, prima degli emergentisti, e a proposto della comparsa della vita, dell’essere umano e della mente, e di tutti gli altri elementi che emergono improvvisamente da uno stadio evolutivo parla di evoluzione creatrice
Dice Bergson:
“Ogni giorno sotto i nostri occhi, le forme più’ elevate della vita sorgono da una forma molto elementare. L’esperienza dimostra dunque che il più’ complesso è potuto nascere dal più’ semplice per via evolutiva”
(“L’evoluzione creatrice”, cap. I)

Ma per spiegare l’emergenza della complessità dal semplice postula l’esistenza di un “elan vital”  che sembra possedere un proprio statuto ontologico al di là della materia.

Comunque, l’emergentismo britannico applicato alla evoluzione si accompagna alla idea di “campo psicologico” che Kurt Lewin  riprende dal campo elettromagnetico ed alla  idea  della psicologia della gestalt che un comportamento emerga da un campo così come una figura emerge dallo sfondo.
Arriviamo così agli anni 50, quando Pichon-Riviere applica il concetto di emergente alla psicopatologia e definisce il paziente come emergente del suo gruppo famigliare.
Che cosa significa questa affermazione?
Significa che ciò che emerge come sintomo nel campo individuale è il risultato di una serie di interazioni di un campo più vasto  come quello famigliare. L’emergere di allucinazioni uditive e visive in una persona ad esempio non si può comprendere con un meccanicismo a causalità lineare, n’è è spiegabile con le situazioni famigliari precedenti. Compare improvvisamente. Emerge e definisce una nuova situazione per il campo cui appartiene.
Il filosofo Charles Broad nel 1925 aveva precisato il pensiero di Morgan dicendo che i fenomeni emergenti non sono deducibili a partire dalla conoscenza dei componenti dei sistemi naturali da cui emergono e che questi fenomeni retroagiscono causalmente sui sistemi cui sono associati.
Questa indeducibilità e imprevedibilità sono caratteristiche dei fenomeni con proprietà emergenti.
Gli studi sulla non linearità dei fenomeni che porteranno alla teoria del caos stanno alla base del concetto di comportamento emergente.
Percy Bridgam, il fisico nord americano famoso per il suo operazionismo scrive nel 1927:

“Il comportamento emergente di un sistema è dovuto alla non-linearità. Le proprietà di un sistema lineare sono infatti additive: l’effetto di un insieme di elementi è la somma degli effetti considerati separatamente, e nell’insieme non appaiono nuove proprietà che non siano già presenti nei singoli elementi. Ma se vi sono termini/elementi combinati, che dipendono gli uni dagli altri, allora il complesso è diverso dalla somma delle parti e compaiono effetti nuovi.”
(P. Bridgman, “The Logic of Modern Physics”, The MacMillan Company, New York 1927)

Come si vede Pichon-Riviere applica il concetto di emergente alla psicopatologia ed alla teoria dei gruppi. Questa applicazione implica un mutamento della concezione deterministica della scienza che si ritrova nella psicanalisi. Infatti Pichon non fonda una scuola di psicanalisi ma di psicologia sociale.

Per questo cita gli autori nord americani come Cooley e soprattutto George Mead che intitola un capitolo del suo “Mente sé e società”: la creatività sociale del se emergente. Così un’altra corrente confluisce nel concetto di emergente elaborato da Pichon-Riviere è quella dell’interazionismo simbolico che concepisce la mente come un fenomeno emergente.
Ma nella concezione di Pichon-Riviere l’emergente è anche “la quantità che si converte in qualità” del materialismo dialettico.
Su questo tema ha lavorato soprattutto Josè Bleger. Armando Bauleo mi ha raccontato più volte di come Bleger e lui abbiano tradotto Georges Politzer e, nella bella prefazione alla prima edizione italiana di “Simbiosi e ambiguità”, Bauleo ricordava la luce che filtrava nello studio mentre lavoravano assieme.

