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L'isola dei Saremo famosi (per un po', almeno)

La casa di Kikko (il mio blog) - Ven, 26/09/2014 - 00:33

Ci sono diversi modi di fare “carriera” in un partito. Il modo A, quello auspicabile, è il metodo classico: partecipi alla vita pubblica, fai proposte, le appoggi, cerchi di realizzare attività o iniziative che riguardano la collettività. Chessò: persegui un obbiettivo, un tema sociale, ad esempio la legalizzazione della marijuana, una legge di tutela di una minoranza, un diverso approccio ad un problema reale, una nuova legislazione in materia di gatti o di procreazione assistita o di contrasto del gioco d'azzardo. Un giorno, grazie a queste attività meritorie – che raggruppiamo sotto il nome convenzionale di Politica - qualcuno ti candida ad un posto in qualche assemblea elettiva e, se trovi consensi e voti, vieni eletto. E ricominci la trafila suddetta, fino al giudizio finale sull'operato dei membri del partito e, se questo è positivo, ti ricandidano, ovvero ti sottopongono al giudizio degli elettori.

Oggi invece parlo del modo B. Parteggi per qualcuno, fai in modo di scegliere quel qualcuno che sia vincente o che è collegato alla cordata più potente del momento. Ovviamente parteggi per lui, alzi la mano al momento giusto per garantirgli i numeri perché sia vincente. Se per sbaglio chi appoggi non è il qualcuno vincente, oppure scopri che è destinato a essere perdente, poco male, molli il cavallo perdente, cambi casacca in modo altrettanto pubblico e ti accodi a quello vincente, anche sul filo di lana. Se sei costante in questo giochino, se presenzi alle riunioni giuste, se non dici cazzate – meglio se non dici nulla – se non proponi cazzate – meglio ancora se non proponi nulla – e se hai abbastanza militanza nella nicchia giusta del partito, anche senza aver fatto praticamente nulla a parte firmare inutili documenti o inutili proclami o organizzato inutili manifestazioni alle quali hanno partecipato 4 gatti ma sono finite sul giornali (un titolo e 4 righe bastano, con la foto meglio ancora), beh, un posto prima o poi in una lista lo trovi. Poi dio vede e provvede. Forse.

Argomenti:

I dieci libri della mia vita (solito giochino su Fb che metto qui così evito di riscrivere tutto ogni volta)

La casa di Kikko (il mio blog) - Mar, 09/09/2014 - 16:27

Il Barone Rampante, Italo Calvino

Conversazione in Sicilia, Elio Vittorini

Il segreto del bosco vecchio, Dino Buzzati

1984, George Orwell

Un oscuro scrutare. Philip Kildred Dick

La valigia di mio padre, Horan Pamuk

I miei luoghi oscuri, James Ellroy,

Comma 22, Joseph Heller

Di cosa parliamo quando parliamo d'amore, Raymond Carver

Ulisse, James Joyce (mai finito ma è una pietra miliare)

Ne restano fuori una marea, ma tant'è...

Argomenti:

Come ti reinvento lo stabilimento – Il servizio di Tre – Tutto Rimini Economia sulla Target Sinergie

“Siete di Rimini e non vi occupate di turismo. Strano!“. Davide Zamagni, presidente del consorzio Target Sinergie di Rimini, più o meno riassume così le reazioni che ottiene con il suo staff quanto vanno in giro per l’Italia a presentare i loro servizi. Per l’immaginario nazionale Rimini è sinonimo di vacanza, quindi di turismo, e nessun pensa che ci possano essere buone imprese anche in altri settori. Da questo punto di vista rivelare l’origine riminese, a parte l’iniziale simpatia che genera, è quasi più un handicap che un vantaggio.
Tra le imprese riminesi pronte a sfatare il mito c’è Target Sinergie, un consorzio di tre cooperative, che si occupa da venticinque anni di un settore molto particolare e poco conosciuto: la logistica di stabilimento. Occuparsi di logistica d’impresa, in senso ampio, vuol dire gestire tutte le operazioni che ci sono a monte (ingresso della materia prima, stoccaggio, ecc.) e a valle della produzione (prodotti finiti da confezionare e spedire). Lasciando all’impresa la possibilità di concentrarsi sulla produzione, che è anche la parte più importante del ciclo produttivo e dove c’è più resistenza a far “mettere becco“ a degli esterni.

Costi da abbattere, complice la crisi

La visione più restrittiva della logistica d’impresa, o se vogliamo quella da cui si comincia più facilmente, fa riferimento alla gestione del magazzino, ma su questo fronte c’è una evoluzione. Perché, come afferma il presidente Zamagni che siamo andati a trovare nella sede riminese dell’azienda , “per noi la crisi, costa un po’ a dirlo, ma è anche una opportunità“. La ragione sta tutta in due parole, che oramai sono diventate un mantra: flessibilità ed esternalizzazione (outsourcing). Il mercato è diventato sempre più imprevedibile e così le imprese cercano tutti i modi per trasformare costi fissi in costi variabili.

Il “matrimonio” con Mec3

Un esempio? L’intervento di Target Sinergie presso la Mec 3 di San Clemente, in Valconca, che produce componenti per gelati e pasticceria ed esporta in tutto il mondo. Qui, oltre all’imprevedibilità del mercato, interviene anche la stagionalità del prodotto.
La Mec3 sopperiva alle sue necessità stagionali ricorrendo a società interinali, le quali rispondevano alle richieste, per stare dietro alla domanda del mercato, mettendo a disposizione un certo monte di ore lavoro/persona. L’intervento è iniziato studiando proprio il funzionamento di questo sistema. Il responso (Target Sinergie ha un Ufficio Tecnico con 4-5 ingegneri gestionali) è stato che ci poteva essere un altro modo di gestire la logistica di stabilimento, più efficiente e meno costoso: pagando “x“ euro per collo movimentato e non a giornata o per ore, prescindendo dal lavoro effettivo svolto. Questo sistema è un potente stimolo all’efficienza e all’ottimizzazione, perché il margine per l’impresa che fornisce il servizio, sta tutto nel rendere la differenza tra costo e prezzo pattuito più ampio possibile.
Il risultato è che oggi Target Sinergie gestisce, con personale proprio e all’interno dello stabilimento Mec 3, tutto il processo dall’ordine alla spedizione, passando per il confezionamento. Quando c’è più lavoro invia più personale, quando meno viceversa. Il vantaggio per la Mec 3 è evidente: paga solo se c’è qualcosa da mettere in produzione e consegnare. Cioè merce da movimentare. Altrimenti niente. Un costo fisso, se esternalizzato diventa variabile.

