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Risarcimento danni alluvione da enti bilaterali: nessuna ritenuta e nessuna tassazione per i dipendenti.

Nessuna ritenuta e nessuna tassazione per i contributi che un ente bilaterale eroga, ai dipendenti iscritti, per il riacquisto di beni materiali danneggiati dall’alluvione. Nessuna ritenuta del 4% sui contributi erogati alle imprese per il riacquisto di beni strumentali danneggiati, mentre va applicata nel caso siano destinati al mero ripristino degli stessi. A queste conclusioni arriva l’Agenzia delle Entrate rispondendo a un interpello, non pubblicato, avanzato da un ente bilaterale. Il quesito proposto riguarda l’obbligatorietà della ritenuta e l’assoggettamento a tassazione di un contributo erogato a favore di imprese e dipendenti a parziale copertura dei danni subiti con le recenti alluvioni. Le somme sono erogate al beneficiario previa consegna di idonea documentazione attestante la sostituzione o il ripristino dei beni danneggiati.  L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere, richiama l’art. 6 del Tuir e la circolare 20/2011, precisando che, in via generale, un risarcimento è tassabile quando va a sostituire un reddito, di qualsiasi natura, che è stato perduto a seguito dell’avvento avverso. Nel caso in esame, il contributo a favore dei dipendenti non rientra in questa casistica perché non va a sostituire un reddito perduto, ma ha una funzione prettamente assistenziale e costituisce un mero rimborso di spese documentate. La sua natura di rimborso spesa, quindi, lo porta a essere escluso sia da tassazione in capo al beneficiario, sia dalla ritenuta del 23%. Diverso è il caso che riguarda le imprese. Se il contributo erogato è finalizzato alla sostituzione dei beni strumentali danneggiati, questo non è soggetto a ritenuta perché rientra nella previsione dell’art. 28, c. 2 del Dpr 600/1973, il quale stabilisce l’esclusione da ritenuta dei contributi, erogati da regioni, provincie, comuni e altri enti pubblici e privati, finalizzati all’acquisto di beni strumentali. L’impresa dovrà trattare tale somma come contributo in conto impianto, portandolo in diminuzione dell’importo ammortizzabile. Se il contributo erogato è finalizzato al ripristino del bene, va considerato come contributo in conto esercizio, va contabilizzato ad integrazione dei ricavi o in riduzione dei relativi costi ed è soggetto a ritenuta al 4%. Notizie ImpreseOggi
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Nessuna ritenuta e nessuna tassazione per i contributi che un ente bilaterale eroga, ai dipendenti iscritti, per il riacquisto di beni materiali danneggiati dall’alluvione. Nessuna ritenuta del 4% sui contributi erogati alle imprese per il riacquisto di beni strumentali danneggiati, mentre va applicata nel caso siano destinati al mero ripristino degli stessi. A queste conclusioni arriva l’Agenzia delle Entrate rispondendo a un interpello, non pubblicato, avanzato da un ente bilaterale. Il quesito proposto riguarda l’obbligatorietà della ritenuta e l’assoggettamento a tassazione di un contributo erogato a favore di imprese e dipendenti a parziale copertura dei danni subiti con le recenti alluvioni. Le somme sono erogate al beneficiario previa consegna di idonea documentazione attestante la sostituzione o il ripristino dei beni danneggiati.  L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere, richiama l’art. 6 del Tuir e la circolare 20/2011, precisando che, in via generale, un risarcimento è tassabile quando va a sostituire un reddito, di qualsiasi natura, che è stato perduto a seguito dell’avvento avverso. Nel caso in esame, il contributo a favore dei dipendenti non rientra in questa casistica perché non va a sostituire un reddito perduto, ma ha una funzione prettamente assistenziale e costituisce un mero rimborso di spese documentate. La sua natura di rimborso spesa, quindi, lo porta a essere escluso sia da tassazione in capo al beneficiario, sia dalla ritenuta del 23%. Diverso è il caso che riguarda le imprese. Se il contributo erogato è finalizzato alla sostituzione dei beni strumentali danneggiati, questo non è soggetto a ritenuta perché rientra nella previsione dell’art. 28, c. 2 del Dpr 600/1973, il quale stabilisce l’esclusione da ritenuta dei contributi, erogati da regioni, provincie, comuni e altri enti pubblici e privati, finalizzati all’acquisto di beni strumentali. L’impresa dovrà trattare tale somma come contributo in conto impianto, portandolo in diminuzione dell’importo ammortizzabile. Se il contributo erogato è finalizzato al ripristino del bene, va considerato come contributo in conto esercizio, va contabilizzato ad integrazione dei ricavi o in riduzione dei relativi costi ed è soggetto a ritenuta al 4%. Notizie ImpreseOggi
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Ministro Giorgetti: “Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative al 110%”.

Con risposta fornita oggi 13 settembre al question time alla Camera dei Deputati, il Ministro dell'Economia e Finanza Giorgetti, a nome del Governo, mette fine alle voci che si sono rincorse nelle ultime settimane circa la volontà di prorogare al 2024 il superbonus per i condomini. “L’effetto espansivo non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”, dice il Ministro Giorgetti per poi aggiungere: “In sintesi se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del superbonus 110% è incerta, dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa, e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def”. Il Ministro, poi, solleva dei dubbi anche sull’equità della misura del superbonus che “è stato pagato da tutti gli italiani” ma ad usufruirne materialmente è stato solo “il 3% del patrimonio immobiliare formato da prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche sei castelli”. Proprio per questa iniquità il Governo non ha intenzione di “procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”. Allo studio, invece, misure per favorire maggiormente “la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e delle imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza”. Insomma, una chiusura netta e precisa da parte dell’Esecutivo. Si osserva, però, che al di là del tentativo di favorire maggiormente la cessione del credito, nulla è stato fatto (e probabilmente nulla si potrà fare) per evitare che, al di là della indiscussa buonafede di chi acquista il credito, questo possa essere comunque sequestrato in ambito di indagine penale, bloccandolo per tutto il periodo necessario alla conclusione dei vari procedimenti. Forse, alla fine, è questa la grande paura delle banche: essere coinvolte in situazioni in cui non possono utilizzare ciò che è stato pagato in anticipo, se non quando ormai i termini l'effettivo beneficio sono spirati. Notizie ImpreseOggi
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Ministro Giorgetti: “Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative al 110%”.

Con risposta fornita oggi 13 settembre al question time alla Camera dei Deputati, il Ministro dell'Economia e Finanza Giorgetti, a nome del Governo, mette fine alle voci che si sono rincorse nelle ultime settimane circa la volontà di prorogare al 2024 il superbonus per i condomini. “L’effetto espansivo non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”, dice il Ministro Giorgetti per poi aggiungere: “In sintesi se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del superbonus 110% è incerta, dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa, e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def”. Il Ministro, poi, solleva dei dubbi anche sull’equità della misura del superbonus che “è stato pagato da tutti gli italiani” ma ad usufruirne materialmente è stato solo “il 3% del patrimonio immobiliare formato da prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche sei castelli”. Proprio per questa iniquità il Governo non ha intenzione di “procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”. Allo studio, invece, misure per favorire maggiormente “la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e delle imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza”. Insomma, una chiusura netta e precisa da parte dell’Esecutivo. Si osserva, però, che al di là del tentativo di favorire maggiormente la cessione del credito, nulla è stato fatto (e probabilmente nulla si potrà fare) per evitare che, al di là della indiscussa buonafede di chi acquista il credito, questo possa essere comunque sequestrato in ambito di indagine penale, bloccandolo per tutto il periodo necessario alla conclusione dei vari procedimenti. Forse, alla fine, è questa la grande paura delle banche: essere coinvolte in situazioni in cui non possono utilizzare ciò che è stato pagato in anticipo, se non quando ormai i termini l'effettivo beneficio sono spirati. Notizie ImpreseOggi
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Regione Marche: contributi a fondo perduto a favore di artigiani.

La Regione Marche ha previsto un’agevolazione a fondo perduto per le imprese artigiane che vogliono realizzare nuovi investimenti finalizzati all’innovazione e all’ammodernamento dei propri impianti produttivi. L’agevolazione è rivolta sia alle imprese già esistenti che alle nuove imprese artigiane. Spese ammesse Possono essere ammesse al contributo a fondo perduto le seguenti spese:
  • Spese per la ristrutturazione ordinaria e straordinaria di immobili di proprietà o in locazione, con espressa esclusione degli immobili detenuti in comodato. Nella ristrutturazione rientrano gli interventi sugli impianti e sui sistemi di vigilanza;
  • Spese per acquisto di macchinari e relative attrezzature;
  • Spese per l’acquisto di immobilizzazioni immateriali. Ad esempio le spese per acquisto di licenze, concessioni, registrazione di disegni e/o brevetti;
  • Spese di progettazione e di consulenza. L’importo ammesso è il 20% delle spese viste sopra;
  • Spese generali, quantificate nella misura del 7% delle spese relative ai punti 1, 2, 3 di cui sopra.
Requisiti delle imprese. Sono ammesse al contributo le imprese che:
  • Sono attive e hanno la sede legale o una unità produttiva nella Regione Marche.
  • Sono iscritte all’Albo Artigiani. Sono da considerarsi “nuove imprese”, le imprese già costituite alla data del 01.01.2023. Nel caso in cui non siano ancora iscritte al momento della presentazione della domanda, le stesse dovranno provvedere a farlo entro 30 giorni dalla concessione del contributo;
  • Non esercitano attività rientranti nell’agricoltura, nella pesca o nell’estrazione di minerali;
  • Non sono da considerarsi “imprese in difficoltà” o non essere sottoposti a procedure di insolvenza;
  • Sono in regola con le disposizioni in materia fiscale, di contributi previdenziali ed assistenziali;
  • Che applicano contratti ai lavoratori dipendenti sottoscritte dalle Organizzazioni sindacali più rappresentative;
Limiti di investimento. L’importo ammesso all’agevolazione non può essere inferiore a:
  • Euro 40.000,00 iva esclusa nel caso di partecipazione di imprese già costituite e che vogliono ampliare o modernizzare la propria attività;
  • Euro 20.000,00 iva esclusa nel caso di imprese neo-costuite.
Percentuale del contributo a fondo perduto. Nel caso di scelta della modalità sottoforma di contributo de minimis, le spese ammesse sono quelle a decorrere dal 01.01.2022 e il contributo è pari al 50% della spesa ammessa con un massimo di euro 200.000,00. Nel caso di contributo calcolato con il metodo del Regolamento di esenzione di cui al Reg. Ue 651/2014, l’importo del contributo è pari al 20% delle spese ammesse, elevato al 35% nel caso l’investimento sia realizzato nei comuni che rientrano nelle regioni svantaggiate. In questo caso il contributo massimo ottenibile è pari ad euro 250.000,00 e gli investimenti devono essere iniziati successivamente al momento di presentazione della domanda. Termini di presentazione della domanda. La domanda deve essere presentata entro e non oltre le ore 12.00 del 13 ottobre 2023, tramite procedura informatica sul sito https://sigef.regione.marche.it/web/HomePage.aspx Modalità di assegnazione del contributo. Le domande saranno valutate secondo i criteri previsti nel bando. Dall’applicazione di questi criteri scaturirà, poi, una graduatoria e i contributi saranno assegnati fino a concorrenza dell’importo messo a bando. Notizie ImpreseOggi
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Regione Marche: contributi a fondo perduto a favore di artigiani.

La Regione Marche ha previsto un’agevolazione a fondo perduto per le imprese artigiane che vogliono realizzare nuovi investimenti finalizzati all’innovazione e all’ammodernamento dei propri impianti produttivi. L’agevolazione è rivolta sia alle imprese già esistenti che alle nuove imprese artigiane. Spese ammesse Possono essere ammesse al contributo a fondo perduto le seguenti spese:
  • Spese per la ristrutturazione ordinaria e straordinaria di immobili di proprietà o in locazione, con espressa esclusione degli immobili detenuti in comodato. Nella ristrutturazione rientrano gli interventi sugli impianti e sui sistemi di vigilanza;
  • Spese per acquisto di macchinari e relative attrezzature;
  • Spese per l’acquisto di immobilizzazioni immateriali. Ad esempio le spese per acquisto di licenze, concessioni, registrazione di disegni e/o brevetti;
  • Spese di progettazione e di consulenza. L’importo ammesso è il 20% delle spese viste sopra;
  • Spese generali, quantificate nella misura del 7% delle spese relative ai punti 1, 2, 3 di cui sopra.
Requisiti delle imprese. Sono ammesse al contributo le imprese che:
  • Sono attive e hanno la sede legale o una unità produttiva nella Regione Marche.
  • Sono iscritte all’Albo Artigiani. Sono da considerarsi “nuove imprese”, le imprese già costituite alla data del 01.01.2023. Nel caso in cui non siano ancora iscritte al momento della presentazione della domanda, le stesse dovranno provvedere a farlo entro 30 giorni dalla concessione del contributo;
  • Non esercitano attività rientranti nell’agricoltura, nella pesca o nell’estrazione di minerali;
  • Non sono da considerarsi “imprese in difficoltà” o non essere sottoposti a procedure di insolvenza;
  • Sono in regola con le disposizioni in materia fiscale, di contributi previdenziali ed assistenziali;
  • Che applicano contratti ai lavoratori dipendenti sottoscritte dalle Organizzazioni sindacali più rappresentative;
Limiti di investimento. L’importo ammesso all’agevolazione non può essere inferiore a:
  • Euro 40.000,00 iva esclusa nel caso di partecipazione di imprese già costituite e che vogliono ampliare o modernizzare la propria attività;
  • Euro 20.000,00 iva esclusa nel caso di imprese neo-costuite.
Percentuale del contributo a fondo perduto. Nel caso di scelta della modalità sottoforma di contributo de minimis, le spese ammesse sono quelle a decorrere dal 01.01.2022 e il contributo è pari al 50% della spesa ammessa con un massimo di euro 200.000,00. Nel caso di contributo calcolato con il metodo del Regolamento di esenzione di cui al Reg. Ue 651/2014, l’importo del contributo è pari al 20% delle spese ammesse, elevato al 35% nel caso l’investimento sia realizzato nei comuni che rientrano nelle regioni svantaggiate. In questo caso il contributo massimo ottenibile è pari ad euro 250.000,00 e gli investimenti devono essere iniziati successivamente al momento di presentazione della domanda. Termini di presentazione della domanda. La domanda deve essere presentata entro e non oltre le ore 12.00 del 13 ottobre 2023, tramite procedura informatica sul sito https://sigef.regione.marche.it/web/HomePage.aspx Modalità di assegnazione del contributo. Le domande saranno valutate secondo i criteri previsti nel bando. Dall’applicazione di questi criteri scaturirà, poi, una graduatoria e i contributi saranno assegnati fino a concorrenza dell’importo messo a bando. Notizie ImpreseOggi
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Cristian Tamagnini, Cento Fiori: “Dl Caivano inutile, prevenzione, rieducazione, integrazione sono le tre parole per combattere la devianza giovanile”

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 08/09/2023 - 15:01
Il presidente della cooperativa sociale di Rimini, che si occupa di recupero da dipendenze e progetti di prevenzione tra i giovani, interviene sul decreto: i tagli ai servizi sociali e sanitari tolgono linfa alla prevenzione.