Un altro autore  che è confluito nella sintesi pichoniana dell’emergente è Henri Lefebvre ed il suo materialismo dialettico antidogmatico.
Bauleo nel suo approfondimento del concetto  di emergente in Ideologia gruppo e famiglia cita  Stephen Pepper e il suo testo “World hypotheses: a study in evidence”, Berkeley (CA) 1942, in cui il filosofo nordamericano precisa le quattro “ipotesi mondo”:1) il formismo, per cui esistono entità mentali che maturano senza il contributo determinante dell’ambiente; 2) il meccanicismo, che vede gli stimoli esterni come causa della crescita individuale; 3) l’organicismo, per cui l’individuo costruisce da sé il proprio sviluppo nell’interazione con l’ambiente; 4) il contestualismo che considera organismo e ambiente come elementi inseparabili di un’unica totalità.
L’emergente nella concezione operativa di gruppo è evidentemente nell’ipotesi contestualista. In quel testo Bauleo cita anche gli apporti della antropologia da parte di Nadel:

“l’emergenza, dunque è il risultato di una sintesi: è creatrice di reale novità, di un attualità o di una nuova proprietà di un genere inesistente prima dell’emergenza; e questa qualità o proprietà nuova ha efficacia causale e modifica l’ulteriore corso degli avvenimenti”
(“Lineamenti di antropologia sociale”)

Dunque Bauleo  apporta novità al concetto di emergente, in primo luogo chiarisce che emergente non si confonde con portavoce e quindi indica una serie di interrogativi che si riferiscono al metodo clinico e di ricerca ed allo statuto epistemologico della concezione operativa di gruppo.
Il tema diventa centrale per l’attività del Centro di Ricerca Internazionale in psicologia sociale e di gruppo.

Il CIR ha sviluppato le sue ricerche negli anni 80 ed ha elaborato il concetto di emergente per raccogliere il materiale, i dati delle ricerche. Si è prodotta una scheda in cui veniva precisato come raccogliere gli emergenti di un gruppo, in un primo emergente, uno centrale ed uno finale.
Un bell’articolo di Horacio Foladori comparso nel n. 3 della rivista “Illusion grupal”, mette a punto la problematica attorno all’emergente citando anche la posizione di Gear e Liendo che nel loro psicoterapia della coppia e del gruppo famigliare considerano l’emergente nel gruppo come la risultante di 5 pressioni o forze: 1) la pressione laterale sintattica dei membri del gruppo,2) la pressione verticale della storia individuale, 3) la pressione che proviene dal compito 4) la pressione del coordinatore, 5) la pressione del fuori, ciò degli ambiti istituzionale e comunitario, io aggiungerei anche globale in cui il gruppo è inserito.
Come si vede torna il tema dell’emergere in un campo di un evento non routinario, che appare, come dice Bauleo e può dare un senso alla situazione.
Questa elaborazione, avviene quando l’emergentismo britannico viene dimenticato ed il concetto di emergente è abbandonato nel dibattito filosofico ed epistemologico.
Tuttavia gli studi sui processi non lineari aumentano così come aumenta l’interesse per l’auto organizzazione e la comparsa improvvisa ed imprevedibile di nuove forme. La meteorologia è un esempio molto interessante di questi studi, è in questa disciplina che cercando di prevedere l’andamento del tempo si è scoperto che piccole variazioni possono alterare il clima in modo imprevedibile.
Edward Lorenz parlò di questo effetto in un articolo del 1963 che poi divenne proverbiale con il titolo di una sua conferenza del 1972: “può, il batter d’ali di un farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”. Si tratta del famoso effetto farfalla che ci trasporta dal determinismo alla teoria del caos.
Gli oggetti di studio oltre al clima diventano i fenomeni auto-organizzati ad esempio il volo di stormi di uccelli e le forme conseguenti, o la direzione che prende uno sciame di api.
Questi studi rimandano tutti all’idea di totalità ed alla causalità non lineare.
Nasce così il secondo emergentismo legato alla cibernetica ed alla teoria dei sistemi
In particolare voglio parlare della Intelligenza artificiale
Negli anni 90 ho coordinato un gruppo di ricerca nel campo della intelligenza artificiale, abbiamo lavorato per costruire un sistema esperto per diagnosi tipologica della tossicodipendenza partendo da quella che abbiamo chiamato logica della diagnosi operativa  del Sert di Rimini.

