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Cnca: Referendum sul consumo della cannabis, sì alla depenalizzazione

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 27/10/2021 - 15:08
La Conferenza nazionale sulle droghe sia l’occasione per ripensare la legislazione e il sistema di intervento

Roma – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) – di cui fa parte la Cooperativa Sociale Cento Fiori – esprime il proprio sostegno al referendum sulla cannabis, un’occasione per escludere dalla sfera della giustizia penale il consumo e la coltivazione per uso personale. La Federazione ha sempre sostenuto – fin dalla mobilitazione della campagna “Educare, non punire” contro il Dpr 390/90 – che una persona che consuma sostanze non deve entrare in carcere né incontrare, per questa sola ragione, un rappresentante delle forze dell’ordine, quanto piuttosto un adulto competente, che sappia aiutarla a elaborare le ragioni del consumo soprattutto quando diventa problematico o dipendenza. Anche le sanzioni amministrative, imposte in questi anni a circa un milione e mezzo di persone, dovrebbero essere previste solo nei casi in cui l’uso di sostanze può pregiudicare la sicurezza di terzi (come nel caso della guida sotto effetto di sostanze stupefacenti).  

Per il CNCA il referendum –  e il testo base sulla depenalizzazione della coltivazione di cannabis in casa approvato in commissione Giustizia, che speriamo sia presto calendarizzato in aula –  dovrebbero favorire una discussione pubblica sulla necessaria e indifferibile modifica della legislazione vigente in materia di droghe, che non può non tener conto delle differenze esistenti tra le svariate sostanze disponibili, le tante modalità di consumo sperimentate e le problematiche connesse. A tal proposito, appare del tutto irrazionale trattare qualsiasi uso di sostanze alla luce di una tossicodipendenza o di un consumo problematico.

La Federazione auspica che questo netto cambiamento di approccio nella legislazione, ma anche nella revisione e ammodernamento del sistema di intervento, sia al centro della prossima Conferenza nazionale sulle droghe, prevista a Genova il 27 e 28 novembre prossimi, e della Conferenza autoconvocata che avrà luogo, sempre nel capoluogo ligure, il 26 novembre, eventi a cui saremo presenti come attivi protagonisti.

Ufficio Stampa CNCA, Roma, 27 ottobre 2021

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Si rafforza la collaborazione tra Università di Bologna e Cento Fiori attraverso la partecipazione del Cefeo alle crociere terapeutiche 2021

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 27/10/2021 - 14:32
Il professor Giannino Melotti (Cefeo – Università di Bologna): «Stiamo cercando di mettere a punto un sistema di valutazione dell’attività svolta dalle crociere del Progetto Ulisse». Le crociere in Croazia salutate dal fondatore, Werther Mussoni.

Rimini – Cento Fiori e il Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor (Cefeo) dell’Università di Bologna hanno rafforzato la collaborazione attraverso due crociere terapeutiche questa estate. La seconda con destinazione Croazia si è conclusa recentemente e ha visto come “membro dell’equipaggio” Giannino Melotti, docente e ricercatore Cefeo, che ha affiancato per una settimana capitan Andrea Ambrosani, lo skipper ed educatore Cento Fiori che ha ereditato il comando dal fondatore del progetto, Werther Mussoni, e l’educatrice Elisabetta Boffa. «E’ la seconda crociera alla quale partecipa Cefeo, che ha in atto una collaborazione per mettere a punto un sistema di valutazione dell’attività svolta dalle crociere del Progetto Ulisse».

Giannino Melotti, docente dell’Università di Bologna e ricercarore del Cefeo, Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor.

Il rapporto tra Cefeo e Cento Fiori si era con concretizzato anche con la partecipazione della cooperativa sociale a diverse iniziative del Centro di Ricerca. Due convegni organizzati da Cefeo sull’Outdoor education, come viene chiamata l’attività educativa che “sfrutta” la natura per i processi terapeutici, e una lezione all’Università di Bologna sede di Rimini, tenuta dal fondatore della Cooperativa, Werther Mussoni, dallo psicologo Michele Maurizio D’Alessio e dall’educatore–skipper Andrea Ambrosani nel marzo 2019. «Stiamo cercando di mettere a punto strumenti di valutazione – ha spiegato il professor Giannino Melotti- con Cento Fiori ma anche con altre realtà di Bologna e del Veneto, che lavorano più sulle esperienze con la montagna e il trekking».

Dopo la pausa forzata dell’emergenza CoVid, il progetto Ulisse ha quindi ripreso le crociere terapeutiche, che quest’anno coincidono con i 40 anni di esistenza della Cooperativa Sociale Cento Fiori. La prima del 2021 è stata con i pazienti della Comunità Terapeutica di Vallecchio, alla quale ha partecipato Chiara Borelli, dottoranda di ricerca del Dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, per uno studio di Cefeo. La seconda con gli ospiti del Centro Osservazione e Diagnosi, sempre a Vallecchio.

A salutare il viaggio il fondatore del progetto, Werther Mussoni, che anche se ha smesso la cerata del capitano, non fa mai mancare il suo supporto agli equipaggi, quando non prende addirittura prende il mare insieme ai pazienti. Ai nuovi marinai Mussoni ha ricordato che questa esperienza serve “a far riscoprire il gusto della vita che c’è nelle cose, anche in quelle inaspettate o non piacevoli, e nelle persone che ci circondano”. A sottolineare che questo viaggio è un’ulteriore tappa nel percorso di realizzazione di sé, avviato con l’adesione alla terapia.

Werther Mussoni, già presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori, durante una lezione all’Università di Bologna sede di Rimini.

«Abbiamo voluto continuare a fare questa esperienza – ha detto Mussoni – perché i pazienti scoprono che è facile godersi la vita riuscendo però a capire cosa succede. Quando diciamo che il diario di bordo (che ciascuno di loro tiene come compito terapeutico) è una cosa importante è perché aiuta a fermare il momento, a cogliere l’attimo, a trovare le cose belle che stanno vivendo. Perché spesso le cose belle ci scorrono sopra e non ce ne accorgiamo». «Qui sulla barca – ha detto Werther Mussoni rivolgendosi ai pazienti della seconda crociera terapeutica – abbiamo la possibilità di godere di diverse cose. Intanto le persone: la diversità, le cazzate che si raccontano, la litigata o il convivere insieme, fare da mangiare, che a pensarci è un atto d’amore e di affetto verso gli altri. Poi c’è la natura. In mezzo al mare si può vedere la via Lattea, che di notte fa quasi paura da quanto è nitida e grande, si può godere dell’ozio e della natura. Avete l’occasione di godervi per una settimana di queste cose, bisogna imparare ma non è difficile , basta metterci la disponibilità. Il vostro compito è quello di godervi la vita».

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«Tutto in ordine: le analisi prima di esternalizzare»: la seconda puntata della webserie Target Sinergie.

Nella seconda puntata di CLIP - Contract Logistics in Pillole, focalizzeremo l’attenzione su ciò che precede in azienda l’esternalizzazione dei servizi sia logistici nello stabilimento sia di supporto alla produzione. Nell'intervista di Enrico Rotelli al direttore commerciale di Target Sinergie Davide Zamagni, ascolterete quindi l’analisi della situazione e l’approccio che avrà il fornitore con la committenza.

Target Sinergie srl dal 1988 fornisce alle imprese soluzioni in outsourcing di Logistica di magazzino e di e-commerce. Operiamo in otto regioni d'Italia per una platea di grandi e medie imprese attive: sui mercati italiani del Beverage, del Catering, della Farmaceutica, della Metalmeccanica e dei servizi; sui mercati mondiali con brand alimentari alfieri del Made in Italy.

Intervista e progetto a cura di Enrico Rotelli, sigla di Leonardo Militi, riprese, audio e montaggio a cura di Giacomo Fiore, una produzione Target Sinergie - ufficio Commerciale.

Tutto in ordine: le analisi prima di esternalizzare #02 CLIP - Contract Logistics In Pillole Video of Tutto in ordine: le analisi prima di esternalizzare #02 CLIP - Contract Logistics In Pillole Notizie Video
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La Cento Fiori compie 40 anni – articolo de Il Ponte, settimanale diocesano di Rimini

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 15/10/2021 - 16:09
Il settimanale diocesano di Rimini Il Ponte dedica una pagina al 40° anniversario della fondazione della Cooperativa Sociale Cento Fiori. L’articolo, per gentile concessione della redazione.

La storia della Cooperativa Sociale Cento Fiori comincia ufficialmente il 7 maggio 1981 con la firma davanti al notaio Enrico Franciosi di diciannove persone. Ma se chiedete a chi c’era e a chi c’è, tutti dicono che “la Cento Fiori è figlia di una manifestazione di piazza”. Se volete leggere un frammento della storia politica e sociale di Rimini, ma anche dell’Italia, alle prese con il dilagare dell’eroina tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80, l’ecosistema Cento Fiori è un buon soggetto da mettere nel vetrino del vostro microscopio.

Nella sua genesi e nel suo percorso c’è il dilagare dell’eroina, un’epidemia che ha travalicato classi sociali, quartieri residenziali e popolari, fazioni politiche, irrompendo nella società riminese e italiana. Per alcuni moda, per altri “il massimo del capitalismo, perché raggiungevi il benessere, non avevi più bisogno di acquistare nulla”, ma per tutti e per tutta la città un calvario inarrestabile, contro il quale non c’erano metodologie codificate e strutture consolidate: tutto era nascente o nato da poco. La lotta all’eroina è una storia di pionieri dove ciascuno cercava una propria via.