“Il disagio giovanile non si combatte né inasprendo le pene né depauperando la prevenzione e l’assistenza sociale. L’abbandono dello stato delle periferie urbane, i tagli sociali inaspriscono il disagio che poi, sconsideratamente, qualcuno pensa di arginare promulgando dei disegni di legge, come il cosiddetto DL Caivano sul tavolo del Consiglio dei ministri, che servono a mostrare inutilmente muscoli per produrre solo consenso, non veri risultati”. Cristian Tamagnini, presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori, che gestisce numerosi strutture di recupero dalle dipendenze e fa azioni di prevenzione tra i giovani del territorio riminese, interviene sulle ultime mosse del Governo in tema di problemi giovanili.

“Autorevoli magistrati di corti minorili sono già intervenuti per sottolineare l’inutilità di meri slogan come “inasprimento delle pene”, io sottolineo che “prevenzione”, “rieducazione” e “integrazione” sono le parole chiave per intercettare il disagio giovanile prima che questo diventi devianza. Lo abbiamo toccato con mano anche noi, quando una nostra struttura è stata attaccata da un gesto vandalico. Uno dei protagonisti ha scontato la pena alternativa aiutando le vittime e non solo ha compreso la portata del suo gesto, ma, dopo, è diventato un supporto al nostro lavoro, cosa di cui siamo orgogliosi”.

“La verità scomoda per chi ama le soluzioni che infiammano l’opinione pubblica – dice Tamagnini – è che tagliare i servizi sociali e sanitari toglie linfa alla prevenzione, limita il lavoro delle strutture professionali di accoglienza come comunità e case famiglia, depaupera il nostro patrimonio di educatori professionali, abbandona a loro stessi i giovani a rischio. E mi limito a questi aspetti, perché altri autorevoli membri della magistratura hanno puntato il dito sui tagli alla giustizia minorile, che si riverbera anche nelle strutture di accoglienza. Caivano è un monito per la nostra società e invece di farlo nostro per combatterlo, con provvedimenti sbagliati purtroppo puntiamo a farlo prosperare”.

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Il mondo Cosplay, una passione che da RiminiComix per tre ragazzi con disabilità può diventare una opportunità professionale

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 01/08/2023 - 11:56

Nello stand offerto dalla manifestazione i tre hanno creato un set per cosplayer per immergerli col fotoritocco nei loro universi fantasy, gratuitamente. Una prova di autoimprenditoria: il progetto Lavorare in Rete della Regione Emilia – Romagna con la Cooperativa Sociale New Horizon e tutor tecnico della Cooperativa Sociale Cento Fiori.

Rimini – Una start up speciale, come lo sono le doti dei tre ragazzi che, grazie al palcoscenico di RiminiComix, hanno potuto misurarsi per partire con le loro imprese con due delle loro passioni, il cosplay (ovvero l’arte di giocare impersonando personaggi della fantasia fumettistica, cinematografica, manga e dell’animazione) e l’informatica. E nello stesso tempo misurarsi con se stessi, superando i limiti che talvolta comportano le loro disabilità nel misurarsi con gli altri. Tanti altri. In questa storia c’è uno stand messo a disposizione dall’organizzazione della manifestazione riminese nel Villaggio Cosplay, un fondale dove i cosplayer si mettevano in posa e infine la magia dei tre ragazzi che, in punta di dita, li fotografavano per immergerli, con la maestria nel fotoritocco, nei mondi fantastici che giovani da tutta Italia hanno impersonato a Rimini.

Loro, i tre protagonisti, hanno avuto tre giorni di lavoro ininterrotto, che è stato l’epilogo di una preparazione all’evento e, nello stesso tempo, una prima tappa per la start up che potrebbe nascere con il progetto Lavorare in Rete, finanziato dalla Regione Emilia – Romagna per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità e curato in questo caso dalla Cooperativa New Horizon nelle persone delle educatrici Valentina Ferrini e Ilaria Sacchetti, con il tutoraggio tecnico del giornalista Enrico Rotelli, della Cooperativa Sociale Cento Fiori. I tre ragazzi infatti, due maghi del software di elaborazione grafica e una giovane illustratrice, hanno cercato di offrire al pubblico di cosplayer un servizio di “assaggio” delle loro possibilità e, insieme, un omaggio alla loro fantasia, rielaborando gratuitamente le loro immagini per immergerle negli scenari fantasiosi dei personaggi che incarnavano. L’idea era di lavorare in tempo reale – uno dei ragazzi alla registrazione, uno alle fotografie, uno alla elaborazione grafica – ma la risposta del pubblico è stata massiccia: oltre 250 cosplayer in tre giorni di apertura dello stand si sono fatti ritrarre. Un lavoro tanto impegnativo quanto inaspettato che ha costretto i tre a rivedere i tempi di realizzazione: gran parte delle foto sono state lavorate e raggiungeranno la mail o il telefono dei protagonisti del photo-opportunity.

«I tre ragazzi hanno costruito con la loro intraprendenza una professionalità con l’elaborazione di immagini e alcune esperienze elaborando foto di cosplayer, l’altra loro grande passione – dice Valentina Ferrini della Cooperativa Sociale New Horizon – e insieme stiamo cercando di vedere se può essere per loro uno sbocco professionale, visti i risultati che hanno raggiunto e che possono superare. L’occasione che ci ha offerto RiminiComix grazie all’interessamento di Sabrina Zanetti, mettendo a disposizione gratuitamente uno stand, è stata per i ragazzi di forte impatto per misurarsi con il pubblico, un aspetto non indifferente per chi ha alcune disabilità. Ma anche di misurarsi con gli impegni e le necessità insite nell’avvio di una piccola impresa. E’ vero che parliamo delle loro passioni, ma è anche vero che per vivere del proprio lavoro occorre sapersi promuovere – hanno creato un roll-up, delle immagini promozionali, organizzato lo stand – occorre imparare a far fronte ai desideri dei “clienti”, misurare le proprie forze, saper valutare le proprie capacità. In questo caso i cosplayer ricevevano un servizio assolutamente gratuito, ma dei tanti che hanno scelto di farsi ritrarre forse qualcuno vorrà in occasioni future una nuova immagine e per i nostri tre ragazzi vorrà dire un’opportunità che hanno creato e voluto con le loro forze. E un aiuto da Regione Emilia – Romagna, New Horizon, Cooperativa Sociale Cento Fiori di Rimini e Rimini Comix».

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Contributo di revisione biennale delle cooperative: in Gazzetta gli importi per il biennio 2023 – 2024.

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10.07.2023 il Decreto del Ministero dello sviluppo economico con il quale si stabilisce l’importo del contributo biennale di revisione dovuto dalle cooperative per il periodo 2023 - 2024 Il decreto, che porta la data del 26 maggio 2023, prevede le seguenti misure del contributo:   Fasce e importo Parametri Numero soci Capitale sottoscritto Fatturato a) € 280,00 fino a 100 fino a € 5.160,00 fino a € 75.000,00 b) € 680,00 da 101 a 500 da € 5.160,01 a € 40.000,00 da € 75.000,01 a € 300.000,00 c) € 1.350,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 300.000,01 a € 1.000.000,00 d) € 1.730,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 1.000.000,01 a € 2.000.000,00 e) € 2.380,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 superiore a € 2.000.000,00   Per fatturato si intende il “valore della produzione” indicato nella lettera A dell’art. 2425 del Codice Civile. Per quanto riguarda le cooperative edilizie, il fatturato da utilizzare per determinare il contributo è da intendersi come il maggior valore tra l’eventuale incremento di valore degli immobili (sia essi indicati nelle immobilizzazioni materiali che nelle rimanenze) e il Valore della Produzione, di cui alla già citata lettera dell’art. 2425 del codice civile. Il contributo biennale deve essere aumentato:
  • del 50% per le società cooperative che hanno la revisione annuale. Tale previsione riguarda le cooperative che hanno un fatturato superiore  a Euro 15.493.706,97 oppure che detengono partecipazioni di controllo in srl e le cooperative edilizie di abitazione e i loro consorzi iscritti al relativo Albo nazionale, purchè abbiano già iniziato un programma edilizio;
  • del 30% per le cooperative sociali;;
  • del 10% nel caso di cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, compresi quelli aventi sede nelle Regione a Statuto Speciale. Si ricorda che, nel caso ricorrano le condizioni di cui ai due punti precedenti, il contributo anche se già maggiorato va ulteriormente maggiorato del 10%
Contributo di revisione per le Banche di Credito Cooperativo. Il contributo biennale dovuto, invece, per le Banche di Credito Cooperativo è così determinato:   Fasce e importo Parametri   Numero soci Totale attivo (migliaia di euro) a) € 1.980,00 fino a 980 fino a 124.000 b) € 3.745,00 da 981 a 1680 da 124.001 a 290.000 c) € 6.660.00 oltre 1680 oltre 290.000 Contributo di revisione per le Società di Mutuo Soccorso. Il contributo biennale di revisione dovuto, invece, per le Società di Mutuo Soccorso è così determinato:   Fasce e Importo (in euro) Numero soci Contributi mutualistici (in euro) a € 280,00 fino a 1.000 fino a 100.000 b € 560,00 da 1.001 a 10.000 da 100.001 a 500.000 c € 840,00 oltre 10.000 oltre 500.000   Modalità di calcolo del contributo biennale di revisione La collocazione in una delle fasce previste nelle precedenti tabelle richiede il possesso di tutti i parametri previsti.  In caso contrario, la fascia di competenza sarà quella nella quale è presente il parametro più alto. Nel caso, ad esempio, di una cooperativa che ha 10 soci ma un fatturato di 150.000,00 la fascia di competenza non sarà quella che prevede il versamento del contributo pari ad euro 280,00, ma bensì quella che prevede il versamento di euro 680,00. I parametri da utilizzare alla base del calcolo sono quelli del bilancio al 31.12.2022 o, nel caso di esercizio non coincidente con l’anno solare, con il bilancio approvato nel corso del 2022.  Esoneri e limitazioni nel pagamento del contributo biennale.   Le cooperative che determinano lo scioglimento prima della scadenza del termine di pagamento del contributo biennale di revisione, sono tenute al pagamento dell’importo minimo di euro 280,00, fatte salve le maggiorazioni previste per la tipologia di cooperativa di riferimento.  Per le cooperative di nuova costituzione il termine di pagamento è fissato entro 90 giorni dalla data di iscrizione nel Registro delle Imprese. La fascia di riferimento per il calcolo di contributo è quella rilevabile unicamente dai parametri presenti al momento dell’iscrizione nel registro delle imprese.  Non è dovuto alcun contributo nel caso di iscrizione dopo il 31 dicembre 2023.  Modalità di versamento. Il contributo viene versato utilizzando il modello F24. I codici tributo da riportare sono i seguenti:  Codice Descrizione 3010 contributo biennale
maggiorazioni del contributo (ad esclusione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie) interessi per ritardato pagamento 3011 maggiorazione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie interessi per ritardato pagamento 3014 sanzioni Termine per il versamento del contributo Il termine per il versamento del contributo è fissato in novanta giorni a decorre dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale e, cioè, quindi entro il giorno 08 ottobre 2023

 

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Contributo di revisione biennale delle cooperative: in Gazzetta gli importi per il biennio 2023 – 2024.