Il lavoro è contenuto  nel volume “Cambiare: il modello operativo del Sert di Rimini” dalla cui prefazione ho iniziato questa riflessione.
Il sistema si concentra sulla diagnosi attraverso un procedimento inferenziale che nel testo viene descritto da Giampaolo Proni .
Ci siamo concentrati soprattutto su quel procedimento che Peirce chiama abduzione o ipotesi. Cioè il caso o l’evento che si presenta alla osservazione non soggiace ad una casualità lineare per cui se è presente ‘questo’ allora ,applicando la regola che si è formata nelle osservazioni precedenti ed ha costituito una base di dati, sarà necessariamente ‘quello’ perché il nesso causale costruito con la casistica è abitudinario e soprattutto non coglie l’imprevedibilità.
L’ ipotesi può riferirsi ad una causa improbabile ma non impossibile, come il fatto che il terreno sia bagnato dagli elefanti e non dalla pioggia e necessita di una strategia operativa per confermarla o smentirla.
Ma questa logica del se/allora appartiene ad una dimensione cognitivi sta o simbolista dell’intelligenza artificiale, per questa teoria la mente funziona come una macchina di Turing cioè con un calcolo simbolico di algoritmi la cui forma è data dall’albero di Porfirio, nella nostra esperienza questa concezione si arresta di fronte alla contraddizione.
Per la logica formale l’elemento di novità deve per forza rientrare all’interno di una categorizzazione preesistente, un repertorio che tuttavia, per quanto vasto sia non può assolutamente esaurire la complessità. A questo proposito è indicativo lo studio di Umberto Eco sull’ornitorinco l’animaletto che emerge, è proprio il caso di dirlo, come una novità che contraddice tutte le classificazioni precedenti.

Per questo la logica della diagnosi operativa applicando il materialismo dialettico attribuisce come dice Ludovico Geymonat:

” (…) una nuova e singolarissima funzione alla contraddizione esistente fra momenti diversi del divenire; nel considerala cioè come un nesso che, da due momenti tra loro contraddittori, fa scaturire un nuovo momento il quale, collocandosi su un piano più elevato, elimina gli aspetti contraddittori dei due momenti precedenti”
(L. Geymonat, “Attualità del materialismo dialettico”)

Con questa logica abbiamo incontrato le reti neurali e il connessionismo.
Le reti non formano connessioni gerarchiche, i neuroni o nodi della rete hanno tutti la possibilità di comunicare con tutti, non esistono relè o centri che controllano la periferia, ogni centro è una periferia ed ogni periferia è un centro.

Non vi sono livelli gerarchici che filtrano le informazioni, le conoscenze sono immagazzinate in una serie di nodi in connessione fra loro che possono mutare.
Non c’è una corrispondenza anatomica con i centri della rete.
Se un centro viene distrutto, la conoscenza distribuita ne crea un’ altro. Così un caso o una situazione che contraddice la conoscenza accumulata, un evento imprevisto non manda la rete in loop cioè in una ripetizione automatica di tutte le combinazioni che non riescono a classificare l’evento, ma registra l’evento come un nuovo elemento di base per allargare l’area della conoscenza.
Esattamente come fa l’equipe che utilizza una epistemologia convergente per applicare diverse conoscenze disciplinari al caso emergente e sconosciuto.
Questa ricerca ci ha collocato nel nuovo emergentismo che ha messo a punto il concetto di emergente all’interno di un tipo di epistemologia della complessità .
A questo proposito Edgar Morin nel libro primo de il metodo pubblicato nel 1977 riprende il tema dell’emergenza e dell’emergente e scrive:
“L’emergenza è una nuova qualità rispetto ai costituenti del sistema. Ha dunque lo statuto di evento, poiché sorge in maniera discontinua una volta che il sistema si sia costituito, ha naturalmente il carattere di irriducibilità; è una qualità che non si lascia scomporre, e che non si può dedurre dagli elementi anteriori.”
(Cap. 2, L’organizzazione, III L’unità complessa organizzata. Il tutto e le parti. Le emergenze ed i vincoli.)