Il 7 maggio 1981 la cooperativa nasce come costola operativa del Centro Tutela Salute Tossicodipendenti, un neonato servizio portato avanti da un pugno di giovani medici, sociologi, psichiatri, tra i quali Sandra Caroldi, Massimo Ferrari, Sergio Semprini Cesari, Leonardo Montecchi, William Raffaeli, Loris Tomelli e Fabio Arcangeli. Intorno al loro operato si coagula un collettivo che cerca, con il trascorrere dei mesi, di costruire un Modello Rimini nella lotta alla droga. Un modello che, pur con qualche variante che il tempo inevitabilmente ha portato, continua a vivere nell’attuale Cooperativa Sociale Cento Fiori, sempre riminese nel cuore pulsante, ma con ospiti da tutta Italia con problemi di qualunque dipendenza da sostanza.

Al centro cominciano ad arrivare i primi tossicodipendenti che prendevano le fiale di metadone, prescritte dai medici di base. I quali erano in pochi a sapere che era un farmaco che creava dipendenza e che era utilizzato ‘a scopo ludico’.

“Ludico si fa per dire – ricorda Montecchi – con quelle siringone dell’epoca non era un gran che piacevole…”. In ogni caso, con le prescrizioni dei medici si era creato un mercato ‘grigio’ del metadone, che comunque si sovrapponeva al mercato dell’eroina. Al CMAS decisero di utilizzare il metadone come argine per l’eroina, ma non come era stato fatto dai medici di base, in modo inconsapevole. Centralizzarono la distribuzione e nello stesso tempo eliminarono le fiale per trasformarle in sciroppo nella farmacia dell’ospedale, questo perché togliendo la siringa si poteva “togliere il gusto del buco”.

L’eroina ‘sparata’ nelle vene provoca un effetto potente chiamato flash.

“Sapevamo di esperienze di trattamento delle dipendenze con il metadone in sciroppo nelle cliniche statunitensi degli anni ‘60 e dal lavoro di Vincent Dole e Marie Nyswander a New York – ricorda Montecchi – Usavamo il metadone secondo la farmacopea perché le persone si staccassero dal sistema criminale. Chi fa uso di eroina diventa spesso un piccolo spacciatore, si da ai furti, è portato ad avere una vita ai margini per approvvigionarsi della sostanza. Come CMAS ci eravamo pensati come un collegamento che permettesse a queste persone di non emarginarsi totalmente, se uno voleva totalmente disintossicarsi o cercare di inserirsi nel mondo del lavoro. Cercavamo di aiutare gli utenti a non valicare il confine di una doppia società, ovvero la società dei garantiti e quella dei non garantiti”.

Azioni di riduzione del danno ‘ante litteram’, ma anche azioni politiche.

Perché il CMAS non era un Fort Apache in mezzo al nulla. Si era creata una rete di persone che sentivano la presenza di questo morbo e non si rassegnavano a vedere le vittime nelle sue spire. Una rete di persone comuni sensibili al problema o che assistevano amici, colleghi di lavoro ospitandoli a casa mentre cercavano di disintossicarsi, sistemandoli dove si poteva, anche sul divano.

Lo facevano in tanti, lo faceva anche un certo Werther Mussoni, sindacalista dell’Enel e attivista della Gioventù Operaia Cristiana, che ogni tanto andava al CMAS a chiedere consigli per l’amico eroinomane che, insieme alla moglie Anna, e ai due figli piccoli, ospitavano in casa. Ritroveremo Werther pochi mesi dopo il 7 maggio 1981, quando la cooperativa Cento Fiori ha bisogno di passare da una ragione sociale a una entità vera.

Il CMAS non era l’unico centro del lavoro del collettivo in formazione, coinvolgendo tossicodipendenti, familiari, persone socialmente attive. Una propaggine operava nel reparto di Rianimazione, dove ricorda il medico William Raffaeli, “grazie alla disponibilità del primario Franco Grifoni, c’era la disponibilità di posti letto dedicati alle tossicodipendenze. Appena due, ma eravamo uno dei primi ospedali italiani per ricoveri per disintossicazione controllata. Noi usavano le sedazioni impegnative e disintossicavamo con la Clonidina, che blocca i recettori dell’astinenza, fermando le manifestazioni astinenziali. Era questo uno degli aspetti che ci dividevano dall’esperienza di San Patrignano: bastava poco per tenere sotto controllo i segni dell’astinenza. Erano difficili da gestire invece le componenti dell’angoscia ed una serie di complessità: avevamo bisogno di una sedazione molto potente e il reparto di Rianimazione aveva tutti i farmaci e la copertura sempre presente”.

Arriva il 7 maggio 1981, in 19 siglano la nascita della Cento Fiori e il primo presidente è William Raffaeli. L’idea di fondo è che attraverso il lavoro ci si emancipa dalla dipendenza. Ma dopo un po’ ci si rende conto che gestire una cooperativa è un lavoro a tempo pieno e il collettivo coinvolge quel Werther Mussoni che si affacciava al CMAS per aiutare un amico nei guai.

È la svolta. La Cento Fiori anno dopo anno si consolida. Nel febbraio del 1985 un prefabbricato che ospitava terremotati, viene smontato in Friuli e montato a Vallecchio: è l’embrione della Comunità Terapeutica, dove già si coltivano i campi del podere Fantini e si allevano due mucche, Punto e Virgola. Sono sette i primi ospiti, tutti riminesi. E i primi cinque operatori, psicologi ed educatori che lavorano con Mussoni sono stati anche fattori, muratori, elettricisti, contadini, giardinieri: Sandro Poggi, Caterina Staccioli, Alberto Meluzzi, Cabiria Tiraboschi, Patrizia Barchiesi.

Da allora, la stalla è diventata una Scuderia Cento Fiori, accanto è nato il Canile di Vallecchio e un ambulatorio veterinario, con la cooperativa che gestisce anche il Canile comunale di Rimini Stefano Cerni e un servizio di recupero di animali domestici. La Comunità Terapeutica si è allargata e un decennio fa, è diventata di proprietà della Cooperativa. Per gemmazione, all’inizio del nuovo millennio, è nato un Centro Osservazione e Diagnosi, sempre a Vallecchio, con pazienti da tutta Italia, mentre pochi anni dopo la Cento Fiori ha acquisito un altro Centro Osservazione e Diagnosi, L’Airone, ad Argenta, Ferrara.

Completano i servizi il Centro Diurno di Rimini e due gruppi appartamento, che accompagnano i pazienti nel loro reinserimento nella vita di tutti i giorni. I settori lavorativi ed ergoterapici continuano ad affiancare le terapie, con La Serra Cento Fiori a Rimini e la tipografia digitale, che impiegano anche persone diversamente abili, mentre da dieci anni il patrimonio di esperienza nell’accoglienza delle persone è stato impiegato anche nel supporto ai richiedenti asilo.

Fonte: Il Ponte

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A Vallecchio la testimonianza di Dino Scaldaferri: da oltre 30 anni aiuta le persone nelle carceri e nelle comunità

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 06/10/2021 - 18:18
Dal capezzale del figlio malato di HIV ad educatore. Ai pazienti: «La cosa importante è non desistere, non fermarsi. Trovate le ragioni per andare avanti nei vostri errori, sapendo che tutti noi siamo soggetti ad errori»

Da quando l’HIV gli ha portato via il figlio ex tossicodipendente, Dino Scaldaferri ha una missione: aiutare le persone che lottano contro la dipendenza. E’ stato Fabio, suo figlio, a consegnargli un elenco di nomi, negli ultimi mesi in cui Dino lo accudiva: «quando non ci sarò più prenditi cura anche di loro». Era il 1986. Da allora Dino Scaldaferri non si è fermato ai soli amici del suo “Fabietto”, ha mollato il suo lavoro di agente di commercio per firme importanti – come racconta nel suo libro “Mio figlio mi ha insegnato” – è diventato educatore e ha visitato carceri e comunità, portando la sua testimonianza. A oltre 84 anni il suo cammino l’ha portato a Vallecchio, chiamato da Gabriella Maggioli, responsabile della Comunità Terapeutica e del Centro Osservazione e Diagnosi. Qui ha incontrato i pazienti, ragazze e ragazzi di tutte le età e dagli accenti da tutta la penisola.

«La cosa importante è non desistere, non fermarsi. Trovate le ragioni per andare avanti nei vostri errori, sapendo che tutti noi siamo soggetti ad errori» ha detto agli utenti, raccolti in cerchio nella grande sala mensa della Comunità. «E non vergognatevi di parlare con gli educatori, se riuscite a migliorare il rapporto con loro, fatelo». «Io avevo una missione da rispettare, quando ho perso Fabietto. Era il messaggio che mi aveva dato. Se fino ad adesso avete tenuto qualcosa nel cassetto, tiratelo fuori, fino in fondo. Approfittate di questa occasione: questa è una possibilità».