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10.07.2023 il Decreto del Ministero dello sviluppo economico con il quale si stabilisce l’importo del contributo biennale di revisione dovuto dalle cooperative per il periodo 2023 - 2024 Il decreto, che porta la data del 26 maggio 2023, prevede le seguenti misure del contributo:   Fasce e importo Parametri Numero soci Capitale sottoscritto Fatturato a) € 280,00 fino a 100 fino a € 5.160,00 fino a € 75.000,00 b) € 680,00 da 101 a 500 da € 5.160,01 a € 40.000,00 da € 75.000,01 a € 300.000,00 c) € 1.350,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 300.000,01 a € 1.000.000,00 d) € 1.730,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 1.000.000,01 a € 2.000.000,00 e) € 2.380,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 superiore a € 2.000.000,00   Per fatturato si intende il “valore della produzione” indicato nella lettera A dell’art. 2425 del Codice Civile. Per quanto riguarda le cooperative edilizie, il fatturato da utilizzare per determinare il contributo è da intendersi come il maggior valore tra l’eventuale incremento di valore degli immobili (sia essi indicati nelle immobilizzazioni materiali che nelle rimanenze) e il Valore della Produzione, di cui alla già citata lettera dell’art. 2425 del codice civile. Il contributo biennale deve essere aumentato:
  • del 50% per le società cooperative che hanno la revisione annuale. Tale previsione riguarda le cooperative che hanno un fatturato superiore  a Euro 15.493.706,97 oppure che detengono partecipazioni di controllo in srl e le cooperative edilizie di abitazione e i loro consorzi iscritti al relativo Albo nazionale, purchè abbiano già iniziato un programma edilizio;
  • del 30% per le cooperative sociali;;
  • del 10% nel caso di cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, compresi quelli aventi sede nelle Regione a Statuto Speciale. Si ricorda che, nel caso ricorrano le condizioni di cui ai due punti precedenti, il contributo anche se già maggiorato va ulteriormente maggiorato del 10%
Contributo di revisione per le Banche di Credito Cooperativo. Il contributo biennale dovuto, invece, per le Banche di Credito Cooperativo è così determinato:   Fasce e importo Parametri   Numero soci Totale attivo (migliaia di euro) a) € 1.980,00 fino a 980 fino a 124.000 b) € 3.745,00 da 981 a 1680 da 124.001 a 290.000 c) € 6.660.00 oltre 1680 oltre 290.000 Contributo di revisione per le Società di Mutuo Soccorso. Il contributo biennale di revisione dovuto, invece, per le Società di Mutuo Soccorso è così determinato:   Fasce e Importo (in euro) Numero soci Contributi mutualistici (in euro) a € 280,00 fino a 1.000 fino a 100.000 b € 560,00 da 1.001 a 10.000 da 100.001 a 500.000 c € 840,00 oltre 10.000 oltre 500.000   Modalità di calcolo del contributo biennale di revisione La collocazione in una delle fasce previste nelle precedenti tabelle richiede il possesso di tutti i parametri previsti.  In caso contrario, la fascia di competenza sarà quella nella quale è presente il parametro più alto. Nel caso, ad esempio, di una cooperativa che ha 10 soci ma un fatturato di 150.000,00 la fascia di competenza non sarà quella che prevede il versamento del contributo pari ad euro 280,00, ma bensì quella che prevede il versamento di euro 680,00. I parametri da utilizzare alla base del calcolo sono quelli del bilancio al 31.12.2022 o, nel caso di esercizio non coincidente con l’anno solare, con il bilancio approvato nel corso del 2022.  Esoneri e limitazioni nel pagamento del contributo biennale.   Le cooperative che determinano lo scioglimento prima della scadenza del termine di pagamento del contributo biennale di revisione, sono tenute al pagamento dell’importo minimo di euro 280,00, fatte salve le maggiorazioni previste per la tipologia di cooperativa di riferimento.  Per le cooperative di nuova costituzione il termine di pagamento è fissato entro 90 giorni dalla data di iscrizione nel Registro delle Imprese. La fascia di riferimento per il calcolo di contributo è quella rilevabile unicamente dai parametri presenti al momento dell’iscrizione nel registro delle imprese.  Non è dovuto alcun contributo nel caso di iscrizione dopo il 31 dicembre 2023.  Modalità di versamento. Il contributo viene versato utilizzando il modello F24. I codici tributo da riportare sono i seguenti:  Codice Descrizione 3010 contributo biennale
maggiorazioni del contributo (ad esclusione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie) interessi per ritardato pagamento 3011 maggiorazione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie interessi per ritardato pagamento 3014 sanzioni Termine per il versamento del contributo Il termine per il versamento del contributo è fissato in novanta giorni a decorre dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale e, cioè, quindi entro il giorno 08 ottobre 2023

 

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La solidarietà non frana: dalla Comunità di Vallecchio una mano per i colleghi della Comunità Il Sorriso, Fontanelice

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 27/06/2023 - 17:40
Cancellata la tradizionale festa in occasione della Giornata Mondiale contro la droga di fine giugno per amici e sostenitori, il risparmiato servito ad acquistare due Pc e un frigorifero per la cooperativa, colpita dall’alluvione

Rimini – Una rinuncia alla festa tradizionale della Cento Fiori per aiutare Il Sorriso, la comunità terapeutica dell’imolese travolta dalle alluvioni che hanno martoriato l’Emilia Romagna. Non si tratterà certamente di un sacrificio quello che la Comunità di Vallecchio farà, rinunciando all’annuale appuntamento con amici e sostenitori: ogni anno, a fine giugno, gli ospiti, gli educatori, psicologi e psichiatri ospitano a cena, in occasione della Giornata mondiale contro la droga, le persone che da oltre 40 anni sostengono la lotta alle dipendenze insieme alla cooperativa. Quest’anno invece la spesa per l’allestimento dell’evento è stato dirottato a Fontanelice, sulle colline in provincia di Bologna, ai colleghi che gestiscono dal 1983 una comunità terapeutica che per molti versi è simile alla Cento Fiori, per genesi e per sviluppo. E che a causa delle frane è rimasta gravemente menomata dalle sue strutture e attrezzature. E infatti la donazione sarà impiegata per l’acquisto di due Pc e un frigorifero, bruciatisi a causa del black-out seguito alla frana, come ha scritto in una lettera di ringraziamento il presidente de Il sorriso, Dervis Nanni.

Fornione, località di Fontanelice, valle del Santerno: le piogge torrenziali provocano frane e smottamenti che investono i quattro edifici della Comunità Terapeutica Il Sorriso, dislocati lungo le pendici di Monte Cappello. Vengono evacuati gli edifici per sicurezza – un calvario in mezzo al fango e le piogge torrenziali – e si comincia la conta dei danni quando il maltempo da tregua. L’edificio dedicato ai pazienti maschili (Busco viene chiamato) è stato toccato da una frana, è sotto osservazione il vicino smottamento del terreno ma è agibile e ha ripreso le sue funzioni. Minor fortuna è toccato a La casetta, così è chiamato l’edifico che ospita il modulo femminile. La frana ha portato via parte del terreno sotto la casa: inagibile. Il vicino modulo madre – bambino, Villa Traversa, invece è ancora agibile. Poi c’è l’ultimo modulo, destinato alle coppie: la frana ha risparmiato l’edificio, ma ha spazzato via la strada di collegamento, rendendo raggiungibile Il Casoncello, così viene chiamato in Comunità, solo attraverso i campi e il fango. Anche in questo caso la soluzione è l’evacuazione degli ospiti. Un disastro.

«In Cento Fiori abbiamo sentito il bisogno di dare una mano. Alcuni soci e colleghi in modo privato, spalando sui luoghi del disastro, a Cesena o a Forlì, o donando o realizzando iniziative di raccolta fondi. Anche alcuni ospiti hanno voluto andare sui luoghi più colpiti, attrezzati con badili e stivaloni presi a prestito dalla scuderia – dice Gabriella Maggioli, vicepresidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori e responsabile della Comunità Terapeutica di Vallecchio – Come Cooperativa Sociale, oltre a donare alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna, abbiamo pensato in équipe terapeutica di rinunciare per quest’anno alla tradizionale festa che raccoglie sostenitori e amici in occasione della Giornata Mondiale contro la droga per aiutare questi nostri colleghi in forte difficoltà. Oltre alla stessa vocazione, la lotta alle dipendenze, Il sorriso ha comune a noi l’associazione al Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) ma sopratutto la storia e l’imprinting: è nata nel 1983 da un’esperienza privata di solidarietà che ha incontrato la collaborazione dell’ente pubblico».

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Iva al 22% per i servizi di tutoraggio e orientamento fatti a favore di Università riconosciute dallo Stato.

Si applica l’Iva al 22% per i servizi di tutoraggio e orientamento che una società privata svolge su incarico di una Università anch'essa privata e riconosciuta dallo Stato. A questa conclusione arriva la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna rispondendo a un interpello inviato su incarico di un cliente dello studio.
Nello specifico la Società ha sottoscritto un contratto nel quale offre, agli studenti dell’Università riconosciuta, un servizio di orientamento, informazione e tutoraggio per agevolare gli studenti stessi nella scelta dell’offerta formativa migliore in base alle proprie attitudini. E’ poi l’Università che provvede a pagare il corrispettivo per il servizio svolto alla SOCIETà. 
L’Agenzia delle Entrare ricorda che la disciplina dell’esenzione delle spese di istruzione è contenuta nell’art. 10 n. 20 del D.p.r. 633/72, laddove si prevede, per l’appunto, l’esclusione Iva per “le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da enti del Terzo settore di  natura non commerciale”. 
Le condizioni che la norma pone per l’esenzione sono due:
  • Le prestazioni devono essere di natura educativa o didattica, comprendendo anche quelle relative alla formazione, aggiornamento, riqualificazione e riconversione professionale;
  • Le prestazioni devono essere rese da scuole o istituti riconosciute da pubbliche amministrazioni.
La risoluzione 100/2005 precisa che l’esenzione IVA si applica unicamente alle prestazioni rese da scuole o istituti e non ricomprende le cessioni di beni e le prestazioni di servizio effettuate a loro favore. Pertanto vendere un servizio o un bene a una istituzione scolastica, pubblica o privata, che applica l’esenzione IVA non fa scattare, sul venditore del servizio, l’obbligo di applicazione a sua volta dell’esenzione, come nel caso di specie. Ciò in quanto, per l’appunto, vi è la carenza dei due requisiti essenziali, visti sopra, per l’applicazione dell’esenzione IVA ex art. 10 n. 20 del Dpr 633/72.
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Iva al 22% per i servizi di tutoraggio e orientamento fatti a favore di Università riconosciute dallo Stato.

Si applica l’Iva al 22% per i servizi di tutoraggio e orientamento che una società privata svolge su incarico di una Università anch'essa privata e riconosciuta dallo Stato. A questa conclusione arriva la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna rispondendo a un interpello inviato su incarico di un cliente dello studio.
Nello specifico la Società ha sottoscritto un contratto nel quale offre, agli studenti dell’Università riconosciuta, un servizio di orientamento, informazione e tutoraggio per agevolare gli studenti stessi nella scelta dell’offerta formativa migliore in base alle proprie attitudini. E’ poi l’Università che provvede a pagare il corrispettivo per il servizio svolto alla SOCIETà. 
L’Agenzia delle Entrare ricorda che la disciplina dell’esenzione delle spese di istruzione è contenuta nell’art. 10 n. 20 del D.p.r. 633/72, laddove si prevede, per l’appunto, l’esclusione Iva per “le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da enti del Terzo settore di  natura non commerciale”. 
Le condizioni che la norma pone per l’esenzione sono due:
  • Le prestazioni devono essere di natura educativa o didattica, comprendendo anche quelle relative alla formazione, aggiornamento, riqualificazione e riconversione professionale;
  • Le prestazioni devono essere rese da scuole o istituti riconosciute da pubbliche amministrazioni.
La risoluzione 100/2005 precisa che l’esenzione IVA si applica unicamente alle prestazioni rese da scuole o istituti e non ricomprende le cessioni di beni e le prestazioni di servizio effettuate a loro favore. Pertanto vendere un servizio o un bene a una istituzione scolastica, pubblica o privata, che applica l’esenzione IVA non fa scattare, sul venditore del servizio, l’obbligo di applicazione a sua volta dell’esenzione, come nel caso di specie. Ciò in quanto, per l’appunto, vi è la carenza dei due requisiti essenziali, visti sopra, per l’applicazione dell’esenzione IVA ex art. 10 n. 20 del Dpr 633/72.
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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Alluvione: il Comune di Rimini è fuori dai benefici previsti.

