Estratto dall'intervento che il dott. Giovanni Benaglia ha tenuto sul tema della fiscalità e dei beni ecclesiastici all'interno del Convegno, tenutosi il 26 novembre 2022 presso l'Auditorium della Conferenza episcopale italiana in Roma, sulle opportunità e sfide del Pnrr. L'incontro è stato organizzato da «Arte Fede» e Cast dell'Università di Bologna, in collaborazione con l'Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l'Edilizia di Culto della Conferenza episcopale italiana.
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Estratto dall'intervento che il dott. Giovanni Benaglia ha tenuto sul tema della fiscalità e dei beni ecclesiastici all'interno del Convegno, tenutosi il 26 novembre 2022 presso l'Auditorium della Conferenza episcopale italiana in Roma, sulle opportunità e sfide del Pnrr. L'incontro è stato organizzato da «Arte Fede» e Cast dell'Università di Bologna, in collaborazione con l'Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l'Edilizia di Culto della Conferenza episcopale italiana.
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La Legge di Stabilità 2023, all’articolo 1 comma 76, riporta in auge una detrazione già prevista nel 2016 e da allora non più riproposta.
Si tratta della possibilità di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di una casa in classe energetica A o B, se comprata da un OICR Immobiliare (cioè fondi comuni di investimento immobilari) o dall’impresa che l’ha realizzata.
La detrazione viene riconosciuta agli acquisti di immobili ad uso residenziale, che abbiano per l’appunto il requisito di essere in classe energetica A o B, purchè questi acquisti siano effettuati entro il 31.12.2023. Il trasferimento deve essere definitivo e concluso entro tale data, per cui non si può godere dell’agevolazione nel caso di pagamento di acconti nel 2023 e successivo acquisto definitivo operato nel 2024.
Il riferimento che la norma fa alle “imprese che hanno costruito” le unità residenziali oggetto di agevolazione, farebbe pensare che in tale ambito non rientrano gli acquisti fatti, invece, da imprese che le hanno semplicemente ristrutturate. Una lettura, questa, restrittiva che viene infatti smentita anche dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 12/2016, la quale specifica che il termine indicato dal legislatore può essere inteso in senso più ampio. Sulla base di questa lettura, quindi, rientrano nell’agevolazione anche gli acquisti da tutte quelle imprese che hanno ristrutturato l’immobile residenziale, anche nel caso in cui questa ristrutturazione è avvenuta avvalendosi di imprese appaltatrici.
Si escludono anche divieti di cumulo con altre agevolazioni Irpef riservate agli immobili. Vi è però una necessaria e doverosa sottolineatura da fare e riguarda il caso in cui l’acquirente intenda godere anche dell’agevolazione prevista dall’art. 16-bis, c.3 del Tuir, cioè quella riguardante l’acquisto di case oggetto di ristrutturazione. In questo caso, come detto sopra, non vi è alcuna limitazione al godimento di entrambe le agevolazioni. Tuttavia, però, nel calcolare il bonus per l’acquisto di case ristrutturate, occorre sottrare, all’importo a base del calcolo, l’Iva che ci si è scalati dalla dichiarazione dei redditi in forza dell’agevolazione qui in commento.
Infine due ulteriori precisazioni per i lettori. La prima è che l’immobile oggetto di acquisto non necessariamente deve essere la prima casa. Quindi si può godere dell’agevolazione sulle Case green anche per unità abitative aggiuntive. La seconda precisazione, invece, riguarda il fatto che è ammesso al beneficio anche l’eventuale garage, purchè questo sia acquistato contestualmente all’appartamento.
Notizie ImpreseOggiLa Legge di Stabilità 2023, all’articolo 1 comma 76, riporta in auge una detrazione già prevista nel 2016 e da allora non più riproposta.
Si tratta della possibilità di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di una casa in classe energetica A o B, se comprata da un OICR Immobiliare (cioè fondi comuni di investimento immobilari) o dall’impresa che l’ha realizzata.