I limiti per le imprese più piccole

“Per l’impresa committente il risparmio medio – conferma Davide Zamagni – oscilla tra il 15 e il 25%, in base alle aziende e ai settori. Noi non forniamo persone, ma un servizio. Che vuol dire anche tecnologia e organizzazione. È anche vero però che un intervento di questa natura produce risultati apprezzabili se nella logistica di stabilimento lavorano almeno una decina di persone, altrimenti è più difficile“. Questo di fatto esclude, purtroppo, la stragrande maggioranza delle imprese riminesi, che sono troppo piccole per richiedere ottimizzazioni di questo tipo. A meno che non si mettano insieme. Ma qui subentra l’individualismo imprenditoriale che spesso non lascia scampo. Che si tratti di componenti per gelati o pasta, come avviene per un pastificio sardo, il principio è sempre lo stesso: noi ti gestiamo la logistica e tu ci paghi un tanto per quantitativo movimentato.
Chiaramente quello che si può ottimizzare, con interventi di questa natura, vale anche per il pubblico. Anzi, forse di più. Cioè, per il pubblico, il risparmio può arrivare ad essere persino doppio. Dalle Aziende sanitarie ai Comuni.

“Come posso servirvi?”

La logistica di stabilimento è una parte del lavoro, ma non tutto. Presso il complesso SGR, la società del gas di Rimini Target Sinergie ha affittato un piano intero dove una settantina di persone eseguono compiti di inserimento dati, fatturazione, gestione contratti, contatti col cliente, ecc., per conto di SGR ed Hera. Quindi quando chiamate e vi dicono “qui Hera o SGR“ come posso servirvi“, in verità è personale esterno. I termini inglesi, sicuramente più accattivanti, sono “Facility Management“ e “Customer Relationship Management“, ma la sostanza è quella descritta. Per il Comune di Bellaria-Igea Marina, invece, Target Sinergie gestisce le multe e il catasto. La filosofia è sempre la medesima: il committente paga per pratica, che è anche un indicatore misurabile di produzione.

E il turismo?

Target Sinergie i suoi servizi li fa con personale proprio, formato per lo scopo e contrattualmente inquadrato nel settore pulizia e multi servizi. Ma visto che siamo a Rimini, cosa potrebbe fare Target Sinergie negli alberghi? Qui Davide Zamagni ci tiene a precisare che le notizie uscite anche negli ultimi mesi sui giornali, secondo cui qualche albergo avrebbe esternalizzato il riordino delle camere, pagando al personale pochi euro, è completamente fuorviante. “ Il personale impiegato – ribatte – ha un orario ed un contratto che viene rispettato. L’albergatore, quando accetta una operazione di questo genere, paga per stanza, ma alla stessa maniera di un pastificio che paga per quantità di pasta confezionata“. Comunque, ancora quasi nessun albergo della riviera pare abbia adottato questa soluzione. Soluzione che, a pensarci bene, potrebbe favorire l’emergere del lavoro nero, perché comunque andrebbe fatturato.

Pubblicato su Tre Tutto Rimini Economia, numero di settembre 2014, pag 25 e 26

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Fondo per il lavoro: In Opera acquista 100 biglietti della lotteria benefica per la Diocesi di Rimini per i propri dipendenti. Che non vincono premi, ma soddisfazioni.

 

Poteva essere un investimento in fortuna – che non ha arriso, purtroppo – ma resta la soddisfazione per aver aiutato il Fondo per il Lavoro della Diocesi di Rimini. Non hanno vinto i dipendenti di In Opera, gruppo Target Sinergie, per i quali la cooperativa sociale riminese, attraverso il Consorzio Sociale Romagnolo, aveva acquistato un centinaio di biglietti della Lotteria Zeinta de Borg, che da diversi mesi campeggia nei negozi del centro storico e dei borghi riminesi, nata su iniziativa di oltre 150 commercianti riminesi coinvolti da Cna. «Peccato: nessuno dei numeri estratti erano tra quelli distribuiti ai nostri soci e lavoratori – dice Simone Vezzali, presidente di In Opera onlus – ma il gioco, è il caso di dirlo, valeva la pena di essere giocato. Abbiamo almeno la soddisfazione di aver contribuito nel nostro piccolo all’iniziativa della Diocesi del Fondo per il Lavoro». Si tratta infatti di «un patto di solidarietà per la dignità di ogni persona nato su iniziativa della Diocesi di Rimini con l’obiettivo di dare sostegno al lavoro di persone in difficoltà proprio perché il lavoro non ce l’hanno. Il Fondo per il lavoro ha individuato due percorsi: aiutare nuove attività imprenditoriali mediante un sostegno misurato nel tempo e aiutare l’inserimento lavorativo in azienda per persone disoccupate e inoccupate con l’assegnazione di borse lavoro. Conclusa la lotteria, resta l’iniziativa diocesana, sulla quale trovate maggiori informazioni qui: www.fondoperillavoro.it

 

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Target Sinergie e Icaro Tv per il Meeting 2014: l’azienda riminese sponsorizza le dirette e le differite su Canale 91 e su Newsrimini Tv (canale 614)

Target Sinergie sponsorizza le trasmissioni di Icaro Tv e Newsrimini.tv dal Meeting 2014 di Rimini: l’azienda riminese ha siglato il contratto con la nota emittente per sostenere l’intera programmazione degli incontri della manifestazione in programma dal 24 al 30 agosto nei padiglioni di Rimini Fiera. Il tema di quest’anno è “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato l’uomo solo.”, che permea l’usuale ricca proposta di incontri, il cui programma è consultabile su www.meetingrimini.org.

L’accordo prevede la sponsorizzazione di 19 incontri in diretta su Icaro Tv (canale 91) con copertura su tutte le province romagnole (Rimini, Forlì, Cesena, Ravenna) degli incontri in programma alle 11,15, alle 15. alle 17 e alle 19. A questa programmazione si aggiungono 70 trasmissioni tra repliche e differite: ogni sera durante la manifestazione, alle 21,15 su Icaro Tv verrà proposto l’incontro clou della giornata del Meeting 14, mentre su newsrimini.tv (canale 614) a partire dlale 19 le repliche di tutti gli incontri. A manifestazione conclusa, dal 1 al 19 settembre, sara possibile guardare tutti gli incontri su Newsrimini.tv alle 14,15 e alle 21,45, mentre i sei incontri più importanti saranno trasmessi su Icaro Tv in prima serata. Target Sinergie intende così fattivamente sostenere la diffusione di un importante appuntamento con la cultura che da 35 anni anni si svolge a Rimini.

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Facility management, on line il video illustrativo dei servizi Customer Relationship Management (Crm) e amministrativi


In un minuto i servizi Target Sinergie di Facility Management per le imprese: è on line il nuovo video che racconta il lavoro amministrativo e di Customer Relationship Management, narrato attraverso le parole e i volti di chi ogni giorno opera per i nostri clienti. Ideato e prodotto dall’ufficio Comunicazione – Enrico Rotelli ai contenuti, Mattia Metalli al montaggio e alla regia – il video è stato girato negli uffici Target Sinergie di Rimini, con la collaborazione del responsabile operativo Tommaso Pirozzi e dell’operatrice Elisa Baschetti, insieme ai colleghi che si sono messi a disposizione per spiegare il loro complesso lavoro di tutti i giorni attraverso le immagini.