Sulla Gazzetta Ufficiale del 01 giugno 2023 è stato pubblicato il Decreto Legge numero 61, noto anche come “Decreto Alluvione”, che fornisce alcuni provvedimenti proprio per fronteggiare le alluvioni che dal 01 maggio in avanti hanno caratterizzato il territorio romagnolo e marchigiano. Ambito di applicazione territoriale del Decreto Alluvione. Le previsioni contenute nel decreto sono applicabili nei confronti dei soggetti che, alla data del 01 maggio 2023, hanno la sede o una unità operativa all'interno dei Comuni indicati nell’Allegato 1 del D.L. 61/2023. In via generale le zone interessate dalle alluvioni sono quelle ricomprese nelle Provincie di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara, Firenze e Pesaro. Tuttavia non tutti i soggetti che si trovano all'interno di questo perimetro hanno diritto ad avere le agevolazioni contenuto nel Decreto Legge. Infatti, il Decreto prevede solo alcune zone che possono essere destinatari degli aiuti.  Per la Provincia di Rimini, ad esempio, rientrano solo i Comuni di Montescudo, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo. Per tutti i restanti Comuni, dunque, compreso Rimini, non vi è nessuna sospensione dei termini per il pagamento di imposte o mutui o rinvio di scadenze tributarie o di altro tipo   Sospensione dei termini tributari e previdenziali. E’ prevista la sospensione, dal 01 maggio 2023 al 31 agosto 2023 dei termini previsti per i versamenti che scadono in questo periodo:
  • Tributari, quali Iva, imposte sui redditi, Irap, Imu;
  • previdenziali e dell’Inail, sia personali che dei dipendenti;
  • delle ritenute alla fonte sui compensi ai professionisti e dei dipendenti;
  • delle cartelle di pagamento, sia che siano riferite a tributi o ad altro;
Oltre alla sospensione dei versamenti, è prevista anche la sospensione degli adempimenti tributari previsti nel periodo sia per quanto riguarda i tributi che i contributi previdenziali. Ad esempio, è sospeso l’invio della dichiarazione Imu riferita al 2022, come sono sospesi i termini per le definizioni agevolate previste nella legge di Stabilità 2023, tra cui quelli della rottamazione e della definizione agevolata degli avvisi bonari. I versamenti sospesi saranno eseguiti, in una unica soluzione e senza aggravio di sanzioni e interessi, entro il giorno 20 novembre 2023. Sospensione del pagamento delle bollette di luce e gas. E’ prevista la sospensione, per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dal 01 maggio 2023, del pagamento delle bollette relative a luce e gas, comprese quelle che hanno la scadenza nel periodo indicato. Sospensione dei termini processuali civili e penali e tributari. Le udienze relative a processi civili e penali, inizialmente previste tra il 16 e il 31 maggio 2023, presso i giudici competenti dei Tribunali di Forlì e Ravenna, sono rinviate d’ufficio dopo il 31 maggio, salvo quelle che si sono regolarmente tenute alla presenza di tutte le parti. Nel periodo 16 – 31 maggio 2023 è sospeso il decorso dei termini nei procedimenti civili aperti presso i Tribunali di Forlì e Ravenna. Se il decorso del termine ha inizio nel periodo indicato, questo è posticipato alla fine del periodo. Nel periodo 01 maggio – 31 luglio 2023, sono sospesi tutti i termini processuali per il compimento di qualsiasi atto riguardante i giudizi tributari, compresi quelli riguardanti gli atti introduttivi del giudizio o per la proposizione dei ricorsi. Questa sospensione vale nel caso in cui almeno una parte ha sede legale o unità produttiva all’interno dei Comuni di cui all’Allegato 1. Contributi ai lavoratori autonomi. E’ riconosciuto un contributo a favore dei lavoratori autonomi e dei co.co.co, che alla data del 01 maggio 2023 risiedono, hanno domicilio oppure operano in uno dei Comuni di cui all’Allegato 1 e che hanno dovuto sospendere l’attività in virtù degli avversi eventi climatici. Questo contributo, previsto per il periodo 01 maggio – 31 agosto, è pari ad euro 500,00 per ogni periodo di sospensione non superiore a quindici giorni e comunque non potrà essere superiore, complessivamente, ad euro 3.000,00. L’indennità sarà erogata dall’Inps e la richiesta dovrà essere adeguatamente documentata. Altre sospensione dei termini a favore delle imprese. Per le imprese che alla data del 01 maggio 2023 hanno la sede operativa nei comuni indicati nell’Allegato 1, sono sospesi per il periodo 01 maggio – 30 giugno 2023 i seguenti adempimenti:
  • versamento del diritto annuale alla Camera di Commercio;
  • adempimenti contabili o societari che scadono entro il 30 giugno 2023;
  • sospensione del pagamento dei mutui, finanziamenti e leasing di qualsiasi genere, erogate da banche o altri intermediari finanziari;
Sono altresì sospesi i termini riguardanti gli obblighi delle imprese a presentare atti o documenti alle Camere di Commercio (esempio: nomina nuovo amministratore, deposito di bilancio eccetera). La sospensione opera nel periodo 01 maggio 2023 – 31 luglio 2023. Notizie ImpreseOggi
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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Alluvione: il Comune di Rimini è fuori dai benefici previsti.

Sulla Gazzetta Ufficiale del 01 giugno 2023 è stato pubblicato il Decreto Legge numero 61, noto anche come “Decreto Alluvione”, che fornisce alcuni provvedimenti proprio per fronteggiare le alluvioni che dal 01 maggio in avanti hanno caratterizzato il territorio romagnolo e marchigiano. Ambito di applicazione territoriale del Decreto Alluvione. Le previsioni contenute nel decreto sono applicabili nei confronti dei soggetti che, alla data del 01 maggio 2023, hanno la sede o una unità operativa all'interno dei Comuni indicati nell’Allegato 1 del D.L. 61/2023. In via generale le zone interessate dalle alluvioni sono quelle ricomprese nelle Provincie di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara, Firenze e Pesaro. Tuttavia non tutti i soggetti che si trovano all'interno di questo perimetro hanno diritto ad avere le agevolazioni contenuto nel Decreto Legge. Infatti, il Decreto prevede solo alcune zone che possono essere destinatari degli aiuti.  Per la Provincia di Rimini, ad esempio, rientrano solo i Comuni di Montescudo, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo. Per tutti i restanti Comuni, dunque, compreso Rimini, non vi è nessuna sospensione dei termini per il pagamento di imposte o mutui o rinvio di scadenze tributarie o di altro tipo   Sospensione dei termini tributari e previdenziali. E’ prevista la sospensione, dal 01 maggio 2023 al 31 agosto 2023 dei termini previsti per i versamenti che scadono in questo periodo:
  • Tributari, quali Iva, imposte sui redditi, Irap, Imu;
  • previdenziali e dell’Inail, sia personali che dei dipendenti;
  • delle ritenute alla fonte sui compensi ai professionisti e dei dipendenti;
  • delle cartelle di pagamento, sia che siano riferite a tributi o ad altro;
Oltre alla sospensione dei versamenti, è prevista anche la sospensione degli adempimenti tributari previsti nel periodo sia per quanto riguarda i tributi che i contributi previdenziali. Ad esempio, è sospeso l’invio della dichiarazione Imu riferita al 2022, come sono sospesi i termini per le definizioni agevolate previste nella legge di Stabilità 2023, tra cui quelli della rottamazione e della definizione agevolata degli avvisi bonari. I versamenti sospesi saranno eseguiti, in una unica soluzione e senza aggravio di sanzioni e interessi, entro il giorno 20 novembre 2023. Sospensione del pagamento delle bollette di luce e gas. E’ prevista la sospensione, per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dal 01 maggio 2023, del pagamento delle bollette relative a luce e gas, comprese quelle che hanno la scadenza nel periodo indicato. Sospensione dei termini processuali civili e penali e tributari. Le udienze relative a processi civili e penali, inizialmente previste tra il 16 e il 31 maggio 2023, presso i giudici competenti dei Tribunali di Forlì e Ravenna, sono rinviate d’ufficio dopo il 31 maggio, salvo quelle che si sono regolarmente tenute alla presenza di tutte le parti. Nel periodo 16 – 31 maggio 2023 è sospeso il decorso dei termini nei procedimenti civili aperti presso i Tribunali di Forlì e Ravenna. Se il decorso del termine ha inizio nel periodo indicato, questo è posticipato alla fine del periodo. Nel periodo 01 maggio – 31 luglio 2023, sono sospesi tutti i termini processuali per il compimento di qualsiasi atto riguardante i giudizi tributari, compresi quelli riguardanti gli atti introduttivi del giudizio o per la proposizione dei ricorsi. Questa sospensione vale nel caso in cui almeno una parte ha sede legale o unità produttiva all’interno dei Comuni di cui all’Allegato 1. Contributi ai lavoratori autonomi. E’ riconosciuto un contributo a favore dei lavoratori autonomi e dei co.co.co, che alla data del 01 maggio 2023 risiedono, hanno domicilio oppure operano in uno dei Comuni di cui all’Allegato 1 e che hanno dovuto sospendere l’attività in virtù degli avversi eventi climatici. Questo contributo, previsto per il periodo 01 maggio – 31 agosto, è pari ad euro 500,00 per ogni periodo di sospensione non superiore a quindici giorni e comunque non potrà essere superiore, complessivamente, ad euro 3.000,00. L’indennità sarà erogata dall’Inps e la richiesta dovrà essere adeguatamente documentata. Altre sospensione dei termini a favore delle imprese. Per le imprese che alla data del 01 maggio 2023 hanno la sede operativa nei comuni indicati nell’Allegato 1, sono sospesi per il periodo 01 maggio – 30 giugno 2023 i seguenti adempimenti:
  • versamento del diritto annuale alla Camera di Commercio;
  • adempimenti contabili o societari che scadono entro il 30 giugno 2023;
  • sospensione del pagamento dei mutui, finanziamenti e leasing di qualsiasi genere, erogate da banche o altri intermediari finanziari;
Sono altresì sospesi i termini riguardanti gli obblighi delle imprese a presentare atti o documenti alle Camere di Commercio (esempio: nomina nuovo amministratore, deposito di bilancio eccetera). La sospensione opera nel periodo 01 maggio 2023 – 31 luglio 2023. Notizie ImpreseOggi
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Marecchia Social Fest Estate 2023 al parco La Serra Cento Fiori: concerti, film, cartoni animati e incontri

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 31/05/2023 - 17:14
Il Programma di eventi gratuiti da giugno alla fine di agosto presso il vivaio La Serra Cento Fiori (via Galliano 19, ai bordi del parco XXV aprile). Organizzati dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori in collaborazione con Rimini Classica, Acli, Circolo Ticchio, Cartoon Club e Notorius Rimini Cineclub.

Marecchia Social Fest, il calendario estivo proposto dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori e offerto ai riminesi e agli ospiti di tutte le età. Calendario iniziato a giugno che finirà in agosto nel quale musica e i balli folk, il rock, il jazz, il cinema e i film di animazione e la cultura diventano altrettante occasioni per vivere la sera il parco La serra Cento Fiori. Ingressi dal parco XXV aprile (a 300 metri dal Ponte di Tiberio), ingresso parcheggio via Galliano 19. Su Google maps cercare: La Serra Cento Fiori.

Luglio Trio Bifolc – Park Folk Rimini 2023

Sabato 1 luglio, ore 21

Gianluca Cavallotto (organetto, tambour du bearn, voce), Stefano Guagnini (violino, cornamuse, bombarda, flauti, voce), Alberto Rota (violino, cornamuse, flauti, voce). In repertorio musiche e canti dal Piemonte, dalle regioni occitane d’Italia e Francia (Valli Occitane piemontesi, Quercy, Auvergne, Guascogna) al Poitou, alla Vandea e quindi alla Bretagna.

Flee, film d’animazione

Domenica 2 luglio, ore 21

A viva Voce!

sabato 8 luglio, ore 21

l concerto sarà dedicato alle più belle pagine del Belcanto, con le arie più celebri del repertorio operistico italiano e dell’operetta e indimenticabili canzoni d’autore in un concerto organizzato con la collaborazione di Rimini Classica. A salire sul palco alle 21 di sabato 8 Gladys Rossi, soprano bellariese che ha calcato i palcoscenici dei teatri più prestigiosi al mondo. Alessandro Moccia, giovane tenore dalla voce potente e calda. Roberto Gentili baritono con irresistibile presenza scenica e timbro vocale. Ad accompagnarli Fabrizio Di Muro, pianista concertista riminese con una lunga esperienza nell’accompagnamento di cantanti lirici.

I racconti di Parvana, film d’animazione

Domenica 9 luglio alle 21

Sul grande schermo nel parco I racconti di Parvana – The Breadwinner (film d’animazione per la regia di Nora Twomey): Parvana, ragazzina di undici anni, è costretta a crescere sotto il regime dei talebani in Afghanistan. Quando suo padre viene ingiustamente arrestato, la bambina si traveste da ragazzo, poiché sarebbe proibito, per una donna, fare da capofamiglia. Con ostinata determinazione, Parvana attinge forza dalle storie che le raccontava il padre, ma per sapere se sia ancora vivo, e poterlo salvare, dovrà rischiare la propria esistenza. Progetto a cura di Annamaria Semprini del Coordinamento Donne Acli e l’introduzione ai film del critico cinematografico Paolo Pagliarani.

Talea

Sabato 15 luglio, ore 20

Festa del circolo Ticchio con il dj set (metà vinile e metà digitale) con dj Teo e Pandemia.

Davide Bagnaresi, incontro con l’autore e The Clams in concerto

Domenica 16 luglio ore 21, concerto dalle 22,30.

Davide Bagnaresi alle 21 presenta il suo libro giallo, scritto a quattro mani con Davide Cannizzaro: Il ballo delle rose – La prima indagine di Bruno Risassi. Il giovane collaboratore dell’Università di Bologna, per un’opera ha abbandonato le tematiche storiche legate al mare, al turismo e alla storia del motociclismo – e i libri dedicati alla figura di Federico Fellini per tratteggiare, attraverso un giallo, un quadro dell’Italia dei piccoli centri alla vigilia del Fascismo, con un personaggio, genuino e affascinante, a cui sarà difficile non affezionarsi.

Dalle 22,30 Clams in concerto: un progetto che nasce in un garage nel gennaio 2022 dall’unione delle diverse anime di Giammarco Corsi (Jimmy Jones) alla voce, chitarra e synth, Nicola “Eva” Evangelisti al basso, Giammarco Greci (Gimly Blues) alla batteria ed Emiliano Rattini alla chitarra, che attingendo al personale bagaglio musicale e mischiando i propri stili danno vita ad un suono coinvolgente che spazia in modo ampio nella gamma della musica contemporanea e non, influenze come Idles, Stranglers, i primi Ultravox, Kid Kapichi, B-52’s.