La detrazione viene riconosciuta agli acquisti di immobili ad uso residenziale, che abbiano per l’appunto il requisito di essere in classe energetica A o B, purchè questi acquisti siano effettuati entro il 31.12.2023. Il trasferimento deve essere definitivo e concluso entro tale data, per cui non si può godere dell’agevolazione nel caso di pagamento di acconti nel 2023 e successivo acquisto definitivo operato nel 2024.
Il riferimento che la norma fa alle “imprese che hanno costruito” le unità residenziali oggetto di agevolazione, farebbe pensare che in tale ambito non rientrano gli acquisti fatti, invece, da imprese che le hanno semplicemente ristrutturate. Una lettura, questa, restrittiva che viene infatti smentita anche dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 12/2016, la quale specifica che il termine indicato dal legislatore può essere inteso in senso più ampio. Sulla base di questa lettura, quindi, rientrano nell’agevolazione anche gli acquisti da tutte quelle imprese che hanno ristrutturato l’immobile residenziale, anche nel caso in cui questa ristrutturazione è avvenuta avvalendosi di imprese appaltatrici.
Si escludono anche divieti di cumulo con altre agevolazioni Irpef riservate agli immobili. Vi è però una necessaria e doverosa sottolineatura da fare e riguarda il caso in cui l’acquirente intenda godere anche dell’agevolazione prevista dall’art. 16-bis, c.3 del Tuir, cioè quella riguardante l’acquisto di case oggetto di ristrutturazione. In questo caso, come detto sopra, non vi è alcuna limitazione al godimento di entrambe le agevolazioni. Tuttavia, però, nel calcolare il bonus per l’acquisto di case ristrutturate, occorre sottrare, all’importo a base del calcolo, l’Iva che ci si è scalati dalla dichiarazione dei redditi in forza dell’agevolazione qui in commento.
Infine due ulteriori precisazioni per i lettori. La prima è che l’immobile oggetto di acquisto non necessariamente deve essere la prima casa. Quindi si può godere dell’agevolazione sulle Case green anche per unità abitative aggiuntive. La seconda precisazione, invece, riguarda il fatto che è ammesso al beneficio anche l’eventuale garage, purchè questo sia acquistato contestualmente all’appartamento.
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La Regione Emilia Romagna ha pubblicato il calendario delle uscite dei bandi di finanziamento che rientrano nella programmazione del Por - Fesr 2021 -2027. Per il momento la previsione di uscita riguarda i primi quattro mesi del 2023. Come si potrà notare dall'elenco di seguito riportato, sono previsti incentivi rivolti al mondo del turismo e degli enti del terzo settore che sono iscritti al Registro imprese (come le cooperative, sia quelle ordinarie che quelle sociali)
Febbraio 2023Misura prevista: Sostegno all’innovazione e agli investimenti delle imprese del turismo, dei servizi e del commercio, delle imprese culturali e creative
Destinatari dell’incentivo sono le piccole e medie imprese del settore turistico e ricettivo e i soggetti del terzo settore iscritti al Registro imprese.
Febbraio - marzo 2023Misura prevista: Incentivazione dei processi di internazionalizzazione per rafforzare competitività ed attrattività sui mercati del sistema produttivo regionale
Destinatari dell’incentivo sono le micro, piccole e medie imprese e gli enti del terzo settore iscritti al Registro Imprese.
Marzo - aprile 2023Misura prevista: Sostegno all’innovazione e agli investimenti delle imprese del turismo, dei servizi e del commercio, delle imprese culturali e creative
Destinatari dell’incentivo sono le micro, piccole e medie imprese operanti nel settore del commercio e dei pubblici esercizi e gli enti del terzo settore iscritti al Registro delle Imprese.
Misura prevista: Sostegno per la digitalizzazione delle imprese, incluse azioni di Sistema per il digitale
Destinatari dell’incentivo sono esclusivamente gli enti del terzo settore iscritti al Registro Imprese.