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«Focus Oursourcing, logistica di stabilimento e dei servizi operativi»: on line la prima puntata della webserie Target Sinergie

Rendere la filosofia e l’esperienza di Target Sinergie attraverso una webserie che porti imprenditori, Ceo e responsabili logistici e di produzione a conoscere meglio sia le buone pratiche dell’outsourcing sia le opportunità della terziarizzazione. E’ Clip, Contract Logistics In Pillole, che oggi ha fatto il suo debutto in rete sul canale youtube Target Sinergie.

Nella prima puntata Davide Zamagni, direttore commerciale dell’azienda riminese, attraverso l’intervista condotta dal giornalista Enrico Rotelli, ha affrontato le basi dell’outsourcing: che cos’è l’esternalizzazione, se e quando può essere utile ad un’azienda esternalizzare, a quali produzioni si adatta meglio, quali sono i vantaggi.

La webserie prevede video dalla durata variabile, ben focalizzati su precisi argomenti, con ospiti sia aziendali sia esterni. La narrazione nasce dalla consapevolezza che nel periodo di lockdown connesso all’epidemia Covid-19 il video ha avuto uno sviluppo notevole, diventando attraverso i webinar uno dei principali metodi di divulgazione culturale e promozionale che ha coinvolto ampi strati del pubblico business ad ogni livello.

In passato i video sono già stati utilizzati con successo in passato da Target Sinergie per coinvolgere nuove o acquisite fasce di pubblico, sia in chiave promozionale sia in chiave divulgativa della cultura e delle buone pratiche dell’outsourcing, in particolare in occasione di seminari dal vivo tenuti da ricercatori del Politecnico di Milano e di esperti dei vari settori che coinvolgono le prassi dell’outsourcing logistico.

Progetto e intervista a cura di Enrico Rotelli, sigla di Leonardo Militi, riprese, audio e montaggio a cura di Giacomo Fiore, una produzione Target Sinergie - ufficio Commerciale.

Buona visione.

Focus Oursourcing, logistica di stabilimento e servizi operativi #01 Contract Logistics In Pillole Video of Focus Oursourcing, logistica di stabilimento e servizi operativi #01 Contract Logistics In Pillole Notizie Video Logistica
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Contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile: dall’Emilia Romagna un aiuto alle giovani imprenditrici.

Incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile per superare e contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni nel mercato del lavoro: questo l’obiettivo del “Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e women new deal”, che la Regione Emilia-Romagna ha recentemente creato al fine di consentire lo sviluppo di attività imprenditoriali o professionali caratterizzate dalla prevalente presenza femminile. Nello specifico lo strumento funziona quale complemento di due fondi attualmente esistenti che incentivano la crescita o il consolidamento di imprese. Si tratta dei fondi Starter e Microcredito. Il funzionamento è assai semplice: chi farà richiesta di accesso a questi due ultimi fondi potrà, nel caso ricorrano i requisiti, potrà richiedere un contributo a fondo perduto pari al 40% dell’intervento ammesso fino a un massimo di 30.000 euro. Nel caso, ad esempio, di un progetto del valore complessivo di 50.000,00 euro, il Fondo Starter o Microcredito erogherà a fondo perduto 20.000,00 euro mentre la restante parte sarà sotto forma di prestito supportato dalla garanzia pubblica e a tasso agevolato. I PROGETTI AGEVOLABILI: I progetti che rientrano nell’agevolazione sono quelli che possiedono le seguenti caratteristiche:
  • innovazione produttiva e di servizio;
  • sviluppo organizzativo;
  • messa a punto dei prodotti e servizi che presentino potenzialità concrete di sviluppo;
  • consolidamento e creazione di nuova occupazione sulla base di piani industriali;
  • introduzione ed uso efficace di strumenti ICT, nelle forme di servizi e soluzioni avanzate, con acquisti di soluzioni customizzate di software e tecnologie innovative per la manifattura digitale.
I REQUISITI DEL RICHIEDENTE. I soggetti richiedenti, per rientrare nell’agevolazione prevista per l’imprenditoria femminile, devono rispettare i requisiti previsti dall’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), della legge 25 febbraio 1992, n. 215. Nello specifico possono richiedere l’aiuto previsto dalla Regione Emilia Romagna:
  • le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne;
  • le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; 
  • le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi; 
  • le imprese, o i loro consorzi, le associazioni, gli enti, le società di promozione imprenditoriale anche a capitale misto pubblico e privato, i centri di formazione e gli ordini professionali che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza e di assistenza tecnica e manageriale riservati per una quota non inferiore al 70 per cento a donne. 
L’IMPORTO DELL’AGEVOLAZIONE.  Come già osservato, l’aiuto regionale è pari al 40% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 30.000,00 euro. Il singolo progetto dovrà avere un costo ammissibile non inferiore a 8.000,00 euro. L’istruttoria è gestita interamente da Artigiancredito, l’attuale gestore dei fondi Starter e Microcredito.   CONTATTO LO STUDIO AL NUMERO 0541.708358 PER APPROFONDIRE L'AGEVOLAZIONE E PREDISPORRE LA DOMANDA.    Notizie ImpreseOggi
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Contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile: dall’Emilia Romagna un aiuto alle giovani imprenditrici.

Incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile per superare e contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni nel mercato del lavoro: questo l’obiettivo del “Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e women new deal”, che la Regione Emilia-Romagna ha recentemente creato al fine di consentire lo sviluppo di attività imprenditoriali o professionali caratterizzate dalla prevalente presenza femminile. Nello specifico lo strumento funziona quale complemento di due fondi attualmente esistenti che incentivano la crescita o il consolidamento di imprese. Si tratta dei fondi Starter e Microcredito. Il funzionamento è assai semplice: chi farà richiesta di accesso a questi due ultimi fondi potrà, nel caso ricorrano i requisiti, potrà richiedere un contributo a fondo perduto pari al 40% dell’intervento ammesso fino a un massimo di 30.000 euro. Nel caso, ad esempio, di un progetto del valore complessivo di 50.000,00 euro, il Fondo Starter o Microcredito erogherà a fondo perduto 20.000,00 euro mentre la restante parte sarà sotto forma di prestito supportato dalla garanzia pubblica e a tasso agevolato. I PROGETTI AGEVOLABILI: I progetti che rientrano nell’agevolazione sono quelli che possiedono le seguenti caratteristiche:
  • innovazione produttiva e di servizio;
  • sviluppo organizzativo;
  • messa a punto dei prodotti e servizi che presentino potenzialità concrete di sviluppo;
  • consolidamento e creazione di nuova occupazione sulla base di piani industriali;
  • introduzione ed uso efficace di strumenti ICT, nelle forme di servizi e soluzioni avanzate, con acquisti di soluzioni customizzate di software e tecnologie innovative per la manifattura digitale.
I REQUISITI DEL RICHIEDENTE. I soggetti richiedenti, per rientrare nell’agevolazione prevista per l’imprenditoria femminile, devono rispettare i requisiti previsti dall’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), della legge 25 febbraio 1992, n. 215. Nello specifico possono richiedere l’aiuto previsto dalla Regione Emilia Romagna:
  • le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne;
  • le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; 
  • le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi; 
  • le imprese, o i loro consorzi, le associazioni, gli enti, le società di promozione imprenditoriale anche a capitale misto pubblico e privato, i centri di formazione e gli ordini professionali che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza e di assistenza tecnica e manageriale riservati per una quota non inferiore al 70 per cento a donne. 
L’IMPORTO DELL’AGEVOLAZIONE.  Come già osservato, l’aiuto regionale è pari al 40% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 30.000,00 euro. Il singolo progetto dovrà avere un costo ammissibile non inferiore a 8.000,00 euro. L’istruttoria è gestita interamente da Artigiancredito, l’attuale gestore dei fondi Starter e Microcredito.   CONTATTO LO STUDIO AL NUMERO 0541.708358 PER APPROFONDIRE L'AGEVOLAZIONE E PREDISPORRE LA DOMANDA.    Notizie ImpreseOggi
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Target Sinergie sull’Annuario 2021 della rivista Logistica Management

Target Sinergie inserito nell’annuario 2021 di Logistica Management, la rivista specializzata del gruppo Temi che dedica ogni anno un focus sulle aziedne del settore, due pagine per l’azienda riminese, specializzata in Logistica di magazzino e servizi Operations in Outsourcing. Due pagine dove vengono presentati le caratteristiche dle servizo e le peculiarità che da oltre 30 anni vengono proposte sul mercato delle terziarizzazioni.

La sicurezza di un partner dalla gestione del magazzino ai servizi per la produzione, fino all’e-commerce

Target Sinergie opera da oltre 30 anni nell'ambito dei servizi in outsourcing di logistica di magazzino (handling) e delle attività complementari alla produzione (Operations), su tutto il territorio italiano. Inoltre ha avviato con successo una propria piattaforma dedicata alle aziende di e-commerce.

Agroalimentare, Beverage, Ecommerce, Sanità, Farmaceutica:
in sei regioni italiane la nostra logistica di stabilimento è il vostro affare migliore

Nel bilancio 2020 le voci Logistica di stabilimento e Servizi Operations hanno superato il 78% degli oltre 19.2 milioni di fatturato totali, raggiunti operando nei settori merceologici Agroalimentare, Beverage, Ecommerce, Farmaceutica, Editoria, Sanità, Ittica, Metalmeccanica, sia presso i depositi delle aziende clienti sia presso proprie piattaforme autonome, con attività in Emilia - Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Marche, Umbria, Sardegna e Campania.