Papo Furado in concerto

Sabato 22 luglio, alle 21

Papo furado, al secolo Roberto Torri, Caterina Colombaroni, Giorgio Cavallari e Davide Morri. Da diversi anni il gruppo si esibisce sulla riviera romagnola presentando non solo un concerto fatto di samba e bossanova, con arrangiamenti personalizzati nel rispetto dello stile tipico, armonie del tutto autentiche ed esecuzione depurata da qualsiasi contaminazione, ma un vero e proprio spettacolo musicale in cui, a tratti, Caterina presenta passi di danza tipici.

La macelleria Pari dalle ore 19,30 propone piadina della tradizione romagnola con porchetta o salumi e anche alcune scelte vegetariane.

Cyrano Mon Amour

Domenica 23 luglio, ore 21

Cyrano Mon Amour, il film diretto da Alexis Michalik, il quale segue la storia di Edmond Rostand (Thomas Solivérès), un drammaturgo dal talento geniale. Sfortunatamente, tutto ciò che ha scritto fino ad ora è stato un flop. Si paralizza alla vista di una pagina bianca e la sua ispirazione si è ormai prosciugata. Ma grazie alla sua ammiratrice Sarah Bernhardt (Clémentine Célarié), incontra il più grande attore del momento, Constant Coquelin (Olivier Gourmet), che insiste nel voler recitare nella sua prossima commedia… e vuole presentarla in anteprima dopo tre settimane! C’è però un piccolo problema: Edmond non l’ha ancora scritta e non ha idea di che storia raccontare. Tutto ciò che conosce è il suo titolo: Cyrano de Bergerac. In collaborazione con Notorius Rimini Cineclub.

L’uomo che cadde sulla terra: omaggio a David Bowie

Sabato 29 luglio, ore 21

L’uomo che cadde sulla terra: omaggio a David Bowie, un nuovo appuntamento in collaborazione con Rimini Classica. Houdini Righini voce, Marco Mantovani pianoforte, Massimo Marches chitarra, basso ed elettronica, Aldo Maria Zangheri viola per una serata dedicata la Duca bianco della musica.

Non ci resta che vincere

Domenica 30 luglio, ore 21

Di nuovo la commedia, questa volta dalla Spagna, con un mix di divertimento che sposa molto bene i temi sociali dell’inclusione: Non ci resta che vincere. Il film commedia di Javier Fesser, segue la storia di Marco (Javier Gutiérrez) allenatore di una squadra di basket professionista di alto livello. Sorpreso alla guida in stato di ebrezza viene condannato a una pena d’interesse generale. Per ordine del giudice deve quindi organizzare una squadra di basket composta da persone con un deficit mentale. Ciò che era cominciato come una pena si trasforma in una lezione di vita sui pregiudizi sulla normalità. Tutti i giocatori della squadra di basket sono interpretati da attori disabili.

Agosto Aperitivo di mezza estate e Dj set Remember ’80 – ’90

sabato 5 agosto, ore 21

Margini

domenica 6 agosto

Film commedia in In collaborazione con Notorius Rimini Cineclub.

Aperitivo di mezza estate e Dj set Afro ’70

sabato 12 agosto

Aperitivo di mezza estate + Influencia do Jazz

martedì 15 ferragosto

Rossella Cappadone – voce e chitarra, Alessandro Altarocca – piano, Stefano Senni – contrabbasso, Fabio Nobile – batteria

“INFLUENCIA DO JAZZ” non è solo un live che racconta l’antologia della musica jazz ma anche uno spettacolo che valorizza la combinazione tra il caratteristico sound dello swing americano ai ritmi e alle armonizzazioni latine.

Fabio Nobile è il cuore pulsante della band, intuitivo e con un timing accattivante che insieme all’estro e alla destrezza di Stefano Senni al contrabbasso consolidano una ritmica d’eccezione. Alessandro Altarocca, pianista con collaborazioni eccelse e grande artista permette di trasmettere il sapore e le vibrazioni di questa musica d’oltreoceano. Il combo capitanato da Rossella Cappadone, cantante e chitarrista, accentua lo stile contemporaneo strizzando l’occhio ad artisti celebri come Tania Maria, Horace Silver, Tom Jobim e Duke Ellington

Filippo Malatesta in concerto

Sabato 19 agosto, ore 21

No tears, yes music: ricordando Franco Fattori

Sabato 26 agosto, ore 20

Dalle ore 20 Dj set Andrea Fattori, Werter Corbelli, Paolino Zlaia, La Marzia Fraternale e la musica che Franco amava. Gli amici vogliono ricordare Franco Fattori con la musica che ci ha fatto conoscere e ascoltare via etere e ballare in tante serate, occupando con i sensi tanta parte della nostra vita.

Giugno Festa On Air Giovani Frequenze

Venerdì 9 giugno, ore 16

Esibizioni dei gruppi musicali e voci singole dei centri giovani di Rimini, uno stand di serigrafia e il Graffiti Lab. La serata sarà trasmessa in diretta dalla postazione radio a cura del laboratorio GrottaPod.

L’evento nasce all’interno del progetto L.14 promosso dal Comune di Rimini in collaborazione con i Centri giovani: Casa Pomposa – RM25 – Grotta Rossa – Casa della teatro e della danza.

“Ti ho amato da morire”: voci di donne + Zizzagna – ZZ Top tributo band

Sabato 10 giugno, h 21

“Ti ho amato da morire”: voci di donne.

Per celebrare le donne e contro ogni violenza, letture ispirate al libro “Ferite a Morte” di Serena Dandini. Da un’idea di Maria Emanuela Angelini, commento musicale di Jader Viroli, in collaborazione con il gruppo TeatriAmo.

Trattasi di monologhi letti, che nascono dalla voce diretta delle vittime, donne assassinate per mano dei loro uomini: mariti, padri, fratelli. Sono, come sempre accade, morti annunciate, già previste da tutti e che nessuno ha potuto o voluto evitare e liquidate, spesso, come conseguenze inevitabili di un “improvviso raptus di follia”.

Lo spettacolo vuole, quindi, dare voce a chi in vita non ha avuto voce, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora salvarsi, denunciando i propri persecutori e risvegliando in questi la consapevolezza del proprio bisogno di aiuto.

A seguire

Sabato 10 giugno, h 22

Zizzagna – ZZ Top tributo band

Un tributo alla rock band texana formatasi nel 1969 e tutt’ora attiva, senza però fermarsi a questo mitico trio: i Zizzagna allargano il loro spettacolo alle musiche e agli autori che hanno scosso le energie negli anni ‘70 e anni ‘80, di qua e di là dell’Atlantico. Powerful sound!

Giornata Mondiale del Rifugiato 2023

Venerdì 16 giugno, ore 16

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2023 i Progetti della rete SAI del Comune di Rimini, Riccione e Unione Valmarecchia, insieme a realtà del terzo settore, organizzano un evento gratuito a cui non puoi mancare!

Raffaele Mallozzi & Francesco Monti duo – Park Folk Rimini 2023

Sabato 17 giugno, ore 21

Seconda rassegna di concerti a ballo gratuiti nel parco de La Serra Cento Fiori, Rimini di musiche popolari da tutta Europa, di gruppo e di coppia: chapelloise, circoli circassiani, valzer, mazurke, scottish solo per citare le più note. La rassegna si apre con un debutto in terra romagnola di Raffaele Mallozzi (organetto) e Francesco Monti (violino e cornamusa). Suonano insieme da dieci anni con esperienze in diversi gruppi. Con Ensenble Invisibile hanno pubblicato nel 2021 un CD dal titolo “abbracci” e nel 2022 hanno vinto il concorso Burnelli per il Reno Folk Festival. La particolarità del loro concerto a balfolk è il repertorio costituito essenzialmente da brani di propria composizione.

TangoGarden

Mercoledì 21 giugno

Una pista sotto le stelle per chi ha cominciato o vuol ricominciare con il Tango

Una pista da ballo, una playlist di tango e tanta voglia di imparare: sono gli ingredienti che il Parco La Serra Cento Fiori mette gratuitamente a disposizione dei principianti o di chi vuole ricominciare a praticare il ballo argentino.

Philippe Plard – Park Folk Rimini 2023

Venerdì 23 giugno, ore 21

Omaggio per il compleanno della comunità folk delle Marche e della Romagna

Philippe Plard (organetto) porterà in un’atmosfera festosa in tutte le regioni della Francia, buon umore, dinamismo, offrendo musica energica che mescola proprie composizioni e temi tradizionali. Si potrà essere trasportati da una mazurka a una bourré in circolo, da una meedley di musiche tradizionali a un valzer a 5 tempi, sempre con buonumore e il piacere condiviso tra ballerine, ballerini e musicista. E senza necessariamente saper ballare tutte le musiche che offrirà, ti lascerai prendere dal piacere del suo ballo.

Michele Vignali quartet

Sabato 24 giugno, ore 21

Michele Vignali è considerato uno dei migliori sassofonisti jazz italiani. Ha pubblicato di recente l’album Time lapse, con musiche e composizioni, realizzato con Onofrio Paciulli al pianoforte, Luca Dalpozzo al contrabbasso, Dario Mazzucco alla batteria, con i quali si presenta sul palco del Parco La Serra Cento Fiori.

No tears, yes music: ricordando Franco Fattori

Venerdì 30 giugno, ore 20

Dalle ore 20 Dj set Andrea Fattori, Werter Corbelli, Paolino Zlaia, La Marzia Fraternale e la musica che Franco amava. Gli amici vogliono ricordare Franco Fattori con la musica che ci ha fatto conoscere e ascoltare via etere e ballare in tante serate, occupando con i sensi tanta parte della nostra vita.

Trio Bifolc – Park Folk Rimini 2023

Sabato 1 luglio, ore 21

Gianluca Cavallotto (organetto, tambour du bearn, voce), Stefano Guagnini (violino, cornamuse, bombarda, flauti, voce), Alberto Rota (violino, cornamuse, flauti, voce). In repertorio musiche e canti dal Piemonte, dalle regioni occitane d’Italia e Francia (Valli Occitane piemontesi, Quercy, Auvergne, Guascogna) al Poitou, alla Vandea e quindi alla Bretagna.

E’ aperto uno stand con birra, bibite e snack.

Nei prossimi giorni verrà diffuso il programma di luglio e agosto. Ulteriori informazioni a comunicazione@coopcentofiori.it – cell 339 5472580

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Dalla Comunità di Vallecchio al fango di Forlì: un turno da volontari a svuotar cantine e liberare cortili

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 26/05/2023 - 15:10
Ospiti ed educatrici della Cooperativa Sociale Cento Fiori si sono iscritti al sito Volontari SOS, selezionato il turno di lavoro, alla scuderia hanno prelevato pale e stivali e sono partiti.

Forlì chiama, e anche Vallecchio risponde: un gruppo di ospiti ed educatori della comunità Terapeutica della Cooperativa Sociale Cento Fiori hanno cercato di dare il loro contributo all’emergenza alluvione. Alcuni ospiti, venuti a conoscenza dell’esperienza fatta da una educatrice, che nel fine settimana si era recata insieme a tanti volontari nelle città colpite dall’alluvione, hanno chiesto di poter fare la loro parte. L’equipe terapeutica ha assecondato immediatamente i desideri degli ospiti, che grazie al sito sosvolontari hanno prenotato il loro turno di volontariato. Ieri mattina (giovedì 25 maggio), una veloce tappa nella scuderia della comunità, dove stivali di gomma e pale non mancano, e una volta stivata la macchina son partiti. Destinazione, Forlì.

Al centro di smistamento Autoparco il drappello è stato dirottato in una via lì vicino. Primo compito del gruppo: svuotare una cantina con i secchi. La rete fognaria è ancora in tilt e nonostante il lavoro degli autospurghi, solo in alcune parti della città comincia a ricevere. Poi è stata la volta dle badile: il cortile di una casa doveva essere ripulito da fango e rami. Qui i nostri sono stati raggiunti da alcuni delegati della Cgil di Pescara, saliti per dare una mano, e da una signora “volontaria fai da te”: si fermava dove c’era bisogno, raccontano i nostri reduci. In queste situazioni, ci vuole poco tempo per creare legami che resteranno impressi per tutta la vita.

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Dipendenti, volontari, San Patrignano e il centro vacanze Andrea Bianchi: la Cento Fiori ringrazia di cuore quanti hanno aiutato a proteggere i cani dei canili di Rimini e di Vallecchio dal maltempo

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 17/05/2023 - 16:29
Lunedì 15 sera, iniziata l’evacuazione di gran parte degli ospiti del “Stefano Cerni”, vista la vicinanza con il torrente Marano, verso le strutture di Coriano. Sedici cani rimasti – necessitavano di box speciali – messi in sicurezza. Agli associati di Enpa e Fare ambiente: «grazie».

Rimini – «Più che del maltempo, ci ricorderemo del grande sforzo per dare sicurezza ai cani a noi affidati che ha visto protagonisti dipendenti, volontari, il canile di San Patrignano e il Centro Vacanze per cani e gatti da Bianchi, di Coriano» Così Paola Calcagnini, la veterinaria della Cooperativa Sociale Cento Fiori da atto del grande impegno che c’è stato nel gestire l’emergenza maltempo nel riminese anche per i cani. Paola è la responsabile della gestione del canile comunale di Rimini Stefano Cerni e del Canile di Vallecchio, quest’ultimo di proprietà della cooperativa. Entrambe le strutture sono nella vallata del fiume Marano, che sfocia nella vicina Riccione, ma è vicino al canile di Rimini che le acque del torrente hanno destato più preoccupazione.