Torniamo dunque all’ emergente ed alla sua scienza si tratta di capire qual è la connessione fra gli eventi per organizzare come ci ha detto Bauleo “un corpo concettuale e le possibilità di una trasmissione affinché le pratiche non rimangano semplici aneddoti”

Immagino ora un gruppo di ricerca: ci riuniamo da diverso tempo con una certa frequenza. Inizia una persona a parlare del concetto  di emergente, qualche domanda di qualcuno poi un po’ di silenzio.
In seguito brevi discorsi, precisazioni o divagazioni, racconti senza un tema preciso, associazioni.
Si sente che fuori sta per iniziare a piovere, si alza un po’ di vento, nessuno accenna al clima esterno.
Si continua a parlare.
Improvvisamente un evento: la finestra della stanza, che forse non era stata chiusa bene, si spalanca ed entra nel gruppo una folata di vento.

La conversazione si ferma e cade un silenzio inquieto qualcuno, dopo un po’ dice: “sembra che sia entrato un fantasma!” e di nuovo tutti tacciono poi una dice: “sai che stavo pensando a *** “ e fa il nome del loro maestro morto da qualche tempo che era stato nominato nella informazione.
Tutti si guardano, qualcuno è commosso fino alle lacrime, un altro sfoglia nervosamente le pagine di un libro, un’altra guarda la finestra aperta, uno dice: “non era lui che diceva che emergente era qualsiasi elemento a partire dal quale la situazione prende senso?”
Interviene un altro: “parlavamo fra di noi poi si è aperta la finestra ad un colpo di vento”
“Un emergente!”
“Ma è stato lui a dire che era entrato un fantasma”
“Già ma tutti lo pensavate non è vero? “

Qualcuno annuisce.
“Ma la causa della finestra che si apre è stato il vento e il vento non è certo un fantasma. Il vento è il movimento d’aria atmosferica…”
“Alt, tu stai parlando di meccanica il vento soffia è la causa; la finestra si apre ecco l’effetto”.
“Ma non ci spiega perché siamo stati colpiti dalla parola fantasma che non c’entra niente con la meccanica”.
“Già c’entra più con la ‘onirica’. Ah che simpaticone! ”
“Fatto sta che l’evento apertura della finestra è risuonato in un altro piano non solo in quello meccanico, per lo meno a me, ma mi pare anche ad altri il senso della apertura della finestra non è stato solamente un affare di corpi c’era sicuramente dell’altro”.
“È vero l’apertura della finestra è una apertura di una finestra, ma questa finestra che si apre in quel particolare momento ha un effetto incorporeo. Già non è una sola questione di corpi”.
“Vorresti forse dire che se c’è un effetto incorporeo c’è anche una causa incorporea”.
“Già sembra che Deleuze avesse ragione quando parlava di doppia causalità e di quasi causa”.
“Si ma lui ci fa tornare non solo a Hume ma addirittura agli stoici”.
“E allora? Che fate, cominciate con i Millepiani e il corpo senza organi?”
“E perché no! ”
“Ma io mi chiedo è evidente che la finestra che si è aperta ci ha colpito. Quindi il suo effetto non è stato solamente fisico in quello che Bleger chiama
“campo ambientale” ma anche nel “campo psicologico” e poi quando tu hai detto “sembra che sia entrato un fantasma” l’effetto si è manifestato anche nel “campo di coscienza” ci è apparso evidente a chi stavamo pensando e tu hai dato parola a questo fantasia comune quando hai detto “sai che stavo pensando a ***” hai assunto il ruolo di portavoce, come dice Pichon. Ma allora emergente e portavoce non sono la stessa cosa?”
“Certo che no. Il portavoce è un caso particolare di emergente”.
“Ma con tutta questa dialettica e questo materialismo blegeriano mi stai confondendo”.
Grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente.