La flessibilità, la capacità operativa e la costante formazione professionale dei nostri dipendenti ci consentono di seguire aziende ovunque in Italia, erogando servizi con i medesimi standard qualitativi.

La logistica per noi : storia, ricerca, evoluzione, futuro.

In oltre 30 anni di attività abbiamo vissuto e creato l’evoluzione della logistica, passando dalla logica tipica del facchinaggio con tariffa oraria a quella più performante della tariffa a corpo o a produttività.

Una tariffa, tutto incluso

Siamo in grado di stabilire le tariffe individuando i driver più adeguati - a peso, a collo, a pallet – differenziati a seconda dell’attività del cliente. All’interno della tariffa saranno comprese tutte le principali voci di costo:

  • Retribuzione e gestione risorse umane.

  • Formazione professionale, abbigliamento e visite mediche del personale.

  • Attrezzature per la movimentazione e manutenzione.

I costi fissi si trasformano in costi variabili con il variare dei volumi.


Esperienza, per noi, significa conoscenza e studio dei processi logistici ad ogni livello: nello staff di progettazione dove pianifichiamo servizi logistici ad hoc per il cliente; in chi sovrintende operativamente alle attività logistiche; da parte di chi seleziona la forza lavoro operativa; nel personale commerciale che segue costantemente il il cliente e si interfaccia con il mercato.

Certificazione qualità ISO 9001

La nostra politica per la qualità ha come obiettivo la massima soddisfazione dei Clienti. Nel 2009 Target Sinergie ha ottenuto la certificazione per la qualità UNI EN ISO 9001 per la progettazione ed erogazione dei servizi di Logistica di stabilimento e attività collegate.

target_sinergie_annuario_logistica_management_2021.jpg Dicono di noi Notizie Logistica
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Inaugura a Riccione A-Social Space, uno spazio di relazione digitale dedicato ai giovani 14 – 25 anni promosso dalla U.O. Dipendenze Patologiche Ambito di Rimini e Circolando

Cooperativa sociale Cento Fiori - Ven, 24/09/2021 - 13:03
A -Social Space fa parte di una rete con gli spazi A Good Game Space (Rimini) e City Lights (Forlì), realizzati per interventi di informazione, formazione, prevenzione, intercettazione precoce circa l’uso consapevole dei social media, del gaming, dell’azzardo e delle sostanze. Il progetto Circolando è gestito dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori.

Riccione – Inaugura sabato 25 settembre dalle ore 14,30 A-Social Space di Riccione, uno spazio di relazione digitale in via Mantova 6 a Riccione, promosso dalla U.O. Dipendenze Patologiche Ambito di Rimini e Circolando in collaborazione con il Distretto di Riccione.

A -Social Space fa parte della rete di tre spazi in capo all’U.O. Dipendenze Patologiche dirette da Edoardo Polidori: “A Good Game Space” di Rimini e “City Lights” di Forlì, deputati alla realizzazione di interventi di informazione, formazione, prevenzione, intercettazione precoce circa l’uso consapevole dei social media, del gaming, dell’azzardo e di tutto il mondo delle sostanze.

Il progetto di A-Sociale Space si pone l’ obiettivo di facilitare l’ accesso tempestivo dei soggetti a rischio e/o dipendenti ai servizi sanitari dedicati attraverso le seguenti azioni:

Apertura di uno sportello legale territoriale per giocatori e loro familiari denominato Match, aperto tutti i venerdì pomeriggio dalle 16 alle 19 nello spazio A-Socialspace, via Mantova 6 a Riccione, con riferimenti dedicati: 351 5039709, mail: sportellomatchriccione@gmail.com . Tale sportello offrirà consulenza legale e psicologica gratuita ai giocatori e ai loro familiari e proporrà azioni pubbliche di sensibilizzazione e di informazione nel territorio.

A-Socialspace ( Via Mantova 6, Riccione). La mattina, lo spazio ospiterà gli studenti degli istituti scolastici del Distretto, proponendo attività di prevenzione e “gioco consapevole” e offrendo confronti informativi circa il mondo delle sostanze e dei comportamenti di dipendenza. Al pomeriggio accoglierà su appuntamento adolescenti e loro familiari con problematiche di ritiro sociale, abbandono scolastico e non integrazione, a rischio di incorrere in stati di uso, abuso o dipendenza da sostanze/comportamenti (per appuntamenti 0541-668103). In tale contesto i ragazzi potranno vivere nuove esperienze di vita positive attraverso pratiche educative che utilizzeranno connessioni e ibridazioni con discipline ed elementi eterogenei (musicali, mediali etc). Si promuoverà un approccio attivo alla tecnologia allestendo spazi accoglienti ed accattivanti dotati di una sala prove, di uno spazio dedicato a creare contenuti radio, stanza gaming con Playstation 5 e visori a disposizione per i ragazzi.

Nella prima parte del pomeriggio di sabato 25 settembre sono previsti “assaggi” dei nostri laboratori di prevenzione rivolti ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni, laboratori che promuoviamo anche nel catalogo prevenzione dedicato alle scuole. Dalle 17.00 si procederà con la presentazione dei servizi che abiteranno A-Social Space.

(Comunicato stampa a cura di Ausl della Romagna)

Il programma

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Quattrocento chili di generosità: Le Befane shopping centre e i suoi lettori Fb regalano cibo per i cani nei canili gestiti dalla Cento Fiori, “Stefano Cerni” di Rimini e a Vallecchio.

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 22/09/2021 - 15:20
Accoglie la ricca donazione Kim, una pastora australiana cieca, rappresentando gli ospiti delle due strutture. L’iniziativa sulla pagina Fb del centro commerciale: oltre mille lettori hanno postato la foto del loro amico a 4 zampe.

Rimini – La generosità si può pesare: nel caso dell’amore verso i cani ospitati nei canili di Rimini Stefano Cerni e di Vallecchio, ad esempio, i lettori della pagina Facebook de Le Befane Shopping Center e la direzione del centro commerciale ne hanno per almeno 400 chili! Una pioggia di commenti con foto di piccoli e grandi amici a 4 zampe ha salutato la ricorrenza della Giornata internazionale del cane, il 4 settembre, aderendo così all’iniziativa benefica lanciata da Le Befane shopping centre: una scatoletta per ogni foto postata. Hanno risposto in oltre mille persone, con le orgogliose immagini dei loro compagni di vita di ogni taglia e dimensione.

Ieri pomeriggio dal centro commerciale di Rimini Le Befane shopping centre sono arrivati nei canili gestiti dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori 400 chili di cibo. Ad accoglierli, oltre agli operatori in servizio, Laura Pedoni e Raffaella Toffoli, una rappresentante d’eccezione dell’universo canino ospitato nelle due strutture: Kim, una pastora australiana di dieci anni dal tipico manto Blue merle, ma completamente cieca. «Un cane dolcissimo da compagnia che nonostante la cecità ha una sorprendente autonomia – racconta di lei Raffaella Toffoli, una delle operatrici del canile di Rimini presenti al momento dell’arrivo di tanto cibo per gli ospiti – E’ con noi da metà luglio, portata via insieme a numerosi altri cani da una situazione davvero brutta e stiamo cercando per lei una sistemazione in famiglia perché è davvero di compagnia e adorabile. Poi, con il fatto di aver sviluppato moltissimo la sensibilità delle vibrisse e degli altri sensi, ha una fortissima autonomia».

Poche settimane fa è arrivato un altro carico di cibo, quella volta per gatti, frutto delle iniziative de Le Befane shopping centre di Rimini. In occasione della giornata dedicata al gatto, la direzione del centro commerciale aveva lanciato sul canale Facebook una “gara benefica” tra ii lettori: più amici postati, più cibo da donare. «Voglio rinnovare il mio ringraziamento al direttore de Le Befane shopping centre Massimo Bobbo per queste iniziative rivolte ai nostri ospiti a quattro zampe. – dice Paola Calcagnini veterinaria coordinatrice delle due strutture gestite dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori – E’ un gesto concreto di generosità che va oltre l’assistenza agli animali ospitati. E’ un aiuto alla nostra missione sociale che da 40 anni ci vede impegnati nella lotto alle dipendenze e nell’aiuto alle disabilità attraverso il lavoro. Con questi gesti Le Befane shopping centre si aggiunge a quanti ci hanno sostenuto in questo quarantennale cammino».

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Il Comune di Rimini contesta a un contribuente l’evasione di UN CENTESIMO sulla Tari e minaccia, in caso di inadempienza, di pignorarli l’autovettura.