Il tempo è tiranno, ma in un minuto se ne possono dire di cose. E Tommaso Pirozzi ha riassunto il ruolo che gioca Target Sinergie nel mercato dei servizi di Facility Management: “un punto di riferimento per le aziende che scelgono di esternalizzare la gestione delle pratiche amministrative e le relazioni con la propria clientela”. E nello stesso tempo le peculiarità dell’azienda: “una delle poche realtà in grado di gestire per conto terzi sia la le pratiche amministrative sia i rapporti con il pubblico. Una capacità che non si inventa, ma si costruisce con la formazione costante del personale, sotto il profilo amministrativo, informatico e relazionale, e la selezione dei profili più adatti alle singole mansioni”.

Il resto del video scopritelo cliccando “play”: buona visione.

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Lieve incremento di fatturato e aumento dell’occupazione: il 2013 all’insegna della stabilità per Target Sinergie. L’azienda fronteggia la difficile situazione del mercato con nuove commesse e consolidando la clientela.

 

«Abbiamo mantenuto, anzi lievemente incrementato il nostro livello di fatturato. E devo dire che di questi tempi di crisi è un risultato importante, per nulla scontato»: Davide Zamagni, presidente Target Sinergie, ha delineato l’andamento 2013 presentando il bilancio del gruppo riminese attivo nella logistica di stabilimento, nei servizi di Facility Management amministrativi e di Customer Relationship (CRM) e di pulizie in sette regioni italiane. Un bilancio che a fronte di un incremento del 2,76% del fatturato del 2012, attestatosi poco oltre i 20 milioni e 950 mila euro, ha segnato un passivo di 58 mila euro, ampiamente coperto dalle riserve accantonate.

L’andamento positivo è sottolineato dall’incremento di personale impegnato nelle tre cooperative che aderiscono alla società consortile Target Sinergie, che passano da 731 a 828 dipendenti. Già questo è un risultato importante per il fondatore del Gruppo Domenico Pirozzi. Facendo riferimento alle cooperative aderenti al consorzio, il cui scopo è creare occupazione appunto, Pirozzi ha detto «che se siamo qui, a festeggiare i 25 anni, vuol dire che c’è un lavoro e che siamo insieme per costruire qualcosa. Papa Francesco ha ricordato un detto africano recentemente: “per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Significa che per crescere ci vogliono molte persone intorno, molte competenze. E noi le abbiamo. Abbiamo un sogno – ha detto Pirozzi facendo riferimento alla mission aziendale – che ci veleggia sopra e ci aiuta e ci sostiene nel crescere insieme».

La voce maggiore per fatturato resta la logistica di stabilimento, circa 15 milioni e mezzo di euro, con una variazione positiva del 3,35%. Un anno che ha visto il debutto di Target Sinergie nel settore farmaceutico con l’acquisizione della gestione logistica della piattaforma distributiva di Caserta della Comifar, azienda leader in Italia del settore facente parte del gruppo Phoenix. Nel settore della logistica agroalimentare spicca nel 2013 il rapporto stabilito con il Pastifico Cellino, in Sardegna, mentre si consolida la collaborazione con il gruppo Marr , con la gestione di nuovi servizi distributivi dell’azienda di catering riminese. Nel Beverage la novità è rappresentata dall’acquisizione del servizio di consegna bevande per l’azienda Turci di Cattolica, oltre al rafforzamento del rapporto con Partesa Emilia – Romagna.

Dal Facility Management, ovvero la gestione per aziende terze delle pratiche amministrative e delle Customer Relationship Management, sono arrivate le performance migliori, con una variazione del 23% in più rispetto al 2012 e un fatturato che sfiora i tre milioni di euro. Le novità del settore riguardano due nuovi rapporti di collaborazione, con il Comune di Bellaria Igea Marina e con la società di distribuzione energetica Sgr di Rimini. Per il primo si tratta dell’acquisizione della gestione delle pratiche relative alle contravvenzioni e del catasto patrimoniale, per Sgr la gestione amministrativa delle pratiche contrattualistiche.

Il settore dell’igiene delle pulizie sconta un mercato dalla fortissima concorrenza al ribasso che non sempre premia la qualità e la trasparenza. Pur in questo contesto, Target Sinergie si è distinta creando relazioni imprenditoriali nel 2013 con strutture prestigiose, come il Riviera Golf Resort di San Giovanni in Marignano, o grandi realtà come la A2A – Aprica spa, azienda multiservizi nell’igiene ambientale lombarda.

 

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Consegnato a Target Sinergie l’attestato di partecipazione al Sodalitas Social Award per la Responsabilità sociale d’impresa (Crs)

Patrizia Drudi, dell’associazione Figli del Mondo di Rimini, ha consegnato a Target Sinergie l’attestato di partecipazione al Premio Sodalitas Social Award – il più importante in Italia per la Responsabilità sociale d’impresa – al quale l’azienda riminese ha partecipato con il progetto «Le liason contagieux: formazione, comunicazione e buone pratiche catalizzano qualità del lavoro e inclusione sociale». «Le liaisons contagieux», progetto inserito nella categoria “Valorizzazione della persona e protezione del lavoro”.

«Les liaison contagieux», illustra come coordinando l’attività di formazione permanente, l’inclusione sociale, la comunicazione interna, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e il coinvolgimento dei dipendenti in azioni di responsabilità sociale si può catalizzare qualità del lavoro ed avere impatti positivi nella sfera sociale. Nella foto, Patrizia Drudi con Enrico Rotelli, responsabile Comunicazione Target Sinergie, redattore insieme alla responsabile Formazione professionale Stefania Mosconi del progetto che ha coinvolto tutte le strutture del gruppo, a partire dalla Formativa, la cooperativa sociale del gruppo, In Opera Onlus, e i mezzi di comunicazione del gruppo, esistenti o realizzati ad-hoc.

In rilevo nel progetto diversi aspetti dell’impegno di Target Sinergie, a cominciare dal programma di formazione permanente del gruppo, che nel 2013 ha visto coinvolti 104 dipendenti in 26 attività formative per un numero complessivo di 332 ore di lezione dedicate a sicurezza, Team Building, comunicazione sociale d’impresa, informatica, coinvolgimento nelle attività sociali, comunicazione e problem solving, affiancamento nuovi capisquadra e lavoratori.

Una forte valorizzazione anche per il lavoro di inclusione sociale di cui è stata protagonista la cooperativa sociale In Opera, innovativo dal punto di vista dell’approccio, “esportando” presso altri soggetti individuati attraverso la Rete di relazioni create in questi anni con aziende del mercato privato e soggetti del Terzo settore. Si sono create quindi le condizioni per “fertilizzare” con valori e pratiche strutture nate con tutt’altre finalità e ridotte o assenti capacità di coinvolgimento lavorativo di personale svantaggiato.

