E' la settima finale quella che si apre oggi, lunedì 15 novembre, per la Finanziaria 2005, durante la quale si discuteranno gli emendamenti per il territorio presentati da Sergio Gambini. Una strada in salita per le proposte del deputato riminese, proprio per il travagliato iter alla Camera del disegno di legge, pesantemente condizionato dalla sconfitta sul primo emendamento della maggioranza, che ne ha blindato i contenuti trasformandola in una interminabile maratona dagli esisti scontati. Al vaglio dell'Aula le misure di sostegno all'industria turistica, per la quale Gambini propone misure per oltre 300 milioni di euro, "la stessa cifra - commenta il deputato - che Berlusconi aveva promesso alla conferenza di Genova, ma della quale in Finanziaria non c'è traccia". I finanziamenti proposti riguardano l'abbattimento delle aliquote Iva per portarle "ai livelli dei nostri concorrenti europei", la promozione della destinazione "Italia" attraverso il rifinanziamento dell'Enit, i cui fondi sono stati pesantemente decurtati nel corso degli ultimi anni. E per modernizzare il sistema turistico Gambini chiede il ripristino delle agevolazioni per la ristrutturazione degli alberghi e il finanziamento dei fondi regionali per la qualificazione. Oltre al finanziamento del fondo di cofinanziamento dei sistemi turistici locali.
Anche la lotta al carovita è tra le proposte che verranno vagliate dall'Aula durante la settimana. Assieme alla proposta di finanziamento della Metropolitana di superficie per complessivi 100 milioni di euro nei prossimi tre anni. Il problema dei Frontalieri sarà affrontato dall'emendamento concordato con le associazioni e le rappresentanze sindacali dei lavoratori sul Titano, per portare la franchigia da 8 mila euro a 12 mila, l'unica proposta presentata da un parlamentare fino ad oggi alla Camera. Infine, i canoni demaniali, con lo spettro degli aumenti governativi del 300%. Gambini proporrà all'Aula tre emendamenti, con gli obbiettivi di abolire l'aumento per il 2004, per vararlo nel 2005 del 50%, oltre alle proposte di riforma concordate a Rimini insieme alle associazioni di categoria, in un recente incontro. "Con un aumento del 50% dei canoni, nel 2005, credo sia possibile ottenere gli stessi risultati che il Governo si aspetta con la stangata. Per riuscire occorre però varare una seria lotta contro l'evasione dei canoni, la cui estensione in alcune aree del Paese porta agli aumenti indiscriminati voluti dal Governo".