Stupore, sorpresa, spaesamento e poi, a mente fredda, senz’altro rabbia saranno state le emozioni provate da un contribuente del nostro studio quando ha visto che il Comune di Rimini, per tramite della sua agenzia di riscossione Sorit, gli ha recapitato una richiesta di pagamento dall’esorbitante importo di UN CENTESIMO (0,01 euro), che per effetto degli oneri di riscossione ammontanti ad euro 42,85, portano il conto del dovuto a complessivi 42,86 euro!  Un aggravio della somma presuntivamente evasa pari al 4.486% del dovuto. Altrochè usura, si direbbe! Già così la vicenda fa ridere di suo, ma il senso del ridicolo di chi invia queste lettere è sconfinato, per cui non ci limita a chiedere questa cifra, ma si aggiunge pure dell’altro. Difatti il Comune di Rimini mette sul chi va là il contribuente, che non pensi di chiudere la questione con una semplice risata, perché la cosa è assai seria e nel caso non volesse tirare fuori l’obolo richiesto entro trenta giorni, la sua autovettura sarà pignorata e venduta all’asta.   Ci si augura che questa vicenda venga velocemente cassata sia dalla Sorit che dal Comune di Rimini. Ad ogni modo non ci si può esimere da alcuni commenti sullo stato di salute del nostro sistema tributario e di riscossione, in particolare quello degli enti locali.   La prima osservazione da fare è che il malcapitato contribuente, impelagato in questa situazione, per vedersi riconosciuta una ragione forse non strettamente giuridica ma di sicuro basata sul buon senso e la logica, deve impiegare del suo tempo e, probabilmente anche delle risorse economiche per essere assistito. E ciò, francamente, non è giusto. La seconda osservazione è chi pensa di perseguire la fedeltà fiscale dei contribuenti agendo in questo modo, ahinoi, finirà inevitabilmente per raggiungere il risultato opposto. Anche il più estremo e fedele contribuente del mondo, di fronte a una omissione come questa fatta senz’altro in buona fede, che da un centesimo (già ridicolo di suo) diventa 43 euro per effetto di sanzioni e oneri vari, con la minaccia dell'esproprio dell'autovettura, probabilmente vacillerebbe nelle sue convinzioni di correttezza portandolo ad affermare che “la prossima volta non pago niente e poi me li vengano a prendere”. La terza osservazione è che il sistema di riscossione non funziona, perché le sanzioni vengono comminate senza essere parametrate né all’imposta effettivamente evasa né al comportamento del contribuente. Su questo punto il Fondo Monetario Internazionale ha osservato che il nostro regime sanzionatorio “non promuove la fiducia dei contribuenti nella correttezza del sistema fiscale”. Il modo con cui vengono applicate le sanzioni è improprio ed è “improbabile che possa contribuire ad un miglior rapporto tra contribuenti e amministrazione fiscale”. La quarta osservazione riguarda il fatto che, probabilmente, è ora che qualche funzionario pubblico incominci a pagare di tasca sua gli errori grossolani che commette, non lasciando a carico del cittadino il costo che deve sopportare per vedersi riconosciute ragioni che, in un sistema pubblico efficiente, non dovrebbero mai essere messe in discussione. Sullo sfondo di questa vicenda brilla la dichiarazione che, nel 2018, il Comune di Rimini fece, annunciando il nuovo accordo con Sorit e l’adozione di politiche di riscossione, a loro dire, più snelle e vicine ai cittadini: “Si tratta di misure che tengono conto della fase economica generale e delle difficoltà che cittadini e imprese devono sostenere e allo stesso tempo perseguono l’obiettivo della semplificazione e ottimizzazione dei processi amministrativi”. Amen.

 

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Il Comune di Rimini contesta a un contribuente l’evasione di UN CENTESIMO sulla Tari e minaccia, in caso di inadempienza, di pignorarli l’autovettura.

Stupore, sorpresa, spaesamento e poi, a mente fredda, senz’altro rabbia saranno state le emozioni provate da un contribuente del nostro studio quando ha visto che il Comune di Rimini, per tramite della sua agenzia di riscossione Sorit, gli ha recapitato una richiesta di pagamento dall’esorbitante importo di UN CENTESIMO (0,01 euro), che per effetto degli oneri di riscossione ammontanti ad euro 42,85, portano il conto del dovuto a complessivi 42,86 euro!  Un aggravio della somma presuntivamente evasa pari al 4.486% del dovuto. Altrochè usura, si direbbe! Già così la vicenda fa ridere di suo, ma il senso del ridicolo di chi invia queste lettere è sconfinato, per cui non ci limita a chiedere questa cifra, ma si aggiunge pure dell’altro. Difatti il Comune di Rimini mette sul chi va là il contribuente, che non pensi di chiudere la questione con una semplice risata, perché la cosa è assai seria e nel caso non volesse tirare fuori l’obolo richiesto entro trenta giorni, la sua autovettura sarà pignorata e venduta all’asta.   Ci si augura che questa vicenda venga velocemente cassata sia dalla Sorit che dal Comune di Rimini. Ad ogni modo non ci si può esimere da alcuni commenti sullo stato di salute del nostro sistema tributario e di riscossione, in particolare quello degli enti locali.   La prima osservazione da fare è che il malcapitato contribuente, impelagato in questa situazione, per vedersi riconosciuta una ragione forse non strettamente giuridica ma di sicuro basata sul buon senso e la logica, deve impiegare del suo tempo e, probabilmente anche delle risorse economiche per essere assistito. E ciò, francamente, non è giusto. La seconda osservazione è chi pensa di perseguire la fedeltà fiscale dei contribuenti agendo in questo modo, ahinoi, finirà inevitabilmente per raggiungere il risultato opposto. Anche il più estremo e fedele contribuente del mondo, di fronte a una omissione come questa fatta senz’altro in buona fede, che da un centesimo (già ridicolo di suo) diventa 43 euro per effetto di sanzioni e oneri vari, con la minaccia dell'esproprio dell'autovettura, probabilmente vacillerebbe nelle sue convinzioni di correttezza portandolo ad affermare che “la prossima volta non pago niente e poi me li vengano a prendere”. La terza osservazione è che il sistema di riscossione non funziona, perché le sanzioni vengono comminate senza essere parametrate né all’imposta effettivamente evasa né al comportamento del contribuente. Su questo punto il Fondo Monetario Internazionale ha osservato che il nostro regime sanzionatorio “non promuove la fiducia dei contribuenti nella correttezza del sistema fiscale”. Il modo con cui vengono applicate le sanzioni è improprio ed è “improbabile che possa contribuire ad un miglior rapporto tra contribuenti e amministrazione fiscale”. La quarta osservazione riguarda il fatto che, probabilmente, è ora che qualche funzionario pubblico incominci a pagare di tasca sua gli errori grossolani che commette, non lasciando a carico del cittadino il costo che deve sopportare per vedersi riconosciute ragioni che, in un sistema pubblico efficiente, non dovrebbero mai essere messe in discussione. Sullo sfondo di questa vicenda brilla la dichiarazione che, nel 2018, il Comune di Rimini fece, annunciando il nuovo accordo con Sorit e l’adozione di politiche di riscossione, a loro dire, più snelle e vicine ai cittadini: “Si tratta di misure che tengono conto della fase economica generale e delle difficoltà che cittadini e imprese devono sostenere e allo stesso tempo perseguono l’obiettivo della semplificazione e ottimizzazione dei processi amministrativi”. Amen.

 

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Buon compleanno Cento Fiori: 40 anni di lotta alle dipendenze festeggiati insieme a Rimini.

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mer, 15/09/2021 - 12:22
Fine settimana denso di avvenimenti: tavola rotonda «Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia», musica con Massimo Modula e Massimo Marches. Laboratori sugli orti sinergici, un incontro sulle ecomafie e gran finale con Filippo Malatesta.

Rimini – «Nata dalla città, quarant’anni dopo la Cento Fiori ha festeggiato con i concittadini, i cooperatori e quanti l’hanno sostenuta ciò che è stato costruito e, nello stesso tempo, ha voluto riflettere sull’oggi per guardare, ancora e sempre insieme, al futuro»: così Cristian Tamagnini e Gabriella Maggioli, presidente e vicepresidente della cooperativa Sociale Cento Fiori a conclusione della due giorni di settembre al parco de La Serra Cento Fiori.

«A causa delle incertezze generate dall’andamento della pandemia abbiamo organizzato un calendario di eventi pochi mesi dopo l’esatta data di nascita». Nel maggio del 1981, infatti, nasceva la cooperativa, figlia di un movimento di piazza che si opponeva alla diffusione dell’eroina a Rimini e che cercava risposte attraverso la collaborazione dei servizi pubblici e del privato sociale. Da quella esperienza sono nati, nel giro di pochi anni, un Centro diurno prima e la Comunità terapeutica di Vallecchio poi. Erano i primi passi del lungo cammino della Cooperativa Sociale Cento Fiori che ha portato alla creazione di altre strutture sociosanitarie e di opportunità per chi, da tutta Italia, chiede di essere accolto per emergere dalle proprie dipendenze.

Sabato 11 settembre l’avvio delle celebrazioni è stato con una tavola rotonda coordinata dai colleghi Laura Grossi e Cristian Tamagnini, focalizzata su Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia. Claudia Luppi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, ha presentato i dati della ricerca ESPAD sui “Comportamenti a rischio tra la popolazione studentesca in Emilia Romagna”, seguita dagli interventi di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna, Caterina Staccioli, responsabile del centro antialcool del Ser.DP di Rimini, Michele Sanza, responsabile del Ser.DP di Cesena, Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele, con Riccardo De Facci, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che ha tratto le conclusioni.

Concerto di Massimo Marches e Massimo Modula sabato 11 settembre 2021 con Giacomo Depaoli (percussioni) e Stefano Zambardino (piano).