Tra gli aspetti innovativi presentato il servizio web di distribuzione della documentazione paghe e cud, evoluto da cartaceo a digitalizzato, sgravando il lavoro degli uffici e coinvolgendo gli oltre 700 lavoratori. Questi, anche grazie a una postazione assistita in sede per i meno abili, accedono direttamente via web al servizio che raccoglie, veicola e archivia in profili strettamente personali, oltre ai documenti retributivi informazioni utili, avvisi e newsletter digitali. Infine, l’uso dei social media, che Target Sinergie sta utilizzando in modo estensivo non solo per veicolare la propria immagine aziendale ma per favorire i rapporti interpersonali.

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La vecchiaia si prende per la gola

La casa di Kikko (il mio blog) - Dom, 15/06/2014 - 17:49

Il sussurrio dei “Carbonari della tagliatella” si era già propagato da settimane, tutti congiuranti per l'improcastinabile obbiettivo: cena con Italia – Inghilterra annessa. Con qualcosa di più del fantozziano “frittatona di cipolla, familiare di Peroni, tifo indiavolato e rutto libero!”, poiché l'esordio mondiale della Nazionale ha coinciso con il compleanno di Pigo: festa a sorpresa. Data la vittima, scelto il luogo del delitto, il terreno di delirio si è propagato a tutti gli altri dettagli della serata, a cominciare dal cibo. C'è qualcosa che scatta nella mente di un ultra quarantenne, ammogliato con prole? Cos'è che lo spinge insieme ai suoi sodali in declino a trasformarsi tutti in Pantagruele, intenti al rito di divorare tanto e con tanta voracità, per scolpire nella labilità della memoria una dopo l'altra cene conviviali di stretto rito maschile, salvo poi sfondarsi di lezioni di tennis al limite dell'infarto? E' un mistero insondabile che pure si rinnova ogni volta. E la compagnia dei “Carbonari della tagliatella”, ancora una volta, l'ha rinnovato, con colesterolica perseveranza.

La socializzazione del menù è il primo, impegnativo passo, scosso com'è tra opposte forze centrifughe che vagheggiano a un tempo tavolate in stile Vatel e i desideri di non accendere inutili mutui dall'incerto esito. In realtà è un rito da saggiatori più vicino alla politica che alla gastronomia, che mira ad accordare gli animi e a mettere fuori gioco gli incendiari. Sì proprio coloro che sanno attizzare le polveri dell'entusiasmo ma che poi nell'organizzazione sanno compiere disastri che hanno del miracoloso. Per cui, per il piatto forte, abbiamo puntato decisamente sulla grigliata di pesce cotta da un pescatore doc. A me il compito di fare scouting tra le conoscenze di gioventù. Il suggerimento dei tecnici – un mio ex comandante che si dedica al catering e un ex collega ora retaio – punta su un classico implementato anche dal sottoscritto per sfamare torme di famelici cittadini: sardoni e soglioline. Un'accoppiata dal gusto vincente. Qualche emulo di Vatel voleva anche il fritto, perché due pesci erano un po' pochini. E già si parlava di affittare una friggitrice industriale dalla capienza di un pozzo di san Patrizio. Ma sono le cattive abitudini alle tavole dei ristoranti di pesce a far parlare, il dispiegarsi del menù le avrebbero tacitate. Per il primo, occorreva tenere conto di una cucina basata su una fiamma sola, di grandezza enorme, ma pur sempre sola. Punto deciso sul risotto a base di vongole e così mi tutelo: non mangiando altro pesce sono sicuro di sfamarmi. Giungono altre voci di un antipasto coraggioso, un mix di raffinatezza francese e pragmatismo pugliese firmato da Nino: impepata di cozze e degustazione di ostriche. E il cerchio così si chiude, blindando il reparto gastronomico.

Il luogo del delitto e gli accessori – il famoso “rutto libero!” di cui sopra - sono appannaggio del Mancio, che attrezza il capannone industriale con francescana dedizione. Per la birra scova una spinatrice da bar e tre fusti tre che portano i commensali maschi al delirio: quando mai ricapita l'occasione di spillarsi il proprio oblio? E per nulla intimiditi dalle mogli, poste in minoranza dall'occasione sportiva, in molti rischiano l'epicondilite da mescita, praticando l'attrezzo fin dalle 4 del pomeriggio. Per lo schermo crea un'impalcatura sfruttando biecamente le saldatrici aziendali e un carrello nato per tutt'altri scopi. L'allestimento della parabola - «Io il mondiale lo guardo solo su sky» era l'imperativo – si vocifera sia stato favorito dall'amico di un amico, accondiscendente al punto da cedere parte dell'attrezzatura di servizio di un discreto scannatoio. Per i tavoli conviviali, è sempre l'operosa saldatrice che provvede ad assemblare grigliati orizzontali e barre di ferro. Una mole di lavoro tale che porterà il Mancio a rischiare l'unità familiare: la moglie è stata registrata quando ha esclamato «non si è dato così da fare nemmeno per il nostro matrimonio».

La discrezione ai tempi di Facebook è difficile, ma la segretezza è un'azione titanica. Così, mentre tutta la macchina organizzativa dipanava il suo epos, mancava il coinvolgimento dell'Eroe, non solo del tutto ignaro di quanto si stava macchinando, ma anche vittima dei Carbonari. Abituato a vivere gli appuntamenti mondiali in compagnia degli amici, non riusciva a capacitarsi del loro farsi di nebbia. Il tapino wazzappava timidi inviti - «la guardiamo da me la partita?» - riceveva dinieghi - «Non contatemi né stasera né le prossime» - ramanzine - «ma non vai a mangiare con tua moglie? La molli alle 10 di sera al ristorante? Ma come sei messo?!» - timide aperture, ma nulla di sostanzioso. La moglie, in realtà, era complice degli amici insieme alla figlia maggiore, ed entrambe avevano il compito di immobilizzare le capacità organizzative di Pigo nella disperazione. Il quale proponeva spaghettate di mezzanotte agli amici, mentre la moglie – nota in tutta Rimini per l'ordine e la pulizia maniacale della casa – minacciava: «Se fate gli spaghetti qui, te la faccio pagare». «Li facciamo cucinare a Kikko», wuazzappava il tapino, al che la moglie «Se fai cucinare a Kikko qui, ti sbatto fuori casa». Alle 20 scatta la trappola. Mancio chiama Pigo disperato: «Mi si è chiusa la macchina con le chiavi dentro, sono al capannone. Passa da casa mia per favore». Lo accoglie con la testa fra le mani davanti al portone del capannone chiuso. E' un attimo, la serranda si spalanca e il Nostro non può che guardare settanta mani che l'applaudano: auguri Pigaccio.

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Maquillage alla home page di TargetSinergie.com, con il nuovo logo per i 25 anni di attività

Restyling migliorativo al sito Target Sinergie: da poche ore campeggia in home page, oltre al logo aziendale che sottolinea i 25 anni di attività, una nuova testata “slider” che introduce ai servizi erogati dall’azienda riminese nei campi della Logistica, Facility Management, Igiene e pulizie, Sanità. L’operazione è stata tecnicamente supportata da Extera, il provider che a suo tempo ha creato il sito, mentre le immagini e i nuovi contenuti navigabili sono stati inseriti dall’ufficio comunicazione Target Sinergie, al secolo Enrico Rotelli e Mattia Metalli.