Bibliografia

1) M. Ferrari, L. Montecchi, S. Semprini Cesari, “Cambiare. Il modello operativo del Sert di Rimini”, Pitagora
2) Ludwig Wittgenstein, “Tractatus Logicus-philosophicus”, Einaudi
3) A. Gargani, “Wittgenstein. Musica, parola e gesto”, Cortina Editore
4) Giustiniano, “Istituzioni II 7,3″, Edizioni Simone
5) Aristotele, “Metafisica”, Utet
6) M. Bonfantini, R. Brunetti, A. Ponzio, “Freud, l’analisi, la scrittura”, Edizioni B. A Graphis
7) C. S. Peirce, “Opere”, Bompiani
8) L. Geymonat, E. Bellone, G. Giorello, S. Tagliagambe, “Attualità del materialismo dialettico”, Editori Riuniti
9) I. Newton, “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica”, Newton Compton
10) S. Mill. “Un sistema di logica”, Laterza
11) C.Darwin, “L’evoluzione della specie”, Newton Compton
12) L. Althusser, “Leggere il capitale”, Feltrinelli
13) K. Marx, F. Engels, “Opere”, Editori Riuniti
14) A. Gramsci, “Quaderni dal carcere”, Einaudi
15) C. L. Morgan, “Emergent Evolution”, Williams & Norgate
16) H. Bergson, “L’evoluzione creatrice”, Bompiani
17) K. Lewin, “Teoria dinamica della personalità”, Giunti
18) E. Pichon-Riviere, “El proceso grupal”, Nueva vision
19) Charles Broad, “The Mind and Its Place in Nature”, free download
20) U. Eco, “Kant e l’ornitorinco”, Bompiani
21) Percy Bridgam, “The Logic of Modern Physics”, MacMillan Company
22) G. Mead, “Mente, se e società”, Giunti
23) K. Cooley. La comunicazione.  Armando
24) J. Bleger, “Psicologia della conducta”, Paidos
25) J. Bleger, “Psicoanálisis y dialéctica materialista”, Paidós
26) G. Politzer, “I fondamenti della psicologia”, Mazzotta
27) H. Lefevre, “La somme et le reste”, Antropos
28) Stephen Pepper, “World hypotheses: a study in evidence”, University of California press
29) S. Nadel, “Fundamentos de antropología social”, Fondo de Cultura Económica
30)H. Foladori, “Hacia una teoría de lo emergente en grupo operativo, ‘Ilusión Grupal’, N° 3″, UAEM,
31) M. Gear e E. Liendo, “Psicoterapia della coppia e del gruppo familiare”, Edizioni Del Riccio
32) E. Lorenz, “Deterministic nonperiodic flow. Journal of Atmospheric Sciences. Vol.20″, 130—141
33) D. Hume, “Saggio sulla natura umana”, Laterza
34) E. Morin, “Il metodo”, Cortina Editore
35) A. Bauleo, “Ideologia gruppo e famiglia”, Feltrinelli
36) A. Bauleo, “Psicanalisi e gruppalità”, Borla

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Schizofrenia e territorio

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Lun, 16/01/2017 - 11:06

Recensione di Armando Bauleo al libro di Alberto Merini, “Schizofrenia e territorio”, Patron, 1979 (tratto da “Psicoterapia e Scienze Umane”, 3/4 del 1981, pagg. 165-167)

 

Tutte le nostre consocenze sulla schizofrenia come pure la possibilità di un suo trattamento sono fondamentalmente legate al manicomio

… (…) La nuova legge 833 che, abolendo il manicomio, ha spostato sul territorio l’intervento psichiatrico, con tutta probabilità permetterà una conoscenza della schizofrenia diversa da quella avuta fino ad oggi”.

L’introduzione del libro ci predice un passaggio da una possibilità a una probabilità, ciò che è stato possibile e ciò che sarà probabile.

Come sfondo di questo gioco di certezze si colloca la fine di una tappa, quella del manicomio, e l’inaugurazione dell’altra, quella del territorio. In mezzo alle due situazioni storiche c’è la nascita e lo sviluppo della psicoanalisi.

L’insistenza di Merini sulla questione del ‘Territorio’ (è il suo secondo libro su questo tema; il primo, curato da lui, è “Psichiatria nel territorio”, Ed. Feltrinelli) ci obbliga a considerarlo come emergente di una situazione storico-sociale, la legge 180 e la legge 833, che chiudono il manicomio e stabiliscono una ‘Assistenza a livello di comunità’.

Ho consociuto Merini nel 1972 e nel 1974: grazie all’amabilità del Prof. Gentili, sono stato per quasi due mesi nella clinica psichiatrica di Bologna, e vi ho lavorato usando una metodologia di psicologia di gruppo. In un mio libro, il capitolo “Rapporto sulla psichiatria” è una sorta di riassunto di quella esperienza. Da quel momento sono sempre stato una specie di osservatore, attivo quando è stato possibile, dei vari tentativi di assistenza e prevenzione lì realizzati.