Infatti, già appena diramata l’allerta meteo, al canile di Rimini i dipendenti della Cento Fiori che gestiscono il canile, insieme allo staff veterinario – la dottoressa Paola Calcagnini e la direttrice sanitaria Maria Cristina Lolli – con i colleghi del recupero animali e i volontari di Enpa e Fare ambiente, hanno cominciato l’esodo in via precauzionale. «E’ stato un lavoro meraviglioso – racconta Paola Calcagnini – i nostri collaboratori e i volontari non hanno risparmiato né energie né tempo ne, i volontari, i loro mezzi: tra la notte del 15 e la mattina del 16 maggio abbiamo fatto la spola tra San Salvatore e il territorio di Coriano dove la comunità di San Patrignano ha accolto gran parte dei cani “riminesi”, insieme alla Centro Vacanze per cani e gatti da Andrea Bianchi. E’ grazie a queste due strutture che gli sforzi di tutti hanno trovato compimento e successo. Le abbiamo nel cuore».

Al canile di Rimini sono rimasti 16 cani perché richiedevano box particolari: «abbiamo spostato gli animali nelle zone più rialzate dal fiume e quindi più sicure del canile. Una scelta confermato come giusta dal successivo sopralluogo della Protezione Civile». Stesso copione con minore impegno al Canile di Vallecchio Cento Fiori, collegato all’omonima Comunità Terapeutica: quattro dei piccoli ospiti sono stati trasferiti. Tre al Centro Vacanze per cani e gatti da Andrea Bianchi mentre una, Maria, la più anziana ha trovato rifugio nella casa di una volontaria.

«A nome di tutta la Cooperativa Sociale Cento Fiori sento il dovere di rinnovare i nostri ringraziamenti a chi ci è stato vicino, anche solo con un messaggio, in queste ore convulse ma per fortuna non drammatiche. – ha detto Paola Calcagnini – ringraziamo certamente la Protezione Civile e il personale del Comune di Rimini, in particolare il dirigente del settore Agostino Pasquini per il calore che ci ha manifestato. Ma soprattutto vogliamo ringraziare i volontari e i dipendenti per l’impegno dimostrato in questa faticosa ma bellissima operazione di prevenzione. E vogliamo dire ai nostri colleghi del Canile di San Patrignano e al centro vacanze Andrea Bianchi: non avevate nessun obbligo di accoglierci e invece lo avete fatto, ci avete permesso di gestire in sicurezza i cani affidati alle nostre cure. E’ stato un gesto bellissimo che teniamo nel cuore».

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«Interventi in cambiamento per persone in movimento»: Nicoletta Russo coautrice di un saggio sulla rivista Sestante n.12

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 16/05/2023 - 12:00
Pubblicato sulla rivista della Regione Emilia – Romagna e dell’Ausl della Romagna, il saggio a cura di Elisa Martino, Sara Montuori e Nicoletta Russo, descrive tre esperienze di conduzione in incontri di gruppo svolti a Lugo e Rimini: “Percorsi di prevenzione alle dipendenze da sostanze stupefacenti e comportamentali per richiedenti protezione internazionale”

Sestante, rivista scientifica regionale sui temi delle dipendenze patologiche, della salute mentale e salute nelle carceri della Regione Emilia Romagna e dell’AUSL della Romagna.

Abstract

L’articolo descrive tre esperienze di conduzione avvenute in incontri di gruppo destinati a richiedenti protezione internazionale, svolti sul territorio romagnolo, nello speci?co nell’area di Lugo e Rimini.

Tali incontri erano ?nalizzati a fornire informazioni sulla dipendenza da alcol e l’assunzione di sostanze stupefacenti, farmaci e psicofarmaci, fornendo le relative caratteristiche e la conoscenza su rischi e danni connessi all’uso, marcando anche comportamenti a rischio come il gioco d’azzardo e il gaming.

Lo scritto espone i percorsi effettuati e le professionalità coinvolte nella conduzione, le metodologie adottate, le caratteristiche principali delle persone destinatarie degli interventi e i principali esiti degli incontri.

Introduzione

Le persone migranti, con particolare riferimento ai richiedenti protezione internazionale, rappresentano un gruppo ad alto rischio di vulnerabilità rispetto a comportamenti come abuso di alcol e sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo patologico e gaming (EMCDDA, 2017).

Tali fragilità sono dovute anche a fattori come l’aver subito ed assistito ad episodi di violenza durante le traiettorie migratorie o nei Paesi di origine, la perdita dei riferimenti relazionali e culturali e fenomeni di discriminazione e diseguaglianza nei Paesi di arrivo, ai quali si aggiunge spesso lo scarso accesso ai servizi sanitari presenti sul territorio (Horyniak et al, 2016).

L’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali ha analizzato il possibile impatto che i fattori che riguardano la migrazione può avere sulla salute mentale: in particolare ha messo in risalto l’utilizzo di sostanze stupefacenti come autocura e la dif?coltà d’accesso ai servizi da parte delle persone straniere. Questo impedimento sarebbe causato anche dalla scarsità di attenzione, procedure e dati, che rilevino i reali bisogni di trattamento delle persone migranti in tutti i Paesi europei (FRA, 2011).

Per quanto riguarda il territorio riminese, il report del Servizio Dipendenze Patologiche (SerDP) del 2019 riporta un incremento degli utenti stranieri in trattamento: dal 6,6% del totale nel 2014 al 10% nel 2018; il 50% di tali utenti presentava problemi legati all’alcol e il 47,4% all’abuso di sostanze psicoattive, prevalentemente oppiacei.

In linea con i dati, gli interventi realizzati sul territorio di Rimini sono nati dalla richiesta fatta al SerDP da parte degli operatori dei progetti CAS1 che avevano osservato da un lato, la scarsa conoscenza rispetto agli effetti e alle conseguenze legate al consumo di sostanze legali (abuso di farmaci assunti con ?nalità analgesica ed antidepressiva) ed illegali; dall’altro, un’insuf?ciente consapevolezza dei percorsi di cura accessibili nei servizi specialistici territoriali. Parallelamente, il SerDP di Rimini è stato attivato dalle richieste del Comune e dalle Associazioni del terzo settore che si occupano dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (Msna), con l’intento di avviare un lavoro di rete sui temi delle dipendenze patologiche comportamentali. Gli interventi sul territorio di Lugo (RA) sono invece nati dalle ripetute segnalazioni: da un lato, dalla Prefettura, relative agli articoli 75 e 121 (DPR 309/90) per consumo di sostanze stupefacenti e alcoliche, che avrebbero richiesto la proposta di trattamenti individuali; dall’altro, e dai centri di accoglienza territoriali, che riportavano frequenti episodi di abuso di alcol da parte delle persone ospitate. É quindi stata avviata la realizzazione di interventi informativi/educativi di gruppo centrati per lo più su tematiche legate all’abuso di alcol, in quanto il consumo problematico di tale sostanza è stato individuato come prioritario nella popolazione destinataria.

1. Interventi nel territorio di Lugo

Nel 2018 sono stati realizzati 4 incontri educativi ed informativi condotti da una psicologa psicoterapeuta, un coordinatore infermieristico e una psicologa in formazione presso il SerDP di Lugo, coadiuvati da una psicologa della cooperativa ospitante (Martino, Vignoli, Martini, 2020). Tali interventi avevano come ?nalità fornire informazioni sulle caratteristiche, sui rischi e sui danni prodotti dal consumo a basso e ad alto rischio, nonché dalla dipendenza da alcol.

Ulteriore obiettivo inoltre era riuscire a raggiungere una popolazione che acceda ai servizi di cura con maggiori dif?coltà. Il numero totale dei partecipanti ai gruppi è stato di 40 persone, di sesso maschile, dai 19 ai 33 anni, con una

Grafico 1

media di 10 partecipanti ad incontro; il tempo medio di permanenza in Italia dei partecipanti era di un anno e sei mesi e le provenienze erano geogra?che distribuite come da gra?co 1.

I gruppi erano diversi?cati rispetto alla padronanza linguistica e alla conoscenza del territorio. Alcuni partecipanti erano inseriti all’interno di percorsi formativi e quasi tutti avevano avuto delle brevi esperienze lavorative prevalentemente in agricoltura.

Rispetto alla metodologia operativa gli incontri sono stati impostati ricorrendo alle seguenti strategie:

  • attivazioni pratiche (brain-storming iniziale);
  • esercitazione esperienziale con etilometro, spiegandone caratteristiche ed obiettivi;
  • simulata attraverso un role-playing sugli effetti del consumo inadeguato di alcol;
  • utilizzo di un’APP (AlcolDroid Alcohol Tracker), scaricabile gratuitamente sul sistema operativo Android, per consentire ai partecipanti di comprendere in modo pratico ed accessibile gli effetti dell’abuso alcolico e le modalità per prevenirlo e gestirlo;
  • domande ?nalizzate ad aprire ri?essioni condivise, utilizzando un metodo di tipo narrativo;
  • contenuti informativi e educativi rispetto alle caratteristiche e ai rischi del consumo di alcol, trasmessi in un linguaggio sempli?cato e tradotti in inglese/francese da uno dei conduttori e, quando disponibili, da mediatori culturali.

Rispetto ai risultati, nel primo incontro il gruppo ha mostrato iniziali resistenze (non manifestate negli incontri successivi), probabilmente dovute non solo alla barriera linguistica, ma anche al fatto che, in fase preparatoria, non era stata fornita una comunicazione chiara sull’effettiva valenza sanitaria e preventiva dell’intervento (effettuato dal servizio sanitario), piuttosto che di controllo (realizzato dalle forze dell’ordine). Tale fraintendimento è emerso in modo chiaro quando è stato proposto l’etilometro e alcuni partecipanti hanno manifestato il timore che fosse una siringa per un prelievo ematico. Tali paure sono state ristrutturate mediante la simulata: la teatralizzazione dei sintomi di abuso alcolico, realizzata da parte di un operatore, mentre un partecipante esercitava il ruolo più neutrale di un passante che subiva la comunicazione inappropriata della persona intossicata, ha immediatamente attivato il gruppo consentendo di esprimere ipotesi e fare domande sull’abuso alcolico.

Particolarmente ef?cace è stata la scelta di far seguire le ri?essioni attraverso l’APP, strumento con il quale i partecipanti si sono sentiti attivamente coinvolti. In?ne, gli operatori delle cooperative hanno regolarmente realizzato follow-up successivi.

A distanza di quasi due mesi, i partecipanti hanno mostrato di ricordare lo schema seguito durante l’intervento e i contenuti principali, con particolare attenzione alle conseguenze del consumo di alcol in termini di salute ?sica ed impatto sulle relazioni interpersonali, nonché a livello sanzionatorio e legale. Riferiscono di aver apprezzato l’uso dell’etilometro, che non conoscevano, e della APP, che li ha aiutati a dare maggior concretezza agli elementi informativi, riconoscendo che quest’ultima potrebbe essere uno strumento da utilizzare anche nella quotidianità per misure l’alcolemia e per evitare conseguenze negative o sanzioni.

2. Interventi nei CAS di Rimini

Ad ottobre 2019 e novembre/dicembre 2022 sono stati organizzati incontri di prevenzione rivolti agli abitanti di due CAS del territorio di Rimini. È stato effettuato un incontro di due ore per ciascun progetto svolto nei centri di accoglienza, alla presenza degli operatori che vi lavorano. Gli interventi sono stati gestiti anche da un’educatrice professionale del SerDP e da una psicologa del progetto Circolando (Cooperativa Sociale Cento Fiori), con competenze speci?che in materia di immigrazione ed etnopsicoterapia. Gli interventi sono stati supportati e tradotti da mediatori culturali di lingua Bangla, Urdu, Inglese, Francese, Arabo e Bambara messi a disposizione dalla cooperativa. Nel 2019 hanno partecipato al progetto 52 persone, tutti uomini dai 19 ai 41 anni, mentre nel 2022 hanno partecipato al progetto 49 persone, tutti uomini dai 20 ai 38 anni. Le provenienze principali sono indicate nel gra?co 2 e gra?co 3.

Grafico 2 Grafico 3

Gli incontri sono sempre iniziati con un lavoro di brainstorming collettivo sulle parole “droga” e “dipendenza”, volto ad indagare il livello di conoscenza nei partecipanti e a capire stili ed usi di consumo nei Paesi di origine, in modo da poter meglio declinare i contenuti dell’incontro. Sono state quindi presentate slide con video ed immagini al ?ne di supportare ciò che veniva detto. I diversi temi affrontati sono stati adattati alla quotidianità e alle storie delle persone che hanno partecipato all’incontro, in modo tale da rendere ciò che veniva detto più utile e comprensibile e in modo da creare un setting in cui esse non si sentissero giudicate nei loro comportamenti.

Frasi come: “La preoccupazione che deriva dal tanto tempo passato ad aspettare il permesso di soggiorno provoca molto stress e spesso si prova a consumare alcool per smettere di pensare” hanno aiutato a far sì che le operatrici venissero percepite come più vicine al mondo dei partecipanti che, di conseguenza, a loro volta si sono sentiti compresi e autorizzati a fare domande e a chiedere informazioni. Gli incontri strutturati in questo modo avevano infatti diverse ?nalità: aumentare nei destinatari la consapevolezza relativa sia all’assunzione di sostanze stupefacenti, farmaci e psicofarmaci, sia ai comportamenti a rischio come il gioco d’azzardo; fornire una panoramica generale sui diversi servizi presenti sul territorio; dare maggiori informazioni rispetto all’uso di sostanze come autocura e anticipare possibili alternative per lenire i pensieri e le sofferenze sia ?siche che psicologiche; informare su norme e legislazione legate al consumo e alla compravendita di sostanze stupefacenti ed, in particolare, sulle ricadute che questi possono avere sui percorsi di regolarizzazione del permesso di soggiorno.