«Sentivamo l’esigenza di offrire in maniera più efficace una panoramica dell’offerta aziendale in home page – dice Enrico Rotelli, che insieme all’ufficio Commerciale ha seguito il progetto di cambiamento – qualcosa che permettesse agli utenti di cogliere rapidamente la poliedrica offerta professionale dell’azienda. E, cosa non meno importante, che aiutasse il posizionamento sui motori di ricerca del sito, sul quale stiamo lavorando in modo selettivo con risultati interessanti. Il sito Target Sinergie è in fase di crescita, come visite (+ 118% nel 2013) e come visitatori (+69,58%), ma anche come contenuti, e un adeguamento funzionale e grafico era necessario per migliorare l’offerta informativa ai visitatori. Ora aspettiamo il giudizio e i suggerimenti dello staff e dei dipendenti dell’azienda, una “forca caudina” importantissima per il nostro operato. Ma siamo fiduciosi».

La nuova testata è un passo avanti nell’illustrare i campi operativi dell’azienda riminese, che ha superato i 25 anni di attività, e manda in pensione l’animazione flash che accoglieva fin dalla nascita del sito il visitatore, «diventata obsoleta man mano che la navigazione in ingresso di tablet e smarthphone ha acquistato consistenza – dice Enrico Rotelli -  Oggi si attesta intorno al 30% dei visitatori Target Sinergie». Lo “slider” introduce ora alle quattro sezioni principali dei servizi Target Sinergie per le imprese. La logistica, ovvero il settore che permette il maggior fatturato aziendale attraverso la gestione di magazzini in sei regioni italiane del centro nord; i servizi di Facility Management, focalizzati sulle funzioni amministrative e di Customer Relationship Management attive sia nel backoffice sia nel front office di aziende nel comparto distributivo di servizi energetici; l’igiene e pulizie per uffici, industriali, nel settore alberghiero e della trasformazione alimentare; infine al comparto della Sanità, ricolto a strutture sanitarie pubbliche e private.

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Il Giacobino delle ferriere

La casa di Kikko (il mio blog) - Mer, 28/05/2014 - 20:03

Pur non amando le liturgie, alcune che riguardano la leadership e il rapporto con i sostenitori le ritengo ineludibili: quando si devono prendere decisioni importanti, quando si vince, quando si perde. Che si parli di politica o che si parli di impresa ben poco cambia: il leader si deve presentare di fronte al suo pubblico e con esso confrontarsi. In questo gesto si può misurare la propria forza (o quella rimasta) e il seguito che ha. Quando ancora c'era Cuccia a guardia del capitalismo italiano, leggendo un articolo su un'assemblea di una grande azienda trovai l'espressione «parco buoi»: è la definizione dei piccoli azionisti che non hanno molta voce in capitolo sulle sorti dell'azienda. Quelli di cui ben poco chi siede nel consiglio di amministrazione si preoccupa, o perché speculatori o perché hanno quote di capitale risibili. «La locuzione rappresenta una metafora – si legge su Wikipedia - che accosta questa folla di improvvisati investitori a una schiera di bovini in attesa, inconsapevoli di essere destinati al macello, mentre dietro di loro è già pronta una nuova generazione di capi che andrà a sostituirli». Ecco, vedere il Giacobino che non si cura di riferire al “suo” popolo le ragioni della sua sconfitta (sua di lui), ma si si prende un maalox e vola in Europa a parlare con Farange, non mi ha ricordato un leader politico, piuttosto l'azionista di riferimento di un'azienda, incurante di chi in questa impresa non ha messo certo capitali, ma impegno sì.

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Vincolo ed emergente nei gruppi di formazione della scuola Bleger

Scuola di prevenzione José Bleger Rimini - Dom, 18/05/2014 - 20:31

Nel Maggio 2013 a Rimini ci siamo confrontati sulla lettura degli Emergenti nei Gruppi operativi coordinati nella scuola Bleger di Rimini e nella scuola area3 di Madrid.

Leggendo i testi in parallelo si sono potute vedere analogie e differenze.

Mentre il dispositivo di area3 è sempre costituito da coordinatore e osservatore con lettura di emergenti con alternanza di ruoli anche rispetto all’informazione che uno di loro tiene prima di ogni gruppo, nei gruppi operativi della scuola Bleger è previsto sempre il solo coordinatore tranne in quella occasione in cui il dispositivo ha visto coordinatore e osservatore.

L’informazione è sempre tenuta da un terzo.

Abbiamo già visto che non è tanto importante sapere quale sia il miglior dispositivo,bensì vedere quali sono le condizioni che rendono possibile un inquadramento vale a dire perchè area3 ha deciso di impegnare coordinatore e osservatore e la scuola Bleger solo il coordinatore.

Il mio contributo alla discussione sull’Emergente sarebbe quello di riportare come coordinatore per l’intero primo anno di scuola Bleger le differenze emerse tra i diversi dispositivi nei gruppi che prevedevano solo il coordinatore e quelli dove c’erano coordinatore e osservatore.

Il lavoro riguarda dunque livelli diversi che sono tra le due scuole e nella Bleger tra i due dispositivi

Tornando alla questione iniziale, coordinatore e osservatore entrambi sono incaricati perchè il gruppo realizzi il suo lavoro, i loro ruoli sono di farsi carico degli elementi di base che inquadreranno lo sviluppo del gruppo, poi emerge l’elemento fondamentale che riassume le loro funzioni e che assicura le previsioni: lo schema referenziale.(ECRO)

Lo schema referenziale è ciò che rassicura il futuro del gruppo operativo.

Lo stesso schema è costituito dalla formazione di entrambi (coordinatore-osservatore), che dipende dal tipo di apprendimento effettuato non solo in riferimento alla professione, ma anche nella vita sociale.

Così il gruppo operativo esige anche che il coordinatore e l’osservatore abbiano una collocazione determinata dall’insieme delle passate esperienze.

In questa dialettica si organizzano e si strutturano gli apprendimenti del coordinatore e dell’osservatore del gruppo operativo.

Per essere più espliciti e cercando di discriminare ciascuna delle funzioni possiamo dire:

1 – Il coordinatore ha come funzione quella di interpretare e segnalare quello che va succedendo. Si incarica di effettuare l’enunciazione che unirà la tematica verbalizzata con quella del funzionamento gruppale, dando così un elemento di organizzaione nel momento in cui il gruppo è sommerso dall’ansia nella discussione del tema. E’ lui che deve mostrare la molteplicità, segnalando gli elementi contraddittori che la costituiscono, che emergono però durante l’accadere gruppale come parti divise tra loro e senza connessione.

Il compito centrale del coordinatore consiste nell’indicare questa connessione, la quale così avvolta, porta in sé l’elemento vissuto e pensato del gruppo nell’esercizio del compito, che a sua volta, però, va ad occultarsi nell’attitudine disorganizzativa (ansia) nella quale il gruppo si dibatte nella scelta se assumere o no il compito.