La parte musicale della festa ha visto protagonisti Massimo Marches e Massimo Modula sabato sera con Giacomo Depaoli (percussioni) e Stefano Zambardino (piano), insieme per un repertorio di brani originali e cover in omaggio alla canzone d’autore italiana degli ultimi 50 anni. Domenica invece Filippo Malatesta, accompagnato sul palco da Gianluca Barberini alla batteria, Andrea Bartolini al basso, Francesco Sancisi alle tastiere, Luca Ricchi alla chitarra, Claudia Comandini alle percussioni e ai cori. Una bellissima passeggiata musicale tra i sei album firmati dall’artista, l’ultimo dei quali Sopra la Polvere, del 2019, oltre ad alcuni omaggi agli artisti più amati da Malatesta, tra i quali De André e gli U2.

Filippo Malatesta in concerto, accompagnato sul palco da Gianluca Barberini alla batteria, Andrea Bartolini al basso, Francesco Sancisi alle tastiere, Luca Ricchi alla chitarra, Claudia Comandini alle percussioni e ai cori.

Domenica 12 settembre c’è stata La libera scuola di orto sinergico, un laboratorio mentre nel pomeriggio appuntamento con i più piccoli: Tra gli orti con piccola scimmia, a cura di Manuela Mapelli. Una lettura e passeggiata disegnata nell’orto sinergico dietro La Serra Cento Fiori. Nel pomeriggio Nuove consapevolezze: ambiente, economia e società, un dibattito sulle Ecomafie (in collaborazione con l’Associazione “La Bottega Culturale”), con la partecipazione di Antonio Pergolizzi, analista ambientale, Ivan Esposito della Cooperativa Sociale Terra Felix e Donato Berardi, economista, direttore del laboratorio REF. Nel pomeriggio si è tenuto, inoltre, un Mercatino solidale con cooperative sociali, associazioni e produttori del territorio. A partire dalle 19,30, infime, la Grande Grigliata dell’Adriatico, a cura dell’Associazione “Rimini per tutti”.

Le sostanze lecite e illecite e il loro impatto sugli studenti delle superiori riminesi ed emiliano-romagnoli: la ricerca presentata alla tavola rotonda Cento Fiori da Claudia Luppi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR.

Rimini – Ansie da prestazione nel 7% degli studenti superiori colmate con gli ansiolitici e gli antidepressivi presi dall’armadietto dei medicinali dei genitori, uso di cannabis nel 28% dei teenager ma anche dal 15% della popolazione tra i 18-44 anni. Per non parlare dell’alcool, prima sostanza diffusa in assoluto, dove tra adulti e ragazzi i punti percentuali sono 2 di differenza: a favore degli adulti. Sono alcuni particolari delle giovani generazioni riminesi ed emiliano-romagnole, ma se si allarga lo sguardo all’intera immagine si vede una fotografia che, nell’utilizzo delle sostanze lecite e illecite, non ha né buoni maestri né cattivi allievi.

L’immagine emerge dallo studio ESPAD®Italia, branca italiana nell’omonimo progetto europeo European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs che analizza i consumi psicoattivi (alcol, tabacco, farmaci e sostanze illegali) tra gli studenti delle superiori dai 15 ai 19 anni in ogni provincia italiana. I dati sono stati presentati dalla sociologa Claudia Luppi, dal 2005 in forza all’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e al progetto ESPAD®Italia, alla platea della tavola rotonda «Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia», organizzata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori a Rimini, in occasione del 40° dalla sua fondazione.

«I risultati della ricerca ci mostrano i segnali di una diffusa ansia da prestazione negli studenti delle superiori – dice Claudia Luppi, illustrando la parte dedicata agli psicofarmaci senza prescrizione – A Rimini parliamo del solo 7% degli studenti. In Italia il 46% dei ragazzi dice di assumerli per andare meglio a scuola, il 34% per stare meglio con se stessi». In tutte le sostanze, lecite e illecite, i maschietti hanno il primato, tranne che nel tabacco (22% contro il 20%) e negli psicofarmaci: le ragazze all’11% contro 4. «Forse sentono maggiormente l’ansia da prestazione, perché se il 41% dei ragazzi dice di assumerli per andar meglio a scuola, per le ragazze la percentuale sale 48%. Altro dato che fa pensare: di solito l’uso di sostanze cala in modo marcato con il crescere dell’età. Nel caso degli psicofarmaci tra i 15 e i 19 anni le differenze non sono marcate». Ma i minorenni, dove trovano questi farmaci? Nell’armadietto di papà e mamà: è la terza voce nel 31,5% dei casi. Altri posti dove trovarli: luoghi aperti al primo posto, poi su Internet.

Non sono in vetta alla “classifica” regionale i teenager riminesi per quanto riguarda l’uso degli alcoolici in generale, ma comunque ne fa uso almeno una volta all’anno l’80%, il 32% si è ubriacato una volta all’anno e, qui il dato si fa ancora più serio, il 37,5% ha fatto il “binge drinking” nell’ultimo mese (40% maschi, il 35 le ragazze). Cosa significa? Che si è sparato cinque o più bevute una dietro l’altra, per ubriacarsi velocemente. Il risultato più alto in regione. Per fare un paragone, in Italia gli adulti che hanno bevuto almeno una volta sono l’83%, l’ubriacatura è al 16%, ma il binge drinking al 12% nel mese: «non è da sottovalutare come problema sociale».

Tra le sostanze illegali l’eroina è rilevata nello 0,7% degli studenti superiori, la cocaina nell’1,7%. Ma è la cannabis la più consumata, tra i giovani e tra gli adulti. Il 28% circa degli studenti riminesi la consuma, di solito in compagnia. Ma anche tra gli adulti la sostanza va: tra i 18 e gli 84 anni i consumatori sono il 7%, con il 15% tra i 18-44 anni e il 45 -84 siamo al 3%.

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Una generazione potenzialmente più fragile che attinge agli psicofarmaci di papà e mammà: alla tavola rotonda per il 40ennale Cento Fiori presentato il rapporto Espad sui teenager di Rimini ed emiliano-romagnoli.

Cooperativa sociale Cento Fiori - Dom, 12/09/2021 - 17:13
Al parco de La Serra Cento Fiori (parco XXV aprile) le sostanze lecite e illecite e il loro impatto sugli studenti delle superiori riminesi ed emiliano-romagnoli, presentata da Claudia Luppi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR.

Rimini – Ansie da prestazione nel 7% degli studenti superiori colmate con gli ansiolitici e gli antidepressivi presi dall’armadietto dei medicinali dei genitori, uso di cannabis nel 28% dei teenager ma anche dal 15% della popolazione tra i 18-44 anni. Per non parlare dell’alcool, prima sostanza diffusa in assoluto, dove tra adulti e ragazzi i punti percentuali sono 2 di differenza: a favore degli adulti. Sono alcuni particolari delle giovani generazioni riminesi ed emiliano-romagnole, ma se si allarga lo sguardo all’intera immagine si vede una fotografia che, nell’utilizzo delle sostanze lecite e illecite, non ha né buoni maestri né cattivi allievi.

L’immagine emerge dallo studio ESPAD®Italia, branca italiana nell’omonimo progetto europeo European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs che analizza i consumi psicoattivi (alcol, tabacco, farmaci e sostanze illegali) tra gli studenti delle superiori dai 15 ai 19 anni in ogni provincia italiana. I dati sono stati presentati dalla sociologa Claudia Luppi, dal 2005 in forza all’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e al progetto ESPAD®Italia, alla platea della tavola rotonda «Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia», organizzata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori a Rimini, in occasione del 40° dalla sua fondazione.

«I risultati della ricerca ci mostrano i segnali di una diffusa ansia da prestazione negli studenti delle superiori – dice Claudia Luppi, illustrando la parte dedicata agli psicofarmaci senza prescrizione – A Rimini parliamo del solo 7% degli studenti. In Italia il 46% dei ragazzi dice di assumerli per andare meglio a scuola, il 34% per stare meglio con se stessi». In tutte le sostanze, lecite e illecite, i maschietti hanno il primato, tranne che nel tabacco (22% contro il 20%) e negli psicofarmaci: le ragazze all’11% contro 4. «Forse sentono maggiormente l’ansia da prestazione, perché se il 41% dei ragazzi dice di assumerli per andar meglio a scuola, per le ragazze la percentuale sale 48%. Altro dato che fa pensare: di solito l’uso di sostanze cala in modo marcato con il crescere dell’età. Nel caso degli psicofarmaci tra i 15 e i 19 anni le differenze non sono marcate». Ma i minorenni, dove trovano questi farmaci? Nell’armadietto di papà e mamà: è la terza voce nel 31,5% dei casi. Altri posti dove trovarli: luoghi aperti al primo posto, poi su Internet.

Non sono in vetta alla “classifica” regionale i teenager riminesi per quanto riguarda l’uso degli alcoolici in generale, ma comunque ne fa uso almeno una volta all’anno l’80%, il 32% si è ubriacato una volta all’anno e, qui il dato si fa ancora più serio, il 37,5% ha fatto il “binge drinking” nell’ultimo mese (40% maschi, il 35 le ragazze). Cosa significa? Che si è sparato cinque o più bevute una dietro l’altra, per ubriacarsi velocemente. Il risultato più alto in regione. Per fare un paragone, in Italia gli adulti che hanno bevuto almeno una volta sono l’83%, l’ubriacatura è al 16%, ma il binge drinking al 12% nel mese: «non è da sottovalutare come problema sociale».