Torniamo a Merini come emergente della situazione storico-sociale del pensiero e della pratica psichiatrica, per i problemi che indica nel suo libro e per la polemica che apre usando certe definizioni. Si trovano nel libro due posizioni: una didattica e quella dell’intervento psichiatrico. La psicoanalisi che si prende in considerazione è quella della ‘Psicologia dell’Io’ (pag. 10). I capitoli I e II espongono le ipotesi di quest’ultima sulla schizofrenia, e danno una descrizione dinamica della stessa. Lo scopo di questi due capitoli è quello che poi appare nell’appendice (2°) sulla Didattica, cioè hanno la funzione di informare gli studenti e i giovani operatori che esiste una diversa valutazione della schizofrenia.

A sua volta però questo tipo di informazione serve come introduzione all’interno, e in alcuni momenti la psicoanalisi corre il pericolo di trasformarsi paradossalmente in una ipotesi da comprovare sul campo. Non ci può sfuggire che qui si apre il primo intervento, e cioè se questa definizione dinamica della schizofrenia è stata quella possibile o sarà quella probabile della situazione storica?

Entriamo adesso nella seconda parte del libro, dal capitolo III al VI. Mi sembra che qui il libro diventi completamente polemico ed apra un insieme di interrogativi che coinvologno tutti coloro che desiderino riflettere su questa questione.

Cominciamo dai problemi che si svolgono attorno alla vita quotidiana. La situazione diventa discutibile, soprattutto se si è introdotta la psicoanalisi. Questa ci  spinge a non fermarci a ciò che appare di un comportamento. Se “la regolazione degli orari” di un ex paziente, “le sue diverse letture”, “la sua voracità smisurata” o il problema della “solitudine” non si iscrivono in una interpretazione del processo dell’inserimento, rimangono solo dati sociologici o, nel migliore dei casi, psicosociologici sospesi nell’aria.

Come e chi interpreta? Quale luogo del territorio permette la interpretazione? È possibile una interpretazione ambulante, e/o qual è il suo setting? Questi sono problemi da chiarire, ma che è impossibile evitare, perché altrimenti si fissa una rottura tra una comprensione sociologica e una spiegazione psicoanalitica della situazione. Contini dice di fare entrare in “una dimensione umana lo schizofrenico” (pag. 53). Qual è questa dimensione se non quella della parola, cioè il suo discorso e la controparte, e quindi la interpretazione? A questo punto si pone il problema dell’intervento, e del territorio come luogo dell’intervento.

Merini svolge un lavoro minuzioso ridefinendo ogni passo presente e passato dell’intervento psichiatrico e psicoterapeutico. Sono d’accordo con Merini che il manicomio era “una difesa sociale” dove “si depositava la parte sincretica della personalità” (pagg. 92-93). Siamo d’accordo con lui anche contro l’eclettismo, ma vorremmo richiamare l’attenzione su certe situazioni paradossali pratiche e teoriche.

Se si parla di schizofrenia come malattia dell’Io, e, seguendo Searles (pag. 131) “…senza supporre che modificando i rapporti interpersonali la situazione del paziente possa cambiare significativamente”, se queste sono le premesse teoriche, allora il territorio appare come una situazione di cambiamento per gli operatori sociali mentre i pazienti continuano ad avere una malattia che è una questione ‘individuale’. Allora il sociale diventa un discorso ideologico di ‘buona volontà’. ‘Essere buono’, ‘essere amabile’, ‘essere comprensivo’ portano a una morale e non ad una scienza psichiatrica.

Ci troviamo quindi imprigionati tra un’Ideologia Psichiatrica (moralistica) e una Psicoanalisi delle Associazioni Psicoanalitiche.

Nel 1981, nonostante i cambiamenti avvenuti in tutti questi anni, e dei quali straordinario esponente fu Franco Basaglia (il mio mai dimenticato amico) corriamo il rischio di tornare al dopoguerra. Di nuovo la psichiatria si può trasformare in un problema di ‘Assistenza sociale’ (come direbbe Castel) e dal lato opposto sembra che, se si vuole studiare in ‘profondità’, sia necessario ricorrere alle Associazioni Psicoanalitiche.