2 – L’osservatore ha come fondamentale lavoro quello di organizzare gli elementi Emergenti del gruppo, per poterli ritornare al gruppo (lettura degli emergenti 20 minuti prima della fine dell’incontro), oppure per rielaborarli poi con il coordinatore che ristrutturerà la prospettiva che entrambi avevano del gruppo e poter così cominciare l’incontro successivo.

L’osservazione è essenzialmente un compito di ricerca mentre sul versante della coordinazione l’accento è posto più sulla operatività.

Entrambe si complementano e costituiscono piani distinti di lavoro di coordinamento nel gruppo non se ne può privilegiare una, in quanto tra loro non esiste sovrapposizione, ma complementarietà. L’osservatore può anche essere integrante al gruppo, osservatore partecipante, emettendo segnali sulla situazione. Questa partecipazione deve però essere concepita all’interno delle linee del coordinatore.

Se si prendessero in considerazione le analogie dei gruppi delle due scuole (qui non è possibile riportare gli Emergenti per un problema di tempo) si potrebbe vedere che il percorso confusionale iniziale, le difficoltà di comunicazione, le paure individuali e l’assenza di interrelazioni vincolari sono comuni nei gruppi sia dove c’è solo il coordinatore sia anche con l’osservatore.

Nel nostro caso alla fine di ogni gruppo viene fatta tra il coordinatore e l’informatore una discussione sugli Emergenti, che serve anche per la successiva informazione e coordinazione.

Una volta specificati i campi di lavoro, dirò alcune cose sull’Emergente

“La nozione di Emergente non può essere capita fuori dalla nozione di Vincolo”

(A.Bauleo)

Pichon Riviere arriva alla nozione di Vincolo dopo un percorso dentro la stessa Psicaonalisi.

La nozione di Vincolo si pone, quando viene enunciata alla fine degli anni ’50 un po’ come riassun-

to di una teoria dell’identificazione, il problema della relazione d’oggetto, il problema del rapporto analitico, un’idea di Gruppo.

La nozione di Vincolo si pone allora come la fine di un certo percorso: finisce attorno a questa nozione l’idea che c’è un oggetto ed un osservatore, lontano estraneo a questo oggetto.

D’ora in poi l’oggettività ha a che vedere con la soggettività e il “contesto”, senza il quale il rapporto non esiste. Molte volte è il contesto a darci la soluzione di una problematica.

Quando parliamo di Vincolo osserviamo il rapporto tra due elementi e la struttura che si organizza quando essi si combinano.

Edgar Morin nel “Metodo” parla di principio di emergenza e del pricipio di vincolo nelle organizzazioni sociali e dice che si opera l’organizzazione tramite vincoli che in determinati momenti inibiscono il gioco di processi relativamente autonomi.

Questo problema dei vincoli si pone in maniera a un tempo ambivalente e tragica quando la società impone le sue coercizioni e le sue repressioni su ogni attività, da quelle sessuali a quelle intellettuali

Così pure nelle società storiche, il dominio gerarchico, le oppressioni e le schiavitù inibiscono e im

pediscono le potenzialità creative di coloro che si trovano a subire tali domini e oppressioni.

Tutto questo ci serve per mostrare che i gruppi si differenziano non soltanto sulla base dei loro costituenti fisici o dei loro schemi di riferimento, ma anche sulla base del tipo di produzione dei Vincoli e delle Emergenze.

Il Gruppo Operativo è un tutto che prende forma nello stesso tempo in cui si trasformano i suoi elementi.

L’idea di emergenza è inseparabile dalla creazione di una nuova forma che costituisce un tutto.

Si potrebbe rappresentare partendo da un gruppo-raggruppamento per andare da una parte verso la globalità attraverso gli Emergenti e dall’altra verso la qualità attraverso i Vincoli delle interrelazioni così da poter rappresentare il processo gruppale.

Vale a dire a una maggior ricchezza nella diversità potrebbe corrispondere una maggior ricchezza nell’unità se questa fosse fondata sulla comunicazione reciproca e non sulla coercizione.

Così qualità dell’unità globale e sviluppi della differenza/diversità da una parte e qualità emergenti interne e esterne segnalate dall’altra andrebbero tutte di pari passo.

Per questo si può dire che le relazioni tra le parti differenti e diverse e fra le parti e il tutto non sono

altro che rispettivamente Vincoli e Emergenti.

Emerge dunque la necessità che nel processo le forze di comunicazione, affinità, connessione predominino sulle forze di repulsione, di esclusione, dissociazione.

Il Gruppo Operativo costituisce una realtà nuova dal punto di vista strutturale, dal punto di vista qualitativo, nello spazio e nel tempo. Il processo trasforma una diversità discontinua di elementi in una forma globale.

Gli Emergenti sono le proprietà globali e particolari che determinano la trasformazione, il cambiamento in parti di un tutto e la diversità in unità senza annullare la diversità.

Due facce, Vincolo e Emergente, dello stesso processo: una manifesta e una latente.

Ci troviamo davanti a concetti chiave: Vincolo e Emergente tra formazione e cambiamento. Tutto ciò che forma trasforma.

Questo principio deve diventare attivo e dialettico non solo nel gruppo ma in tutti gli ambiti perché formazione e trasformazione costituiscano un circuito ininterrotto.

 

Madrid Maggio 2014

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A Piazza Toscana i servizi logistici di Target Sinergie: presenti all’evento Cdo di Firenze del 28 maggio

I servizi logistici di Target Sinergie verranno presentati a Piazza Toscana, l’evento Compagnia delle Opere di Firenze che ospita gli incontri tra imprese. Giunto alla quarta edizione, Piazza Toscana si terrà il 28 maggio al Nelson Mandela Forum, in viale Paoli 3 e prevede la partecipazione di aziende dei settori Moda, Meccanica, Edilizia, Agroalimentare, Informatica, Arredamento, Turismo, Servizi, Commercio, Professionisti e, ovviamente, Trasporti e Logistica.

Proprio sui servizi offerti in questo settore si concentreranno gli incontri di Target Sinergie, con un ventaglio di proposte per la logistica di magazzino che abbracciano le imprese di produzione e di catering agroalimentare, il Beverage (per il quale vengono forniti servizi di distribuzione ultimo miglio), l’ittica, e infine la farmaceutica.