Tra le sostanze illegali l’eroina è rilevata nello 0,7% degli studenti superiori, la cocaina nell’1,7%. Ma è la cannabis la più consumata, tra i giovani e tra gli adulti. Il 28% circa degli studenti riminesi la consuma, di solito in compagnia. Ma anche tra gli adulti la sostanza va: tra i 18 e gli 84 anni i consumatori sono il 7%, con il 15% tra i 18-44 anni e il 45 -84 siamo al 3%.

Con Claudia Luppi hanno discusso i dati, coordinati dai colleghi Cento Fiori Laura Grossi e Cristian Tamagnini, Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna, Maria Caterina Staccioli, responsabile del Centro Dipendenze Alcol – Fumo di Rimini, Michele Sanza, responsabile del Ser.DP di Cesena, Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele, con Riccardo De Facci, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che ha tratto le conclusioni.

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Target Sinergie su Imprese&Leader, il nuovo periodico di Confindustria Romagna: il servizio di due pagine con l’intervista a Davide Zamagni.

Replicare e mantenere standard qualitativi alti nella gestione di interi processi e migliorare, allo stesso tempo, la produttività delle aziende partner sono tra le elevate capacità della Target Sinergie, affinate in oltre trenta anni di esperienza nell'ambito dell’Outsourcing della logistica di stabilimento (Handling) e dei servizi connessi alla produzione (Operations).

Dal quartier generale riminese, l'azienda espande e replica il proprio saper fare, ponendolo al servizio delle aziende in tutta la penisola. Dalla gestione dei magazzini per conto terzi (comprese le aziende e-commerce), al confezionamento e all'asservimento delle linee di produzione, l'ambito d'azione dei suoi servizi spazia dal settore agroalimentare, al beverage, al farmaceutico, fino alla GDO e al mondo del catering e del mobile.

Il fatturato di Target Sinergie si aggira intorno ai 20 milioni di euro, il cui 80% deriva dal settore logistica. Ad oggi, i dipendenti impiegati nelle loro commesse italiane sono ben 650. Grandi gruppi e multinazionali si sono affidati e si affidano alle competitive competenze della Target Sinergie: Marr, Partesa - Heineken, Carlsberg, De Cecco, Optima - Mec3, Colombini Arredamenti, Valentini, Phoenix Group. Molte le regioni in cui l'azienda opera sistematicamente, Emilia- Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia, Abruzzo, Sardegna, Campania.

“Il miglior modo per servire i clienti è stare attenti ai loro clienti”, dice Davide Zamagni, in Target Sinergie dal 1991, di cui è direttore commerciale, oltre che presidente CDO logistica nazionale. “Normalmente chi fa outsourcing non torna più indietro. L’esternalizzazione della gestione di alcuni servizi, e del relativo personale impiegato, va in totale e sinergico aiuto dei processi aziendali e di sgravio dalle incombenze operative”, conducendo al miglioramento della produttività delle aziende. Target Sinergie infatti si pone gli stessi obiettivi delle aziende partner, perseguendoli con efficacia ed efficienza, per ottenere la massima ottimizzazione e capitalizzazione.

“La nostra totale gestione dei processi, altamente ingegnerizzati, genera competenza in aiuto alle incombenze operative e al miglioramento di ogni singola attività. Il check up iniziale che offriamo alle aziende prima che decidano se e come terziarizzare, aiuta a comprendere dove concentrare gli sforzi, vagliando tutti gli aspetti di un nostro possibile ed efficace intervento. I nostri ingegneri analizzano il flusso delle merci, le movimentazioni della singola realtà presa in esame, restituendo una dettagliata profilatura ai manager, affinché possano leggersi con altri occhi, da altri punti di vista: una sorta di radiografia che ben fa comprendere l'apporto di una esternalizzazione affidata alle mani di Target Sinergie”.

Un rapporto che non snatura le aziende, ma le tutela, le sgrava da molti processi e burocratizzazioni, permettendo agli imprenditori di focalizzarsi sulle produzioni e la crescita, perché della restante mole se ne occupa Target Sinergie. Creando un flusso virtuoso di azioni che portano a crescere mantenendo salda l'identità del brand e agevolandone la crescita.

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L’A.S.D. non ha diritto al credito di imposta sull'affitto previsto dal Decreto Ristori.

L’Associazione sportiva dilettantistica non può usufruire del credito di imposta sulle locazioni commerciali previsto dal Decreto Ristori per i mesi di ottobre, novembre e dicembre anche se la sua attività rientra nell’elenco dei codici Ateco di cui all’Allegato 1 del D.L. 28 ottobre 2020 n. 137. A questa conclusione arriva l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 562/2021 pubblicata sul sito istituzionale il giorno 26 agosto 2021, fornita a seguito di interpello proposto da una Associazione Dilettantistica Sportiva, dotata di partiva iva ed esercente l’attività sportiva in un centro polifunzionale. Il ragionamento dei funzionari del Fisco parte dall’analisi dell’articolo 28 del D.L. 19 maggio 2020 n. 34 il quale stabilisce che ai soggetti esercenti di attività di impresa, arte o professioni, che hanno ricavi inferiori ai 5 milioni, spetta un bonus locazioni del 60 per cento dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento delle attività industriali. Il comma 4 del D.l. 34/2020 prevede che il credito di imposta sulle locazioni spetti anche “agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti” in relazione al canone di locazione o di leasing degli immobili destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale. La specifica dell’attività istituzionale non preclude il godimento dell’agevolazione anche nel caso di ente non commerciale che svolge attività commerciale in modo non prevalente o esclusivo. Si ricorda che le condizioni per usufruire del bonus locazioni, cosi come previsto dal comma 5, sono quelle della diminuzione del fatturato di ciascun mese di riferimento dell’agevolazione di almeno il cinquanta percento oppure di avere la sede in uno dei Comuni per cui vi era una emergenza aperta al 31 gennaio 2020. La misura dell’agevolazione viene calcolata nel periodo di imposta 2020 sulla base di quello effettivamente versato. Per cui, in prima battuta, certamente un ente non commerciale (quindi non solo Associazioni sportive dilettantistiche, ma tutti gli enti non commerciali propriamente detti) può godere del credito di imposta sulle locazioni per il periodo marzo – giugno 2020. Decreto Ristori e nuovo credito di imposta sulle locazioni commerciali.  Fino a giugno 2020, perciò, problemi non ve ne sono. La questione, invece,  si complica con l’introduzione del Decreto Ristori di cui al D.L. 28 ottobre 2020 n. 137. In particolare l’art. 8, comma 1 prevede “per le imprese operanti nei settori di cui ai codici Ateco riportati nell’Allegato 1” a prescindere dal volume d’affari, spetta il credito di imposta sulle locazioni commerciali di cui all’articolo 28 del D.L. 34/2020, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Sotto il profilo strettamente soggettivo, secondo l’Agenzia delle Entrate, l’agevolazione viene estesa temporalmente solo alle imprese operanti nei settori che rientrano nei codici Ateco di cui all’Allegato del decreto stesso. Si tratta sostanzialmente di quelle attività costrette a chiudere per via dell’emergenza pandemica (ristoranti, alberghi, discoteche, palestre eccetera). A parere dell’Agenzia, avendo il Decreto Ristori fatto un richiamo specifico alle “imprese” e non anche agli enti commerciali, così come, invece, fatto nel precedente Decreto 34/2020, sembrano escludersi dalle agevolazioni tutti quei soggetti diversi dalle “imprese”. L’intenzione originaria del Legislatore, a parere dei funzionari del Fisco, è quella di prevedere il beneficio solo per i soggetti che svolgono una attività in regime di impresa in base ai criteri stabiliti dall’articolo 55 del TUIR (in tal senso la circolare 9/e del 13 aprile 2020) è cioè coloro che svolgono per professione abituale, ancorche' non esclusiva, attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi, attività intermediaria nella circolazione dei beni, attività di trasporto per terra, per acqua o per aria, attività bancaria o assicurativa, altre attività ausiliarie delle precedenti. Il comma 4 del D.L. 34/2020, estendendo il beneficio anche gli enti non commerciali, non fa altro che introdurre una deroga speciale al principio generale, valido solo ed esclusivamente in quel caso. Dalla interpretazione fornita, quindi, anche l’ASD che svolge attività commerciale (seppur in via non prevalente) ed ha la partita iva non può comunque utilizzare il credito di imposta di cui al Decreto Ristori, ma limitarsi a utilizzare quello previsto per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Notizie ImpreseOggi
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L’A.S.D. non ha diritto al credito di imposta sull'affitto previsto dal Decreto Ristori.