Durante gli incontri è stato messo a disposizione materiale informativo sempli?cato e multilingue, sia sulle diverse sostanze che sugli aspetti legati al consumo ed alla diffusione delle stesse, oltre che sui servizi socio-sanitari del territorio ai quali le persone si possono rivolgere per ricevere cura, informazioni e prevenzione.

3. Gruppo di lavoro per Minori Stranieri Non Accompagnati

I referenti del progetto SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) del Comune di Rimini, in rete con i servizi del territorio, hanno espresso il bisogno di approfondire con l’utenza ospitante tematiche relative alle dipendenze patologiche comportamentali, con focus sui temi del gaming. Nell’estate del 2022 è così nato un tavolo di lavoro, costituito dal personale del Comune di Rimini, quale gestore del progetto SAI, un’educatrice professionale del SerDP ed operatori della cooperativa Papa Giovanni XXIII e Il Millepiedi. Il gruppo ha rappresentato uno spazio di confronto sulle possibili azioni da mettere in atto, a partire dall’osservazione effettuata dagli operatori i quali, condividendo tempi e spazi di vita dei giovani ospiti, hanno notato un notevole

incremento del tempo impiegato nell’attività di gioco online, in particolar modo a seguito del periodo di pandemia da Covid-19. Diversi studi dimostrano come la pandemia da Covid-19 abbia avuto un impatto sia sul fenomeno migratorio in sé che sull’ampli?cazione di rischi quali: incertezza sul futuro, dif?coltà economiche, perdita dei propri cari, isolamento e paura (OIM, 2020); che a loro volta determinano conseguenze negative sulla salute mentale e sui comportamenti patologici (Pompidou Group, 2022). In coerenza con queste osservazioni, è stato avviato con l’équipe prevenzione del SerDP di Rimini un progetto di prevenzione selettiva, con l’obiettivo di aumentare nei Msna la consapevolezza del proprio utilizzo dei videogame ed orientare i ragazzi verso scelte di uso ragionate, offrire loro uno spazio in cui fare domande, ri?ettere ed aumentare la conoscenza dei servizi utili in caso di necessità. Il progetto è stato avviato a febbraio 2023, pensato come un ciclo di due incontri per ciascun gruppo di Msna. Ogni incontro è stato realizzato con la presenza degli operatori di riferimento e di mediatori culturali di lingua Bangla, Arabo e Pashtu, presso la sede della casa ludica A Good Game Space, messa a disposizione dal Comune di Rimini ed usufruita dal SerDP di Rimini per attività di prevenzione e formazione – e realizzato da un’educatrice professionale del SerDP e da una psicologa del progetto Circolando (Cooperativa Sociale Cento Fiori). Gli incontri sono stati strutturati in modo da poter affrontare, inizialmente, gli elementi del gaming tramite attivazioni pratiche (brainstorming) e di ragionamento con l’uso di video e materiali utili a conoscere sia il gruppo, sia il punto di vista di ogni singolo giocatore, il suo coinvolgimento emotivo e l’approfondimento di aspetti educativi utili alla gestione dell’attività all’interno della propria vita. L’inquadramento iniziale del gruppo ha permesso, successivamente, di avviare, nella seconda giornata, un lavoro di ri?essione condiviso con tutti i partecipanti rispetto al tempo e alle regole di uso del dispositivo elettronico, con l’obiettivo di lavorare in favore di una maggiore autonomia di gestione dello stesso. Ad oggi è stato realizzato un ciclo di incontri con un gruppo di 8 partecipanti tra i 16-17 anni provenienti dal Pakistan, Bangladesh, Egitto, Afghanistan. Al gruppo sono stati consegnati dei questionari somministrati in forma animona, nello speci?co, un questionario pre-intervento creato ad hoc dal servizio ?nalizzato a conoscere il livello di interesse e di coinvolgimento nell’attività di gaming da parte del gruppo singolo, uno di gradimento e il questionario ACE2 dal quale non è emersa la presenza di esperienze traumatiche. Come da gra?co 4, la maggior parte degli intervistati riporta di giocare più di 4 ore al giorno, quale indicatore potenzialmente predittivo dello sviluppo di un comportamento problematico per il funzionamento socio-relazionale. Dal questionario è inoltre emerso che il periodo di inizio dell’attività di gaming spesso corrisponde all’arrivo del minore in Italia.

Grafico 4

La metodologia adottata, grazie anche ai dati emersi, ha permesso di favorire la costruzione di un pensiero ragionato e condiviso sul gaming ed il suo uso, oltreché di normalizzare, anziché patologizzare, l’attività e la sua presenza nella vita quotidiana.

Conclusioni

Gli interventi di gruppo descritti sono frutto di ragionamenti tra il SerDP, le équipe dei centri CAS e SAI e la Prefettura, al ?ne di raggiungere una maggior popolazione di utenti destinatari, evitare accessi impropri al Servizio Dipendenze Patologiche e stigmatizzare ulteriormente le persone migranti.

Sappiamo che i fattori di rischio e protezione rispetto all’uso di sostanze e ai comportamenti di dipendenza patologica variano a seconda di età, cultura, provenienza, storia di vita e contesto. Lo scopo di ogni intervento di prevenzione è quello di potenziare i fattori di protezione, in modo che possano ef?cacemente contrastare quelli di rischio; partendo da questo presupposto, è indispensabile che le azioni di prevenzione all’uso di sostanze e ai comportamenti patologici che si rivolgono a cittadini stranieri tengano conto non solo della cultura di provenienza ma anche degli elementi che caratterizzano i processi migratori, i centri di accoglienza e le pratiche legali legate allo status di migrante, che in?uenzano le vite e gli stili di comportamento delle persone che attraversano questi percorsi.

Tra le barriere, invece, che impediscono alle persone straniere di accedere ai servizi dedicati alle dipendenze patologiche sono state documentate in letteratura, la mancanza di modelli di trattamento culturalmente orientati e la carenza di conoscenze specialistiche da parte degli operatori sanitari rispetto a caratteristiche e motivazioni delle persone destinatarie (McCleary e al, 2016). Un intervento può essere ef?cace solo se viene diversi?cato rispetto ai peculiari bisogni delle persone, cogliendone la complessità, piuttosto che temendo la loro diversità o provando ad adattare le necessità delle persone straniere ai servizi già presenti per la popolazione locale (Kane e Greene, 2018). Questo signi?ca provare a pensare oltre agli interventi culturalmente orientati: le persone che migrano non sono, infatti, solo rappresentanti delle proprie culture di provenienza ma sono persone in movimento con storie e culture che si modi?cano e si mescolano con i contesti di arrivo (Losi, 2020). Dunque, sebbene sia necessario, non è suf?ciente conoscere i modelli di consumo di una determinata cultura, ma occorre esplorare e comprendere di volta in volta le conoscenze e gli stili di vita di chi si ha davanti e provare il più possibile a declinare gli interventi in modo personalizzato (es. attraverso esercizi di gruppo, discussioni e questionari). Infatti gli interventi maggiormente ef?caci sono quelli basati sui bisogni espressi dalla persone, consapevoli della loro cultura ma anche delle loro storie e traiettorie di vita.

Sulla base dell’esperienza svolta e delle osservazioni riportate, proponiamo alcune suggestioni per programmare interventi futuri:

  1. diffondere nei centri di accoglienza questionari e materiale informativo relativi all’uso di sostanze, alcol e farmaci, per conoscere la peculiarità dei bisogni del gruppo presente, con l’obiettivo di migliorare gli interventi adattando i contenuti e le modalità sulla base dei risultati emersi, e per aumentare le competenze per la prevenzione e la gestione dei fenomeni di consumo da parte persone migranti;
  2. formare dei peer educator nelle comunità di riferimento, in modo che possano af?ancare le operatrici negli interventi e informare in autonomia le proprie comunità rispetto ai comportamenti patologici.

In?ne, è fondamentale sottolineare come spesso i comportamenti di abuso e dipendenza patologica delle persone migranti siano correlati, a sofferenze ?siche e psicologiche pre-esistenti la partenza o legati al processo migratorio stesso; le sostanze o i comportamenti a rischio vengono in questi casi utilizzati al ?ne di autocura o per tenere sotto controllo la sintomatologia (Vasic et al, 2021). Per questo, durante gli interventi è raccomandabile fare riferimenti al malessere e informare le persone anche degli altri servizi presenti sul territorio, come il Centro di Salute Mentale, con cui sarà indispensabile fare sempre più rete, anche negli interventi di prevenzione. Le persone migranti sono, infatti, portatrici di bisogni complessi e obbligano per questo a pensare sempre di più a progetti collettivi, articolati e in connessione con altri servizi sia pubblici che privati. Gli interventi dovrebbero ri?ettere la natura stessa delle persone a cui si rivolgono: mai statici, in movimento e aperti al cambiamento.

Co-autori

Elisa Martino, Psicologa-Psicoterapeuta SerDP Lugo/AUSL della Romagna

Sara Montuori, Educatrice Professionale, SerDP RN

Nicoletta Russo, Psicoterapeuta, Cooperativa Sociale Cento Fiori RN

Note

1 I CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria, sono rivolti a richiedenti protezione internazionale coordinati dalle Prefetture e gestiti da enti del Terzo Settore.

2 Questionario ACE (Adverse Childhood Experience), si riferisce alle esperienze traumatiche o stressanti che possono interferire con i normali processi di sviluppo.

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«L’équipe marginalità a Rimini: ripensare i modelli di cura a partire dal “basso”»: sulla rivista Sestante 12 un articolo cofirmato dalla collega Cento Fiori Nicoletta Russo

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 12/05/2023 - 12:10
Il saggio, scritto con la psichiatra del Csm Rimini – Ausl Romagna Simona di Marco, illustra il lavoro del “dispositivo interdisciplinare fra sanitario, sociale e terzo settore”: la “sperimentazione di percorsi di cura condivisi e uno strumento di lavoro multidisciplinare per la presa in carico di situazioni complesse”

Sestante, rivista scientifica regionale sui temi delle dipendenze patologiche, della salute mentale e salute nelle carceri della Regione Emilia Romagna e dell’AUSL della Romagna.

Abstract

Le persone migranti nel nostro paese vivono spesso in condizione di grave marginalità e faticano a conoscere e ad accedere ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio. L’articolo si propone di presentare e descrivere il lavoro dell’équipe marginalità nata sul territorio di Rimini, che rappresenta un dispositivo di sperimentazione di percorsi di cura condivisi e uno strumento di lavoro multidisciplinare per la presa in carico di situazioni complesse. L’équipe è composta da diverse soggettività del pubblico e del privato sociale che si occupano a diverso titolo di persone in condizione di marginalità e che lavorano insieme con l’obiettivo di garantirne i diritti e di migliorarne la tutela e la salute. Le persone intercettate dalla rete della marginalità sono portatrici di bisogni sociali, psicologici e sanitari complessi che necessitano di un lavoro di rete e prossimità per poter essere elaborati. Gli interventi di cura pensati dall’équipe tentano di rispecchiare tale complessità.

Introduzione

Sul territorio riminese e non solo, le persone di origine non italiana rappresentano un gruppo ad alto rischio di marginalità e vulnerabilità. La vulnerabilità, intesa come condizione che rende la persona maggiormente predisposta ad eventi di vita negativi, può interessare tutte le persone straniere, sia per la posizione di svantaggio economico che spesso le inquadra nelle fasce più basse della stratificazione dei redditi sia per la posizione sociale, politica e giuridica subordinata rispetto a quella dei cittadini italiani. Esistono inoltre fattori che sono legati strettamente allo status di migrante che l’Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze indica come fattori di rischio legati  all’uso e abuso di sostanze psicoattive: fattori sanitari e psicologici legati alla storia migratoria e  di vita (esposizione a torture, isolamento, violenza), variabili sociali (disoccupazione, precarietà lavorativa e della rete familiare e comunitaria), ma anche problematiche legali (incertezza riguardo al permesso di soggiorno). Le persone straniere spesso presentano, inoltre, difficoltà nella conoscenza e nell’accesso ai servizi del territorio. Per questo, da giugno 2021 a giugno 2022 è stato attivo sul territorio di Rimini il progetto FAMI Be.Com-ER, con lo scopo di intercettare e avvicinare ai servizi cittadini stranieri con dipendenze patologiche e/o con problematiche legate all’abuso di alcol o sostanze.

I risultati di un anno del suddetto progetto FAMI Be.Com-ER (55 persone intercettate di cui 18 accompagnate ai servizi) di fatto hanno mostrato come sia fondamentale disporre di azioni di prossimità e strumenti di mediazione e accompagnamento nell’accesso ai servizi socio-sanitari. Il principale strumento a sostegno di tale progettualità è stato quello del lavoro in rete con tutte le soggettività che, a diverso titolo, si occupavano di persone in condizione marginalità e che ha dato vita al dispositivo oggi denominato équipe marginalità. Data la necessità di continuare questo tipo di lavoro, a Dicembre 2022 è stato avviato nell’ambito del Piano di Zona con il Programma Attuativo Annuale 2022 del Comune di Rimini il progetto Be.Com-ER in Rete, di cui è soggetto attuatore Rumori Sinistri ODV in collaborazione con la Cooperativa Sociale Cento Fiori, in continuità con il progetto FAMI precedente.