Notizie Newsletter Grassi Benaglia Moretti, avvocati & commercialistiLa Regione Emilia Romagna ha pubblicato il calendario delle uscite dei bandi di finanziamento che rientrano nella programmazione del Por - Fesr 2021 -2027. Per il momento la previsione di uscita riguarda i primi quattro mesi del 2023. Come si potrà notare dall'elenco di seguito riportato, sono previsti incentivi rivolti al mondo del turismo e degli enti del terzo settore che sono iscritti al Registro imprese (come le cooperative, sia quelle ordinarie che quelle sociali)
Febbraio 2023Misura prevista: Sostegno all’innovazione e agli investimenti delle imprese del turismo, dei servizi e del commercio, delle imprese culturali e creative
Destinatari dell’incentivo sono le piccole e medie imprese del settore turistico e ricettivo e i soggetti del terzo settore iscritti al Registro imprese.
Febbraio - marzo 2023Misura prevista: Incentivazione dei processi di internazionalizzazione per rafforzare competitività ed attrattività sui mercati del sistema produttivo regionale
Destinatari dell’incentivo sono le micro, piccole e medie imprese e gli enti del terzo settore iscritti al Registro Imprese.
Marzo - aprile 2023Misura prevista: Sostegno all’innovazione e agli investimenti delle imprese del turismo, dei servizi e del commercio, delle imprese culturali e creative
Destinatari dell’incentivo sono le micro, piccole e medie imprese operanti nel settore del commercio e dei pubblici esercizi e gli enti del terzo settore iscritti al Registro delle Imprese.
Misura prevista: Sostegno per la digitalizzazione delle imprese, incluse azioni di Sistema per il digitale
Destinatari dell’incentivo sono esclusivamente gli enti del terzo settore iscritti al Registro Imprese.
Notizie Newsletter Grassi Benaglia Moretti, avvocati & commercialistiLa Regione Emilia Romagna, con la delibera n. 2149 del 05 dicembre 2022 intende nuovamente sostenere, come già fatto con bandi analoghi, la nascita o il consolidamento di imprese a maggioranza femminile. Lo strumento principale scelto per erogare il contributo è quello del fondo perduto, concesso a micro, piccole e medie imprese, compresi consorzi e società cooperative nella misura massima del 50% delle spese ritenute ammissibili e per un importo comunque non superiore ad euro 80.000.
Beneficiari.I beneficiari del bando a fondo perduto sono le micro, piccole e medie imprese, compresi i consorzi, le società consortili e le società cooperative, che hanno la sede legale o una unità operativa all’interno del territorio della Regione Emilia Romagna. Questo imprese devono essere a “prevalente partecipazione femminile”, intendendo con questa definizione:
Non possono accedere all’agevolazione le imprese agricole. Il requisito di prevalenza della partecipazione femminile deve essere posseduto al momento della presentazione della domanda e deve essere mantenuto per almeno tre anni.
Le imprese, inoltre, devono possedere i seguenti requisiti di ammissibilità, oltre a quelli della sede legale e della dimensione aziendale:
Sono ammissibili, in linea generale, tutti quegli interventi che aumentano la competitività delle aziende partecipanti, e in particolare, quelli che consentono di:
Sono ammesse al finanziamento le seguenti spese al netto dell’Iva o di altre tasse:
L’importo minimo dell’intervento è pari a euro 20.000,00 e le spese devono essere effettuate nel periodo 01.01.2023 – 31.12.2023.
Contributo concesso.Il contributo massimo concesso è pari al 50% delle spese ritenute ammissibili e, comunque, nella misura massima di euro 80.000,00.
Il contributo è così suddiviso:
La domanda dovrà essere presentata, tramite il portale Sfinge della Regione Emilia Romagna, dalle ore 10.00 del giorno 24 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 28 marzo 2023, per interventi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2023.
Nel caso in cui, prima del 28 marzo 2023, siano inviate più di 300 domande la Regione potrà anticipare la chiusura dello sportello.
Notizie ImpreseOggiLa Regione Emilia Romagna, con la delibera n. 2149 del 05 dicembre 2022 intende nuovamente sostenere, come già fatto con bandi analoghi, la nascita o il consolidamento di imprese a maggioranza femminile. Lo strumento principale scelto per erogare il contributo è quello del fondo perduto, concesso a micro, piccole e medie imprese, compresi consorzi e società cooperative nella misura massima del 50% delle spese ritenute ammissibili e per un importo comunque non superiore ad euro 80.000.
