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Dal maxiemendamento imposizione fiscale per i frontalieri sull’importo "eccedente 8mila euro".

Finanziaria 2003, tassazione in Italia sul reddito dei lavoratori frontalieri a San Marino, per “l’importo eccedente 8 mila euro”. Le quattro righe del maxiemendamento, presentato dal relatore quest’oggi, gelano le aspettative degli oltre 5 mila italiani impiegati sul Titano. Non solo, cancella tutti gli emendamenti presentati per scongiurare la doppia imposizione, concludendo negativamente settimane di lavoro in Parlamento e di attesa sul territorio. “Resta la sola, esile strada – secondo il senatore Sergio Zavoli – di ripresentare l’esenzione come sub emendamento, ma se la maggioranza porrà la “fiducia”, come temo, ogni tentativo sarà vano e rimarrà questa beffa, che non corona né le aspettative dei lavoratori, né l’impegno profuso”. Per il deputato Ds Sergio Gambini “questo provvedimento è ispirato al “fare cassa”, non tiene in alcun conto le esigenze economiche, in particolare di San Marino, e assottiglia decisamente la convenienza a lavorare sul Titano”.

Per i parlamentari riminesi Sergio Zavoli e Sergio Gambini “è grave che la definizione del livello di tassazione non sia l’esito di una contrattazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, ma nasca da un colpo di mano che inganna i frontalieri. Un colpo evidente alle loro capacità di reddito, che aprirà le porte alle proteste non solo sul nostro territorio. Nelle prossime ore si potrà dare una valutazione più precisa in base a dati e cifre, la situazione è al momento molto confusa. Di certo c’è che questa è una norma generale, che coinvolge anche i lavoratori italiani a Montecarlo e rischia di penalizzare persino quelli in Svizzera”.

“Credo che questa vicenda sia motivo di riflessione sulla credibilità di chi, ingannando i frontalieri, prima delle elezioni ha sottoscritto tutte le loro rivendicazioni, anche quelle prive di fondamento – ha poi commentato Sergio Gambini – E dopo le elezioni ha assestato una stangata dopo l’altra. Ma anche per quegli esponenti dei frontalieri che hanno affidato le loro sorti nelle mani dei rappresentanti del Polo e della Lega, fidandosi di promesse del tutto inattendibili. Al danno che subiscono i redditi si è aggiunta la beffa di essere stati ingannati proprio da chi si millantava loro paladino”.

“Indipendentemente dall’esito della Finanziaria – concludono i due parlamentari - continueremo con coerenza a difendere gli interessi dei frontalieri: un’equa imposizione che non penalizzi i redditi e i pieni diritti nel rapporto di lavoro. Il testo lascia aperti due interrogativi: 1) se la tassazione che viene fatta a San Marino verrà comunque detratta, 2) se il reddito esente si aggiunge al primo scaglione di reddito esente. Valuteremo se presentare in un ordine del giorno una interpretazione autentica che consenta comunque di adottare l’ipotesi meno gravosa per i redditi dei lavoratori: almeno su questo speriamo nell’aiuto di tutte le forze parlamentari”.

Ecco il testo desunto dal maxiemendamento (art. 2) del relatore alla legge Finanziaria, in discussione al Senato da lunedì prossimo:

“12 – ter. Per l’anno 2003 i redditi derivanti da lavoro dipendente prestato, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, all’estero in zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi da soggetti residenti nel territorio dello Stato concorrono a formare il reddito complessivo per l’importo eccedente 8.000 euro”.

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