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Sergio Gambini: "Alcuni miei impegni per la prossima legislatura"

Il mio impegno parlamentare si è svolto seguendo il forte legame con il territorio e con le sue peculiarità, collocato in una dimensione più ampia. Guardando con tali proporzioni, penso all’Adriatico, che negli anni ‘90 ha recuperato miglior salute rispetto al decennio precedente. Ci è andata bene, ma dobbiamo pensare a consegnarlo ai nostri figli. Monitoraggi costanti e studi scientifici richiedono investimenti e vanno realizzati impianti di depurazione nelle grandi aree urbane. Le Regioni hanno le disponibilità economiche per crearli. Se, come la Lombardia, continuano ad essere latitanti, lo Stato deve poter intervenire a salvaguardia dell’Adriatico.

La dotazione di forze di polizia è cresciuta dal ‘96 del 10% circa, ma credo che Rimini necessiti di un ulteriore rafforzamento. Razionalizziamo le risorse umane e rendiamo stanziali i rinforzi estivi. E’ possibile: la città ha nuove strutture per l’ordine pubblico e la giustizia. Le associazioni imprenditoriali sollecitano norme migliori per gli stagionali extracomunitari. Credo sia giusto premiare l’impegno, aumentando le quote e rendendo automatica la conferma, così come credo sia necessario combattere gli abusi applicando leggi e sanzioni: revocare il permesso a chi pratica l’abusivismo commerciale.

L’attuazione della legge di riforma del turismo fa parte dei miei impegni, da assolvere in concerto con le associazioni imprenditoriali. Sarà necessario definire degli standard di qualità che siano adeguati alle piccole imprese. Ritengo inoltre che una fiscalità agevolata possa essere una leva importante per ristrutturare, modernizzare le imprese turistiche. Per chi sceglie di destagionalizzazione, credo sia un valido incentivo l’esenzione dal pagamento degli oneri contributivi per i mesi di effettivo allungamento della stagione. Il mondo delle discoteche vive una profonda trasformazione, che lo Stato deve sostenere. Dobbiamo chiedere alle discoteche di proporre un divertimento sano, non possiamo soffocarle in un anacronistico e sterile proibizionismo, dobbiamo combattere l’abusivismo. Dare regole certe al mondo della notte significa far sì che le discoteche diventino pienamente imprese e che siano dei presidi, contro la cultura dello sballo, per la cultura del divertimento. Per questo nella prossima legislatura si deve arrivare ad un protocollo con il ministero degli Interni, si devono creare agevolazioni per chi si mette in regola, per chi allestisce le “camere di decompressione”, si deve lavorare sulla sicurezza fornendo più strumenti di controllo e varando norme per limitare l’accesso alle discoteche ai delinquenti, seguendo il modello sperimentato negli stadi, proibiti agli ultras più violenti.

Il lavoro nella nostra provincia vede ormai presente ogni tipologia contrattuale, dalle tradizionali legate alle strutture storiche di Rimini, ai nuovi inquadramenti nati con nuove professioni. A tutte andranno le mie attenzioni: dalla tutela del lavoro stagionale alla difesa dei livelli occupazionali e produttivi delle Officine Grandi Riparazioni, alle nuove professioni e ai lavoratori atipici. La mobilità del territorio è un tema con il quale intendo misurarmi, con il sostegno della comunità locale. Le necessità di un ammodernamento delle arterie di comunicazione è profondamente sentita dalla popolazione. Si attende da troppo tempo la variante della statale 16, mentre la Marecchiese è una pericolosa e insufficiente via di collegamento. Se la provincia di Rimini vuole essere un’importante snodo tra sud e nord, tra Europa dell’est e ovest, la terza corsia autostradale è necessaria, se la costa non vuole soffocare nel traffico il progetto della metropolitana di superficie deve proseguire.

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