Beneficiari.I beneficiari del bando a fondo perduto sono le micro, piccole e medie imprese, compresi i consorzi, le società consortili e le società cooperative, che hanno la sede legale o una unità operativa all’interno del territorio della Regione Emilia Romagna. Questo imprese devono essere a “prevalente partecipazione femminile”, intendendo con questa definizione:
Non possono accedere all’agevolazione le imprese agricole. Il requisito di prevalenza della partecipazione femminile deve essere posseduto al momento della presentazione della domanda e deve essere mantenuto per almeno tre anni.
Le imprese, inoltre, devono possedere i seguenti requisiti di ammissibilità, oltre a quelli della sede legale e della dimensione aziendale:
Sono ammissibili, in linea generale, tutti quegli interventi che aumentano la competitività delle aziende partecipanti, e in particolare, quelli che consentono di:
Sono ammesse al finanziamento le seguenti spese al netto dell’Iva o di altre tasse:
L’importo minimo dell’intervento è pari a euro 20.000,00 e le spese devono essere effettuate nel periodo 01.01.2023 – 31.12.2023.
Contributo concesso.Il contributo massimo concesso è pari al 50% delle spese ritenute ammissibili e, comunque, nella misura massima di euro 80.000,00.
Il contributo è così suddiviso:
La domanda dovrà essere presentata, tramite il portale Sfinge della Regione Emilia Romagna, dalle ore 10.00 del giorno 24 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 28 marzo 2023, per interventi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2023.
Nel caso in cui, prima del 28 marzo 2023, siano inviate più di 300 domande la Regione potrà anticipare la chiusura dello sportello.
Notizie ImpreseOggiFinalmente, dopo vari rinvii, la Legge di Stabilità 2023 approda in Parlamento, dando certezza alle voci di modifica che si sono susseguite nel tempo rispetto al regime forfettario e all’introduzione di una forma di flat tax a favore di quei soggetti che incrementano il proprio reddito rispetto a quello degli anni precedenti.
Regime forfettario.Per quanto riguarda il regime forfettario, la Manovra prevede che a decorrere dal 2023 la soglia dei ricavi massima, oltre i quali poi si decade dal beneficio dell'aliquota fissa, passa da euro 65.000,00 ad euro 85.000. Viene introdotta, inoltre, una nuova soglia, quella a 100.000 euro, superata la quale si decade dal regime forfettario non dall’anno successivo, come nel caso della soglia pari ad euro 85.000,00, ma dall’anno stesso in cui la soglia dei 100.000 euro viene raggiunta. In questo caso una volta raggiunto questo valore, solo le operazioni successive dovranno essere assoggettate ad IVA e a ritenuta. Non è chiaro, perché nella norma non è specificato, se al calcolo del reddito in maniera ordinaria partecipano solo le operazioni successive oppure tutte quelle effettuate nell’anno, senza distinzione del momento in cui sono state messe in atto.
Flat tax incrementale.Per il solo anno 2023, i professionisti e i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti eccetera), che non utilizzano il regime forfettario, possono applicare un'aliquota forfettaria pari al 15% sull’incremento del reddito conseguito nel 2023 rispetto a quanto dichiarato nel 2020 e nel 2021 in luogo degli scaglioni Irpef normale.
Come si calcola la base imponibile.Per calcolare l’incremento si prende il reddito dichiarato nel 2023 e lo si mette a confronto con il reddito dichiarato nel 2020 e nel 2021, prendendo tra i due, l'anno nel quale si è conseguito il reddito più alto. Questo reddito, poi, deve essere abbattuto di una cifra forfettaria pari al 5%. Su questa differenza, che non può comunque essere superiore ad euro 40.000,00, si applica l'aliquota forfettaria del 15%. Gli acconti per l’anno 2024 si calcolano, invece, in maniera ordinaria, cioè come se non ci fosse l’agevolazione della flat tax incrementale.
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