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Calcetto e Assemblee dei soci: è festa per le cooperative del consorzio Target Sinergie

Oltre al dovere, il piacere: la formula che coniuga il gusto di ritrovarsi tra soci e dipendenti e i doveri statutari delle cooperative aderenti al consorzio Target Sinergie si rinnova sabato 17 maggio. Questa volta l’appuntamento è al campo di Don Pippo, la struttura in via Santa Cristina 22, ai Casetti di Rimini. Il programma inizia alle 15: per chi ha fiato ed energie da spendere (e vuole divertirsi) c’è il torneo di calcetto. Alle 17,30 le assemblee dei soci, con le approvazioni del bilancio 2013 e la presentazione delle nuove attività e degli sviluppi commerciali del gruppo. Chiusura in bellezza con l’apericena a buffet. Sarebbe utilissime le conferme di partecipazione sia al torneo di calcetto sia all’apericena. Grazie

Su Google la mappa per raggiungere il campo di Don Pippo:

Visualizzazione ingrandita della mappa

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Le buste paga viaggiano sul web: Target Sinergie digitalizza l’accesso e la distribuzione per i dipendenti. Vezzali: «Scaricano il pdf e risparmiamo circa un quintale di carta»

La busta paga o il Cud direttamente sul pc del dipendente, in formato digitale e accessibile da ovunque, purché ci sia una connessione Internet: è il nuovo sistema via Web che In Opera Onlus e le cooperative aderenti al consorzio Target Sinergie hanno implementato da circa un anno, coinvolgendo tutti i lavoratori del gruppo. Un sistema che solleva la struttura dalla routine mensile dell’imbustamento e della distribuzione del materiale cartaceo e che ha i vantaggi di risparmiare carta e di annullare le distanze con i vari cantieri in cui i dipendenti della cooperati opera.

Dopo un breve periodo di sperimentazione e i necessari supporti per l’addestramento dei dipendenti nella fase iniziale , il sistema di diffusione paghe via Web è una realtà consolidata. «Abbiamo cominciato con una mail informativa che illustrava le procedure e una postazione pc al centralino dell’azienda – ricorda Simone Vezzali, presidente della cooperativa In Opera e curatore del progetto – I dipendenti meno “attrezzati” venivano in sede ed erano aiutati dagli addetti al centralino. Nel giro di pochissimo tempo il progetto è decollato e utilizzato: solo una decina di dipendenti, su oltre 750, vengono in sede. Ora siamo in grado di offrire il servizio anche per altre aziende».

Il funzionamento è semplice: ogni dipendente ha un proprio username, generato da un dato anagrafico univoco, e una password di sistema che poi lui stesso modifica. Con questi accede a un server web protetto dove mensilmente vengono pubblicati, nel proprio profilo, la busta paga e il Cud. «Inviamo ad ogni dipendente una mail per avvertirlo quando collegarsi e trovare la propria documentazione – spiega Simone Vezzali – che può scaricare in formato pdf da ovunque si trovi, in Italia come all’estero. Il server registra gli accessi di ogni collaboratore per ogni eventuale rendicontazione necessaria».

Il risparmio in termini di consumi e di procedure è notevole, per il dipendente e per l’azienda. Ogni 13 del mese i dipendenti si dovevano recare in sede a ritirare la busta paga o dovevano essere spedite ai cantieri fuori sede (ricordiamo che In Opera e il gruppo Target opera in sette regioni del centro e nord Italia). Oggi invece i dipendenti ritirano la loro documentazione dove preferiscono. «Registriamo accessi di dipendenti anche dai loro paesi d’origine, quando sono in ferie ad esempio: dal Senegal, dai paesi del Maghereb, dal Perù o dell’est Europa. Prima stampavamo tutto e imbustavamo, ora la stampa avviene solo se necessaria: un risparmio in termini cartacei di almeno 35 chilogrammi di fogli e oltre 50 kg per le buste all’anno».

«Il sistema non solo è comodo, ma è anche un nuovo canale informativo con i dipendenti – dice Enrico Rotelli, responsabile comunicazione del gruppo Target Sinergie – che utilizziamo per diffondere la newsletter aziendale, annunci, informazioni utili e per sensibilizzare il personale su iniziative benefiche. Un canale puntuale e duttile».

Articolo pubblicato su Csr news, periodi di informazione del Consorzio Sociale Romagnolo di Rimini

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L'insostituibile valore delle torce nell'arte e nella vita comune

La casa di Kikko (il mio blog) - Dom, 04/05/2014 - 19:01

Con l'arte, si sa, non sempre si riesce a mangiare. O sei bravo e commerciabile, o sei bravo e basta, e nel secondo caso vivi di ideali, produci arte e campi con qualcos'altro. Insomma, essere artisti nella gran parte dei casi, se non è una rimessa poco ci manca. Poi, qualche volta, ci si mette anche il pubblico, che non solo non è pagante, ma talvolta è pure prendente. Mi spiego. Alla Biennale disegno di Rimini, una delle 23 mostre è Cantiere Disegno, 41 artisti contemporanei ospitati nell'ala nuova del Museo della città. Tra i molti bravi riminesi invitati e che hanno allestito il proprio spazio c'è pure il non-più-giovane artista Franco Pozzi (qui un libro d'arte che abbiamo fatto insieme in gioventù) il quale ha collocato tre disegni fatti a polvere. Sì, polvere. Il tema della leggerezza, tra le varie modalità, lui lo sviluppa mettendo su un vetro un foglio di carta opportunamente sagomato e facendo posare il segno del tempo che passa. Poi toglie il foglio, incornicia il vetro e, nella stanza resa opportunamente buia, lo spettatore dirige sul vetro il fascio di luce di una piccola torcia elettrica, decifrando così la altrimenti invisibile trama del tempo. La torcia è appesa ad un chiodino sotto il quadro. Anzi, le torce, erano appese ad un chiodino sotto i quadri. Ne son già sparite tre. La biennale dura fino all'8 giugno...

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Simone Vezzali, presidente di In Opera Onlus, entra nel nuovo cda del Consorzio Sociale Romagnolo, neo presidente Gilberto Vittori che succede a Giampiero Borghini

E’ Simone Vezzali il nuovo rappresentante della cooperativa sociale in Opera Onlus nel rinnovato cda del Consorzio Sociale Romagnolo (Csr), che riunisce 30 cooperative sociali di tipo B di Rimini. L’elezione è avvenuta il 23 aprile e ha coinciso con il cambio al vertice del Csr, con Gilberto Vittori, presidente della cooperativa Ecoservizi l’Olmo che subentra a Pietro Borghini (de La Formica), il quale ha condotto il consorzio per sei anni.

Simone Vezzali, 37 enne ingegnere informatico, oltre che presidente di In Opera onlus è direttore del Personale del gruppo Target Sinergie (di cui In Opera è parte integrante) e subentra nel cda del Csr a Davide Zamagni, presidente del gruppo. Con Vezzali siedono nel nuovo organismo direttivo del consorzio delle cooperative sociali riminesi oltre al citato neo presidente Gilberto Vittori, Carlo Urbinati della New Horizon (vice presidente), Gianni Angeli de Il Solco, Ermes Battistini de La Formica, Marco Berlini de Nel Blu, Monica Ciavatta della Cento Fiori, Remo Scano della CCILS.