Tra le due posizioni, una oscurità, o una paura. Quale?

Merini risponde: il territorio può essere un luogo di mediazione, a pag. 91 egli infatti afferma: “Se per territorio si intende una realtà sociale, politica e culturale ove i problemi possono essere gestiti collettivamente, diviene lecita l’ipotesi che da esso si possa sviluppare un nuovo modo di confrontarsi con la schizofrenia”. Facciamo una digressione. In altre circostanze storiche, e in un altro paese, abbiamo progettato di socializzare la conoscenza e l’assistenza psicoanalitica. Abbiamo cercato, in certi luoghi e istituzioni pubbliche (ospedali, quartieri, sindacati, ecc.) di dare una formazione alla gente (‘I lavoratori della Salute mentale’) ed un’assistenza pubblica.

I problemi insorti derivavano: dalla struttura teorica della psicoanalisi, dalla sua tecnica, dalla sua applicazione in altri campi (e le conseguenti variazioni del setting), dall’interpretazione, dalla modificazione istituzionale dell’organizzazione (soprattutto dopo l’inclusione di una prospettiva psicoanalitica), dai passaggi dalla traslazione individuale ad una istituzionale, ecc. Ciò che rimaneva fisso, ed era una situazione ‘costante’, era che qualcuno veniva (richiedente) e qualcuno riceveva (intervistatore). Si stabiliva un contatto (anche se c’era un pagamento). Il rapporto che si stabiliva aveva certi limiti.

Sul territorio, è lecito chiedersi come sono questi ruoli e quali sono i contratti. E inoltre quale rapporto esiste tra il gestore e gli utenti. Se la malattia è individuale, che ruolo svolgono gli ‘altri’ (i ‘sani’, aggiungerei)?

Come mi hanno riferito gli ‘operatori sociali’ di diverse zone, quando essi arrivano a una casa e chiedono a un familiare il perché della chiamata, la risposta è: “Il solito” (quale complicità si nasconde dietro a questa frase? E si risveglia un altro interrogativo: Psichiatria o Ordine pubblico?).

Parallelamente si pone la questione del rapporto tra la Comunità e il senso comune, o il consenso. Sappiamo che esso è ideologia, o meglio resistenza al cambiamento. È il senso comune, o il ‘senso della realtà’ che spesso impedisce l’uso della fantasia e dell’immaginazione. Queste ultime saranno stupidaggini per una Psichiatria utile?

Ci si può rispondere che attraverso la psichiatria non si possono fare cambiamenti sociali. Siamo d’accordo. Però qui non si trattava di ‘spostamenti’ (o sostituzioni), né di ‘actings’, ma di concepire in altro modo il movimento di una disciplina, la psichiatria, nel momento in cui la storia del suo sviluppo ci porta ai limiti del suo vecchio modello assistenziale.

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Psicanalisi delle Psicosi

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Mar, 10/01/2017 - 23:22

A partire dal libro di Orazio Costantino
Psicosi e dintorni” Edizione Borla (2015)

 

Parteciperanno :
Paolo di Benedetto – Socio Ordinario SIPP (Società Italiana di Psicoterapia Psicanalitica)
Carla Montanari – Socio Ordinario SIPP ( società Italiana di Psicoterapia Psicanalitica)
Emma Caliò – Psicologa psicoterapeuta
Claudio Roncarati – Psichiatra (CSM Rimini)

Coordina:
Leonardo Montecchi
Direttore della scuola Bleger.


Lavoreremo con una prima parte di informazione e poi una discussione in gruppo.
La concezione operativa nasce in relazione alla Psicosi.
Come è noto, i gruppi operativi nascono nell’ospedale psichiatrico di Buenos Aires
ad opera di Pichon Riviere che, alla fine degli anni ’40, si era occupato di psicanalisi
della schizofrenia producendo diversi ed importanti articoli.
E’ una occasione per riprendere questo tema ora molto trascurato.
Partecipate e fate partecipare colleghi interessati al tema.
Non sono stati richiesti, né lo saranno, crediti ECM

L’incontro si terrà venerdì 20 gennaio, dalle 16.00 alle 19.00,
presso l’Hotel Imperial Beach in via Toscanelli 19 – Rivabella di Rimini.

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