L’Associazione sportiva dilettantistica non può usufruire del credito di imposta sulle locazioni commerciali previsto dal Decreto Ristori per i mesi di ottobre, novembre e dicembre anche se la sua attività rientra nell’elenco dei codici Ateco di cui all’Allegato 1 del D.L. 28 ottobre 2020 n. 137. A questa conclusione arriva l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 562/2021 pubblicata sul sito istituzionale il giorno 26 agosto 2021, fornita a seguito di interpello proposto da una Associazione Dilettantistica Sportiva, dotata di partiva iva ed esercente l’attività sportiva in un centro polifunzionale. Il ragionamento dei funzionari del Fisco parte dall’analisi dell’articolo 28 del D.L. 19 maggio 2020 n. 34 il quale stabilisce che ai soggetti esercenti di attività di impresa, arte o professioni, che hanno ricavi inferiori ai 5 milioni, spetta un bonus locazioni del 60 per cento dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento delle attività industriali. Il comma 4 del D.l. 34/2020 prevede che il credito di imposta sulle locazioni spetti anche “agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti” in relazione al canone di locazione o di leasing degli immobili destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale. La specifica dell’attività istituzionale non preclude il godimento dell’agevolazione anche nel caso di ente non commerciale che svolge attività commerciale in modo non prevalente o esclusivo. Si ricorda che le condizioni per usufruire del bonus locazioni, cosi come previsto dal comma 5, sono quelle della diminuzione del fatturato di ciascun mese di riferimento dell’agevolazione di almeno il cinquanta percento oppure di avere la sede in uno dei Comuni per cui vi era una emergenza aperta al 31 gennaio 2020. La misura dell’agevolazione viene calcolata nel periodo di imposta 2020 sulla base di quello effettivamente versato. Per cui, in prima battuta, certamente un ente non commerciale (quindi non solo Associazioni sportive dilettantistiche, ma tutti gli enti non commerciali propriamente detti) può godere del credito di imposta sulle locazioni per il periodo marzo – giugno 2020. Decreto Ristori e nuovo credito di imposta sulle locazioni commerciali.  Fino a giugno 2020, perciò, problemi non ve ne sono. La questione, invece,  si complica con l’introduzione del Decreto Ristori di cui al D.L. 28 ottobre 2020 n. 137. In particolare l’art. 8, comma 1 prevede “per le imprese operanti nei settori di cui ai codici Ateco riportati nell’Allegato 1” a prescindere dal volume d’affari, spetta il credito di imposta sulle locazioni commerciali di cui all’articolo 28 del D.L. 34/2020, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Sotto il profilo strettamente soggettivo, secondo l’Agenzia delle Entrate, l’agevolazione viene estesa temporalmente solo alle imprese operanti nei settori che rientrano nei codici Ateco di cui all’Allegato del decreto stesso. Si tratta sostanzialmente di quelle attività costrette a chiudere per via dell’emergenza pandemica (ristoranti, alberghi, discoteche, palestre eccetera). A parere dell’Agenzia, avendo il Decreto Ristori fatto un richiamo specifico alle “imprese” e non anche agli enti commerciali, così come, invece, fatto nel precedente Decreto 34/2020, sembrano escludersi dalle agevolazioni tutti quei soggetti diversi dalle “imprese”. L’intenzione originaria del Legislatore, a parere dei funzionari del Fisco, è quella di prevedere il beneficio solo per i soggetti che svolgono una attività in regime di impresa in base ai criteri stabiliti dall’articolo 55 del TUIR (in tal senso la circolare 9/e del 13 aprile 2020) è cioè coloro che svolgono per professione abituale, ancorche' non esclusiva, attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi, attività intermediaria nella circolazione dei beni, attività di trasporto per terra, per acqua o per aria, attività bancaria o assicurativa, altre attività ausiliarie delle precedenti. Il comma 4 del D.L. 34/2020, estendendo il beneficio anche gli enti non commerciali, non fa altro che introdurre una deroga speciale al principio generale, valido solo ed esclusivamente in quel caso. Dalla interpretazione fornita, quindi, anche l’ASD che svolge attività commerciale (seppur in via non prevalente) ed ha la partita iva non può comunque utilizzare il credito di imposta di cui al Decreto Ristori, ma limitarsi a utilizzare quello previsto per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Notizie ImpreseOggi
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Né santi, né santoni: 40 anni di Cento Fiori

Cooperativa sociale Cento Fiori - Mar, 07/09/2021 - 18:30

Buon compleanno Cento Fiori: 40 anni di lotta alle dipendenze da festeggiare insieme a Rimini l’11 e il 12 settembre. La videointervista di Legacoop Romagna, a cura di Emilio Gelosi, con il presidente Cristian Tamagnini e la vicepresidente Gabriella Maggioli.

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Contributo biennale per la revisione delle cooperative: il MISE ha pubblicato il Decreto che fissa l’importo per l'anno 2021

Con Decreto Ministeriale del giorno 11 giugno 2021 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 197 del 18.08.2021 il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto il contributo biennale dovuto dalle cooperative per le spese di revisione, così come stabilito dal decreto legislativo del Capo provvisorio  dello  Stato  14 dicembre 1947, n. 1577, e successive modificazioni  ed  integrazioni,in particolare l'art. 8 che prevede, per l’appunto,  il  versamento  da  parte  delle societa' cooperative di un contributo per le spese di revisione. La misura del contributo per le annualità 2021 e 2022 è così quantificato:     Fasce e importo Parametri Numero soci Capitale sottoscritto Fatturato a) € 280,00 fino a 100 fino a € 5.160,00 fino a € 75.000,00 b) € 680,00 da 101 a 500 da € 5.160,01 a € 40.000,00 da € 75.000,01 a € 300.000,00 c) € 1.350,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 300.000,01 a € 1.000.000,00 d) € 1.730,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 da € 1.000.000,01 a € 2.000.000,00 e) € 2.380,00 superiore a 500 superiore a € 40.000,00 superiore a € 2.000.000,00     Si ricorda che per fatturato deve intendersi il “valore della produzione” indicato nella lettera A dell’art. 2425 del Codice Civile, cioè quello che stabilisce la classificazione del Conto Economico. Per quanto riguarda le cooperative edilizie, il fatturato da utilizzare per determinare il contributo è da intendersi come il maggior valore tra l’eventuale incremento di valore degli immobili (sia essi indicati nelle immobilizzazioni materiali che nelle rimanenze) e il Valore della Produzione, di cui alla già citata lettera dell’art. 2425 del codice civile. Il contributo biennale deve essere aumentato:
  • del 50% per le società cooperative che hanno la revisione annuale, cioè le cooperative che hanno un  fatturato  superiore  a Euro 15.493.706,97 oppure che detengono partecipazioni di controllo in srl e le cooperative edilizie di abitazione e i loro consorzi iscritti al relativo Albo nazionale, purchè abbiano già iniziato un programma edilizio;
  • del 30% per le cooperative sociali;
  • del 10% nel caso di cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, compresi quelli aventi sede nelle Regione a Statuto Speciale. Si ricorda che, nel caso ricorrano le condizioni di cui ai due punti precedenti, il contributo anche se già maggiorato va ulteriormente maggiorato del 10%
Contributo di revisione per le Banche di Credito Cooperativo. Il contributo dovuto, invece, per le Banche di Credito Cooperativo è così determinato:  

 

Fasce e importo

Parametri

 

Numero soci

Totale attivo (migliaia di euro)

a)

€ 1.980,00

fino a 980

fino a 124.000

b)

€ 3.745,00

da 981 a 1680

da 124.001 a 290.000

c)

€ 6.660.00

oltre 1680

oltre 290.000

  Contributo di revisione per le Società di Mutuo Soccorso.   Il contributo dovuto, invece, per le Società di Mutuo Soccorso è così determinato     Fasce e Importo (in euro) Numero soci Contributi mutualistici (in euro) a € 280,00 fino a 1.000 fino a 100.000 b € 560,00 da 1.001 a 10.000 da 100.001 a 500.000 c € 840,00 oltre 10.000 oltre 500.000 Modalità di calcolo del contributo  La collocazione in una delle fasce previste nelle precedenti tabelle richiede il possesso di tutti i parametri previsti.  In caso contrario, la fascia di competenza sarà quella nella quale è presente il parametro più alto. Nel caso, ad esempio, di una cooperativa che ha 10 soci ma un fatturato di 150.000,00 la fascia di competenza non sarà quella che prevede il versamento del contributo pari ad euro 280,00, ma bensì quella che prevede il versamento di euro 680,00. I parametri da utilizzare alla base del calcolo sono quelli del bilancio al 31.12.2020 o, nel caso di esercizio non coincidente con l’anno solare, con il bilancio approvato nel corso del 2020.  Esoneri e limitazioni nel pagamento.  Le cooperative che determinano lo scioglimento prima della scadenza del termine di pagamento del contributo, sono tenute al pagamento del contributo minimo di euro 280,00 al quale vanno comunque applicate le maggiorazioni previste per la tipologia di cooperativa di riferimento.  Il termine di pagamento per le cooperative di nuova costituzione è di 90 giorni dalla data di iscrizione nel Registro delle Imprese. La fascia di riferimento per il calcolo di contributo è quella rilevabile unicamente dai parametri presenti al momento dell’iscrizione nel registro delle imprese.  Non è dovuto alcun contributo nel caso di iscrizione dopo il 31 dicembre 2021.  Modalità di versamento. Il contributo deve essere versato attraversato il modello F24 utilizzando i seguenti codici tributo:   Codice Descrizione 3010 contributo biennale
maggiorazioni del contributo (ad esclusione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie) interessi per ritardato pagamento 3011 maggiorazione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie interessi per ritardato pagamento 3014 sanzioni Termine per il versamento del contributo Il termine per il versamento del contributo è fissato in novanta giorni a decorre dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale e, cioè, quindi entro il giorno 16 novembre 2021.   Notizie ImpreseOggi
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