Descrizione dell’équipe

L’équipe marginalità nasce a settembre 2021 dall’esigenza di mettere in connessione tutte le realtà che lavorano nell’ambito della marginalità al fine di riuscire a costruire strumenti di intervento e risposte più complete per le persone che si trovano in questa condizione. Oggi rappresenta un dispositivo che comprende operatori della grave marginalità adulta (referenti dei progetti unità di strada senza fissa dimora e bassa soglia, al momento rappresentati da Rumori Sinistri ODV, Papa Giovanni XXIII, associazione Caritas ODV e Croce Rossa Italiana), operatori del comune di Rimini (sportello sociale, ufficio immigrazione, ufficio di piano, sportello Front Office cittadini Stranieri),operatori del CSM, del SerDP e dell’ambulatorio EXTRACEE (servizio di assistenza sanitaria per persone non UE).L’équipe si riunisce una volta al mese con lo scopo di ragionare su situazioni complesse e su percorsi di cura condivisi e si rivolge a persone che si trovano in condizione di marginalità per diversi motivi quali assenza di abitazione, assenza o problemi relativi al permesso di soggiorno, uscita dai percorsi di accoglienza senza il raggiungimento di un’autonomia, mancanza di un’assistenza medica di base. L’équipe marginalità è nata presso Casa Madiba Network, uno spazio sociale autogestito con progetti culturali e sociali rivolti in particolare alle persone in condizione di homelessness, razzializzate, gender non conforming e in condizione di precarietà e sfruttamento lavorativo che opera contro le discriminazioni e sul contrasto all’emarginazione adulta. Qui si è strutturato lo sportello Be.Com-ER: il luogo in cui è nata l’équipe è di importanza fondamentale, poiché rappresentava già uno spazio di aiuto e ascolto per le persone in condizione di grave marginalità. L’équipe marginalità è nata dal “basso”, dalle esigenze di persone che sperimentavano bisogni complessi e a cui venivano proposti interventi insufficienti. I principi ispiratori dell’équipe marginalità fanno infatti riferimento al concetto di governmentaly from below (Appadurai, 2001) ovvero alla capacità di governo dal basso, un insieme di modalità d’azione che prevede la condivisione di strategie di risposte e analisi dei bisogni con gli stessi soggetti che portano la domanda d’aiuto. Questo modo di agire ha consentito di uscire dai modelli di cura normalizzati e pensare alla salute in modo radicalmente diverso da quello solitamente concepito, partendo cioè non dalla patologia ma dal riconoscimento dei diritti delle persone.

Il lavoro dell’équipe si articola in varie fasi che partono da un lavoro di lettura della biografia della persona, atto a identificare i fattori di rischio e di protezione, all’individuazione delle offerte del territorio e alla negoziazione di un progetto personalizzato. L’analisi della domanda viene effettuata tramite un dispositivo gruppale che comprende tutti gli attori presenti nell’équipe. Questa modalità di lavoro permette la ridefinizione del problema in una prospettiva che viene arricchita dall’apporto di tutti i membri dell’équipe in un’ottica multidimensionale. Secondo questo approccio il bisogno di un singolo rappresenta solo la parte manifesta di una domanda più ampia, ovvero l’emergente di una problematica del contesto in cui la persona si trova (Montecchi 2021). Le prime azioni che vengono svolte sono solitamente rivolte alla stabilizzazione della persona dal punto di vista sociale e burocratico che si esplicitano nella ricerca di un’abitazione e nel supporto legale sul permesso di soggiorno e su eventuali problemi ad esso legati. Infatti, il diritto alla casa e la possibilità di avere un permesso di soggiorno rappresentano le basi necessarie al benessere della persona e allo sviluppo di qualsivoglia altro intervento sociale e/o sanitario. Qualora si valutasse la necessità, vengono attivate le funzioni sanitarie o presso i servizi o nei luoghi in cui la persona si trova. Se la persona è inserita nei progetti presenti sul territorio vengono garantite équipe integrate e consulenze specifiche che supportino l’individuo e coloro che con esso lavorano nella gestione delle problematiche che possono interferire con l’adesione ai trattamenti e l’accesso ai servizi. Quando necessario vengono inoltre attivati interventi di mediazione culturale, non solo nel contesto dei colloqui con le persone, ma anche con funzione di lettura e inquadramento culturale delle situazioni nell’ambito del lavoro dell’équipe. L’équipe è riuscita, in questi termini, ad inserire persone con problematiche a diversi livelli nei progetti sul territorio e fare aderire ad interventi terapeutici persone che manifestavano scarsa compliance. Il lavoro con la marginalità comporta la gestione di una complessità che può essere difficile da affrontare e che si ripercuote anche sui gruppi di lavoro. Vissuti emotivi quali frustrazione, rabbia e impotenza possono depositarsi sugli operatori delle équipe insieme a dinamiche controtransferali ed istituzionali che si attivano anche fra le soggettività coinvolte. Tali fattori, se non ben elaborati, possono ripercuotersi nell’operatività creando, oltre che malessere negli operatori, inefficacia nelle risposte. Un’ulteriore funzione dell’équipe è quella di consentire uno spazio gruppale di rielaborazione di tutti questi aspetti rimanendo a supporto dei gruppi di operatori che lavorano sui progetti.

Risultati e riflessioni

Da settembre 2021 ad oggi sono state prese in carico dall’équipe marginalità un totale di 17 persone (cfr. figura 1), di cui due donne, con provenienza varia: Gambia (2), Pakistan (2), Guinea Conakry (1), Bangladesh (1), Afghanistan (1), Senegal (2), Togo (1), Macao (1), Nigeria (1), Camerun (1), Tunisia (1), Romania (1) e Somalia (2). Di questi, su 11 che manifestavano disagio mentale 10 hanno aderito a percorsi presso il CSM; sono state segnalate solo 2 persone con problematiche relative all’abuso di sostanze e alcol, che sono state entrambe prese in carico dal SerDP; delle 17 persone intercettate dall’équipe, 10 manifestavano il problema dell’essere senza fissa dimora e per tutte è stata trovata una soluzione abitativa nelle strutture a bassa soglia presenti sul territorio; per 6 persone sono stati attivati percorsi di assistenza legale.

Un risultato fondamentale è stato quello di permettere alle persone con disagio mentale e/o problematiche legate all’abuso di alcol e sostanze di rimanere all’interno della comunità e di essere supportate con progetti individuali sul territorio con il sostegno costante dell’équipe. La coordinazione e l’integrazione degli interventi di supporto a vari livelli (sanitario, abitativo, legale) mediante il lavoro dell’équipe, hanno consentito di fatto di sostenere queste persone nei luoghi di vita della comunità senza dover ricorrere a progetti residenziali specialistici (progetti SAI per disagio mentale, comunità terapeutiche, residenze sanitarie psichiatriche). I risultati ottenuti sottolineano la necessità di intendere la salute non come mera assenza di malattia ma come rapporto equilibrato della persona con il contesto in cui abita. Le persone che migrano sono spesso sottoposte a processi che portano ad una serie di perdite, materiali e simboliche (perdita della casa, del permesso di soggiorno, separazione dalla famiglia) che di fatto trasformano le persone da persone nel mondo a persone fuori dal mondo (Losi, 2010). Quando la persona si trova fuori dal mondo, il disagio psicologico e la malattia hanno maggiore probabilità di sorgere. Per questo, l’équipe lavora per riconnettere le persone anche con i contesti di provenienza coinvolgendo, quando possibile, connazionali e familiari nei percorsi di cura. Le sofferenze portate dalle persone migranti nella maggior parte dei casi non possono essere concepite come confinate all’interno della persona ma come fenomeni di sofferenza urbana (Saraceno, 2019) prodotti cioè da una serie di dimensioni politiche e sociali che sono proprie delle città in cui le persone vivono. Le persone in condizione di marginalità si trovano frequentemente ad avere a che fare con situazioni di violenza e discriminazione; ciò è spesso causato dall’estrema deprivazione materiale e dall’umiliazione morale delle persone coinvolte e non possono essere interpretati in modo semplicistico come mere colpe o espressioni di patologie individuali. Questi fenomeni di violenza sono maggiormente spiegabili come emergenti di un processo collettivo di sofferenza urbana che si collocano al termine di un percorso di fallimenti rispetto all’inclusione e alla difesa di diritti. Un emergente secondo la concezione operativa di gruppo è “una situazione, un comportamento del gruppo o dell’individuo, che con il suo manifestarsi denuncia la situazione dominante” e la malattia “non è da considerare come la malattia di un soggetto ma come la malattia dell’unità di base della struttura sociale” (Pichon-Rivière, 1985). L’équipe rappresenta anche un osservatorio della comunità e uno spazio di pensiero rispetto a queste situazioni. La complessità richiede dispostivi flessibili, interdisciplinari che possano funzionare da mente gruppale collettiva, in grado di elaborare le varie dinamiche che possono disturbare una corretta analisi e differenziazione della domanda e a portare di conseguenza a risposte parziali e individuali. Infine, la cura collettiva, per poter essere chiamate tale, non può prescindere dalla voce delle persone alle quali questi interventi sono rivolti. Non sono i cittadini a dover disegnare i propri bisogni adattandoli alle offerte del sistema, ma l’offerta di salute a dover partire dai bisogni dei cittadini (Saraceno, 2022). Partire dalla persona è, inoltre, un’azione che fa parte del processo di cura stesso: rendendo le persone attive nei propri percorsi si restituisce loro di avere la capacità di scelta. I risultati del lavoro svolto dimostrano che i percorsi più riusciti sono stati quelli costruiti a partire dal “basso”, quando cioè gli operatori sono usciti dalle istituzioni per incontrare le persone nei luoghi in cui queste si erano naturalmente rivolte per chiedere aiuto.

Conclusioni

L’approcciarsi alle migrazioni secondo il paradigma dell’emergenza e la concettualizzazione delle persone che arrivano in Europa come fenomeno eccezionale ha prodotto a livello pubblico una percezione delle migrazioni unicamente come un problema legato a questioni di sicurezza e di ordine pubblico (Pitzalis, 2018). Questa è, tuttavia, una visione fuorviante, che ha legittimato la categoria dell’urgenza degli interventi in nome dell’emergenza oltre che contribuire ad occultare aspetti storici, economici, sociali, culturali e politici che riguardano le migrazioni. Se smettiamo di considerare le questioni come emergenziali, allora assumiamo che queste richiedano interventi sistemici, di durata indeterminata. In quest’ottica l’équipe marginalità, in quanto strumento di supporto per le persone migranti, dovrebbe diventare, nella nostra prospettiva, un dispositivo permanente, pensato e garantito dalle istituzioni, per far fronte alle problematiche che presentano le persone che si trovano in condizione di marginalità e che abitano le periferie delle nostre città, e che non necessariamente sono di origine straniera. I dispositivi di cura collettivi e multidisciplinari possono, infatti, essere uno strumento di intervento efficace per tutte le persone che presentano problematiche complesse che richiedono percorsi di cura co-costruiti. Un altro fattore fondamentale riguarda le politiche che ciascun territorio sviluppa rispetto al tema dell’abitare. Il fatto di avere un luogo sicuro dove vivere, instaurare le proprie relazioni ed esprimere la propria soggettività dovrebbe essere alla base di qualsivoglia intervento che pensi alla salute mentale, perché non ci può essere salute, né mentale né fisica, senza casa. Le soluzioni abitative individuate dall’équipe hanno riguardato la rete delle strutture della bassa soglia che hanno consentito di rispondere all’emergenza. Risulta tuttavia fondamentale pensare a soluzioni strutturate e integrare le politiche abitative con gli interventi rivolti alla grave marginalità, affinché il diritto all’abitare sia realmente esigibile (Leonardi, 2021).

Il lavoro con la sofferenza e la malattia portata dalle persone in condizione di marginalità insegna a partire dal riconoscimento dei bisogni e dei diritti fondamentali di cittadinanza, senza i quali non è possibile costruire alcuna forma di intervento. Anche l’offerta di salute dovrebbe pertanto essere pensata dal basso, ovvero a partire dai bisogni dei cittadini.

Questo implica ricercare la complessità sistemica delle cause, che può essere fatta solo attraverso un lavoro di rete: il problema non è solo ciò che la persona porta nell’ambulatorio medico ma ciò che perpetua la sofferenza al di fuori dell’ambulatorio.

Bibliografia

N. Losi, Vite Altrove. Migrazione e disagio psichico. Borla Ed, 2010

A. Appadurai, Deep democracy: urban governmentality and the horizon of politics, Environment&Urbanization Vol 13 N. 2, 2001

B. Saraceno, Salute Globale e diritti. Conversazioni sulla cura e la salute mentale. DeriveApprodi, 2022

E. Pichon-Rivière, Il processo gruppale. Dalla psicoanalisi alla psicologia sociale, Libreria Editrice Lauretana, 1985

L. Montecchi, L’ombra dell’Angelo. Sensibili alle foglie, 2021

S. Pitzalis, La costruzione dell’emergenza. Aiuto, assistenza e controllo tra disastri e migrazioni forzate in Italia. Argomenti, terza serie, 2018

D. Leonardi, La colpa di non avere un tetto. Homelessness tra stigma e stereotipi, Eris, 2021

B. Saraceno, Psicopolitica. DeriveApprodi, 2019

L'articolo «L’équipe marginalità a Rimini: ripensare i modelli di cura a partire dal “basso”»: sulla rivista Sestante 12 un articolo cofirmato dalla collega Cento Fiori Nicoletta Russo proviene da Cento Fiori, Rimini.

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