L’elezione del nuovo cda, che passa da sei a otto membri, è avvenuta il 23 aprile, in occasione dell’assemblea dei soci. Nell’occasione Pietro Borghini si è congedato dalla presidenza che ha retto per sei anni, salutato da un applauso. L’assemblea ha approvato inoltre il bilancio consuntivo 2013 che ha segnato, per la prima volta nella storia del Csr il superamento della soglia dei 16 milioni di euro di fatturato, confermando la costante crescita degli anni precedenti: 15 milioni di 2011 e 2012, 14 milioni del 2010, 13 milioni nel 2009. «In tempi di crisi – spiega una nota del consorzio – un risultato per nulla scontato che lascia intravedere le grandi potenzialità della cooperazione sociale in termini di lavoro, senza dimenticare che la vocazione principale delle cooperative sociali di tipo B che costituiscono il consorzio è di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate».

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Target sinergie a Incontrarsi per crescere Expandere Emilia Romagna CDO: a Bologna oltre 500 realtà imprenditoriali

Target Sinergie a “Incontrarsi per crescere – Expandere Emilia Romagna”, l’evento della Compagnia delle Opere a Bologna che permette ad oltre 500 imprese del territorio regionale di entrare in contatto ed aumentare e proprie conoscenze e cercare nuove opportunità. Target Sinergie sarà presente con un proprio desk, presentando i servizi erogati dalle imprese consorziate in sette regioni italiane: logistica di stabilimento e ultimo miglio, igiene  e pulizie, Facilities amministrative e Custormer satisfaction.

L’evento, previsto a Bologna martedì 13 maggio presso l’Unipol Arena, consiste nel favorire il contatto diretto e le relazioni tra imprenditori di diversi settori merceologici, tramite incontri B2B, al fine di facilitare la ricerca di clienti e fornitori, sviluppare nuove opportunità di business e individuare nuove strategie di sviluppo a sostegno delle PMI. Oltre a partecipare ai matching sarà possibile prendere parte al calendario di formazione ed informazione previsti in calendario, in tema di finanza, internazionalizzazione, reti d’impresa e social network.

A conclusione del pomeriggio, Expandere terminerà i suoi lavori con una Conversazione Imprenditoriale dal titolo “Costruire in un mondo che cambia”, un momento di sintesi di tutta la giornata che sarà aperto anche ai non partecipanti.

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“Rischio di vedere i certificati svalutati”

Vi è l’utopia, in tempi di crisi, di credere che la soluzione di tutti i mali sia stampare moneta. Se per cause ciò è impedito si aguzza l’ingegno per trovare soluzioni alternative, sui cui effetti è lecito nutrire alcune perplessità. I Certificati di Credito Fiscale s’inseriscono in questi tentativi di conseguire i supposti vantaggi di un aumento della massa monetaria senza, però, di fatto aumentarla. Il funzionamento ricorda molto i MEFO emessi durante il Terzo Reich, di cui si parla in altra parte: lo Stato elargisce, senza pretendere nulla in cambio, dei Certificati di Credito che potranno essere utilizzati per pagare, dopo due anni, i debiti con la Pubblica Amministrazione. Nel frattempo questi certificati potranno liberamente circolare ed essere usati come mezzo di pagamento alternativo al denaro. Il tutto sotto l’occhio vigile dello Stato e dei mercati che ne stabiliranno, tra l’altro, il valore di comune commercio. Non ci si può esimere da sollevare alcuni dubbi sulla loro reale efficacia. Primo dubbio: in un’economia piccola, la circolazione di questi certificati come surrogato monetario potrebbe non essere così diffusa. Solo una minima parte degli operatori economici sarà disposta a ricevere quelle che, di fatto, sono delle cambiali spendibili dopo due anni piuttosto che del denaro contante. Una minima parte di un’economia già di suo ristretta non potrà generare alcun effetto sperato sul PIL.

Secondo dubbio: non vi è evidenza empirica di quale sia l’effetto moltiplicatore sul PIL e sulle entrate fiscali. Il castello si regge, infatti, sul fatto che quando i C.C.F. potranno essere effettivamente utilizzati per compensare debiti con lo Stato, l’aumento delle entrate fiscali generato dalla loro circolazione sarà più alto del loro controvalore nominale. Se ciò non fosse, si avrebbe uno sbilancio negativo per lo Stato che si vedrà costretto a contabilizzare delle perdite conseguendo l’effetto esattamente contrario di quello atteso: un aumento esponenziale del deficit pubblico, che non farà contento gli altri Paese della UE.  Terzo dubbio: il valore di scambio risentirà anche della fiducia che gli investitori ripongono nello Stato sovrano emittente. L’avere un’economia numericamente piccola, con meno anticorpi per fronteggiare le crisi economiche, non sarà di certo d’aiuto nel migliorare la fiducia degli investitori. E’ lecito attendersi che il valore di mercato sarà, quindi, di gran lunga inferiore rispetto a quello nominale. Il risultato sarà, perciò, quello di avere in mano dei Certificati svalutati, poco adatti a sostituire il più rassicurante denaro.

Ancora una volta si deve sottolineare che stampare moneta o suoi surrogati non è la via salvifica per uscire dalla crisi. L’unica strada è quella di rendere disciplinati Stati Sovrani troppo spendaccioni. Le altre ricette sono come gli antidolorifici a un malato: attenuano gli effetti dando solo l’illusione di essere guariti.

FOCUS: I ME.FO. BONDS

I Certificati di Credito Fiscale ricordano molto i ME.FO. Bond circolanti sotto il Terzo REICH ed  emessi da una fantomatica Metallurgische Forschungsgesellschaft m.b.H (“Società per la ricerca in campo metallurgico”, da cui poi l’acronimo ME.FO.), di proprietà statale. Non può sfuggire che la Germania, all’inizio degli anni 30, era in ginocchio: l’iperinflazione, lo stratosferico indebitamento causato dai debiti di guerra, i vincoli imposti dalle Nazioni Vincitrici impedivano allo Stato di stampare nuova moneta spingendo sempre di più nel baratro la popolazione tedesca. Per cercare di invertire la rotta, il ministro del Tesoro nazista Hjalmar Schacht (che, ironia della sorte, era ebreo) si inventò i ME.FO. Bond, che erano delle cambiali garantite dallo Stato e incassabili dopo cinque anni dalla loro emissione, i quali venivano utilizzate per pagare i fornitori del Terzo Reich. Ben presto questi titoli cominciarono a circolare autonomamente, sostituendo negli scambi soprattutto fra imprenditori, il denaro contante quale mezzo di pagamento. Lo sviluppo fu impressionante. Questi strumenti, unitamente alle altre misure di politica economica intraprese, fecero uscire nel giro di due anni la Germania dalla crisi, facendo impallidire il New Deal di Roosevelt al quale, invece, gli ci volle una guerra mondiale per risolvere la crisi del 29.

Il limite dei ME.FO. risiedeva nel pericolo che i possessori, tutti allo stesso momento, chiedessero il loro rimborso una volta giunti a scadenza. Cosa che non avvenne mai. Il motivo? L’enorme fiducia che il regime riscuoteva fra i cittadini e le classi dirigenti, dovuta sia alla propaganda ma anche al tangibile miglioramento dell’economia.

(articolo pubblicato su LA TRIBUNA SAMMARINESE, sabato 24 maggio 2014)

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